descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

18 ottobre 2011

IIA: Parliamo di libertà?

Tema difficile è dir poco, ma noi ci proveremo lo stesso, vero ragazzi?

Abbiamo parlato un po', abbiamo un po' letto il nostro libro e ora gradualmente andiamo avanti.
Il post presto si riempirà con i vostri materiali, ma, lo spero, anche con le vostre riflessioni e direi che è ora di far partire la "nostra macchina" verso la libertà.

Stamattina vi ho chiesto di parlare tra di voi, confrontarvi, vorrei che il nostro percorso partisse proprio dalle vostre parole e direi che avete scelto un modo alquanto originale per iniziare a parlare di libertà.
Simone ha detto:
IO NON SONO TUO SCHIAVO



che come incipit è singolare MA cosa significa essere schiavo? quali tipi di schiavitù conoscete? si può essere sempre schiavi, o si può nascere schiavi?


scrivo quello che avete detto e poi vi do qualche aiuto per la lezione di domani


si può essere schiavi di qualcuno, qualcuno che ti fa fare ciò che vuoi e che ti sfrutta, il bullo






possiamo essere schiavi di un oggetto: un video game, il telefonino, la televisione, il computer 

possiamo essere schiavi di noi stessi, non allontanarci dalle nostre idee, non concedere niente agli altri

siamo schiavi del nostro aspetto, dell'apparire, e quindi anche schiavi degli altri...siamo quello che gli altri vogliono o che vogliono farci diventare


Simone dice che siamo anche schiavi di essere o di non essere, nel senso che "possiamo veramente essere quello che vogliamo?"... ci conformiamo agli altri e compriamo le scarpe che ha il gruppo, la felpa che ha il gruppo.......e qui Pirandello ci andrebbe a nozze ;-) vabbè scomodiamo per un attimo anche Shakespeare



schiavitù significa che qualcuno ti sfrutta e ti fa lavorare per lui
essere schiavi dell'invidia


si può anche essere schiavi del denaro


schiavi del potere!



ALLORA



dove finiscono i nostri sogni? 
dove finisce il nostro modo di essere?
dove finisce il nostro pensiero?

dov'è la nostra libertà? la libertà di ... ?



Direi che come inizio non c'è male, ora passiamo alle provocazioni ;-) si fa per dire...





"Gli schiavi e gli animali domestici sono quasi uguali e rendono su per giù gli stessi servizi. La natura stessa vuole la schiavitù, perché fa differenti i corpi degli uomini liberi da quelli degli schiavi: gli schiavi col vigore che richiedono i lavori a cui sono predestinati, gli uomini liberi incapaci di curvare la loro diritta statura a opere servili e adatti, invece, alla vita politica e alle occupazioni guerresche e pacifiche. Dunque gli uomini sono liberi o schiavi per diritto di natura: la cosa è evidente. Utile agli stessi schiavi, la schiavitù è giusta."
Aristotele, Politica I, 4-5






oggi c'è qualcuno che è schiavo dalla nascita? chi è?


può liberarsi?...stamattina si è acceso un dibattito sul destino, vi ho lanciato una miccia accesa e le vostre risposte sono state contraddittorie: 


Anastasia: non si può fare niente contro il destino
Simone: sei tu che costruisci la tua vita







Redemption Song di Bob Marley - 1980





emancipatevi dalla schiavitù mentale, cosa significa?





eccoci arrivati

siamo in gabbia...vediamo di immedesimarci nella 

posizione di uno schiavo di...scegliete voi 


vi va?




ovviamente poi ci libereremo, ancora non so come,

ma ci libereremo ;-) 


qui un sito utile per approfondire il tema


ancora sulla schiavitù







Elogio della schiavitù di Giorgio Gaber dall'album Un'idiozia conquistata a fatica (1998)







In uno dei miei rari momenti di lucidità ho avuto un'illuminazione così folgorante che lì per lì mi ha spaventato: la libertà mi fa male, anzi malissimo. Come mi piaceva la mia mamma quando mi diceva: "Guai a te!". Stupenda. E la maestra quando mi bacchettava le mani STOK! STOK!... certe nocche! Eh, purtroppo quelle maestre lì non ci sono più e i bambini crescono con le mani belle lisce... ma deficienti! Purtroppo anch'io, ormai da tempo, non ho nessuno che mi dica cosa"devo" fare. Posso fare quello che voglio. Sono rovinato. Perché è solo nella costrizione che si aguzza l'ingegno. Mi spiego meglio. Un uomo in catene sa benissimo quello che vuole: vuole togliersi le catene. E allora lotta, ringhia, si dibatte, tende i suoi nervi, tira fuori tutta la sua energia e … SPRAAACK! Libero! "Sono libero, sono libero, sono libero!... sono libero!..." Oddio, come sono libero. E pian piano i muscoli della sua faccia si rilassano, si afflosciano, lasciando intravedere i chiari sintomi di una tristezza progressiva e infinita. Dopo un po'… ingrassa, anche. Ma è chiaro: è la lotta per la libertà che fa bene. La libertà fa malissimo. A tutti. Ma i danni maggiori si riscontrano e risultano più evidenti negli spiriti creativi, negli artisti, nei liberi pensatori. Alt! Qui ci vuole la censura. Sì, un bel censore o addirittura, non mi vergogno a dirlo, un dittatore. Qualcuno che ci dica cosa dobbiamo fare e cosa non dobbiamo fare. Sì, ma chi? La mia maestra. La mia maestra, va lì da uno e... STOK! STOK! Sulle dita. "Basta, sei un negato, non devi più scrivere". "Ma come non devo più scrivere, che libertà é questa? Io vado in America!" Bene. E così ci liberiamo di qualche cretino. Siamo talmente preoccupati per il sopruso fatto su un singolo individuo che non ci preoccupiamo affatto per il sopruso che subiscono tutti gli altri individui costretti a sorbirsi una valanga di cazzate. Se qualcuno mi domandasse se sia meglio una società repressiva dove un genio venga isolato e considerato un imbecille pericoloso, o una società libera dove qualsiasi imbecille pericoloso possa diventare un genio … non avrei dubbi, sceglierei sicuramente la seconda. Ma con un po' di preoccupazione. Perché se abbiamo già sperimentato quanto faccia male una dittatura militare, non sappiamo ancora quanto possa far male la dittatura della stupidità.



ALCUNI TESTI DEI RAGAZZI

Caro diario,

oggi quando sono tornata da scuola , dopo aver mangiato , ho incominciato a giocare alla Wii per passare un po' di tempo . Dopo un po' di ore che giocavo, è arrivata mamma e ha spento la console. Io, furiosa, mi sono arrabbiata con mamma dicendole che per me il videogame era importante , così abbiamo cominciato a litigare tanto da arrivare al punto di chiudermi in camera mia per piangere. Dopo che mi sono calmata mamma è venuta da me e mi ha spiegato che così facendo potevo diventare dipendente da quel videogame e che se è intervenuta per spegnerlo lo ha fatto per il mio bene . Il giorno dopo avevo la tentazione di riaccenderlo , poi ho riflettuto e mi sono ricordata del discorso che mamma mi aveva fatto , così da quel giorno ho giocato alla Wii solo una volta a settimana , perchè dopo quell'episodio mi sono resa conto che si può diventare schiavi anche di una cosa così stupida come un videogame.


ANASTASIA MALAGESI




 SCHIAVITU'
UOMO IN CATENA, NERO SFRUTTATO,
BIMBI RAPITI OBBLIGATI A CUCIRE,
DONNE COSTRETTE A VENDERSI PIANGONO;
C'E' UN CATTIVO IN UNA GALERA CON VENTI UOMINI...
GIUSTO O SBAGLIATO???...
FA MALE TUTTO E TUTTI TACCIONO,
"NESSUNO SI FACCIA SENTIRE O VERRA' MALMENATO"
DICE LUI...IL DITTATORE.



SAVERIO
















Tutti noi

siamo frutti di un albero,

 le caramelle di un bambino che gioca,

 le stelle che illuminano il cielo,

le fiamme di un fuoco,

le onde di un mare,
le pagine di un libro,
e perciò nessuno merita di essere schiavo di qualcuno o qualcosa.  

ELENA DE ROMANIS








PERCORSO SULLA STORIA DELLA SCHIAVITU'


Boulanger Gustave Clarence Rudolphe , The Slave Market


Con i ragazzi abbiamo velocemente ripercorso la storia della schiavitù per grandi tappe partendo dalla scoperta dell'America

Cristoforo Colombo scopre un nuovo continente e il confronto con i popoli diversi provoca subito uno scontro, gli Indios sottomessi ed estromessi dalle loro terre per la sete di ricchezza e la presunzione di superiorità culturale da parte degli uomini europei. 



EL CONDOR PASA

Il condor strappa gli occhi al sole e fa cadere,
fa cadere fuoco sulla terra.
All’ombra di pesanti ali nessun grido chiama alla battaglia
e la mano resta paralizzata.
Come si chiama la bramosia d’oro, di sangue e di morte
che nessuno mai aveva visto?
E grigie piume cadono sulla fronte,
la notte è così vicina.
El condor pasa.

Il mattino brucia e dalle montagne scende un grido,
il grido di battaglia sulla terra.
Pantere nere son pronte a balzare, eh sì.
Ovunque arde l’incendio.
Schiacciate la bramosia yankee di oro e di sangue,
altrimenti non saranno mai sazi.
Poi potrà esserci pace in ogni terra,
quando saranno stati uccisi.
Eh sì. El condor pasa.




EL CONDOR PASA
'' Fu composto in onore dell'ultimo membro della famiglia reale inca, Tupac Amaru, nel 1781''.

I'd rather be a sparrow than a snail
Yes I would, if I could, I surely would

I'd rather be a hammer than a nail
Yes I would, if I only could, I surely would

Away, I'd rather sail away
Like a swan that's here and gone
A man gets tied up to the ground
He gives the world its saddest sound
Its saddest sound

I'd rather be a forest than a street
Yes I would, if I could, I surely would

I'd rather feel the earth beneath my feet
Yes I would, if I only could, I surely would








Preferirei essere un passero che una lumaca
sì io vorrei, se potessi, certamente vorrei

preferirei essere un martello che un chiodo
sì io vorrei, se solo potessi, certamente vorrei

Lontano, io piuttosto andrei lontano
come un cigno che è stato qui ed è partito
un uomo rimane legato alla sua terra
(e) dà al mondo il suo suono più triste
il suo suono più triste

Preferirei essere una foresta che una strada
sì io vorrei, se potessi, certamente vorrei

Preferirei sentire la terra sotto i miei piedi
sì io vorrei, se solo potessi, certamente vorrei.


















Nei domini coloniali del Nuovo Mondo c'è ben presto bisogno di manodopera e così si sviluppa quello che viene definito il commercio triangolare
e LA TRATTA DEGLI SCHIAVI







questa è la sezione di una nave negriera...abbiamo cercato di ricostruire in classe quello che potevano essere le condizioni di un viaggio dall'Africa in America, prima di arrivare sulla piazza di un mercato ed essere venduti per andare a lavorare in una piantagione di caffè, cacao, tabacco, cotone






DA MISSION




un po' di numeri e parole sui quali riflettere...
1776 Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America
queste le parole introduttive:


Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.


1789 entra in vigore la Costituzione degli Stati Uniti d'America

1 commento:

  1. Al ragazzo che ha detto "Non sono tuo schiavo" e agli altri ragazzi. A chi era rivolto il TU? Chi è questo TU? Chi è lo schiavista? quali sono le sue caratteristiche? Come si comporta? E di conseguenza chi è lo schiavo? E quali sono le sue caratteristiche e comportamenti?

    Ma poi siete così sicuri che esistano dei ruoli fissi? Non siamo anche noi un po' schiavisti e un po' schiavi?

    Seguo le vostre discussioni, ma forza, uscite e fate uscire dalle gabbie!

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