descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

26 marzo 2012

IA Blog in prestito: Francese



Inauguriamo questa nuova sezione del mio blog nella quale i ragazzi potranno far conoscere lavori svolti con altri professori.
Lavorando sulla descrizione di se stessi nella lingua francese, oggi vogliono proporvi alcuni pensieri, accompagnati da disegni, riguardanti il loro futuro.
Ecco quindi i lavori di alcuni ragazzi svolti insieme alla loro professoressa di francese Suzanne Barbeau.























e bravi i ragazzi...aspetto nuove attività!


14 marzo 2012

IIIA Diritti Umani: materiali e spunti di riflessione


L'unica razza che conosco è quella umana. 








Come già fatto in precedenza vi propongo un documento iniziale e starà a voi seguire il filo del discorso e scrivere le vostre riflessioni contribuendo alla discussione che avrà sempre un ritorno in classe e nelle varie materie.
Il tema che ci accingiamo ad approfondire è quello del razzismo.

Questa volta si parte da alcuni manifesti antirazzismo (CLICCA SUL LINK) e vostro compito sarà quello di commentarli, prima di scrivere le riflessioni sul singolo poster specificate di quale si tratta








Vediamo quali considerazioni sono venute fuori finora:
1. esistono tanti tipi di razzismo, quindi di discriminazione
2. il razzismo si può combattere con: il rispetto, il dialogo, il confronto, ma anche il coraggio
3. il razzismo soffoca la libertà personale, la libertà di essere se stessi


CONTINUIAMO IL NOSTRO PERCORSO
facciamo il punto attraverso i documenti e le riflessioni venute fuori in classe stamattina, così avrete modo di rivedere e riflettere sul materiale


Abbiamo iniziato un percorso a ritroso partendo da due realtà, una immaginaria, che ci ha fatto riflettere, l'altra, purtroppo, reale, che ci ha sconvolto. Entrambe ci hanno condotto alle stesse conclusioni: oggi nel mondo ci sono e si ripetono episodi di razzismo, che spesso sfociano nella violenza. Ma vediamo questi documenti.

Il primo è un video, vi consiglio di guardarlo con molta attenzione, come hanno fatto i ragazzi.


osservazioni: 
1. il razzismo o l'odio nei confronti del diverso non fa differenze, nel video i naziskin sono pronti a "disturbare" sia l'arabo, sia l'ebreo
2. quando i due sono soli, si guardano con una certa diffidenza, non hanno brutte intenzioni, ma anni di scontri e battaglie alle spalle, la loro storia vive nei loro occhi, nei loro gesti
3. ci si può trovare uniti, anche se diversi, nel momento del bisogno, del pericolo
4. interessante lo scambio degli zaini, può esserci uno scambio tra culture così distante e spaccate da secoli di storia di guerra? quanto è importante scoprire nell'altro e imparare dall'altro?
5. alla fine i due si ritrovano sui due lati opposti della metro, sono ancora distanti, il mondo vuole questo? la storia?sono veramente liberi?

Abbiamo poi letto questo articolo che riportava un fatto di cronaca accaduto proprio ieri (19 marzo 2012)
A Tolosa 4 vittime: un insegnante di 30 anni, le sue due figlie di 3 e 6 e una bambina di 10

TOLOSA (FRANCIA)  - La Francia è sotto choc dopo l'assalto alla scuola ebraica di Tolosa condotto da un killer che arrivato a bordo di uno scooter ha aperto il fuoco su un gruppo di bambini, uccidendo un insegnante rabbino di 30 anni, le sue due figlie di 3 e 6 e una bambina di 10, figlia del direttore della scuola. Un altro ragazzo, 17 anni, è in fin di vita all'ospedale di Tolosa.
Non è la prima volta che leggiamo notizie di questo genere, a sconvolgerci è la completa indifferenza nei confronti dell'altro, un altro che stavolta sono anche bambini nel luogo deputato all'accoglienza e all'educazione: una scuola. 


MA FACCIAMO UN PASSO INDIETRO E AVVICINIAMOCI A QUEL FAMOSO 10 DICEMBRE 1948  GIORNO IN CUI VENNE FIRMATA LA
riassumiamone così i principi
in costruzione










10 marzo 2012

IA Il testo descrittivo: uno sguardo serio o ... meno sugli altri

Partiamo con il nostro percorso all'interno del testo descrittivo: sulla linea di partenza ci siamo subito "buttati" sulla descrizione di una persona.



Descrivere una persona non è molto semplice, perché oltre a tener conto dei dati fisici, c'è una parte molto importante che riguarda i dati caratteriali, ma soprattutto il carattere, il modo di comportarsi di una persona, le abitudini ... spesso sono molto legate alle sue caratteristiche fisiche o magari ci fanno pensare a dei tratti fisici particolari e ben definiti. 


Innanzi tutto abbiamo distinto i due diversi gruppi di dati, e fatto un lungo lavoro sugli aggettivi qualificativi, i sinonimi, i contrari e nomi alterati divertendoci a stravolgere testi. Il lessico era pronto, o quasi ;-)

Dopo una serie di letture, per le nostre descrizioni di persone abbiamo scelto di utilizzare le descrizioni soggettive, quindi abbiamo cercato di personalizzarle il più possibile attraverso l'uso di similitudini, ma cercando di creare personaggi quasi vivi con i loro ricordi, la loro vita, con vizi e virtù. Abbiamo fatto tutto questo tra il serio e il faceto....diciamo molto faceto e poco serio.


Ecco le tappe del nostro percorso:


1. descrizione di noi stessi attraverso similitudini ... questa sembrava facile ma i ragazzi hanno dovuto descriversi paragonandosi a dei cibi (descrizione solo fisica);


2. descrizione completa a partire dal dato caratteriale, ogni ragazzo ha avuto un particolare tipo di carattere dal quale partire e descrivere un personaggio inventato;


3. questo lavoro è stato il più divertente: con l'aiuto della professoressa di arte, Alessia Zolfo, ogni ragazzo ha avuto un ritratto dentro il quale scavare per tirarne fuori la storia della persona ritratta ... credetemi la prova non era molto facile e lo scoprirete quando vedrete i dipinti assegnati;


4. prova narrativa: era l'ora di inserire la descrizione in un testo narrativo, i ragazzi hanno descritto un criminale da testimoni oculari, ma avevano il doppio lavoro di inventare anche un testo;


5. continuando il nostro percorso sull'amicizia e sul rispetto, dopo diverse letture e produzione di testi sul bullismo, il compito consisteva nel descrivere una vittima di bullismo.

E SE CI DESCRIVESSIMO CON DEI CIBI?






Mi chiamo Elisa e sono brutta! Brutta come la muffa attaccata al latte scaduto da un anno. Ho degli occhi sporgenti che sembrano un uovo cotto caduto per terra.
Il mio naso è grosso come i salsicciotti che compra la mamma costretta a spezzarli perché sono troppo lunghi. La mia bocca è rossa e carnosa che pare un pomodoro talmente succoso che è esploso. I miei capelli sono talmente duri come la polenta che dopo due giorni si indurisce. Sono bassa e grassa come una pagnotta di pane caduta per terra e tutta schiacciata. Le mie spalle sono larghe come l’ammassamento di lievito che mia madre stende per fare gli gnocchi. Invece le mie braccia sono corte come un cetriolo tagliato perché era troppo grande e lungo. Le mie mani sono talmente paffutelle che sembrano due budini deformati e squagliati. Il mio petto è talmente grande che pare il petto della gallina che ha ucciso e cucinato mio nonno. Le mie gambe sono corte e cicciotelle come i cannelloni ripieni che fa mia madre. I miei piedi sembrano un sacco di patate che non si muove mai. Infine il mio abbigliamento è talmente colorato che sembrano gli zuccherini messi sopra la torta al cioccolato per colorarla!
ELISA 



Io mi chiamo Nicolò e sono brutto come il cioccolato scaduto e come una torta rimasta nel frigo dall'inverno alla primavera. Io sento caldo come una lasagna messa in forno e cotta a trecento gradi e freddo come l'insalata dentro il frigorifero.
I miei capelli sono simili al prosciutto e le mie gambe e braccia come dei cannelloni cotti. La mia testa è dura come una mela messa sulla neve e il mio cervello è liscio come degli wurstel : questo sono io confrontato con un panino. 
Nicolò 


Ciao,io sono Lucia e sono brutta come un’arancia che nessuno ha mangiato e,per questo ,dopo alcuni giorni, si è ammuffita. I miei capelli sono neri come quando mamma cucina le patate al forno e,con un attimo, si bruciano completamente. I miei occhi sono castani come un cremino che si è appena squagliato. Per non parlare del mio naso che è largo alla base ed un po’ lungo come una lunga melanzana. La mia bocca è cosi carnosa che sembra un palloncino gonfiato per una festa. Lei mia braccia sono lunghe  simili ad una buonissima banana sul cesto della frutta. Per non parlare delle mie gambe che sono cosi deboli che sembrano spaghetti al sugo cotti molto bene.
Lucia 

La mia testa è come un ananas e le sue foglie sono i miei capelli. Il mio collo è come una banana rincicciottita, mentre le mie braccia sono come dei rami d’albero di liquirizia. Le mie dita sono come dei wurstel appena sfornati  ,mentre le mie unghie sono come le palline di cioccolato di nesquik. Le mie ginocchia sono come due mandarini sbucciati e i miei piedi sono simili a due bistecche crude.
Riccardo

I miei capelli sono lisci come gli spaghetti appena usciti dalla pentola e sono morbidi come la mollica del pane. Le mie orecchie sono piccole come dei fagioli nel frigorifero. I miei occhi sono color marrone come le mele che dopo tanti giorni marciscono e sono rotondi come le ciliegie rosse che nascono sugli alberi. Ho un naso dritto come uno wurstel e piccolo come uno stanino. Anche la mia bocca è piccola come una patatina fritta cotta nella pentola.
ELENA 



Io ho un fisico come una pera.
La mia faccia è come una mela rossa.
I miei occhi sembrano delle ciliegie nella frutta.
Le mie orecchie sembrano due fette di ananas.
Le mie labbra sono come un pomodoro maturo.
Le mie gambe sono come due spiedini di salsiccia.
Le mie guance sembrano due mozzarelle di bufala.
Saveria

I miei capelli sono castani scuro come la cioccolata fondente.Le mie dita sono lunghe come le patatine fritte appena cucinate, mentre la mia bocca sembra un sofficino di Carletto un pò ammuffito. Le mie guance sono paffutelle e sembrano come le mele rosse di Biancaneve.
Sono brutta e simile al formaggio affumicato che mangia mio padre quasi ogni sera.
I miei piedi sembrano dei cetrioli e infine i miei ginocchi sembrano delle grosse pesche noce.
camilla



Io sono Giacomo,sono magro come un cannellone,ho dei piedi simili a una torta perché i miei piedi sono robusti.
Ho delle dita delle mani come pennette in bianco,ho una faccia sempre rossa come un pomodoro in tavola.
I miei occhi assomigliano a dei pisellini che la mamma cucina con la pancetta.

Giacomo

Mi chiamo Emanuele titocci e sono alto come un bucatino alla amatriciana.
Ho caldo come un pesce fritto.
Sono robusto e carnoso come una bistecca fredda.
Sono intelligente come un pollo fritto…
Sono grosso come un cannellone ripieno.
Sono forte come un abbacchio al macello.
Ho i capelli morbidi come un marshmallon.
Sono veloce come i piselli che sfuggono alla forchetta.
Ho uno sguardo che incute terrore come un pesce al mercato. 
Emanuele



Io ho il viso paffuto e rotondo come una bella mela rossa.
Io ho gli occhi castani come quelli della carne cotta alla brace.
I miei capelli sono morbidi come i cornetti appena sfornati.
Il mio fisico è brutto come quello di un pesce ammuffito.
Le mie gambe sono grosse come le salsicce che mamma fa alla brace.
I miei piedi sono piatti come le foglie dell'insalata rinsecchita.
Le mie spalle sono grosse come una teglia di timballo al sugo.
Il mio naso è come una grossa patata.
Le mie orecchie sono lunghe come gli stufi dei broccoletti.
I miei denti sono dritti come i blocchi di cioccolato "MILKA".
Le mie braccia sono grassottelle come i cosci di pollo.
Le mie mani cicciottelle come le forme di formaggio.
Le mie unghie sono come i tortellini con la panna.
                                                              Giulia 





DIMMI CHE CARATTERE HAI E TI DIRO' COME SEI ... INSOMMA, SI FA PER DIRE

ci sarà una relazione tra il carattere e come è fatta esteriormente una persona? 
i ragazzi hanno provato a rispondere a questa domanda
giudicate voi se ci sono riusciti ... 




Distratta e ingenua

Mi ricordo di questa mia amica,era proprio una persona ingenua che quando andava dal parrucchiere si faceva fare pelata. Aveva degli occhi molto scuri e sporgenti,ed un naso alla francese con delle orecchie a sventola. Per quanto era ingenua ogni passo che faceva inciampava. Aveva solo due difetti: il primo era di toccarsi le orecchie e il secondo era di mangiarsi le unghie. Aveva delle labbra screpolate e dei denti sporgenti che sembravano quelli di un castoro ed una corporatura robusta come un’ armatura da combattimento. Mi ricordo quella volta che uscimmo insieme lei si mise una scarpa della Nike e una dell’Adidas. Aveva delle spalle incurvate perché stava sempre su una posizione sbagliata mentre le braccia erano lunghe e magre e le dita scheletriche come degli stuzzicadenti. Aveva delle qualità non tanto normali: la prima era che inciampava quasi sempre,infatti mi ricordo quella volta che stava partecipando ad una corsa lei arrivò prima, ma poco prima del traguardo lei inciampò e cascò; la seconda era che sapeva cantare. Il suo colore preferito era il bianco e il suo cibo preferito era la pizza con la cioccolata. Anche se è un po’ ingenua,rimarrà sempre la mia amica!!!!!!!!!!!!!!!!!       
Riccardo   

Permalosa
Ricordo che una volta sono stata aggredita da una ragazza per averle detto un difetto ma vi racconto com’è fatta.
Oggi vi parlerò di una ragazza che ho conosciuto tanto tempo fa in un villaggio.
A primo impatto mi sembrava una persona che non guardava alla bellezza e all’apparenza ma mi sbagliavo.
Era davvero permalosa: chiunque osava dirle un difetto diventava pazza e lei diceva di essere perfetta come ha detto a me. Lei ripeteva sempre questa frase a tutte quelle persone che le dicevano un difetto o qualche cosa del genere: “IO POSSO GIUDICARE VOI, MA VOI NON POTETE GIUDICARE ME!” si credeva onnipotente e al centro del mondo. Vestiva sempre molto elegante e colorato come le ali di un pavone che quando le apre forma un arcobaleno; portava sempre tacchi a spillo alti tanto quanto un grattacielo appena costruito. Se devo dire la verità lei non aveva un volto naturale: aveva occhi truccati che nemmeno si vedevano e sembrava che qualcuno le avesse dato un pugno all’occhio perché c’era troppo nero.
Aveva sempre un fazzoletto al  naso (che mai nessuno aveva visto) che usava per pulirsi le goccioline di muco che le uscivano dal naso che sembrava una fontana non chiusa, bene quindi con fuoriuscite di acqua. La sua bocca era piena di rossetto rosso, ce ne era talmente tanto che pareva avesse i petali di una rosa rossa tutti appiccicati alle sue labbra.
Invece le orecchie erano molto piccole come patatine”San Carlo” tutte spezzate.
E non parliamo dei suoi capelli  laccati e luridi sempre scombussolati e non messi tanto bene che parevano un cespuglio nella montagna.
Le sue spalle erano diritte e a punta come una freccia infinita al centro del bersaglio.
Le braccia erano talmente magre e corte come stuzzicadenti affilati.
Aveva un petto molto magro e piatto come un foglio di quaderno.
Le gambe, invece, erano storte come un tronco vecchio ed i piedi erano pieni di calli perché portava sempre i tacchi.
Pensava solo ad apparire e per questo non aveva amici perché nessuno la voleva.
Non accettava il giudizio degli altri e aggrediva tutti solo se ci provavano.
Aveva un tic che ogni dieci passi batteva due volte il piede destro per terra. Sculettava sempre e aveva l’abitudine di portare sempre, e dico sempre, gli occhiali da sole anche quando non c’era il sole.
Mangiava sempre a bocca aperta e sempre in ristoranti di lusso, mai a casa.
Viveva da sola ed una volta, mi ricordo che sono andata a trovarla: era di un disordine indescrivibile ma piena di utensili d’oro. Viaggiava sempre in taxi per paura di fare un incidente e portava borse enormi con dentro tutti gli accessori per truccarsi, poi il cambio dei vestiti e due paia di altri tacchi!!! A me non piaceva e infatti spero di non vederla mai più.
ELISA    


Misteriosa

C’era una volta una bambina che era misteriosa, lei era furba come una volpe.
Era bassa e cicciottella e il suo abbigliamento faceva schifo, i suoi capelli erano lunghi e neri, le orecchie a sventola e aveva gli occhi misteriosi come se ti stesse a spiare.
I suoi piedi erano storti e camminava in modo strano e i suoi denti sporgenti come quelli di un coniglio,era sempre seria e si vestiva sempre di nero, mangiava da sola e non parlava mai con nessuno.
Lei era molto misteriosa e secondo i compagni aveva un segreto sotto sotto,un segreto molto importante.
Il suo carattere era cattivo, alcune volte ti guardava e significava che ti stava sfidando.
Ogni compagno aveva paura perché lei picchiava.
Saveria


Severa
Un giorno mentre ero a scuola la prof.  di francese si sentì male e se ne andò a casa facendosi sostituire da una supplente cinese che aveva da poco imparato sia l’italiano che il francese.
Si chiamava SETIPIGLIOTIAMMAZZO; già dal nome non mi diceva niente di buono. Era alta e grassa come un’arancia marcia , aveva la gobba perché aveva passato tutta la vita sui libri pur di imparare qualcosa. Assomigliava al GOBBO di NOTRE  DAME , portava un monocolo trasparente che rendeva il suo sguardo ancora più ingombrante ; aveva un naso aquilino e una bocca sbavata di una ragazza che ha passato tutta la notte in bianco per studiare, aveva i denti gialli come il catarro che la fa tossire , le orecchie a sventola ed i capelli pieni di forfora. Le braccia erano molto piccole e le mani rosse come il colore dell’inchiostro della penna che usava per barrare le risposte di qualsiasi compito. Le sue gambe erano piccole e corte e i suoi  piedi assomigliavano a panini, ma pieni di geloni.
Mi era antipatica e  quando tornò l’ insegnante vecchia per la prima volta ero contento!                
Giorgio       


Timido

Frank è un bambino molto timido ma anche molto bello. Ha i capelli come gli spaghetti Barilla, ha gli occhi azzurri come il cielo il naso è a patata come una lecca lecca e una bocca a cuore. Ha le spalle larghe ed è anche alto come un lampione della luce. Il suo busto è molto piccolo perché mangia poco. Lui quando sta con gli altri si vergogna perché si sente isolato. A volte quando è solo si sfoga giocando perché quando è solo non prova timore dei suoi compagni. I suoi compagni a volte lo prendono in giro perché dicono che non si lava mai. Frank gioca ancora con i pupazzi come se fosse un bambino appena nato. Alcune volte ha paura di uscire di casa perché ha paura di incontrare i suoi compagni di scuola come fosse rinchiuso dentro un capannone circondato da trenta lupi mannari,alcune volte a scuola alla ricreazione i suoi "amici" lo portano all'angolo della classe e di nascosto della professoressa lo picchiano.

Nico

Cattiva
Mi ricordo di una persona che era molto cattiva e faceva sempre degli scherzi. Lei aveva :occhi azzurri,minacciosi e aggressivi,poi aveva una bocca sottile,dei capelli biondi e annodati ed era molto alta con delle orecchie piccole. Il corpo era robusto,spalle alte e grandi ma si vestiva  sportiva con dei vestiti pesanti perché la mamma non voleva che prendesse freddo. 
Il suo carattere era cattivo e diabolico ma era molto ottimista su tutto quello che faceva anche se era molto timida a parlare con gli altri. Era simpatica ma aveva qualche difetto, non sapeva dire le bugie, per me era una cosa buona ma per lei no;stava sempre con gli amici oppure restava a casa a riflettere per i suoi nuovi colpi. Le piacevano molto le torte con la cioccolata o la frutta che mangiava molto stesso, lei praticava degli sport:pallanuoto e nuoto. Si comportava male con tutti anche con gli amici addirittura con la madre : era proprio perfida e aveva solo tredici anni. Era un vero mostro . 
Nicolò                                                                                                                                                                                                                                                                                         



Pazza e stravagante
Il personaggio che sto per descrivere si chiama Gerardo.
Per me lui è un tipo molto pazzo,stravagante ma simpatico.
Un giorno mentre stavo andando a nuoto,lo vidi. Non potete nemmeno immaginare cosa stava facendo:stava girando per tutta la città rubando ad ogni persona che passava,qualcosa di molto caro. Era pazzo perché prima lo rubava poi lo restituiva.
Anche dall’aspetto non mi era sembrato un tipo normale:aveva i rasta color viola come una melanzana appena nata;gli occhi sproporzionati color nero come la sua maglietta strappata perché un giorno gli prese un attacco di panico e la strappò; un naso arricciato come la treccia di sua sorella minore; una bocca con delle labbra carnose con dei denti gialli come il sole che sorge la mattina appena si sveglia; un collo lungo come quella di una giraffa; delle spalle incurvate come se avesse un peso di una tonnellata;delle braccia lunghe e magre come uno stuzzicadente gigantesco;delle gambe storte e deboli come una banana che non riesce a stare in piedi e per ultimo dei piedi a pinguino.
Il suo abbigliamento è un po’ strano:alcune volte si veste da clown,anche se non è carnevale,altre volte sportivo ed altre volte,invece, si veste molto disordinato.
Lui ha un carattere strano perché alcune volte è lunatico ed altre invece è gentile e generoso.
Ama molto la natura infatti, mi ricordo,che un giorno,mentre parlavamo, improvvisamente si rotolò sull’erba.
Ama anche giocare senza scarpe ed esibirsi davanti a tanta gente.
Lui è il mio migliore amico e lo sarà per sempre.
Lucia 


DOLCE
QUANDO HO INCONTRATO QUESTA PERSONA MI SEMBRAVA VANITOSA, POI QUANDO MI SI è AVVICINATA E MI HA COMINCIATO A PARLARE HO CAPITO CHE ERA DOLCE: HA GLI OCCHI COLOR VERDE CHIARO MOLTO GRAZIOSI E ANCHE ALCUNE VOLTE TRUCCATI.
I CAPELLI LI HA SEMPRE LEGATI E DI COLOR MARRONE COME LA CIOCCOLATA CALDA, LI TIENE SEMPRE PULITI,CURATI E MOLTO MOSSI. IL SUO NASO è GRANDE E ROSSO COME LE MELE CHE COMPRA DAL FRUTTIVENDOLO,HA LE ORECCHIE GRANDI E CORTE,QUANDO SI VERGOGNA GLI DIVENTANO ROSSE COME IL SUGO CHE SUA MADREA METTE NEGLI SPAGHETTI. HA UNA BOCCA A CUORE MOLTO GRAZIOSA, METTE SEMPRE IL ROSSETTO E ALCUNE VOLTE PER IL FREDDO LE SUE LABBRA DIVENTANO SCREPOLATE. LEI è DI MEDIA ALTEZZA,è MAGRA COME LA PANCETTA CHE VENDONO AI SUPERMERCATI. HA DELLE SPALLE DRITTE COME I GRISSINI,BRACCIA CORTE E MAGRE,MANI PICCOLE E SMALTATE,PETTO PICCOLO,GAMBE DRITTE E CORTE E PIEDI CORTI COME UNA CAROTA PICCOLINA. GLI PIACE UN RAGAZZO DELLA SUA CLASSE, I SUOI CIBI PREFERITI SONO GLI SPAGHETTI, IL COSCIO DI POLLO E LE MELANZANE.
È UNA RAGAZZA BRAVISSIMA E DOLCISSIMA,è SEMPRE FELICE TI DIVERTE E è MOLTO AMICHEVOLE. È SOCIALE E ALLEGRA E ALCUNE VOLTE DIVENTA TIMIDA.
È UN’AMICA BRAVISSIMA E ECCEZIONALE.
ELENA 




DISTRATTO

Io mi ricordo,che quando ero ragazzino,c’era il padre di un ragazzo che abitava vicino a me che era veramente distratto:una volta , sua moglie gli ha detto di portare fuori la spazzatura,e lui,come se non l’avesse sentita,ha continuato a leggere il corriere della sera,sulla sua sdraioin giardino.
Poi la figlia un giorno gli ha detto che entro una settimana,doveva fotocopiare delle schede per la sua scuola  e lui gliele portò dopo un mese,quando sua figlia si era già presa due quattro. Un giorno la moglie gli lasciò il figlio neonato perché doveva andare a prendere la figlia a scuola, mentre lui doveva occuparsi del piccolo dandogli la pappa; lui lo lasciò nella sua culla a piangere per quasi mezz’ora.
Questo papà aveva i capelli neri spettinati,come le lische di pesce;una fronte gigantesca che assomigliava ad un petto di pollo,che però nascondeva un cervello piccolo e formoso come un cecio;aveva gli occhi storti come un gambo di ciliegia,il naso camuso come un moscone,una bocca carnosa e a cuore che sembrava un sofficino Findus,con le orecchie piccole come un anello di pesce;le spalle grandi come quelle di un bue,le braccia lunghe come un bastone,un tronco grande come un coccodrillo,che a sua volta nascondeva un gran cuore,le gambe lunghe come quelle di bugs Bunny,e dei piedi piccoli come quelli di una papera.
Costui aveva una comportamento come una albero in estate:calmo,fermo,gioioso,timido e maestoso.
Lui portava sempre una gomma alla fragola in bocca,la maggior parte del giorno era sdraiato fuori a dormire,mentre prendeva il sole;mentre quando si svegliava si metteva a leggere il giornale;si interessava molto al giornale,ma molte volte si dimenticava di comprarlo,oppure addirittura di leggerlo.
aveva molti gusti diversi dai miei,per esempio gli piaceva leggere il giornale,gli piaceva molto l’arancia rossa e falciare l’erba(se si ricordava dove aveva messo il tagliaerba),gli piaceva viaggiare con i mezzi pubblici,pur sempre se si ricordava l’ora di quando passavano,e gli piaceva molto scrivere.
Questo papà si chiamava Giustino – bruno scordarello, ed anche se si dimenticava tutto,tutti lo amavano.
Emanuele


Buona

Quando l'ho incontrata mi era sembrata una persona antipatica e che se la tirava un po', ma poi,conoscendola e uscendoci ho capito che era buona e aveva un grande cuore.
Era di media altezza e robusta,i suoi capelli scalati chiari sembravano i raggi del sole.Aveva gli occhi a mandorla di un celeste così limpido che qualche volta quando la guardavo mi sembrava di essere in cielo,erano sempre,e dico sempre graziosi e sereni,aveva delle ciglia corte e che neanche si vedevano perchè erano chiarissime. Aveva un naso piccolo e all'insù,le sue orecchie erano grandi e un pochino lunghe.Aveva delle labbra sottili come le sottilette che mangiava ogni sera.Aveva sempre il sorriso stampato in faccia e questo era uno dei suoi migliori pregi.
Il suo ventre non era molto grande, mentre aveva delle spalle robuste ,come le sue braccia,aveva delle mani piccole, ma non magre, piccole e grassottelle.Le sue gambe lunghe e deboli come il gambo di un fiore, ma anche se deboli,veloci e scattanti.Piedi corti e piatti come l'uovo al tegamino che le piaceva tanto.Si vestiva sempre abbinata:jeans,maglione e stivaletti.Solo la domenica si vestiva un pochino elegante.
Mi ricordo una volta che eravamo ai giardinetti e c'erano dei ragazzi che la stavano prendendo in giro e lei invece di rispondergli con parole volgari,non gli ha risposto e se nè andata da un'altra parte e io mentre la seguivo ho capito la sua bontà e la sua grande indifferenza per cosa pensano gli altri di lei.
Camilla

Strano

il mio amico pietro è un po’ strano perché di solito comincia a parlare da solo mentre stiamo camminando sul marciapiede. Pietro di carattere è generoso ed anche molto altruista ma alcune volte comincia a correre per le vie del paese e si sente diverso dagli altri. Pietro ha i capelli castani, gli occhi castani, ha delle orecchie a sventola, delle gambe come spaghetti, delle braccia come stuzzicadenti perché le sue braccia sono magrissime.
Pietro ha come l’ abitudine di prendere a morsi una persona e immagina di avere davanti un pezzo di pizza gigante, ha sempre l’ abitudine di perdere la testa in classe, di alzarsi e di andare da solo al bagno senza chiedere il permesso. ha anche una fidanzata di nome francesca, che dice che lo vorrebbe lasciare perché non vuole un fidanzato strano e matto. A Pietro non gli piaceva veramente francesca, ma le piaceva carlotta, nome brutto per una ragazza bella. Pietro scrive delle lettere d’ amore alla professoressa di storia perché non si sa se ha una cotta per lei o se vuole farsi mettere dei bei voti a scuola. secondo me è pazzo perché fa tutte cose strane, Comunque resterà sempre il mio amico.
Giacomo 




Vi assicuro che l'esercizio che state per leggere è stato quello che più ha divertito i ragazzi, che mi hanno chiesto di ripeterlo ... magari mi farò venire in mente qualcosa di diverso, ma leggete cos'hanno saputo tirare fuori da dipinti famosi


ps speriamo che i pittori non se la prendano a male ... comunque la prof Zolfo è stata cattivella ;-) ma la ringrazio per la sua continua collaborazione.



GIOCHIAMO CON L'ARTE ... E METTIAMOLA DA PARTE

L’immagine qui accanto rappresenta una donna. Una donna semplice e pacifica. Mi ispira armonia, serietà, colore ma soprattutto libertà. Libertà perché non ha uno sguardo che cerca di far capire qualcosa di brutto; ma è tutto l’inverso: ha uno sguardo serio, limpido e pulito con quegli occhioni verdi. I suoi capelli sono rossastri, morbidi e lunghi e sopra di essi è posata una corona tutta “infarfallata” che esprime armonia, tranquillità, amore per la natura, calma, serenità…
Il suo naso molto esile e liscio, la bocca a cuoricino piena di rossetto ed è chiusa; le orecchie sono coperte dai suoi capelli e solo quella sinistra si vede un po’.
Ha un viso giovane e pallido, profumato come le rose rosse che la circondano.
Il suo corpo è nudo; si vede fino a metà busto, dopo il seno. Le sue mani sono magre e la destra regge una mela rossa, mentre la sinistra afferra dolcemente una piccola freccia con sopra di essa una piccola farfalla gialla che muove lievemente le ali.
Lei è messa dentro un “tappeto” di fiori aperti e chiusi di colore rosso e giallo e rose rosse che le arrivano fino alla nuca.
Proprio li dietro si vede spuntare, nello sfondo nero, un uccello azzurro che sta spiccando il volo.
Ha un carattere tranquillo, sereno, altruista, vero…
Le piace farsi fotografare quando è nelle sua casa, perché la sua casa è la “natura” !
È stata sempre solitaria; non ha amici perché ha sempre passato i suoi giorni nei prati dietro la sua casa in montagna; vive da sola perché i suoi genitori sono morti.
La sua casa è piccola e vecchiotta ma ospitale.
Ricordo che quando l’andai a trovare nella sua casetta lei mi regalò una collana fatta di petali di rosa rossa: era una vera professionista.                                          
Due anni dopo scoprii che fu chiamata ad un concorso e vinse il premio “Le mani più agili del mondo”.
Non si veste mai, anzi indossa un tappeto di foglie fatto da lei messo dal bacino alle ginocchia che fa da gonna.
È timida e come lavoro ricava il latte dalle sue mucche e scende al paese a venderlo per guadagnare.
Non è una donna molto sorridente, ma è una donna molto silenziosa e gentile.
Questa è la donna che ho conosciuto tanto tempo fa.
Elisa



Il dipinto che sto per descrivervi secondo me è molto particolare.Questa ragazza ha un' aria tranquilla ,come se stesse sognando e ricordando la sua infanzia : quando giocava con le bamboline di porcellana e il servizio da tè nel giardino della sua casa,dove c'era una fontana e un grande prato dove si sdraiava sempre, chiudeva gli occhi e sentiva il suono degli uccellini  e lo svolazzare delle farfalle colorate che gli si posavano sul naso.Ricordava poi,quando andava a fare le passeggiate con la sua mamma e vedeva i bambini fare le bolle di sapone tutte intorno a lei,secondo lei,erano qualcosa di magico e speciale quelle bolle.
Quando aveva 10 anni,non si piaceva,perchè era un pò grassottella,e aveva un naso aquilino.Infatti quando qualcuno la prendeva in giro ,lei si chiudeva in camera e piangeva scrivendo sul suo diario che era brutta e lo sarebbe stata per sempre.
Invece ora è bella con un viso di porcellana come quello della sua vecchia bambola Lizzy,i suoi capelli invece sono ricci e castani come quelli della sua mamma con cui giocava sempre,le piaceva quando la sua mamma li pettinava e li faceva diventare morbidi e lisci che parevano seta appena lavata.Le sue orecchie sono piccole,come quelle di un neonato e le sue labbra anche se sottili sempre con un rossetto rosso : un rosso così lucente che ricordava il rosso delle rose che aveva nel suo giardino.
Le piace sognare e quando lo fa è ancora più bella e anche se le manca la sua mamma ,ne ha un ricordo così bello che l'ha e l'avrà ancora sempre nel suo cuore.
Camilla





Lei ha i capelli ricci e biondi,ha degli occhi meravigliosi e verdi, delle labbra a forma di cuore e rosse come una mela. È alta e magra, ha le braccia e le gambe corte.
Lei è molto pensierosa perché quando era piccola gli avevano regalato la collana e sta pensando a quei momenti.


Lei è dolcissima ha lo sguardo da fanciulla e il suo abbigliamento è molto semplice indossa dei vestiti e certe volte dei pantaloni con delle semplici magliette, mette anche delle collane ma la più bella è la collana di suo nonno.
La sua storia è molto triste: è stata abbandonata e l’unica cosa che aveva era la collana di suo nonno che si la tiene sempre stretta per ricordare lui e i genitori, ma per fortuna poi è stata adottata due persone molto gentili. Adesso è felice con i suoi nuovi genitori e non pensa più al passato.
Saveria



Ora vi parlerò di una persona di nome Mente e di cognome Catto. Mente Catto è una persona non tanto normale perché ha delle ciglia che gli girano intorno a tutti gli occhi ed ha delle orecchie così piccole che quando gli dici qualcosa, glielo devi dire col megafono. Lui fuma così tante sigarette che quando parla tossisce ma continua a parlare,  io, per non dirgli che deve smettere con le sigarette, gli parlo tossendo. Ha degli occhi tristi ma dico sempre tristi: anche quella volta che festeggiammo il suo compleanno lui aveva sempre quegli occhi tristi. Il naso non lo ha perché l’ultima sera che ci siamo visti lui ha sbattuto contro un muro ed il naso gli si è spiaccicato sulla faccia e non se lo è voluto più riparare o farsi fare la plastica. Ha dei capelli lunghi e lisci e porta sempre e dico sempre una rosa blu sul suo cappello fashion, ha delle mani cicciottelle e grandi come quelle di un gigante e delle unghie tutte mangiucchiate. Suo padre di nome faceva Mente Catto e di cognome Senza Criterio,la sua mamma di nome faceva Nessuna Idee e di cognome Sconsolata. Questo mio amico ha una fidanzata (strano che la abbia) di nome Suzanne e di cognome Barbeau e sono una coppia perfetta però ………………. lei ha il naso!! Suo fratello si chiamava Rimbombs il rimbambito e sua sorella è normale non come il resto della famiglia, infatti lei si chiamava Genoveffa.
Mente Catto ha dei gusti un po’ strambi: il suo piatto preferito è il pane e il suo gelato preferito è il gelato al gusto di pane. Lui ama la poesia che parla del pane e la musica che parla del pane. A colazione mangia il pane inzuppato nel latte e a pranzo mangia: antipasto, pane, primo piatto, pane, secondo piatto, pane, dessert, pane al gusto di pancarré. Lui ha due difetti: il primo è di mangiarsi le unghie e il secondo è che balbetta. Noi eravamo, siamo e saremo sempre amici e nessuno ci separerà.  
Riccardo



Lui è un signore di tanti anni fa che ama gli animali, perché ha un gatto sulla sua spalla.
si chiama Tocanto, è spagnolo, ma di origine giapponese. Ha un figlio di nome Gianfrualdo, una figlia di nome Leopolda e una moglie di nome Grastidre.
Il suo gatto si chiama Supercalifragilistic ed ha un fratello di nome donadello 1 di caccolonia.
Quest’uomo È tanto simpatico e molto altruista verso gli altri. Tocanto ha i capelli neri, gli occhi castani, delle labbra a cuore e un po’ screpolate, un naso a patata, delle orecchie un pochino a sventola e degli occhi molto curiosi e un pochino a mandorla,veste sempre molto elegantemente.  
È sempre curioso e sa fare trucchetti magici per far sorridere i bambini o i suoi amici. Ricordo di quando mi raccontò una barzelletta divertentissima e io sono scoppiato a ridere. Tocanto è un signore che il giorno di Halloween ti dà uno scatolone di dolci di tutto e di più.
Una volta l’ho incontrato al supermercato con la mamma e stava comprando un costume da matador.
Ho saputo che aveva preso l’ aereo per la Spagna ed era partito.
Suo figlio Gianfrualdo mi disse che si era fratturato l’ osso del collo perché un toro lo aveva colpito. Ecco tutto quello che so su Tocanto.
Giacomo


Questa persona è un marinaio. Mi inspira mistero precisamente come se fosse un enigma. Il suo volto è lieto ma i suoi occhi mi fanno pensare a qualche disgrazia,terrore come se avesse avuto un ricordo non proprio bello;il suo naso è molto grande;la bocca ha labbra esili e rosse come il fuoco;le sue orecchie sono distese come un prosciutto appeso in cucina;il collo non è molto alto;ha delle spalle piccole,piccole;un petto formoso;delle braccia lunghe e snelle;delle mani robuste;delle gambe alte e deboli per il suo duro lavoro e per ultimo i suoi piedi corti e snelli simili a quelli di un gattino.

Veste sempre da marinaio perché ogni giorno deve andare a lavoro.

Il suo carattere è semplice:di solito è sempre altruista e generoso,però se qualcuno lo fa arrabbiare diventa aggressivo,prepotente ed egoista.
Ama la pesca e molto,molto viaggiare infatti ha compiuto molti viaggi con la sua famiglia.
Eccolo qui!!!!
Lucia

Dal quadro sembra una donna seria e molto elegante, dalla faccia e dal suo abbigliamento è molto misteriosa. È una donna alta, snella, con capelli color marroncino chiaro, corti, lisci e abbastanza pettinati, forse sotto il velo li avrà raccolti in una cipolla che non voleva far notare o magari nasconde qualcosa ... 
Ha occhi molto curiosi color marrone scuro, piccoli, misteriosi, ciglia lunghe e sottili, naso aquilino. lungo e dritto, orecchie grandi un po' lunghe, una bocca piccola,sottile e seria.
Il suo viso è ben formato è molto pallido e rotondo, mentre il suo collo è lungo, bianco, curato e pulito. 
Tra le varie parti del suo corpo a lei non piacciono le spalle perché troppo larghe e le braccia lunghe e magre.
È una donna alla quale piace vestirsi in modo elegante, ma non esagerando troppo, come nel dipinto. Ha un ciondolo e un anello che indossa sempre perché le ricorda i bei tempi che passava con il marito, divertendosi ad andare a fare passeggiate per i prati pieni di margherite o andare a spasso per negozi, comprando accessori e vestiti. 
Il libro che tiene in mano è un po’ noioso, infatti si vede benissimo che non è molto interessata alla storia,per questo sta guardando da un’altra parte.
In tempi passati ogni pomeriggio andava a farsi una passeggiata al villaggio e si recava alla fontana a vedere i pesci e i bambini che si divertivano a nascondersi dietro gli alberi e a rincorrersi facendo un po’ per uno.
La sua canzone preferita è la colonna sonora del film Titanic che è anche il suo film preferito.
È una donna perfetta. 
Elena



Un giorno andai in America e il mio compagno di viaggio era un americano depresso.
Un giorno mi chiese se lo potevo dipingere con i colori della bandiera americana;la foto qui riportata è il risultato della mia "opera d’arte".



Come potete constatare,lui era sempre così triste e non parlava quasi mai: aveva delle labbra cicciotte,larghe e screpolate,un naso fino e lungo che finiva con delle narici all’insù e molto grandi; aveva degli occhi bellissimi come quelli di un Usky di colore blu mare,delle sopracciglia sottili  ed attaccate insieme, per finire con una capigliatura alla mr. Bean e con delle orecchie a sventola,che sembravano quelle di un felino:aveva anche una pelle sottile che cadeva giù.
Portava sempre una maglietta bianco panna ma non mi ricordo come era il suo aspetto fisico; mi ricordo solo il suo nome oltre a questo che vi ho già raccontato…
… si chiamava Depr Esso, perché mi ha raccontato che quando sua madre lo partorì, mica piangeva! Era sempre triste e sconsolato anche quando dormiva. un giorno mi fece parlare al telefono con sua madre e lei mi disse che a scuola prendeva tutti dieci e lode, però aveva quattro in condotta, perché ogni volta che le professoresse gli facevano una domanda, scriveva una risposta su un bigliettino invece di rispondere a voce.
Durante la giornata noi due giocavamo a carte, ed anche quando vinceva,cioè sempre,rimaneva triste e sconsolato come mai.
Quando arrivò l’ora di separarci, perché il viaggio turistico era finito,ci salutammo con una bella stretta di mano ed un abbraccio di addio,quando ad un certo punto lui mi disse con il suo accento americano e con una lacrima sul viso:
-Spero di rivederti un giorno su questa terra,o in paradiso…
…”<<amico>>”!
E da quel punto in poi non ci vedemmo più.
Emanuele




Quest’ uomo è diventato famoso facendo giochi di prestigio con carte, sollevando oggetti come in questa foto . . .

E’ molto distinguibile tra la gente normale perché è l’ unico che si guadagna da vivere facendo il politico e illusionista. Non capita spesso di incontrare un uomo politico e illusionista perché potrebbe vivere anche senza il secondo lavoro ma invece lui continua a farlo perché  è il suo hobby preferito.

Porta sempre una bombetta e il suo abbigliamento è “giacca e cravatta “ è inconfondibile : camicia bianca , giacca nera e cravatta rossa. Ha gli occhi azzurri e proporzionati con ciglia  molto scure e un naso che farebbe paura anche a un gorilla . Ha una bocca grandicella e orecchie grandissime . La sua corporatura è robusta e alta .
Tutte le mattine quest’uomo si sveglia alle 5:00 per partire  e andare in parlamento , infatti ha quasi sempre le occhiaie . E una  volta si era addormentato nella macchina e ha fatto un incidente . Gli andò bene : solo un taglio sulla testa ;oggi è più prudente e per questo porta la bombetta !
Questa è la mia parola ! 
Giorgio




C'era una volta una ragazza di nome Emily lei aveva avuto un passato molto difficile con la morte dei genitori dopo un incidente in auto.Lei era una ragazza dolce,gentile,buona e viveva con i nonni; aveva diciassette anni e frequentava il terzo superiore. Era bionda, occhi castani, il naso alla francese e la bocca a cuoricino portava gli orecchini che le aveva regalato la madre quando aveva più o meno dieci anni, e aveva delle orecchie molto piccole, le sue spalle erano piccole e aveva una corporatura un po' robustella, le mani erano magroline e le braccia lo stesso. Le sue gambe erano belle diritte perché lei faceva molti sport e i suoi piedi erano un po'a pinguino. Essa vestiva in modo semplice cioè indossava giacchettine e i jeans e scarpe con un piccolo tacchetto e portava sempre una bandana molto lunga su tutti i capelli. I suoi cibi preferiti erano la pasta al gratè della nonna, la fettina alla sgaloppina e la torta mimosa della zia.

Emily era sempre sorridente ma un giorno capì il fatto che i nonni non le potevano dare quel poco di più che le avevano dato i genitori. La nonna e il nonno un giorno andarono in un negozio di occhiali e le comprarono un bellissimo paio di occhiali da sole della "RAY BAYN"e quando glieli portarono lei fu molto felice e se li mise subito per far vedere come le stavano bene. Ecco qui la storia di Emily la ragazza più dolce del mondo!!!!!!:)

Giulia 



TESTIMONI DI UN CRIMINE
sapreste descrivere alla polizia il criminale?

















i ragazzi saranno stati più bravi?
scopriamolo






Erano le tre del pomeriggio ed io, Andrea e Camilla eravamo andati a Toro a farci una passeggiata sulla montagna. Era d’inverno e si faceva buio prima, arrivati sulla cima della montagna erano già le 18:30 e dovevamo riscendere subito. Arrivati a valle erano le 21:00 e Andrea ci invitò a cena, Giuliana ci preparò la pasta al forno con la fettina panata.
Finito di mangiare, ad Andrea venne in mente di andare ai giardinetti e così cominciammo a correre per la strada. Ai giardinetti non c’era un’anima viva,sembrava un cimitero, c’era la nebbia non si vedeva niente, tirava il vento e le foglie volavano di qua e di là. Ad un certo punto Andrea arrampicandosi su un albero vide qualcosa e ci disse: “Regà, ho visto un’ ombra, aiutatemi a scendere”. Camilla prese in braccio Andrea e lo sbatté per terra.
Andrea che era molto coraggioso si avvicinò e cominciò a tirare i calci al losco individuo, io e Camilla gli urlavamo: “Andrea scappiamo lascialo in pace, quello è un pazzo avrà la pistola”; ma lui non ci ascoltò come sempre e il criminale tirò fuori la pistola e sparò un colpo e prese Camilla alla schiena ferendola gravemente. Andrea chiamò ambulanza e carabinieri mentre io telefonai a Stefano per dirgli dell’accaduto.

L’ambulanza arrivò all’istante e portarono Camilla all’ospedale.
Io e Andrea andammo con la polizia, e ci cominciarono a fare domande sul criminale. Io gli dissi: “Era magro e molto alto, aveva gli occhiali da sole, un naso rosso e a patata,orecchie piccole e lunghe” Poi continuò Andrea: “Aveva la cresta con i capelli rossi,aveva una tuta blu con sfumature nere.”
Il poliziotto si scrisse tutto su un foglio e poi ci lasciò andare,e noi andammo in piazza ad aspettare che passasse l’auto per andare all’ospedale di Subiaco.
Arrivati lì il dottore ci fece strada portandoci nella stanza di Camilla. Il medico ci disse: “E’ ferita gravemente la dovremo operare subito, sennò rimane paralizzata”. Andrea ed io ci avvicinammo al suo letto e cominciammo a piangere. Appena si fece mattina mia madre ci venne a prendere e Andrea mangiò a casa mia. Verso il pomeriggio da fuori dalla porta si sentiva gridare: “Elena, Andrea uscite! Sono il commissario”. Andrea si affacciò fece entrare il commissario e mia madre gli preparò il caffè con qualche biscottino.
Il commissario cominciò a dirci: “Ragazzi, questa sera dovrete riandare ai giardini e io preparerò una trappola e voi dovrete dirmi dove si trovava ieri sera l’assassino.” Insieme al commissario preparammo la trappola, poi sempre alla stessa ora io e Andrea ci recammo ai giardini. Faceva sempre più freddo e io dicevo ad Andrea di andarcene, ma proprio quando si girò per andare via l’assassino uscì fuori. Andrea non si era accorto di nulla e allora io gli presi la mano lo spostai, e presi un sasso tirandolo a quell’ uomo maligno.
Il piano del commissario non funzionò, Andrea chiamò mia madre che ci venne a riprendere. La mattina dopo di buon ora la polizia ci interrogò ci chiese se l’assassino si fosse scoperto un po’ e io gli dissi: “Bè, io ho notato qualcosa di strano ieri sera, forse il criminale si era scordato di coprire gli occhi,erano d’acciaio,un grigio chiarissimo e che brillava”. Il caso si faceva sempre più interessante e appena la polizia andò via Andrea disse: “Oh,sto commissario me pare tardo, è meglio se lo scopriamo noi chi è il criminale”.
Volevamo incominciare a vedere da dove veniva fuori e così siamo andati sotto le ex scuole medie. C’era un’impronta di sangue che man mano scendeva fino a portare sulla strada e da lì non c’era più niente. Li per quelle case abitavano tre signori molto alti e anche magri. Uno di questi aveva un naso a patata, ma non aveva i capelli rossi. Ad un tratto io chiesi ad Andrea: “Andre', ma se quello col naso a patata dentro casa sua avrà una parrucca con capelli color rossi?- continuai - andiamolo a dire al commissario così facciamo un salto e vediamo che nasconde”. Dopo un’ora eravamo già dentro la casa del sospettato, il commissario parlava con l’uomo della casa, ed io e Andrea andammo in soffitta e trovammo occhiali da sole,una parrucca rossa,una tuta blu con sfumature nere e la pistola. Io stavo per urlare, ma Andrea mi mise la mano davanti alla bocca e mi disse sotto voce: “Zitta, non dire niente facciamo finta che non abbiamo scoperto niente,ok?”. Ritornati a casa Andrea mi dice:”Stasera ci apposteremo dietro casa di quell' uomo”. E così fu, alle 23:30 l’uomo uscì noi chiamammo la polizia, il commissario si nascose e poi appena vide l’uomo, la polizia si avvicinò quatta quatta e lo bloccò. Dopo 2 secondi io e Andrea eravamo già sul posto,scoprimmo l’uomo e io dissi: “Come immaginavamo io e Andrea lui è Enzo Barchetta si riconosce da quel naso a patata che ha”. E Andrea finì: “Il merito è tutto nostro commissario lei non ha fatto nulla”.

Qualche settimana dopo Camilla uscì dall’ospedale, sembrava che non le fosse successo niente,correva giocava e si divertiva.
Raccontammo tutta la storia a Camilla e lei ci ringraziò di cuore.  
Elena



Ricordo che un anno fa, ero in banca a ritirare la pensione di mio marito quando, improvvisamente, entrò un tizio molto strano che impugnò la pistola ed il ragazzo, dietro la cassa, pronto per consegnarmi la pensione di mio marito fu costretto a darla a quell’ uomo.
Il pomeriggio la polizia mi chiamò e mi disse:
- Signora, siamo sotto casa sua, scenda subito! –
Io non capivo cosa fosse successo, ma scesi ugualmente.
Mi portarono dentro una stanza buia, con una sedia e un microfono davanti ad essa; entrai e mi sedetti.
Uno della polizia, da un’altra stanza davanti a me cominciò a dirmi:
- Signora, questa mattina era in banca. Cosa è successo?
- Bhè, un tizio è entrato con la pistola ed ha rubato la mia pensione.- risposi.
- Ricorda come era fatto, vestito? –
- Si. – ed una della polizia si mise al computer – sembrava un poveraccio; aveva capelli scuri e occhi castani; i capelli molto scapigliati e gli occhi storti. La bocca per quanto era piccola nemmeno la vedevo; aveva due cerotti sopra il naso messi in orizzontale! –
 - Bene. Ricorda com’era vestito?
- Si. Aveva jeans strappati, maglietta nera a collo alto e scarpe coperte dai pantaloni.
- Benissimo! Sa dirmi qualche particolare in più? –
- Emh… fatemi pensare! Siii! Balbettava. Mi è ritornato in mente perché mentre parlava con quella voce rauca, tutta la gente era distesa per terra con le mani alle orecchie mentre io ero in piedi, davanti al banco, e ridevo a crepapelle per la sua voce. –
- Grazie mille! È stata d’aiuto! Adesso può andare! –
- Aspettate! – reclamai – E la mia pensione?
- Signora la chiameremo noi o gliela spediremo! Non si preoccupi! –
- Ok, arrivederci! –

Andai a casa e la sera, verso le 7:30 arrivò il postino con una scatola che mi disse :
- Questa è per lei! Metta una firma. –
Firmai andai dentro casa e dentro la scatola c’erano 10.000 mila euro ed un bigliettino che diceva:

GRAZIE PER IL SUO AIUTO ! NON SONO IO QUELLO CHE HA DESCRITTO ALLA POLIZIA !
HO PENSATO CHE FOSSI INTELLIGENTE E CORAGGIOSA VISTO CHE RIDEVA A CREPAPELLE. QUESTA E’ LA SUA PENSIONE PIU’ 5.000 EURO CHE SONO DA PARTE MIA. GRAZIE ANCORA !

Da quel giorno diventai ricchissima perché 10.000 euro per una sola persona sono talmente tanti soldi! È stato molto buono quel ladruncolo!
Elisa

Un pomeriggio d'estate, mentre passeggiavo con la mia ragazza nel parco del paese, si sentirono tre spari. Noi andammo subito a controllare e quando arrivammo vidi tre corpi stesi per terra ed un uomo con una calibro 70 in mano,un berretto e mezza faccia bruciata. L'uomo correva, ma aveva occhi che mi sembravano familiari. Sentìi ancora una volta uno sparo, ma questa volta dietro di me, era vicinissimo, mi girai e ............... vidi la mia ragazza stesa per terra con del sangue sulla pancia,chiamai subito la polizia che chiamò subito la scientifica per prendere le impronte ed io andai al distretto per essere interrogato. Mi portarono in una stanza chiusa,mi interrogarono due poliziotti e mi chiesero come era fatto,come camminava e che segni particolari aveva l’assassino. Io cominciai: l'uomo aveva un berretto con su scritto London. Aveva una scarpa una più lunga dell'altra e camminava come se si fosse fratturato il ginocchio. Aveva mezza faccia bruciata ed una pistola che sembrava una calibro 70. Finito l'interrogatorio mi offrirono un buon caffè e uscito dal distretto dal nome "X Tuscolano" andai a casa a prepararmi un bel pranzetto ma ........ risentii ancora quel colpo, ma adesso mi sentii come se la temperatura mi si fosse alzata e fosse arrivata a 40°C in pochi secondi e svenni. Dopo circa 10 minuti la vicina venne a vedere cosa era successo e mi trovò disteso per terra con del sangue sulla gamba e ........... un uovo sodo in bocca. Chiamò subito l'ambulanza, mi operarono e mi salvai. Quando guarii mi misero due guardie del corpo. Dopo tante ricerche sull'aggressore si seppe qualcosa su di lui: la sua vita. Una notte sognai quel momento,ultimo momento con la mia ragazza e mi ricordai un altro segno particolare: quell’uomo aveva un paio di pantaloni al contrario con su scritto London. Dopo qualche giorno passeggiavo nello stesso parco con le mie guardie del corpo e vidi di nuovo quella persona ma adesso era vestito in modo differente. Io gridai alle mie guardie appena lo riconobbi ma le mie guardie erano sparite. Decisi di fare a modo mio: gli tirai una testata, cascò per terra con del sangue sul naso,lo legai con la mia camicia di forza uscita dal nulla e chiamai la polizia. Lo arrestarono, lo misero in prigione ed io andai a casa con un uovo sodo in bocca.

 RICCARDO 

  

AVVERTENZA DELL'AMMINISTRATORE DEL BLOG:
scusate se intervengo, ma visto che l'esercizio era quello di descrivere criminali, ma i ragazzi hanno deciso di scrivere storie ... le ho lasciate così come erano, senza intervenire molto sulla loro libera iniziativa ... sì, pure io non ho capito la questione dell'uovo sodo ma ... vedremo se Riccardo vorrà spiegarci
POSSIAMO CONTINUARE

Mi ricordo di quel giorno mentre passeggiavo con il cane per il parco con i miei amici.
Stavamo seduti sulla panchina e sentimmo un’ esplosione, andammo a vedere e c’ erano 4 camerieri morti e 8 tavoli con i clienti: era il locale di paninos, venne l’ ambulanza con la polizia.
Quell’ anno io avevo 15 anni e sapevo cosa succedeva in quella zona; la polizia mi interrogò e io dissi che non avevo visto come era successo, ma che avevo visto solo un tizio che scappava con un’ arma in mano.
Il mio amico Domenico lo aveva visto mentre lanciava il razzo dal Parco degli angeli perché nel nostro paesino ci sono due parchi.
Domenico lo conosceva, era un amico di suo zio, allora andò dalla polizia e descrisse il tizio che aveva sparato.
Era alto, robusto, rasato, muscoloso, occhi marroni e piedi enormi.
La polizia andò a cercarlo e lo trovarono a vendere droga e pasticche.
La polizia lo arrestò e mai più se ne parlò.
Giacomo

Io  venni interrogato dalla polizia perché ero l’ unico testimone ad aver visto il volto del ladro che rubò la MONNALISA di LEONARDO al Louvre.
-Aveva capelli castani  quasi del tutto rasati ,occhi scuri e castani, labbra screpolate , naso lungo e stretto con ciglia e sopracciglia  molto scure . Dietro era coperto da un cappuccio nero con una felpa nera e senza maniche .  Aveva le braccia tatuate con un drago che sputava  fuoco e bruciava un uomo. Portava jeans neri e AIRMAX nere , grigie e bianche-
Il poliziotto mi chiese:-Ha notato qualcos’ altro Signor De Santis ? Per esempio la macchina o altri particolari?-.
-Sì- risposi istantaneamente – il suo telefonino era un I-PHONE color nero , la sua auto era una LAMBORGHINI MURCELAGO nera ,nuova di zecca con un’ areografia  di fiamme gialle e rosse. Ho visto poi che appena ha acceso la macchina ha innescato subito l’N2O tipico delle gare clandestine che si svolgono a nord-ovest della città.
Così presero il furfante.

Giorgio

Un giorno stavo rientrando a casa da mia moglie e…
…AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!
NON C’ERA LO ZERBINO!
Poi,stavo per infilare le chiavi di casa ma mi cascarono a terra,e quando cercai di raccoglierle,vidi un’ombra che correndo stava andando verso la finestra aperta ed io urlai di nuovo:
AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!
LA FINESTRA è APERTA!
Quando aprii la porta di casa,vidi un uomo vestito di nero con un passamontagna;ma riuscii comunque a vedere poche parti del viso,per esempio:
aveva una cicatrice sull’occhio sinistro chiuso ed il destro di colore celeste con una grande bocca a cuore.
Quando ad un certo punto mi disse con una voce rauca:
-Accantefleurdefrtet!-
-èèè- gli risposi,e lui:
-ciupaaaaa!- e se ne è andò ed io:
“AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!”
Ora dovrò cambiare, sia moglie,che moquet!
Quando venni a raccontarvi questa storia ero terrorizzato.
Quando fu finita tutta questa storia,ed il ladro fu arrestato,io,e tutti i miei parenti  andammo tutti al funerale della mia moquet.

Emanuele

Erano le 19:30 quando ero al bar con i miei amici ed a un certo punto entrarono due uomini armati,con delle pistole che ci dicono di mettere giù telefoni,soldi e collane,ciondoli o braccialetti d'oro o d'argento.Noi mettemmo per terra tutto quello che ci avevano chiesto, presero tutto e scapparono via prendendo anche i soldi del bar.
Un signore uscì fuori dal bar e i ladri,che stavano scappando in moto gli spararono ad una gamba e quindi Anastasia,la proprietaria del bar lo portò all'ospedale, mentre io venni convocata dalla polizia che mi doveva fare l'interrogatorio sui ladri, cominciò l'ispettore Robert:
-Com'erano vestiti i ladri? 
Risposi: "Avevano un cappotto nero, pantaloni bianchi e un passamontagna nero.
-Ti ricordi se avevano dei segni particolari?
-Si avevano tutti e due una cicatrice sulla fronte e un percing vicino all'occhio.
-Di che carnagione erano?
-Erano di carnagione chiara,quasi pallida.
Adesso un ultima domanda:
-Il loro naso com'era?
- Un ladro l'aveva aquilino e l'altro un po' a patata.
Mi fecero queste domande e poi interrogarono anche i miei amici:Elena,Andrea e Giulia.Quando anche loro vennero interrogati andammo tutti e quattro a casa e decidemmo che il giorno dopo avremmo pensato che fare.
La mattina seguente ci incontrammo tutti in Piazza Santa Lucia e alla fine con molte prove andammo dalla polizia che così acciuffò i 2 ladri,che misero in carcere e infine ci ringraziò di cuore per tutto quello che avevamo fatto.
Camilla

Io sono Nicolò un bambino di 11 anni,la mia vita era tranquilla e bella ma ora mi ritrovo davanti alla polizia ad essere interrogato,ora vi racconterò come è andata : è cominciato tutto al suono della campanella.
Tutti quanti uscimmo dalla scuola per andare a mangiare,poi mamma mi disse se potevo andare a trovare mia zia. Quando arrivai vidi un uomo con una calzamaglia nera che aveva occhi grossi e un problema ai piedi perché sembrava un po' storto, aveva i capelli lunghi e biondi,aveva un naso piccolo e sottile ma aveva delle orecchie grosse a sventola,con un orecchino rosso fuoco e l'altro verde foglia ,il fisico sembrava robusto come le mani e le braccia. All'improvviso fuggì. Vidi stesa per terra mia zia che forse aveva fatto le fettuccine al sugo perché si era tutta sporcata di rosso,ma poi scoprii che era morta e chiamai la polizia. Quando arrivò la polizia mi portò alla centrale dove mi interrogarono. Gli dissi quello che avevo visto: la persona che scappava aveva occhi grandi,un problema al piede destro e soprattutto portava una calzamaglia nera;loro cercarono sul computer, ma non trovarono nessuno con quelle caratteristiche. Poi arrivò un'altra persona che aveva trovato l'arma del delitto che era una pistola e un bastone,poi mi ricordai all'improvviso che portava una collana con raffigurato un angelo : allora l’uomo appena arrivato capì che era stato suo figlio,così lo arrestarono e io ritornai a casa alla mia vita e mamma mi chiese cosa avevo fatto e io risposi le solite cose,niente di speciale.
Nicolò