descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

26 maggio 2012

IA Diritti dei bambini: quando non si può andare a scuola




Siamo giunti all'ultima serie di lezioni sui diritti dei bambini


prima uno sguardo indietro
1. introduzione generale ai Diritti dei Bambini
2. i bambini e la guerra
3. avere una famiglia


Il nostro ultimo appuntamento parte come nostro solito dall'analisi della nostra realtà, questa volta molto vicina, direi di tutti i giorni
si parla infatti di istruzione


Ci siamo chiesti cosa significhi avere un'istruzione e
perché sia così importante




Il nostro primo passo è stato quello di leggere e analizzare insieme gli articoli della nostra Costituzione e quelli della Convenzione dei Diritti sull'Infanzia che parlano di istruzione, i ragazzi hanno evidenziato delle parole ed è partita la nostra discussione - spiegazione.

Costituzione italiana 


Art. 33
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione edistituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.


Art 34
La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per 
concorso.


Convenzione diritti sull'infanzia


Articolo 28
Hai il diritto di ricevere un'istruzione. Devi ricevere un'istruzione primaria, che dev'essere gratuita. Devi anche poter andare alla scuola secondaria.


Articolo 29
Lo scopo della tua istruzione è di sviluppare al meglio la tua personalità, i tuoi talenti e le tue capacità mentali e fisiche. L'istruzione deve servire a prepararti a vivere in maniera responsabile e pacifica, in una società libera, nel rispetto dei diritti degli altri e nel rispetto dell'ambiente.


Come ogni serie di lezioni sui diritti, i ragazzi hanno subito compreso che l'argomento delle nostre lezioni sarebbe stato altro, un diritto, quello all'istruzione, che non hanno tutti i bambini del mondo.

  • 793 milioni di adulti in tutto il mondo, in maggioranza donne e ragazze, analfabeti
  • 67 milioni di bambini in tutto il mondo che invece di frequentare la scuola fanno altro, per esempio lavorare
  • 51,8 % in Asia (sud e ovest), 21,4 % Africa sub sahariana, 12,8 % est asiatico e pacifico, 4,6 % America Latina e Caraibi, 2 % Nord America, Europa e Asia Centrale
  • l 47 % degli analfabeti si trovano in India e Cina


Ma la realtà più sconcertante è stata quella che noi abbiamo trovato anche in Italia:
780.000 analfabeti (che non sanno né leggere né scrivere)
ricordo che all'ultimo censimento (2010) i residenti risultavano essere quasi 60 milioni
abbiamo anche parlato di analfabeti funzionali cioè persone incapaci di scrivere tre righe o per esempio di compilare un bollettino postale...secondo la statistica un terzo degli italiani

                                                                     (rapporto dell'Unesco settembre 2011)

Abbiamo letto e commentato insieme parte di questo articolo che presenta il fenomeno della dealfabetizzazione, cioè quando gli adulti disimparano a leggere e scrivere.

La dealfabetizzazione colpisce in Italia circa l’80% della popolazione adulta. Una situazione simile soltanto alla Sierra Leone. Lo ha sottolineato Tullio De Mauro, presidente della fondazione Mondo digitale nel corso del convegno La conoscenza come materia prima, organizzato a Roma. Il fenomeno della dealfabetizzazione, meglio conosciuto come illetteratismo definisce una situazione di perdita progressiva delle conoscenze acquisite a scuola, che in alcuni casi arriva a sfiorarenell’analfabetismo.“Due grandi indagini internazionali hanno accertato la consistenza delle competenze adulte in materia di lettura, comprensione testi e calcolo- sottolinea De Mauro-. In molti paesi in età adulta si verificano forme di dealfabetizzazione, cioè sacche di regressione.Questa situazione è straordinaria in due paesi in particolare: Sierra Leone e Italia, dove sfiora l’80% della popolazione adulta”. Secondo il presidente di Mondo digitale questa regressione per una parte notevole della popolazione, circa il38%, arriva a un sostanziale analfabetismo o illetteratismo. 


perché non si può studiare? queste le principali cause:
- povertà
- malattie
- guerre
- pregiudizi culturali


Alla luce di questi dati, della lettura degli articoli questo il primo passo

Cosa significa studiare? Perché è importante studiare? 
i ragazzi rispondono


lavoro                             indipendenza                 diventare ciò che si vuole


lasciare un'impronta            non dipendere da nessuno          si può imparare ovunque


non solo a scuola            conoscere gli altri                imparare a vivere nella società 

conoscenza                        educazione
                                        
comprendere e conoscere il valore di ciò che ci circonda

comprendere il valore delle opportunità         rispetto per l'ambiente


poter vivere bene           non essere sottomesso                 vita


ombrello           capire il bene e il male        imparare a far avverare i propri sogni  

            imparare ad essere un buon cittadino       fare nuove amicizie    

              la chiave che apre le porte per il futuro





Era ora di iniziare ad avvicinarci all'altro lato del problema, chi non va a scuola cosa fa? Vorrebbe andare a scuola?


Abbiamo letto insieme un testo intitolato "Voglio andare a scuola" tratto dal libro di Buchi Emecheta Cittadina di seconda classeIl brano mette in evidenza le difficoltà sociali e culturali di una ragazzina che è costretta a restare a casa, mentre vorrebbe andare a scuola; un giorno decide di uscire di nascosto e s'intrufola in una classe ... anche gli odori nauseanti resteranno impressi nella sua mente, a ricordo della giornata più bella della sua vita.








                       Dalle leggi, agli articoli, dai testi alle testimonianze.






                                  I bambini che lavorano: la storia di Iqbal
Partendo da una lettura abbiamo visto questo filmato sulla famosa storia del bambino che è stato ucciso per aver denunciato la "mafia dei tappeti" in Pakistan.



I q b a l , u n   b a m b i n o   c o r a g g i o s o
Iqbal Masih nasce a Muridke (Pakistan) nel 1983 e ha appena quattro 
anni quando il padre lo vende come lavorante a un fabbricante di tappeti, per 12 dollari. Una cifra che in Pakistan basta a costituire un debito difficilmente solvibile, anche a causa degli interessi usurari. Ormai ostaggio 
del suo padrone, Iqbal lavora inginocchiato al telaio (e spesso incatenato a 

esso per il suo carattere ribelle) dodici e più ore al giorno.A 9 anni Iqbal 

riesce a uscire dalla fabbrica-prigione con altri bambini per assistere a una 
manifestazione del Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF). 
Legge un volantino e per la prima volta viene a sapere di avere dei diritti. 
Conosce alla manifestazione l’avvocato Eshan Ullah Khan, che da  quel 
momento lo prende sotto la protezione del BLLF e lo accompagna ovunque per denunciare al mondo la vergogna del lavoro minorile coatto. Iqbal 
inizia a studiare.Vorrebbe diventare avvocato per difendere i bambini, i cui 
unici strumenti di lavoro, come ripete anche in una storica conferenza al 

Palazzo di Vetro dell’ONU a New York, dovrebbero essere penne e matite. Con i 15.000 dollari di un premio ricevuto per la sua attività progetta 
di costruire una scuola per gli ex-bambini schiavi. Domenica 16  aprile 

1995, in una delle prime, vere giornate di svago della sua vita, mentre 

corre in bicicletta con due cuginetti, il dodicenne Iqbal è colpito a morte 
dagli spari di sicari della “mafia dei tappeti”. 
I suoi assassini non sono mai stati individuati.









Questa è la realtà




Ho letto poi alcune testimonianze







aspettiamo i testi dei ragazzi che a differenza di altre volte dovranno semplicemente scrivere le loro riflessioni, per terminare il nostro percorso all'interno del mondo dei diritti dei bambini


Lezioni
1. Il significato di istruzione: analisi degli articoli 33 e 34 della Costituzione Italiana;  veloce sguardo ai dati sull'analfabetismo in Italia e nel mondo; il significato che i ragazzi hanno dato all'istruzione
2. la realtà: lettura Voglio andare a scuola e riflessioni
3. i bambini che lavorano, testimonianze, la storia di Iqbal (lettura, video, passi tratti dal libro)

20 maggio 2012

Brindisi 19 maggio 2012: domani, chi andrà a scuola?

Mi alzo e vado a scuola, mi sono alzata e sono andata a scuola, mi alzai e andai a scuola
mi alzerò e andrò a scuola?


Trascorro tra le mura scolastiche metà della mia vita, metà o forse più delle mie giornate è dedicata alla scuola; 
lavoro affinché quelle quattro mura diventino trasparenti, non una "prigione", come gli studenti pensano spesso, ma una "palestra" di vita...quando le pareti scompaiono si analizza il mondo, si parla del mondo e di come potrebbe essere bello vivere nella giustizia e nella condivisione, come si fa per costruire un mondo così.
 E non crediate che la scuola sia fuori dal mondo, la cruda realtà davanti a occhi e menti che vogliono sapere e qualsiasi sposo promesso o solitario passero ...tutto ciò è il mondo.

Come si può solo pensare che questo sia una minaccia?
Come si può credere che aprire le menti, farle riflettere, aiutare chi sarà il protagonista del futuro sia un pericolo?
Come?


Ieri a Brindisi è morta una ragazza solo perché stava andando a scuola, non so e non mi pronuncio sui possibili criminali responsabili...le parole non servono più e penso di averne spese anche abbastanza, quello che resta al posto di qualunque ipotesi, recriminazione, riflessione è solo la morte, la morte di una giovane studentessa.
Quella scuola è intitolata a due vittime di mafia, in quella scuola si studiava con impegno la legalità


pensare che tutto questo sia la causa di una tragedia che poteva essere una strage non fa altro che aggiungere orrore ad orrore...
Colpire i giovani, colpire la scuola, colpire i sogni, colpire il nostro futuro, colpire le basi, le radici della nostra società...è inammissibile NOI vogliamo imparare dal nostro passato e non riaprirlo come una ferita viva per poterlo rivivere!

Domani è lunedì e sui banchi di scuola ci sarà una studentessa in meno, ma gli ALTRI DOVRANNO ESSERE TUTTI PRESENTI, DOVREMO RIEMPIRE BANCHI E CATTEDRE
NOI! ANDREMO A SCUOLA
con una più forte consapevolezza di credere in cosa facciamo perché AIUTARE A SCEGLIERE E PENSARE LE MENTI DEL FUTURO NON E' UN LAVORO FACILE, MA NON E' FACILE NEANCHE ESSERE UN GIOVANE CHE DOVRA' COSTRUIRE IL FUTURO

LA SCUOLA E' LIBERA E LE MENTI SARANNO LIBERE E CIVILI!
 voglio condividere e partecipare insieme a tutti i docenti che lo vorranno a questa corale risposta, una proposta della mia amica e collega Cristina Galizia

I fatti di Brindisi ci interpellano e ci chiamano a stare in prima linea: hanno colpito la scuola, fucina delle nuove generazione, del nuovo stato, quindi obiettivo sensibile. Abbiamo il dovere di prendere una posizione chiara e netta, come insegnanti in primis, poi come genitori e adulti. La nostra ribellione è continuare ad insegnare legalità con ancora più forza, ancora più uniti: uniamo, coordiniamo tutti i nostri progetti e le nostre azioni di legalità, confluiamo in un immenso lavoro nazionale di opposizione alla mentalità della paura e del terrore, mettiamo le nostre facce e i nostri nomi in un grande progetto-movimento: comunichiamo e facciamo comunicare i ragazzi di senso del dovere, dello stao, di giustizia, di politica vera e non corrotta!!! Creiamo un coordinamento delle nostre azioni di insegnanti: sarà la vera solidarietà a chi nelle terre più esposte lotta quotidianamente con la mafia. E' una proposta di pancia, ma è dalla pancia che nasce la vita. Ci pensiamo a lavorare, ognuno nei propri modi, e a condividere on line (o dove possibile, in presenza) il nostro impegno contro la mafia e l'illegalità in un grande..."Libera tutti" scolastico?


ciao Melissa


6 maggio 2012

IIIA : I GRAVI PROBLEMI DEI GIOVANI DI OGGI

A conclusione delle nostre lezioni dedicate all'adolescenza ho deciso di far parlare i ragazzi, ho quindi diviso la classe in gruppi assegnando ad ognuno di loro un tema da analizzare e illustrare.



Gli argomenti erano ovviamente legati ad alcuni dei gravi problemi della società di oggi, che colpiscono anche e soprattutto i giovani, intendendo per giovane diverse fasce di età, purtroppo.
I problemi affrontati sono stati:
1. i problemi alimentari, come anoressia, bulimia e cattiva alimentazione
2. la droga
3. il fumo
4. l'alcol
5. la violenza

ogni gruppo ha presentato alla classe il suo approfondimento, poi siamo passati alla discussione, con l'aiuto della professoressa di scienze, professoressa Pina Mecci, e del nostro psicologo Stefano, che svolge con i ragazzi un progetto dall'inizio dell'anno


Michela, Valerio e Riccardo 
                                    


Gioia, Iris, Francesca e Myriam



Myriam



Federico, Lorenzo e Tommaso



Mariangela, Claudia e Matteo


                                I testi dei ragazzi