descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

14 novembre 2011

IIIA Giallofiabando o fiabagiallando?


Pensavate forse di dormire sonni tranquilli? 

Pensavate di potervi addormentare con la lettura cullante e rassicurante di una bella fiaba dove tutti vissero felici e contenti?

SBAGLIATO!

Dopo il nostro primo esperimento con Cappuccetto Rosso abbiamo deciso di rivoluzionare il mondo delle fiabe ecco quindi gialli inediti su fiabe meno inedite...
la narrativa si trasforma o meglio "si ricicla"
buona lettura !!!



IL RE LEONE
C' era una volta nella savana un luogo di pace dove vivevano tutti gli animali chiamato "La Rupe dei Re" . Questo luogo era governato  da due sovrani molto rispettati che si chiamavano Mufasa e Sarabi. I due leoni avevano un figlio di nome Simba; Simba era un cucciolo molto coraggioso e curioso che spesso si cacciava nei guai. Simba giocava sempre insieme ad una leoncina molto curiosa anch' essa che lo seguiva ovunque, il suo nome era Nala. Nala quando sarebbe cresciuta, sarebbe diventata la sposa di Simba. 
Scar, fratello di Mufasa e zio di Simba, non era mai stato contento del fatto che il nipote sarebbe stato il prossimo erede  al trono. Scar era un leone molto misterioso e se ne stava sempre a distanza dal resto del branco; era completamente diverso da suo fratello per via del suo pessimo carattere, e ne era molto geloso per il fatto che lui fosse re ed egli no. Un giorno la quiete della Rupe dei Re venne interrotta dall' arrivo di un numerosissimo branco di gnu che a squarciagola annunciava la morte del re. Il capobranco raccontò che erano stati allarmati da un rumore sospetto e che, durante la fuga, all' interno di una gola, non si erano accorti del corpo di Mufasa giacente a terra e così lo avevano calpestato. Inoltre raccontarono che nel caos avevano visto fuggire Simba verso le "Terre di Nessuno". Tutti gli animali e in particolar modo i leoni erano addolorati per la perdita del re Mufasa e del piccolo Simba. Fu allora che si fece avanti Rafiki, un caro amico della famiglia reale, il quale voleva scoprire la verità per alleviare il dolore dei familiari. Secondo il racconto degli gnu, Mufasa era già morto prima del loro passaggio. Così Rafiki si recò sul luogo dell' incidente e osservando la posizione e le ferite di Mufasa capì che era caduto da una roccia al di sopra della gola. Ora bisognava capire se si trattasse di un incidente o di un omicidio. Ma perché Mufasa si sarebbe recato in un punto così alto e isolato senza nessun motivo? Non c' erano dubbi che doveva incontrarsi con qualcuno quindi era stato un omicidio! Cominciò a pensare a chi poteva essere stato: Scar, il fratello geloso che voleva assolutamente impossessarsi del trono; le iene, alleate di Scar, che volevano che lui diventasse re per poter entrare a far parte del branco; e poi... Perché Simba era fuggito via? E' possibile che un cucciolo così piccolo avesse ucciso suo padre perché voleva già salire al trono? C' era bisogno di trovare degli indizi. Così si recò sulla roccia da dove era caduto Mufasa. Lì trovò solo delle impronte di leone, alcune di Mufasa e altre sconosciute. Quindi le iene potevano essere escluse dai sospettati. Esaminando di nuovo il corpo di Mufasa, vide che esso, stringeva in una zampa alcuni baffi molto lunghi. Sicuramente il re aveva lottato prima di essere stato ucciso e prima di cadere aveva strappato i baffi all' altro leone. Anche Simba poteva essere escluso dai sospettati perché essendo così piccolo non aveva i baffi così lunghi. Il colpevole è Scar. Rafiki, recandosi alla "Rupe dei Re", avvisò il resto del branco e insieme andarono da Scar per arrestarlo. Ma mentre lo stavano per imprigionare, Rafiki si accorse di un particolare che gli era sfuggito: Scar aveva tutti i baffi! Bisognava ripartire da zero. Così il vecchio saggio andò da Sarabi per avere ulteriori informazioni riguardo a ciò che Mufasa aveva fatto prima di morire. Colpo di scena!!!! A Sarabi mancavano dei baffi : era lei la colpevole . La regina fu costretta a confessare e disse che aveva ucciso suo marito perchè aveva scoperto che aveva una relazione con la mamma di Nala, futura sposa di Simba. Questo poteva essere  uno scandalo e Simba poteva non salire al trono. Quindi aveva fatto tutto ciò per proteggere il figlio .
CLAUDIA TALONI 





Chi è il killer di Biancaneve?
Il giallo del bosco.
È notte nel regno di Spagna, specialmente nel fitto bosco. Il silenzio sarebbe stato inattaccabile, il componente principale di quella notte, se non fosse stato per due voci isolate come fari nella notte, nel più fitto degli alberi. Le parole erano indistinte ma l'urlo che si udì dopo era perfettamente udibile. Poi non si sentì più niente.
La mattina seguente il principe era fuori con il suo cavallo, per la sua solita lunga passeggiata. Non aveva il minimo sospetto dello scenario che si sarebbe trovato davanti agli occhi.
Calpestava tranquillamente le foglie: cinque passi, dieci passi, quindici passi, poi fermo, apparentemente troppo scioccato per proferir parola.
Biancaneve erA lì. Sdraiata, a terra, morta. Sul viso era impressa una smorfia spaventata e sulla testa una grossa macchia di sangue, che colava sui vestiti e sull'erba piena di rugiada della radura, che sembrava un luogo troppo bello come teatro di un omicidio.
Cercò di rianimarla con un bacio, ma evidentemente la leggenda mentiva, il corpo era mosso solo da spasmi involontari e in non molto tempo il principe avrebbe capito che non poteva più fare niente per salvarla, che non si sarebbe più svegliata.
Ecco che nel giro di venti minuti si trovava nella casetta dove Biancaneve viveva insieme ai nani. Avvertì i sette del fattaccio e ne rimasero sconvolti, tantoché piansero molto e riempirono diversi secchi d'acqua.
Cucciolo era il più sconvolto, ma non voleva farlo vedere agli altri e disse <<Investigherò io su questo mistero! Così punirò chiunque abbia fatto del male alla nostra carissima Biancaneve! Ce la farò, costi quel che costi!>>, nessuno aveva mai visto Cucciolo così energico, teneva i pugni stretti e gli occhi sembravano ardergli come fuoco.
<<Per prima cosa interrogheremo la sua Matrigna. È stata lei a costringerla a fuggire dal suo paese natale per rifugiarsi qui, in casa nostra. Ricordo bene di averle sentito dire che era anche inseguita da un cacciatore di taglie che le aveva messo alle costole. Lui sarà il secondo.>> ed un coro di cinque nani più il principe rispose <<Sì!>>
Dotto però non era d'accordo, credeva (e a ragione) che si dovesse andare prima sulla scena del crimine, per raccogliere indizi; notando che tutti lo guardavano curiosi esclamò <<È così che fanno sempre a CSI!>>.
Giunti al cadavere della ragazza notarono subito la macchia in testa e pensarono che potesse essere stata inferta solo da qualcosa di grosso e pesante, esattamente come il bastone che si trovava davanti al cespuglio appena a qualche passo dal corpo.
<<Ok, abbiamo fatto un passo avanti scoprendo l'arma del delitto, ma qualcosa non mi quadra: Biancaneve ha l'aria spaventata, come se sapesse che cosa stava per accadere. Ma la posizione della ferita indica che è stata colpita da dietro e quindi è impossibile che se ne sia accorta.>> affermò Cucciolo e le annusò le labbra.
<<Ecco cos'è successo... ho capito la causa... era ovvio...>> bisbigliava davanti alle facce sbigottite dei testimoni.
<<Ebbene? Che cosa è successo?!>> disse burbero Brontolo.
<<Biancaneve ha ingerito del veleno, un veleno molto potente, che probabilmente è stato iniettato nel cioccolato che ha mangiato prima di morire e, a mio parere, è stato proprio l'assassino a offrirglielo. Un modo semplice e astuto per commettere un omicidio, molto astuto. La bastonata in testa serviva solo per sviare le indagini.>> piegò cucciolo, quasi allibito dalla sua genialità.
    Viaggiarono in carrozza per alcune ore e raggiunsero la città da dove la cara ragazza era scappata.
La sua matrigna accolse malvolentieri i viandanti, non era di certo nota per la sua ospitalità, o gentilezza, o gusto nel vestire.
<<Allora, che cosa volete?>> domandò aspra e senza mezzi termini.
<<Non so se lei è venuta a sapere>> cominciò il principe <<che la sua figliastra, nonché mia promessa sposa, Biancaneve, è deceduta ieri notte. È stata uccisa. Le porgo le mie più sentite condoglianze>> concluse triste.  
<<La mia figliastra è morta? Veramente?>> sul viso ostentava un'espressione sconvolta, di pura tristezza, ma i suoi occhi scuri non mentivano: erano brillanti e felici, come non erano mai stati fino a quel momento. Riusciva a stento a trattenere l'emozione nella voce, che era appena un pochino tremula.
<<Esattamente!>> esordì il nano investigatore <<sappiamo tutti che era molto gelosa di Biancaneve e quindi aveva il movente, e inoltre aveva i mezzi! Lei è una dei maggiori sospettati! Ci dica dov'era ieri sera!>>
ora non era più la falsa tristezza a prendere il sopravvento, sul volto era dipinto l'imbarazzo.
<<Non ho intenzione di dirvelo. E potete stare certi che non sono affari vostri!>> rispose la matrigna accalorandosi.
<<Non faccia l'offesa e risponda alla domanda, altrimenti aggraverà  ancora di più la sua posizione, e anche se non è colpevole sarebbe condannata per aver ostacolato le indagini. Le conviene parlare.>> disse Eolo in tono ragionevole.
Sul volto cereo della donna apparvero delle macchie rosse che facevano presupporre che nascondesse qualcosa di umiliante <<Ok, lo confesso, io e il cacciatore siamo usciti insieme ieri sera...>> disse in tono sommesso <<Ora è abbastanza?!>> domandò tornando al vecchio tono acido.
<<Per ora sì, ma non lasci la città.>> fu l'affermazione di Cucciolo, che suonava un po' come una minaccia, un po' come uno scherzo.
     Ora che i primi due sospettati erano stati esclusi dalla lista bisognava trovarne degli altri. I nani pensarono che la madre del principe potesse aver commesso l'omicidio, da sola o tramite un sicario, del resto tutti sapevano come era affezionata al suo caro figliolo. Il principe, a sua volta, credeva che potesse essere stato Brontolo, in fondo le incomprensioni tra i due non erano esattamente un mistero. Tutti parlarono dei loro sospetti con Cucciolo (che ormai aveva preso le redini delle indagini) che decise di procedere da solo per non far rimanere male nessuno.
Di buon mattino chiese in prestito al principe la sua auto per andare a fare una commissione importante, ma in realtà stava andando dalla regina.
<<Chiedo udienza alla regina e al re di Spagna. É per una questione urgente e della massima rilevanza.>> disse alla guardia appena fu arrivato al castello. Proseguì indisturbato per tutto il ponte e l'ingresso, ma ad un tratto si sentì una voce femminile dalla sala da pranzo:<<Chi è che ci disturba così presto stamattina caro?>> <<Permettete che mi presenti: mi chiamo Cucciolo e sono venuto qui per farle alcune domande. Senz'altro saprà che ieri mattina, nel bosco, è stato rinvenuto il cadavere di Biancaneve, la promessa sposa di vostro figlio...>> non aveva ancora finito la frase che la regina urlò:
<<Che cosa?! No! Povera ragazza! Povero il mio bambino! Che dolore atroce starà provando! Era innamorato pazzo di lei e ora l'ha persa per sempre!>> e cominciò a piangere, non a dirotto come i nani, ma si abbandonò ad un dolore composto, più per il figlio che per la morte della ragazza.
<<Mi dispiace porle questa domanda. Dov'era l'altro ieri notte?>> chiese cauto il dolce nano.
<<Non crederà che sia io l'assassina?! È ridicolo! Non arrecherei mai un dolore simile al mio amatissimo figliolo!>> esclamò la regina indignata.
<<Sono solo domande di routine, non si preoccupi.>>
<<Va bene, io e mio marito eravamo a Marsiglia, in riunione con i regnanti di Francia.>> disse la regnante in tono molto più pacato e il re assentì.
Il dolore che aveva provato la sovrana faceva supporre che lei non fosse l'omicida, così Cucciolo rese i suoi ossequi ai regnanti di Spagna e se ne andò.
    Ora tra i sospettati restava solo Brontolo, ma il difficile era interrogarlo senza farlo arrabbiare.
Quando l'investigatore tornò alla piccola villetta nel bosco era in preda ad un grande conflitto interiore: evitare l'interrogatorio di Brontolo o trovare l'assassino di Biancaneve, poi ricordò la promessa che si era fatto e che aveva fatto agli altri e optò per la seconda opzione.
Entrò titubante e chiamò Brontolo, che si presentò subito al suo cospetto.
<<Devo farti alcune domande sulla morte di Biancaneve. Mi duole molto, ma sono obbligato dalla promessa che ho fatto. Dimmi: dov'eri la scorsa notte?>> chiese con calma Cucciolo.
<<Sospetti di me?!>> domandò Brontolo in un tono tra il deluso e l'arrabbiato.
<<Non io, qualcun altro. Sei pregato di rispondere.>>
<<Chi ha sospetti su di me?!>>
<<Rispondi! Sappiamo tutti che non eri in rapporti facili con Biancaneve!>> Cucciolo aveva tirato fuori la grinta.
<<Stavo dormendo e c'eri anche tu!>>, si capiva che non stava mentendo. Lo scorbutico nano aveva sempre avuto questo problema: quando mentiva batteva gli occhi più freneticamente del solito.
Cucciolo si scusò e se ne andò. Ora che tutti i sospetti erano stati cancellati ne aveva un altro, uno solo, il sicuro assassino. Da CSI, che lui e Dotto guardavano sempre, aveva imparato che gli assassini tornano sempre sulla scena del delitto.
Arrivato alla grande radura immersa nel verde del fitto bosco vide una sagoma scura.
<<Ciao Mammolo>>. La figura si irrigidì.
<<Come hai fatto a scoprirmi?>> chiese Mammolo con voce tremante.
    Il giorno seguente Mammolo fu portato in questura e Cucciolo fu tenuto a piegare come aveva fatto a scoprire l'assassino.
<<Ebbene signori, dopo aver interrogato tutti i sospettati ho intuito che l'assassino doveva essere qualcuno di insospettabile, qualcuno troppo dolce, senza nessuno movente che fosse chiaro alla luce del sole, uno di noi nani. Poi mi venne in mente che la notte della morte di Biancaneve era sconvolto e molto più silenzioso del solito. Ma ancora non bastava come prova, dovevo trovarne altre. E l'ispirazione mi venne quando ripensai al cioccolato nella sua bocca: Mammolo era andato a fare la spesa quella mattina e quando guardai lo scontrino vidi sulla lista il cioccolato che Biancaneve aveva in mano. Ieri sera Mammolo mi ha spiegato che l'aveva uccisa per amore, l'aveva amata fin dal primo momento in cui l'aveva vista e quella notte le confessò i suoi sentimenti, ma lei non lo ricambiava. Simulando una riappacificazione le offrì del cioccolato avvelenato che aveva preso con se in caso di rifiuto. L'unico pensiero che aveva in testa era: “se non la posso avere io non l'avrà nessun altro”. Poi le colpì la testa con il bastone per sviare le indagini.>> spiegò come se fosse la cosa più semplice del mondo.
Mammolo annuì, confermando le ipotesi di Cucciolo. Il giorno seguente fu portato in carcere, tra la tristezza di tutti per aver perso due amici quasi contemporaneamente.
Bhé, tutto è bene quel che finisce bene, anche se magari questo non è il caso.



MICHELA PANTINI
Michela ci ha regalato anche un trailer del suo giallo, direi che come primo esercizio non è niente male;-)








IL MOMENTO DELLA VERITA’: DOV’ E’ FINITA CENERENTOLA?


Quel pomeriggio il cielo era grigio e nuvoloso, pioveva, faceva freddo e soffiava un venticello gelido, il clima ostile non faceva presagire nulla di buono…
La mattina seguente, come al solito la cameriera andò a svegliare Cenerentola, ma quella mattina quel letto era vuoto, Cenerentola non era mai entrata in quella stanza. La cameriera preoccupata diede l’allarme alla duchessa Morphy. La duchessa stava facendo il suo spuntino mattutino, quando si sentì chiamare piu’ volte, scocciata rispose:<<Che c’é Linda, non vedi che sono impegnata! Spero che tu abbia un valido motivo per avermi disturbato!>>. La cameriera rispose:<< Mi scusi mia signora, ma devo dirle che la signorina Cenerentola non è nel suo letto, anzi credo che non sia mai entrata nella sua stanza>>. La signora si alzò di scatto, il suo sguardo era diventato minaccioso e incupito, ma non  voleva darlo a vedere, rispose muovendo la mano, come se non gliene importasse nulla:<<Che cosa vuoi che sia! sicuramente avrà passato la notte dal principe. Ora vai perche’ ho da fare!>>. La cameriera obbedì alle parole e se ne andò ma c’era qualcosa che non le tornava. Facciamo un passo indietro! Chi era Cenerentola? Cenerentola viveva a Sinta, una delle cittadine piu’ belle del Portogallo, era nata e cresciuta lì, insieme a suo padre il conte Lopez, il quale dopo la morte della moglie si era risposato con la duchessa Morphy, vedova anche lei, e con due figlie, Genoveffa e Anastasia. Le due erano molte gelose di Cenerentola perché era molta bella e soprattutto perche’ era stata data come promessa sposa al principe. Il conte Lopez era morto prematuramente e per Cenerentola cominciarono anni duri. La sua matrigna la trattava come una schiava, nessuno sapeva questo neanche la cameriera Linda, l’unica amica di Cenerentola. Ma torniamo alla mattina della sparizione. Dopo qualche ora la cameriera preoccupata si recò al palazzo del principe per accertarsi che veramente Cenerentola fosse lì, ma purtroppo le sensazioni di Linda erano giuste. Stando alle parole del principe, la ragazza non era mai giunta a palazzo. Il principe preoccupato chiamò la sua amata balia: la fata Turchina. Dopo aver avuto la notizia la fata disse:<< Quello che mi state di dicendo è molto grave, chissà dove e con chi sarà Cenerentola in questo momento. Bisogna trovarla subito. Me ne occuperò insieme al mio topo Gas Gas e al cane Tobia. Ma prima bisogna ricostruire la vicenda! Mi avete detto che Cenerentola questa mattina non era nella sua stanza, quindi non abbiamo sue notizie da ieri. Bene io direi di andare al palazzo della duchessa Morphy. Linda vieni con me!>>. La fata e Linda sparirono e in un lampo si trovarono davanti al palazzo della duchessa. La fata suono’ il campanello. La duchessa ando’ ad aprire e quando si trovo’ davanti la fata e la cameriera adirata chiese:<< Che cosa volete?>> la fata rispose garbatamente:<< Siamo qui in merito alla scomparsa di sua figlia Cenerentola, come avra già saputo è scomparsa, gradirei parlare con le sue figlie>>. La signora cercò di non dare a vedere il suo sguardo divertito e disse:<<Oh che tragedia! Prego entrate. Linda mi aveva avvisato, ma non pensavo che la situazione fosse così grave. Come mai volete parlare con le mie figlie? Non penserete che siano state loro?>> la fata rispose:<< Questo non lo so duchessa, ma devo comunque rivolgergli  delle domande!>>. La matrigna rispose:<< Va bene! seguitemi!>> la fata e la cameriera la seguirono fino alla camera delle ragazze. La matrigna le presentò:<<Ragazze c’è qui la fata che vi dovrà fare delle domande riguardo vostra sorella!>> la matrigna se ne andò e la fata cominciò il suo interrogatorio. <<Allora, dove vi trovavate ieri prima di pranzo?>> le ragazze risposero cortesemente:<<Eravamo in giardino a raccogliere i fiori>>. La fata:<Durante la vostra passeggiata avete notato qualcosa di strano?>> le ragazze risposero:<< No nulla di strano ma perche’ tutte queste domande?>> la fata disse:<<Bhè perche’ io credo che voi sappiate qualcosa  della scomparsa di Cenerentola e vi conviene dirmi la verità!>> le ragazze balbettando risposero: <<Noi non c’entriamo niente con la scomparsa di nostra sorella! e poi per quale motivo avremmo dovuto rapirla!>> la fata:<< Per gelosia, ovviamente!>> le ragazze irritate risposero:<<Noi non siamo gelose affatto di Cenerentola! e comunque invece di sospettare di noi perché non provate a cercarla nel castello sperduto!>>. La fata all’ improvviso ebbe un dubbio:<<Ottima idea! ma voi come fate a saperlo?>> le ragazze replicarono:<<E' solo una supposizione! nulla di più!>> la fata disse:<<Linda andiamo! comunque i miei sospetti su di voi non sono cambiati!>> detto questo, la fata lascio’ il palazzo e si diresse dal principe. 

Dopo avergli raccontato tutto propose di dare una controllata al castello sperduto. Questo castello disabitato oramai da anni si trovava a nord-ovest di Sinta, e l’unico modo per arrivarvi era attraversare il bosco degli Elfi. Il principe, la fata Linda  Gas Gas e Tobia si incamminarono; dopo ore videro in lontananza il castello. Giunti in prossimità del ponte levatoio, il principe forzò il portone ed entrarono... la fata turchina con la sua bacchetta faceva luce e guidava la fila. Arrivati in quella che un tempo era la stanza del trono iniziarono a sentire dei forti rumori ma soprattutto un forte odore di bruciato… la fata volle proseguire ma la sua bacchetta iniziç a lampeggiare… Entrati nella sala dei tesori si trovarono di fronte ad un grosso drago. Iniziò una lunga lotta tra un colpo di coda ed uno di bacchetta ad avere la meglio fu la fata turchina..ma posso assicurarvi che lo scontro durò tutta la notte. Alla fine il drago era stato trasformato in un iguana!!!
Nel frattempo il principe, Linda Tobia e gas gas richiamati dalle urla di Cenerentola si diressero verso la torre. Lì infreddolita e spaventata trovarono Cenerentola, il principe commosso l’avvolse nel suo mantello la prese tra le sue braccia e raggiunsero la fata.
Tra abbracci lacrime sorrisi e tanta felicità si avviarono tutti insieme verso il palazzo reale dove Cenerentola raccontò la sua terribile avventura. A commissionare il suo rapimento era stata la matrigna, il folle gesto era dovuto al fatto che Cenerentola aveva scoperto la verità riguardo la morte di suo padre, il quale non era morto per cause naturali come tutti pensavano, ma bensì era stato avvelenato dalla duchessa, la quale per evitare di essere arrestata aveva visto il rapimento di Cenerentola come l’unica soluzione. 
Sentito ciò il principe chiamò le guardie reali le quali andarono a prelevare la duchessa che venne condannata a trascorrere la sua vita ai lavori forzati. Cenerentola e il principe fissarono invece la data delle nozze, e vissero felici e contenti.
FRANCESCA CIAFFONI PROIETTI


to be continued...
non spazientitevi e aspettate come me ;-)

2 commenti:

  1. Forza ragazzi!!!
    riempite le sale cinematografiche!
    Bravi!

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  2. Miky sei miticaaaaaaaaaa !!!!
    I tuoi racconti so stupendiiii !!!! ♥
    Bravissimaaaaaa ♥ Tvtttbbb !!!!!!!!!!
    Tu si ke sei na scrittriceeeee XD
    Bravissima ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
    Claudiaaaa !! Anke tu sei bravissimaaa :))
    Vi voglio un mondo di bene. Un Bacione . Ale :P

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