descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

25 maggio 2011

GEOGRAFIA IIC: Tour in Europa

Come ben ricorderete alla classe IIC avevo dato un compito da fare in gruppo divertente, faticoso e...un po' inconsueto, forse. Un modo di fare geografia che spero abbiano apprezzato e spero ricorderanno: un viaggio attraverso i luoghi, la storia, la musica, le tradizioni, la cucina.......e tutto ciò che "racconta" uno Stato. 

I ragazzi hanno prodotto i loro lavori e con mio grande piacere sono riusciti a farci entrare, di volta in volta, nel clima dei diversi paesi in cui virtualmente hanno viaggiato.

Devo dire che si sono molto impegnati, prendendo da subito con serietà il loro compito, soprattutto voglio fare loro i complimenti per la multimedialità delle loro presentazioni in classe, accompagnate da musica e video (ragazzi non vi preoccupate per caricare il tutto sul web ci ha pensato la vostra prof, quindi le presentazioni non hanno perso le loro caratteristiche originali).
Voglio ringraziare anche quegli alunni che si sono impegnati, nel gruppo, ad aiutare i compagni, penso che questo sia l'insegnamento più importante che potevate dare a voi stessi e perché no anche  a me ;-)

In classe abbiamo anche assistito a simpatici momenti, per esempio quando i primi due ragazzi, Samuele e Piero, ci hanno parlato del loro viaggio nel Regno Unito, con chitarra, tastiera e flauto dolce abbiamo intonato Obladi Oblada.
Per chi invece volesse gustare un piatto tipico francese Sara e Ilenia consigliano Pasta alla Norma...sembra infatti che la famosa pasta siciliana compaia tra le specialità della nouvelle cousine. (boh)
Edoardo ha invece avuto delle idee originali, raccontandoci addirittura come si è mosso all'interno delle città, mostrandoci i percorsi in metropolitana!
Il gruppo più numeroso invece lo ricorderemo, oltre che per la presentazione più lunga e originale, anche per la scelta degli alberghi...vabbè quando si deve sognare meglio farlo alla grande!!!!




Tour di Sara e Ilenia






Questi i cartelloni con i quali abbiamo tappezzato la classe ;-)

                                 

Spero che qualcuno sia stato invogliato a visitare questi luoghi...


Bravi ragazzi!

14 maggio 2011

IIB Storia: La Rivoluzione Francese

Cari ragazzi...;-) se siete d'accordo useremo questo spazio per inserire un po' di materiale sulla Rivoluzione Francese che tanto vi affascina. Quindi inserirò io un link ad un blog dove troverete curiosità varie, metterò i video (tratti dallo stesso blog) a voi il compito di inserire nei commenti altri siti con curiosità...vedremo chi troverà più curiosità. Al lavoro!


La rivoluzione Francese


I video sulla Rivoluzione


Metto qui solo il primo...


13 maggio 2011

Progetto Ambienti@moci

Ragazzi, abbiamo lavorato moltissimo per il nostro progetto sul e per l'ambiente ma stiamo raccogliendo buoni frutti...cliccate un po' il link e leggete cosa dicono di noi!!!


Abbiamo sempre ripetuto che il bello di questo progetto sarebbe stato di lavorare insieme, condividere. Ho partecipato sin dalla prima fase al lavoro e devo ammettere che, a prescindere dall'argomento che avremmo scelto (nell'elenco ce ne erano diversi) la priorità sarebbe stata comunque quella da dare alla collaborazione, alla condivisione, oltre che allo strumento che avremmo utilizzato cioè il web





Sono contentissima di aver fatto quest'esperienza, di aver conosciuto insegnanti validissimi, con la passione per il loro lavoro, straimpegnati eppure strafelici di lavorare nella scuola con dedizione, ma anche con tanto spirito di iniziativa e in modo completamente innovativo. Penso che un buon insegnante sia soprattutto quello  disposto a imparare oltre che insegnare, l'umiltà è il motore dello scambio tra insegnante e alunni e sono convintissima che questo gli alunni lo capiscano e percepiscano.

Ho imparato molte cose da questo progetto, e non solo cosette "tecniche" o contenuti, ma anche che un lavoro come il nostro può dare molte soddisfazioni anche se dopo molti tentativi, tra mille ostacoli, con porte sbattute in faccia.

Se parliamo di Ambienti@moci però, non possiamo non parlare dell'anima dell'intero progetto cioè la professoressa Cristina Galizia, lei l'ideatrice (propose l'idea all'interno del gruppo Tecnologie di Carta ne La Scuola Che Funziona), lei il collante di prof maestre e altri, in punti diversi del nostro stivale, lei lo stimolo ad andare avanti, lei ispiratrice (inconsapevole) di molte mie idee, lei la mente e il braccio (alias tutto da sola) dietro la piattaforma, lei la persona che ha creduto in questo gruppo strampalato ed eterogeneo di docenti proponendo il progetto ovunque.
Penso che tutti noi di Ambienti@moci la dovremmo ringraziare per l'esperienza, augurandoci di poter condividere ancora e di crescere ancora per una scuola migliore,almeno noi ci proviamo e...crediamo.
Volevo ricordare il nome del nostro ning, nome significativo, che racconta tutto il nostro impegno:


7 maggio 2011

IA poesia: il sogno

Torniamo per un po' all'anima, abbiamo giocato con i suoni e con un po' di rime...poi ci torneremo, ora andiamo di nuovo nel profondo della poesia con un "gioco" nuovo che metterà alla prova la vostra fantasia e abilità di ....sognare. 
Abbiamo archiviato un bel po' di figure retoriche: allitterazione e onomatopea, paragone, similitudine, metafora e personificazione, anafora e inversione...dimentico qualcosa? ... vedere cartellone in classe ;-) teniamo quindi a portata di mano gli strumenti del poeta e...riprendiamoci la nostra fantasia.



Partiamo con un argomento particolare: IL SOGNO, 
ma non quello del tipo "cosa voglio fare da grande" ma quello che si fa a occhi chiusi, quello senza limiti, senza senso, che non ci sappiamo spiegare, che ci può spaventare, o magari rasserenare.




Questa mattina in classe...

Ho chiesto ai ragazzi cosa significasse per loro sogno e cosa sognassero abitualmente, se ci fossero sogni ricorrenti oppure no...

Vi lascio immaginare le loro risposte!

Ho pensato a quel passo del De Divinatione nel quale Cicerone, per argomentare la veridicità dei sogni premonitori, asseriva che questi dipendessero dal fatto che si mangiasse pesante la sera...per la precisione fave!
Sono venuti fuori MOSTRI di tutti i colori, MORTI VIVENTI con altrettante descrizioni..., VOLI ovunque, cadute, immagini non proprio descrivibili...insomma un buon inizio...visto che il nostro viaggio doveva condurre alla fantasia SENZA LIMITAZIONI.

La notte è silenziosa 
e nel suo silenzio 
si nascondono i sogni
(Kahlil Gibran)

Il sogno come un'opera d'arte

"Dobbiamo trattare i sogni tenendo conto delle sfumature, dobbiamo trattarli come un’opera d’arte; non in modo logico e razionale... ma con un certo ritegno e una certa delicatezza. È l’arte creativa della natura a creare il sogno, e quindi dobbiamo essere alla sua altezza quando tentiamo di interpretarlo".
Dopo qualche riflessione abbiamo messo un po' di musica ed è iniziato il nostro viaggio attraverso il sogno, ossia attraverso le immagini del sogno.







Sogno causato dal volo di un’ape attorno a una melagrana, un attimo prima del risveglio
(Salvador Dalì)

Il sogno
(Salvador Dalì)

Sogno
(René Magritte)

L’incubo
(Fussli)

Il sogno
(Pablo Picasso )

IL SOGNO
( Henri Rousseau )

La reve transformè-Il sogno trasformato
(Giorgio de Chirico)

Sogno di una notte di mezza estate
(Marc Chagall)

Promenade
(Marc Chagall)

La Danseuse
(Marc Chagall)


Le Coq Rouge
(Marc Chagall)



 I ragazzi sono stati particolarmente attratti dai dipinti soprattutto da alcuni...tanto che è venuta fuori una domanda molto particolare, che chi studia letteratura, arte o musica, almeno una volta ... forse più di una volta si sarà posta: Ma prof., questi artisti ci pensavano prima a quello che dovevano dipingere e comunicare o si mettevano lì e "quello che veniva veniva"?....insomma abbiamo avuto anche un angolino dedicato alla critica d'arte.

Di particolare interesse le osservazioni sul dipinto di Magritte:
l'anima che si divide dal corpo, uno che deve lasciare un luogo ma ci lascia l'anima e i ricordi, l'uomo allo specchio

Spiazzati dal lavoro di Dalì, di fronte all'esplosione di immagini, ma soprattutto di fronte a Il sogno (a parte le somiglianze con un prof o con l'altro...evito di fare riferimenti alla materia insegnata), una ragazza ha visto nell'enorme volto sospeso e sorretto da rami un uomo molto triste che ha bisogno di compassione e sostegno.

In Picasso hanno visto la lotta tra il bene e il male, secondo loro divide il volto della donna addormentata e...incinta.

Alla vista del dipinto di Rousseau un ragazzo della prima fila ha gridato:"Prof! questo è il progetto Ambienti@moci!!!"

Ma quello che hanno visto più vicino ai loro "sogni" è stato Chagall, tutti quegli omini volanti hanno colpito il loro animo di fanciulli...

Non a caso avevo messo questo per ultimo, il volo è il modo più rapido per "viaggiare", metafora di viaggio, estraniamento, allontanamento dalla realtà e quindi abbiamo ascoltato una canzone che sembra proprio sia stata ispirata dal dipinto di Chagall Le Coq Rouge e che parla di un sogno...







Era venuto il momento di leggere finalmente qualcosa...era una lezione di poesia in fin dei conti!



HO SOGNATO DI VOLARE
Dacia Maraini
Dacia Maraini Dacia Maraini  Ho sognato di volare tante volte in una una volta in tante, leggera sopra i tetti con un sospiro di gioia nera posandomi sui cornicioni seduta in bilico su un comignolo quanto quanto quanto ho camminato sulle vie ariose dell'orizzonte fra nuvole salate e raggi di sole un gabbiano dal becco aguzzo un passero dalle piume amare erano le sole compagnie di una coscienza addormentata vorrei saper volare ancora in sogno ancora, come una rondine, da una tegola all'altra e poi sputare sulle teste dei passanti e ridere della loro sorpresa, piove? O sono lacrime di un Dio ammalato? Volo ancora, ma nelle tregue del sonno il piede non più leggero scivola via, una mano si aggrappa alla grondaia che scappa vorrei volando volare e riempire di allegrie le spine del buio.

  William Shakespeare, Sonetto 43  Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono, perché per tutto il giorno guardano cose indegne di nota;ma quando dormo, essi nei sogni vedono te,e, oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell'oscuro.Allora tu, la cui ombra le ombre illumina,quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombraal chiaro giorno con la tua assai più chiara luce,quando ad occhi senza vista la tua ombra così splende!Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi,guardando a te nel giorno vivente,quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta,attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa!Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te,e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.








Molte sono le canzoni, le poesie, o i dipinti che parlano dei sogni in ogni loro forma, ma a noi serviva solo un "piccolo" spunto per scrivere i nostri sogni.
Abbiamo letto quindi un esempio di quello che sarebbe stato il loro lavoro:


 Una luce forte. Sto volando sopra il mio corpo addormentato. A un certo punto i capelli mi diventano bianchi sempre più bianchi, la pelle mi si raggrinza. Sto invecchiando, sto diventando una vecchia. I capelli mi cadono, la pelle mi si lacera. Sono morta, sono un cadavere: La pelle è marcia: cade. Gli occhi mi escono dalle orbite, i muscoli si spezzano. E poi di nuovo quella luce fortissima. Un senso di caldo umido, bagnato. Tutto ciò che mi è intorno mi avvolge. Degli urli. Buio. Ma una luce penetra da un tunnel. Mi attira, sto viaggiando verso di lei. La luce diventa sempre più forte, accecante: Fuori ci sono urli, respiri. Ma io sto per cadere. Sento qualcosa che mi spinge fuori. Qualcosa che non vuole farmi restare in questo posto magnifico. Sono quasi uscita. Non c’è più quella sensazione di avvolgimento, di caldo umido. Tutto è freddo. Ci sono delle persone che mi prendono. E io piango. Strillo. Sono nata.
 Una luce mi riempie gli occhi. 
La mia anima vola
sopra il mio corpo superficiale.
Invecchio
sempre di più.
La mia anima è disperata
non può far nulla
contro la morte del suo guscio.
Il mio corpo ha compiuto
il suo cammino.
Ancor prima di poter pensare,
la luce.
Più di prima.
Ora tutto mi circonda,
mi avvolge
Il buio: non riesco a vedere.
Una luce attira tutta la mia mente.
Sto cadendo fuori.
Ora tutto è finito.
Freddo.
Piango, mi dimeno.
Sono nata.

Nella colonna di sinistra c'il racconto in prosa di un sogno, in quella di destra lo stesso sogno ma in poesia.

Cosa devono fare i ragazzi?

1. scrivere un sogno ispirandosi a tutto quello che abbiamo detto, ascoltato, visto in classe, la scrittura deve essere in prosa

2. il racconto non dovrà avere limiti di fantasia, si può scrivere qualsiasi cosa, soprattutto se strana

3. ma...perché c'è un ma, si devono curare le descrizioni (quindi non risparmiate gli aggettivi!), si deve inserire almeno una similitudine (se poi ne vorrete inserire diverse...) e almeno una personificazione

NON scrivete la poesia!!! lo faremo insieme in classe ascoltando musica...come al solito ;-)

e....buon lavoro ragazzi!


Ecco alcuni testi dei ragazzi...alcuni di loro hanno sognato a occhi aperti, ma in fin dei conti hanno scritto lo stesso una poesia;-)





IPERSPAZIO
di Sara Trinchieri
Un teletrasporto nel tempo,
accompagnati dai vecchi ricordi, 
dalle emozioni.
Un passaggio che abbandona la realtà.
Confusi e senza via di scampo;
senza sapere il perché.
Senza sapere se si è vivi o morti.
Niente.
Sperduti nei suoi fasci bluastri,
verso la luce:
natura infinita, colore infinito,
lucentezza incantatrice:
colorata 
misteriosa;
domandiera.
Sollevati nel vuoto;
il nostro scorrere.
Triste ma 
allo stesso tempo emozionante.
Le ore scorrono
ma non si è a conoscenza dello scopo,
della durata.
Un incubo improvviso o, 
il cambiamento della specie umana?








IL MIO SOGNO
di Saverio Mastropietro

Un calciatore
sì, essere un vero calciatore
il calcio mi dà
felicità
libertà
entusiasmo
emozioni
sì, sì
essere un vero calciatore
aprire la porta
                                                  e iniziare a giocare
                                                                                            calciare 
correre
scattare, palleggiare, tirare
e fare goal
il sole che ti batte in faccia
ti dà voglia e una gioia 
di giocare a pallone
per un'eternità
una voglia che 
non finirà mai
mai, mai, mai...




   L'inferno infernale
  di Matteo Coni                

Una strada tortuosa
un cartello triangolare
un burrone ripidissimo
l'entrata dell'inferno
sangue d'ogni parte
morti ovunque qua e là
puzza di cadaveri con l'anima sporca.






Sogno
di Lorenzo Calore

Ero diventato un lampo
e strillavo rabbioso
come un bambino spaventato.
Cadendo ho battuto la testa
mentre tutti facevano festa
mentre piango disperato
come qualcuno che va a un funerale.
E' cominciato a piovere
e le gocce d'acqua mi cominciarono a dire:
la tua testa sanguina
credo che ci vorranno i punti...

       
 I miei occhi
di Luciano De Paolis

I miei occhi dolenti e ciechi
di allegria erano bianchi
e lacrime di sangue ne uscivano
magro era il mio corpo
se qualsiasi cosa mangiavo...sangue, sangue, sangue
Dolore e supplizio mi chiudevano il cuore
ad un tratto sul mio corpo si squarciavano piaghe
come fulmini farsi spazio nel cielo
muri pieni di sangue
come se anche loro guardando tutto quell'orrore piangessero.
Macchiato e morente del mio dolore
buttato così come se non fossi niente
ma anche se ero lì sdraiato
su quel bagno di sangue
la speranza di guarire è 
forte e resiste a quel dolore.






Il sogno
di Alessandro Duca
Sono stanco, molto stanco, stanchissimo, 
il sonno mi assale
i sensi  diventano deboli, i muscoli si rilassano
gli occhi si chiudono come libri appena letti
la mente si addormenta
buio, diventa tutto buio
un flash di luce investe tutto
come l'esplosione di una bomba nucleare...
mi trovo dentro casa mia
spaesato, molto spaesato
la porta si apre un po'
esce un essere celeste celeste
come gli occhi di un gatto
comincia a seguirmi
mi viene il batticuore
la paura mi fa scattare
mi rifugio...il mostro se ne va
ma l'incubo deve ancora cominciare...
devo andare a scuola.




Il sogno

di Francesca Mattina

 Musica,luci e applausi
emozioni simili a carezze. 
Dolore,tenacia e sudore
sensazioni che ci stringono il cuore 
tutto questo è...
una scarpetta di danza!!!





IL VIAGGIO
di Giovanni Battista De Paolis


Io un bambino di notte
mi addormento appena chiudo gli  occhi
mi risveglio in un bel prato fiorito
con alberi pieni di fiori e un bel laghetto
dove mi getto e in un pesce mi trasformo
vedo alghe e altri pesci.
Cado in una cascata
vedo un amo con un vermetto
lo acchiappo, esco fuori dall'acqua 
e mi ritrasformo in uomo
ma adulto e non bambino
davanti a me un'immensa città
dove mi aggiro
cado in una fogna e da questo buco nero in una palude
un coccodrillo mi vuole mangiare
corro a più non posso fino alla fine della palude
mi ritrovo in un deserto immenso.
Cammino per miglia e ho sete e fame
affondo nelle sabbie mobili...completamente
ed eccomi di nuovo nel prato fiorito
dove una voce pronuncia i l mio nome
mi dice che è ora di andare a scuola
è mia madre, mi sveglio e il sogno finisce.