descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

17 novembre 2013

IIIA Infinito, tra fuga e trasgressione

Per essere domani
IIIA Arcinazzo Romano
a.s.2013 - 14



E così abbiamo conosciuto Giacomo Leopardi, devo dire che il primo impatto non è stato eccezionale, dite la verità: vi ho rattristati; certamente dopo i poeti finora studiati, dobbiamo ammettere che Leopardi è quello più vicino a noi, quello che ci somiglia di più, parla di vita, e anche se è la sua vita che ci mostra, sembra straordinariamente simile alla nostra, tolta qua e là qualche vena di malinconia e pessimismo cronico...ma non troppo.

Ci prepariamo a leggere una delle sue liriche più famose, pardon un idillio, L'infinito. Dopo un'attenta lettura ed analisi dei versi, approfondiremo un po' in fin dei conti la poesia si intitola infinito, e chissà dove ci potrà portare ;-)

Ed eccolo qui l'autografo della poesia, cioè il documento originale scritto da Leopardi.


« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,

e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »







Attualizziamo il testo e ascoltiamo insieme queste canzoni








Ascolta l’infinito, Fiorella Mannoia

Potremo ancora giocare la
partita del tempo
magari colorare qualche cartolina
e nelle notti future buttarci via
tenere il cuore lontano dalla nostalgia
e questa voglia di caldo che arriva piano
e questa sete di vita che prende la mano

avremo tavoli pieni di persone contente
e fuori dei motori pieni di benzina
e l' occasione di vivere fantasie
e di nascondere piccole malinconie
ma la paura e la noia ritorna piano
la solitudine porta così lontano.

Com' è difficile dire tutto quello che sento
tutte le piccole grandi verità
ed ogni movimento che mi cambierà
e camminare così nell'infinito che ho dentro
che si modifica e cerca libertà
e chiede di capire quello che sarà
se parli piano puoi sentirlo già

ascolta l' infinito.

Vedremo case tradite dal passare degli anni
ci sembreranno piccole e dimenticate
ritroveremo discorsi curiosità
e quel dolcissimo male ci accarezzerà
ma non avremo parole per dire dov' è
e l' abitudine porta così lontano

non è possibile dire tutto quello che accende
tutte le deboli e forti simmetrie
che lasciano nell'anima le poesie
e quella parte di noi che l' infinito nasconde
che ci modifica e vuole verità
e sa comunicare quello che sarà
se guardi dentro puoi vederlo già

ascolta l' infinito


L'infinito, Francesco De Gregori

Lascia che cada il foglio
 Dove sta scritto il nome
 Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume
 È un riflesso sull'acqua
 Una bolla di sapone
 E alla fine del libro non c'è spiegazione

 Ho viaggiato fino in fondo alla notte
 E stava nevicando
 E ho visto un grande albergo con le luci spente
 E ho avuto tanta paura
 Ma nemmeno tanto
 La strada andava avanti
 Ed io slittavo dolcemente

 Lascia che cada il foglio
 Dove sta scritto il nome
 E metti un palio
 Al mio dolore
 E non guardare il tempo
 Il tempo non ha senso
 Domani sarà tempo
 Di cose nuove

 Ho viaggiato fino in fondo nella notte
 Senza guardarci dentro
 Senza sapere dove stavo andando
 E alle mie spalle il giorno
 Si stava consumando
 Ed ho provato un poco di tristezza
 Ma nemmeno tanto.


Attività:
- il nostro infinito: cosa c'è oltre la siepe?
- troviamo insieme analogie e differenze tra la poesia di Leopardi e le due canzoni proposte
- riflessioni in generale ... 

OLTRE LA SIEPE


Oltre la siepe immagino una terra,
grande isola dove regna la pace,
amor, tranquillità, letizia e gioia.
Oltre la siepe non esiste il male,
orrendo mostro. Tutti gli uomini
amano, si aiutano l’un l’altro.
Hanno un lavoro fisso, una famiglia
da vivere senza alcun problema.
Oltre la siepe immagino me grande,
famosissimo avvocato di prestigio
con una bella e buona reputazione.
Oltre la siepe no, non c’è la fame;
povertà e miseria non esistono.
Oltre la siepe no, non c’è la morte.
Oltre la siepe sono infinito.

Elisa



E mi trovo di nuovo qui, di fronte 

a questa siepe, a richiamare ora

i miei pensieri, quelli a me più cari.
E chiudo gli occhi e respiro con ansia.
Sento il venticello sussurrarmi piano;
sento gli occhi vagar per vie sperdute;
sento il profumo di rose fiorite;
sento l’odore della tranquillità 
che chiama, tutto è perfetto e quieto.
Mi fa sentire libera e paga.
è il luogo perfetto, esatto e 
io tutto questo l’ho desiderato tanto,
ma questo lo posso sol sognare.
Sognare ad occhi aperti, vuoti 
ma, come per magia, l’ho realizzato.

Lucia




Oltre la siepe chissà cosa c'è?
Prati, fiori, e sugl'alberi uccelli;
città, oceani immensi, e pesci.
Oltre la siepe chissà cosa c'è?
Re, cavalieri, giullari di corte;
damigelle, fabbri, spadaccini.
Oltre la siepe ma chissà cosa c'è?
Ladri, furfanti, assassini;
scippatori o non, che buona gente!
Oltre la siepe chissà cosa c' è?
c'è solo un modo per scoprirlo: vieni

vieni qui a vedere, dai!!!
Emanuele


Oltre la siepe c'è un fiorellino
E' profumato e tanto minuto
Renzo vuole coglierlo per Lucia
Un soffio di vento lo porta con via
Renzo dispiaciuto ne cerca un altro
e cammina cammina per il prato
alla ricerca di un fiorellino caro
profumato ma altrettanto minuto
Vede una rosellina piccolina
Rossa come l'amore per l'amata
Guardandola pensa così a Lucia
E coglie quindi la rosa minuta
La porge a lei sperando già
La fanciulla emozionata sorride
Lo guarda e gli conferma un grande sì.
Chiara

Aldilà … oltre la siepe c’è …
C’è il mondo che ruota intorno ai re
C’è uno spazio di cose belle e brutte
C’è il pericolo che ti spaventa a morte
C’è la natura che l’uomo distrugge
C’è quella povertà del terzo mondo
C’è la guerra che non finisce mai
C’è l’amore ma soprattutto l’odio
C’è un mondo anche di cose belle
C’è la pace e anche l’amicizia
C’è la solidarietà tra uomo e uomo
C’è anche la gioia di un bambino che corre
C’è un uomo che aiuta un altro uomo
C’è la luce che fa sparir le tenebre
C’è il bene che disintegra il male.
Riccardo


Mi dicevano di non fermarmi all’orizzonte,
di tentar di non far caso all’alta siepe e di guardare
oltre quel bel colle.
Ma come posso io non notare tutto ciò, che mi è davanti,
e occupa lo spazio a me vitale, lo spazio che ogni giorno
io ammiro, con estrema nostalgia e con l’ardente desiderio
di andare oltre quella siepe.
Il silenzio circostante ha impegnato assiduamente
La mia mente, intenta e solare ogni suo piccolo segreto,
e a non fermarsi all’apparenza.
Ma l’orizzonte non può essere varcato,
come non può esserlo la siepe,
e così pure quel bel colle,
e il mio cuore dovrà arrendersi
di fronte a questa ASSURDA FOLLIA!!!
Giulia



Dietro la siepe c’è un mondo nuovo, una città nascosta. 

La città si chiama Follettilandia, dove le case sono a forma di pigna. 
Le strade sono ricoperte di foglie colorate. 
Di notte il riflesso della luna la illumina rendendola fatata. 
Ma la città è racchiusa da un pesante cancello. 
Un giorno il folletto Bill e i suoi amici pensarono a un piano. 
Volevano aprire il pesante cancello e fuggire. 
Costruirono una mazzafionda ma l’elastico era debole. 
Accesero il fuoco, ma il cancello non bruciò. 
Provarono a costruire una scala ma crollò. 
A questo punto si rassegnarono disperati. 
E capirono che l’importante era averci provato. 
Andrea

vi propongo un video per la prossima attività che integreremo con tutta la serie di letture che stiamo facendo da settimane





Dopo aver visto il film concentratevi su uno dei tre personaggi: Charlie, Sam o Patrick, decidete in chi immedesimarvi, quindi rivedete il film (che avete tutti) soffermandovi sulle caratteristiche del personaggio scelto. Una volta che tutto è chiaro e avrete in mano un bel po' di appunti, potete iniziare a raccontarvi. Ovviamente raccontarvi nei panni del personaggio non significa "c'era una volta" ma significa che dovrete utilizzare tutte le caratteristiche della sequenza riflessiva, del monologo interiore ma questa volta immaginando un pubblico davanti a voi al quale raccontarvi, un testo personale nel quale far emergere la psicologia del personaggio, il giudizio che ha di se stesso, cosa avrebbe voluto cambiare della sua vita, cosa sarebbe successo se avesse fatto altre scelte ... 

ascoltate questo famoso monologo tratto dal libro Novecento di Alessandro Baricco












Tutta quella città...non se ne vedeva la fine.....

La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?

E il rumore
Su quella maledettissima scaletta...era molto bello, tutto...e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema
Col mio cappello blu
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino ......
Non è quel che vidi che mi fermò
E’ quel che non vidi
Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi....lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne
C’era tutto
Ma non c’era una fine. Quel che vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni e miliardi
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita
Se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di
morire
Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n’è
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. E’ un viaggio troppo lungo. E’ una donna troppo bella. E’ un profumo troppo forte. E’ una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò.
Lasciatemi tornare indietro.
.......Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio. Non sono pazzo fratello. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci.

Novecento, Alessandro Baricco










5 novembre 2013

Il clima

IIIA Arcinazzo Romano
a.s.2013-14

Inserisco in questo post materiali e link a lezioni precedenti che riguardano lo studio del clima, dei biomi e delle fasce climatiche.
Intanto un'utile mappa concettuale riassuntiva.


cliccando sull'immagine potrete andare 
ad una lezione precedente all'interno del blog


cliccando sull'immagine dell'aula troverete 
un doc nel quale è riassunta la lezione di oggi


vi segnalo una pagina nella quale potrete trovare interessanti articoli sulle conseguenze dei cambiamenti climatici

3 novembre 2013

IIIA Quel ramo del lago di Como...

Descrizione personaggi
Focalizzazione
Monologo interiore
IIIA Arcinazzo Romano
a.s.2013/14






Iniziamo la lettura di una scelta di pagine de I Promessi Sposi. Il famoso romanzo manzoniano ci servirà per ripassare alcune tecniche narrative e studiarne altre: la descrizione di un personaggio, la focalizzazione in un testo narrativo, la tecnica del monologo interiore.
Per chi non avesse trovato il testo del romanzo, è possibile scaricarlo interamente on line ... cliccate sull'immagine ;-)


Abbiamo già introdotto ampiamente l'opera manzoniana, conosciamo l'autore e il periodo di composizione come il periodo di ambientazione della storia, abbiamo fatto i nostri esercizi di ripasso sulla descrizione di un personaggio 

(qui il file riassuntivo della descrizione di un personaggio)


Andiamo ora a vedere insieme cosa sia il monologo interiore. In pratica il monologo è quando un personaggio parla da solo, tra sé e sé, la storia avrà così un altro aspetto perché raccontata da un altro punto di vista, quello del personaggio in questione che, all'occorrenza, può anche sdoppiarsi, cioè parlare con un altro se stesso. Vi propongo un famoso monologo di questo tipo tratto da Il signore degli anelli; in questa scena il "mostriciattolo" Gollum parla con l'altro sé, quello cattivo.






Vi ho riassunto in un file le caratteristiche che andremo a studiare di questa nuova tecnica narrativa, insieme ad alcuni esempi tratti da alcuni famosi romanzi del secolo scorso.


cliccare sempre sull'immagine




La focalizzazione è il punto di vista dal quale il narratore guarda e racconta la vicenda, possiamo dire che il monologo è un particolare tipo di focalizzazione, molto personale e ci presenta i fatti, se questo avviene, molto filtrati dai sentimenti, pensieri, reazioni alla vicenda, di chi racconta se stesso.
Concentriamoci sulla focalizzazione interna, cioè quando il narratore dice solo quello che sa il personaggio di cui adotta il punto di vista. In poche parole è uno dei personaggi che racconta la storia dall'interno, può essere il protagonista o un testimone della vicenda narrata
RICORDA!

È chiaro che chi legge avrà una conoscenza dei fatti limitata alla diretta esperienza del narratore-personaggio; ogni evento sarà filtrato dal suo giudizio e non sapremo nulla di più o di meno di ciò che è già di sua conoscenza.





Lettura del primo capitolo de I promessi Sposi





Attività relative alla lettura del primo capitolo

1. dividere il testo in sequenze, specificandone il tipo e assegnando a ciascuna un titolo;
2. sottolineare nel testo tutti gli elementi che servono a caratterizzare il personaggio di Don Abbondio (facendo riferimento alle tre tipologie di descrizione di un personaggio studiate)
3. sottolineare gli stessi elementi, ma questa volta relativi ai personaggi dei Bravi
4. esercizio di focalizzazione interna: il racconto dell'accaduto dal punto di vista dei Bravi
5. monologo interiore: trasformate il primo capitolo in un monologo di Don Abbondio, dovrà emergere: il fatto accaduto, il suo carattere, la sua storia, la sua reazione, ma ricorda IL PERSONAGGIO NON DEVE MAI SPIEGARE PERCHE' STA PARLANDO SOLO CON SE STESSO



Monologo interiore
Sei Don Abbondio, scrivi un monologo interiore nel quale dovranno emergere:
– le caratteristiche del tuo carattere
– il tuo comportamento
– la tua storia
– il fatto accaduto
Ricorda di rispettare le caratteristiche del monologo interiore ed il testo dovrà essere almeno 30 righe.
primi esperimenti ;-)

Sento di non esser nato con un cuore di leone. Maledizione! Non sono nobile, non sono ricco, coraggioso ancor meno. Perché proprio a me? Io non ho fatto niente di male nella vita, non ho mai fatto del male a nessuno. Ogni sera leggo il mio uffizio, lo chiudo di tanto in tanto e proseguo il mio cammino sul viale, lanciando con il piede le pietre che si trovano davanti a me. Miseria! Io sono uguale a tutti gli altri, perché a me? Ho paura, paura che qualcuno mi faccia del male, ho paura persino di me stesso e di quel che penso. E’ come se vivessi in una gabbia. Devo obbedire a ciò che mi dicono le persone. Perché non sono in grado di difendermi da tutti e in questo caso da loro, perché? Non sarò mai in grado di difendermi, devo solo obbedire e tacere, tanto solo quello so fare. Ho sempre desiderato una vita tranquilla, senza guai! Non avrei mai immaginato che due persone così venissero a parlare proprio a me, che sono un uomo più che semplice. Perché non posso vivere tranquillo una vita senza ostacoli e senza grossi pensieri? Io che ho sempre desiderato vivere la mia vita in tutta tranquillità e sicurezza!
Caterina

“Ma chi sono questi due tizi? Mai visti in vita mia. Mah, forse aspetteranno qualcuno.
Oh aspetta... si avvicinano. Aiuto! Cosa vogliono? Cosa vogliono da un brav'uomo come me, che non ha mai fatto torti a nessuno? Ma cosa ho fatto di male? Oh Dio mio aiutami tu. Vado di là o vado di qua? No, torno indietro. Oh mamma mia, si avvicinano. Scappo, si scappo è la cosa migliore. Eh no, ma non posso scappare.
Ma chi i ha mandati? Che facce brutte! No, io non ho paura.. dove vado? Mi fermo?
Forse è meglio che non li guardi. Ma che cosa avrò mai combinato? Perpetua.. si, cosa avrà fatto ora. Ma no, impossibile... che giornataccia!
Oh, si avvicinano sempre di più, scappo! E se mi rincorrono? Mi uccideranno? Oh, Gesù mio, salvami da questo male. Se forse cammino guardando per terra... si, è la cosa giusta!
Adesso li frego per bene. Non mi spaventano, ma... perché continuano a venire da me? Vogliono rapirmi? Addosso non ho niente di prezioso... ma cosa stanno cercando? E' meglio che continuo a stare con la testa bassa...
Ma se io non ho fatto niente, cosa vogliono da me? E adesso dove mi metto le mani... oh, povero me. Queste disgrazie tutte a me! E se faccio finta di svenire? Ottima idea.


Ehm, no meglio di no. Oh Dio mio, proteggimi.

Elisa


Sono proprio un fifone!Non ho saputo reagire alle loro critiche e sono scappato. E ora cosa faccio? cosa? Sono spaventato e terrorizzato! Ogni volta mi allontano o scappo quando una persona mi si avvicina. Ma perché proprio a me? perché? Non capisco...tra tutte le persone che esistono, perché proprio io? Povero me, adesso se sposo quei due, non vivrò più, ma non posso non sposarli, loro si amano! ma tengo più a me che a loro!Io sono una persona così buona ,conosco così bene Renzo e Lucia e so come è forte il loro amore. Mamma mia che paura mi hanno messo quei due quando me li sono trovati davanti, ma adesso come faccio?Che colpa ho? No, quei due non devono assolutamente sposarsi. Anche se la cosa più giusta da fare sarebbe sposarli e ignorare quello che mi hanno detto quegli uomini, ho deciso di non sposarli.Non immagino neanche quello che mi farebbero se li sposassi. E' meglio non pensarci, ma perché mi sono fatto prete? Ma chi me l'ha fatto fare... un debole come me in mezzo a tutta questa storia,ma tra tutti i preti del mondo doveva capitare proprio a me ? Io non volevo problemi,non volevo fastidi e invece ...in che guaio mi sono cacciato. Si, farò così :appena Renzo e Lucia arriveranno per sposarsi gli dirò di no e li caccerò dalla chiesa...perchè comando io nella mia chiesa... e se poi quei due sciagurati vanno a sposarsi da un'altra parte e don Rodrigo da la colpa a me? Ma che devo fare ,io non voglio morire per quei due....  
Nicolò

Io sono solamente un prete e che cosa vogliono da me, cosa vogliono da un prete?
Mi sono ritrovato due bravi davanti,che mi ordinano e sottolineo ordinano di non celebrare il matrimonio di due fannulloni,Renzo e Lucia;mi dicono che se io celebro quel matrimonio faccio una bruttissima fine.
Ma adesso che gli dico a Renzo e a Lucia! Che mi è passata la voglia di sposarli?
O che sono stati i bravi a dirmelo?
No no,l’ultima soluzione penso che dovrò proprio escluderla,se gli dico che sono stati loro,i bravi domani non mi faranno nemmeno vedere la luce del sole.
E allora che scusa mi invento? a me non piace dire bugie,però questa volta è l’unica soluzione.
Adesso torno a casa e Perpetua mi riempirà di domande,mi vedrà di sicuro diverso. Dovrò negare tutto o raccontarle come stanno le cose?
Mi vedo anche io diverso,sono agitato e preoccupato.
Come la prenderanno Renzo e Lucia quando gli dirò che non si possono,per nessuna ragione,sposare?
Ma da dove lo prendo tutto il coraggio per dirglielo?
Ma proprio io dovevo essere il prete che doveva celebrare questo matrimonio?
O Dio mio aiutami tu,so che tu stai dalla parte del bene quindi di Renzo e Lucia,ma poi che cosa rimane della mia vita?
Se faccio questo matrimonio di sicuro mi ammazzeranno,non avranno per niente pietà di me.
Io sono un prete non tanto coraggioso,mi definirei un fifone,ma cosa ci posso fare?
Non sono nato con un cuor di leone anzi tutto il contrario,ma perché c’è qualche problema se non sono coraggioso? Il problema un po’ c’è!Se fossi stato coraggioso me ne sarei fregato di quello che mi hanno detto i bravi,ma sono un fifone,un pauroso.
Devo prendere tempo e ragionare.
Elena

Oddio, e ora che cosa faccio? Che cosa gli dico? Sono veramente indeciso su cosa fare, in questo caso è veramente difficile dare retta a Renzo e Lucia o a Don Rodrigo, una domanda che mi pongo ogni secondo che passa, e a dire la verità mi viene un’ansia da morire, un’ansia solo a pensare a quell’uomo. Spesso accade che riesca a rilassarmi solo a parlare, parlare da solo ad alta voce come sto facendo ora, perché mi sfogo per qualche minuto, ma appena ci ripenso mi preoccupo. Io ero dalla parte degli innamorati, mi dispiace per loro, sono stati così dolci nel chiedermi di sposarli, fino a quando non è arrivato Don Rodrigo con i suoi maledetti scagnozzi. In questa storia c’è solo da piangere, non è facile ricevere delle provocazione dalla mafia! No, non ci posso proprio credere, quelli mi sembrano i due scagnozzi di Don Rodrigo, veramente mi fanno più paura loro due che quel brutto uomo provocatore. La prima volta che li ho incontrati, sono stati cattivissimi con me, prima mi hanno detto con voce sorridente se avevo preso già la decisione, e non era passata neanche un’ora dalla proposta, ma poi cambiando un’altra volta il tono della voce mi dicono, ‘ senti bello bello o ti muovi a decidere o per te ci sarà solo la morte, una morte severa.’  Mamma mia che terrore, non ho mai visto persone che si riducono a queste situazioni.
Ora che ci penso mi domando: ‘’ Ma perché ha minacciato proprio me invece di andare a minacciare Renzo? ‘’
Questi sono proprio senza neuroni, perché una persona che riflette non se la prenderebbe con un povero prete che non fa male a nessuno. E ora che faccio? Cosa gli dico a quei bastardi?
Luca

Quelle persone sono tanto brave… perché non dovrei fargli fare il matrimonio? Uffa e quando verrà il momento in cui mi chiederanno di sposarli; che scusa mi inventerò? Gli dirò che sono andato a consultare i loro alberi genealogici e che il matrimonio non si può fare perché sono parenti? No, troppo da cervellone… gli dirò che la notte prima l’ Onnipotente mi è apparso in sogno e mi ha comunicato e ordinato che non posso più celebrare i matrimoni…? Si, la scusa giusta è questa… Ah no! Poi se venissero a sapere che avessi celebrato un matrimonio si ripresenterebbero! Ma… senti io gli dico la verità, come va, va. Però poi penserebbero che sono un fifone...come posso fare? Sono confuso, molto confuso: o andare contro Don Rodrigo e i suoi scagnozzi, o essere dalla loro parte e fare una brutta figura davanti ai “promessi sposi”.
Però potrei stare da tutte e due le parti: potrei essere dalla parte di Don Rodrigo e dire la verità a Renzo e Lucia così da essere penosamente comprensibile e fare un po’ il doppiogioco.
Ma mi sento quando penso?!?!?! Mi sto tramutando in un mostro che non sa a chi dar retta, e in un essere che si manipola facilmente. Però questo è il mio carattere, anzi il mio pensiero, il mio istinto e la mia coscienza dicono sempre di andare con il più forte, e di fare la scelta più ragionevole, e meno scontrosa ma l’ unico modo è dar retta a Don Rodrigo oppure addio alla mia testa di buon e intelligente uomo!!!!!!
La colpa non sarà la mia se non celebrerò il loro matrimonio ma il loro perché sanno com’ è il mio carattere… Eh si è proprio così io non ho nessuna colpa. 
Giorgio

E’ proprio una bella serata: ho fatto la mia solita passeggiata, ho letto il mio uffizio e …
Ringrazio DIO!
Certo che vita, da non morire mai! E’ pur vero che faccio sempre le stesse cose ma così sono al sicuro e, nessuno mi può fare nulla e poi ho l'abito che mi protegge. Che tranquillità!
Oddio!!!Che facce brutte … ma chi sono quelli? Meglio far finta di niente. Io continuo per la mia
Strada e continuo a pregare … Padre Nostro che sei nei cieli  venga … Madonna mia, ma questi
Vengono verso di me. No, ma che dico, ho sempre paura di tutto e di tutti. Oh,ma stanno proprio
Venendo da me.
Oh, Signore,aiutami Tu, ma che ho fatto di male, io sono solo un povero prete ,non mi impiccio,
non comando … ma che vogliono. Dove scappo? E poi chi ce la fa a correre. E  allora dove mi nascondo?sono così grosso che non c’è nessun posto adatto a me. Ci mancava anche questo abito così lungo che mi si impiglia tra le gambe! O forse è meglio così … perché me la sto facendo sotto!
Ma, ma, ma che vo volete da me? Chi ,chi sssiete? Non ho fa fatto niente . Misericordia , non dovevo fare il prete e soprattutto non dovevo dar retta a MIA MADRE!!!!
Riccardo

Eccomi qui seduto sul mio bel divano. 
-Che faccio? Li sposo o no?
-Certo Don Abbondio che li sposi, perché è questo il tuo dovere, hai scelto di fare il prete e adesso ti prendi le tue responsabilità!
-Ma che sei matto?!? Rimetterci la vita per due poveracci!!... Ma chi me lo fa fare! In fin dei conti non sono mica tanto vecchio!
-Sei un egoista Don Abbondio! Pensi soltanto a te stesso eppure dovresti mettere i tuoi prossimi al primo posto, vergognati non sei degno della promessa che hai fatto a Dio!!
-Oddio! Che faccio? Io vorrei sposarli ma anche io sono un uomo, anche io ho paura, non ho forse anche io il diritto di vivere il più a lungo possibile? --Certo Don Abbondio che ce l’hai!
-Ma perché questa situazione doveva capitare per forza a me?? Ho forse fatto qualcosa di sbagliato? Tu lassù vuoi punirmi??
Basta!!! Mi sta scoppiando la testa tutti questi pensieri mi stanno distruggendo! Credo proprio che adesso andrò a dormire e domani mattina vedrò cosa fare!!

Giulia

Proprio a me doveva capitare tutto questo! Io che ho organizzato la mia vita per non avere problemi ! Che appoggiandomi ai potenti pensavo di essere protetto! E che non mi sono mai schierato dalla parte di nessuno, proprio adesso mi trovo davanti a un bivio!Questi ragazzi vogliono sposarsi e non pensano ad altro. Non pensano quanti guai può passare un gentiluomo! Non avrei mai immaginato di mettermi in conflitto con l’illustrissimo Don Rodrigo, proprio a me, ma non potevano scegliere un altro curato! Io che non ho mai avuto il coraggio di prendere decisioni importanti adesso devo assolutamente trovare il modo per uscire da tutto questo, ma come? Renzo è innamorato di quella Lucia, e vogliono maritarsi e quei due si mettono sulla mia strada prendendosela con me! Ma che c’entro io!!! La mia testa è confusa ,miseria! Che cosa mi doveva succedere, io che non sono nato Cuor di Leone,completamente indifeso,devo trovare la soluzione a tutto questo,povero me!
Nico

Ero tranquillo. Volevo solo godermi la passeggiata, ma purtroppo non è stato così. L’incontro con quei signorotti mi ha rovinato quel fantastico momento di pace e tranquillità chi mi ero creato. Tutto d’un tratto ero diventato rigido, inflessibile, freddo. Avevo paura dai! Forse anche troppa! Beh, Don Abbo'
lo sai che tu sei fatto così. E che ci posso fare, se sono pauroso, sono pauroso! 
Che figuraccia che ho fatto! Cercavo di fare sorrisini falsi. Stavo cercando una via di uscita diciamo… Ho cominciato a balbettare, c’è... 
Mamma mia! Mi hanno fatto veramente paura! 
Beh… Penso sia normale avere paura nel vedere due persone armate e dall’aspetto minaccioso.
Povero il mio cuore. Era partito! Per quanto batteva forte, sentivo come se la gabbia toracica mi fosse esplosa. Mamma mia!
Ho queste parole impresse nel mio cervello:
“Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai.”
Ma perché? Mah…
Sono stato anche stupido nel tentare di discutere. Alla fine non ho risolto nulla, come al solito.
Lucia


Mi chiedi se ho fatto bene a non sposarli! Mmmh si! Forse no! Ma se li avessi sposati adesso sarei sicuramente nella fossa per mano di quella banda si malviventi. Poveri ragazzi, si amano cosi tanto, mi hanno chiesto di sposarli e io ho accettato perché un matrimonio é una bella cosa e se non avessi incontrato gli uomini di Don Rodrigo, Renzo e Lucia sarebbero già marito e moglie e vivrebbero felici!....Ma ho paura, come faccio a sposarli? Mi ucciderebbero e io non voglio morire. Ma che mi importa di un matrimonio, Dio mi perdonerà di sicuro! Meglio non rischiare la pelle, Don Rodrigo non perdona!

Quegli uomini hanno parlato chiaro, poche parole ma piene di cattiverie, sono capaci di tutto anche di uccidere! E quando Renzo e Lucia verranno nella mia casa per essere sposati, come faccio a dire che non voglio più celebrare il loro matrimonio? Devo inventarmi assolutamente qualcosa, una scusa credibile. Potrei chiedere consiglio alla mia Perpetua....mmmh... meglio di no, lei chiacchiera troppo e direbbe a tutti la verità e mi farebbe fare la figura del codardo! Buon Dio aiutami tu, non ce la faccio da solo, dimmi come posso fare, cosa posso dire a questi due ragazzi? Mi rivolgo a te! Aiuta questa pecora del tuo gregge che ha smarrito la strada e ha ceduto a tali minacce.
Saveria

Mancano pochi passi, e poi dovrò affrontare la dura verità, anche però se non so quale sia.
Quei due brutti ceffi  non so neanche cosa vogliano da me né perché sono qui: e poi neanche ho vie d’ uscita dato che uno blocca una strada e l’altro un’ altra, e se tornassi indietro?
No, no, sembrerei troppo sospetto.
Devo affrontarli, ma se è brutta gente? E se invece è buona? Insomma, come mi devo comportare quando arriverò lì?
Beh, ora che sono più vicino però, sto notando che mi osservano con degli sguardi di ghiaccio, come se mi stessero aspettando.
Ma cosa vorranno da un povero prete come me? Perché proprio io, perché? E poi una brava persona come me, cosa avrà combinato di tanto grave?
Mi sento in trappola, come un povero topolino indifeso; ora l’ unica soluzione è affidarmi al Signore.
Beh, pensandoci però prima o poi doveva arrivare un momento del genere; me la sono scampata sempre da questo genere di guai per molti anni: come quella volta che la signora Giuseppina si ribellò a suo marito Franco¸ io me la scampai con un semplice “questo è un problema vostro signori miei, e la chiesa non ha tempo di badare ad un litigio qualunque, ci sono molti altri problemi a cui noi preti dobbiamo badare”.
Ma questa volta è diverso, ora non me la posso scampare con una frase del genere, anche perché non credo che questa volta il problema mi riguardi direttamente.
Mi devo rassegnare, ora purtroppo non ci sono soluzioni, è arrivata la fine del povero Don Abbondio. 
Emanuele 


Oh che bei fiori quasi quasi me ne porto un po' a casa..Ma no che dico, sicuramente da me il signor Benedetto ne farà nascere tanti e più belli di questi.
Oh sono quasi arrivato alle due stradine, ma...aspetta. Chi sono quelli là? Sembra che aspettino qualcuno... sicuramente non aspettano me,insomma... Non ho combinato nulla...e se aspettano me? se sono arrabbiati perché non ho pagato quelle due mele giù al paese?
Ma capitemi, con questa crisi...poi avevo una certa fame! Ma no dai, son cose per niente eccessive!
Arrabbiarsi per due mele, come se io mi arrabbiassi con chi non fa l' elemosina alla chiesa.
Dai, sicuramente non sono io quello che stanno aspettando.
Senti, io faccio una bella cosa, passo e saluto, se mi risalutano bene, altrimenti...altrimenti niente! Quelli stanno aspettando me, me lo sento... ma cosa ho fatto di male Signore, aiutami tu!

Cosa,cosa!?Che ho fatto! Questi se mi minacciano mi rovinano...Rovinare un uomo gentile come me...Speriamo per il meglio.

anonimo ;-)

Sono solo, ho paura non so cosa fare, dovrei sposare Renzo e Lucia? Mi uccideranno se non li sposo. Io ho una paura tremenda, ho paura che se li sposo, i bravi, gli scagnozzi di don Rodrigo, mi perseguiteranno e mi taglieranno la testa.
Io non ho un cuor di leone, io sono pauroso, se vedo un serpentello, già mi metto paura così, pensa se mi cercassero i bravi.
Come faccio? Li sposerò? Sposerò Renzo e Lucia o mi alleerò con don Rodrigo? Beh, io sto dalla parte del bene, perché io sono con Gesù e con Dio, non dalla parte del diavolo, sono con Dio.
Lotterò per sposare Renzo e Lucia, i due piccioncini innamorati, non deve trionfare il male ma il bene, però ho sempre un po’ paura di don Rodrigo.
Che cosa mi faranno i suoi scagnozzi? Sarò impiccato? Sarò squartato? Sarò ucciso? Ho sempre più paura, don Rodrigo, quel mascalzone vuole avere sempre il potere, si sente il capo di tutto il mondo.
Li sposerò? Ho sempre più paura di quello… Sarò più coraggioso davanti a lui? Gli  potrò mettere le mani addosso? Io sono un prete e Dio mi ha insegnato che non si risolvono le cose con la violenza ma con le parole, potrò pestare di botte don Rodrigo? No, credo proprio di no, io sono un prete e ho scelto di seguire il Signore. Mi uccideranno?
Oh Mio Signore, ho paura… Signore Dio, per l’amore del cielo perdonami ma questo matrimonio non si deve fare.

Giacomo


Focalizzazione interna (molti ragazzi hanno scritto un altro monologo ... ve li leggete così mentre tiro le orecchie ai ragazzi)
Riscrivi l'incontro di Don Abbondio con i bravi nelle vesti di uno dei Bravi, facendo uso dell'analisi del testo che ha evidenziato le caratteristiche dei due personaggi, degli spunti elaborati in classe e ricordando in che modo una storia può essere raccontata da un narratore interno. 


Che uomo! Così fragile, così pauroso, così ingenuo. Crederà davvero di sposare Renzo e Lucia? Sarà più che facile impedirgli di sposarli. Un uomo come lui ... è facile mettergli paura e costringerlo a non farlo. Guardalo! Ha un’aria così spensierata, così tranquilla! Fossi in lui non starei poi così tanto tranquillo. O forse non lo è. Non si aspetterà mai e poi mai che noi due siamo qui proprio per lui. Chissà cosa gli sta camminando per la testa. Forse si starà chiedendo cosa stessimo a fare qui o forse già sa che siamo qui proprio per lui. Ci sta guardando! Sembra spaventato, sicuramente ora si sarà accorto che siamo qui per parlargli o per ricattarlo. Vuole cercare di cambiare strada! Se lo farà non gli daremo pace! Spero per lui che si fermi a parlare e soprattutto che non faccia storie su quello che gli diremo. Dovrà obbedire, non dovrà assolutamente sposarli, altrimenti la sua vita non avrà pace. Forza alzati, andiamo a parlarci! 
Caterina

-Ma quando arriva questo fifone di Don Abbondio? Non voglio più aspettare,devo assolutamente portare a termine il compito che mi è stato dato da Don Rodrigo.
Don Rodrigo è il mio capo ed io devo eseguire tutto quello che lui mi dice di fare, anche le cose più brutte. So che Don Abbondio non è un tipo per niente coraggioso, lui mica è nato con un cuore di leone come il mio e quello di Don Rodrigo eh! Proprio per il fatto che non è per niente coraggioso gli voglio mettere ancora più timore!ahahaha!
Don Rodrigo mi ha dato un compito difficile, ma che dovrò eseguire con molta cura: io e l’altro mio amico dobbiamo far capire,anzi dobbiamo convincere quel prete di Don Abbondio che lui non dovrà celebrare il matrimonio tra i due ragazzi innamorati: Renzo e Lucia. Renzo e Lucia non si devono sposare per nessun motivo al mondo… o saranno guai seri..Don Abbondio starà per arrivare e sicuramente non si aspetta questa bella sorpresa che stiamo per fargli!ahahahah! Sono veramente deciso! Don Abbondino deve darci retta.. o se la vedrà faccia a faccia con il mio capo Don Rodrigo,che vi assicuro è molto ma molto perfido, arrogante e cattivo! Delle volte mi chiedo perfino come faccia e da dove trovi tutta la cattiveria che ha. Alcune volte fa paura anche a me… ma sono assolutamente sicuro che abbia dentro il suo piccolo cuore un lato buono,che però non vuole mai tirare fuori,soprattutto per non farsi vedere debole da quelle persone che sono più forti di lui.
Ma comunque Don Rodrigo è il mio capo e io devo seguirlo e dargli ascolto sempre e comunque!
-Sto sentendo dei passi…
-E’ lui?
-Si,credo di sì amico!
-Allora forza,cominciamo a tirare fuori gli artigli e facciamogli vedere chi sono i Bravi!
-Ahahhahah certo amico! Cominciamo..
Ora basta,pensieri andate via,adesso è arrivato il momento di fare un po’ di paura a Don Abbondino.

 Camilla

Ma guarda un po' che mi tocca fare per vivere. Devo dare retta ad uno spaccone che non se lo fila nessuno; purtroppo questo mi ha riservato la vita.
Guarda quest'altro, un'altra pecorella come me che per vivere deve dar fastidio alla gente. Ma che colpe ha questo Don Abbondio? Una persona non può neanche essere libera di fare il suo lavoro? E' meglio che lascio perdere.
-Parla tu – dissi – è un poveraccio, fai presto!
L' altro mio amico mise tanta di quella paura a quel povero Don Abbondio che lo fece rimanere terrorizzato. Ma in che guai mi devo mettere per uno stupido matrimonio!
Quest'uomo, lì per lì, mi sembrava uno in gamba ed invece.. senza che gli dicessimo niente iniziò a dire delle stupidaggini che neanche lui stava capendo.
Mai nella vita mi sarei immaginato che per vivere dovessi avere a che fare con persone come Don Rodrigo. Ma poi, io mi chiedo perché non si è alzato da quella sedia ed è andato di persona? Mah.
Alla fine ce ne siamo andati, io con la tristezza di aver messo paura ad una persona innocente che fa il suo lavoro, l'altro impassibile. Eh, questo ci è capitato e dobbiamo accettarlo!
Elisa

Uffa! Ma tra quanto arriva Don Abbondio? Tra poco fa buio e noi stiamo ancora qua come due fessi ad aspettarlo!
Siamo qui da quasi due ore e di Don Abbondio nemmeno l’ombra, del resto che ci posso fare? Questa è la mia vita: ricevere ordini ed eseguirli!
Se avessi dato retta a quella cara donna che mi ha messo al mondo tanto tempo fa e avessi intrapreso la via dello studio come lei mi consigliava, di sicuro adesso non starei qui ad obbedire come un cagnolino ai capricci del mio padrone Don Rodrigo!!!
Ah!! Eccolo finalmente è arrivato!! Sono proprio curioso di vedere la sua faccia quando sentirà quello che abbiamo da dirgli! Hahaha in fin dei conti credo proprio che ci divertiremo!
E fu così che ebbe inizio l’incontro di Don Abbondio e i bravi.

Giulia


Che brutta vita la mia! Ma chi me lo fa fare? Sembro una marionetta comandata da quel prepotente di Don Rodrigo! Ma questo prete quando arriva? Sto morendo di freddo qua fuori, ma ormai dovrebbe essere a momenti. Eh! Se avessi dato ascolto a mia madre e avessi preso la retta via adesso non mi ritroverei qui, a dar fastidio a un buon uomo, che di questa storia non ne ha proprio colpa! Ma se voglio continuare a vivere, devo farlo, farò parlare il mio collega almeno non mi sentirò tanto in colpa, no?Eccolo che arriva, speriamo che non sia troppo severo con lui, dopotutto è pur sempre un prete!
Nicolò

-Ma quando arriva questo buffone? Si sbrigasse per favore! Non abbiamo mica tutta la giornata!
- Dai su, zitto! Adesso arriverà.
-  Mi raccomando! Io sono quello “cattivo”! Voglio mettergli tanta paura.       Troppa… così saremo sicuri che non celebrerà quello stupido matrimonio! Tu intanto vai a sederti su quel muricciolo basso e fai finta di essere figo, io sto qua, appoggiato al muro.
Chissà che faccia farà! Ahahahahahahaha, me lo immagino: camminerà tremolante, paurosamente. Sarà terrorizzato. Ahahahahahaha, non vedo l’ora! Penso che per me sarà molto difficile non ridere! Dovrò fingere di essere una persona seria!
 Oooh, eccolo.
- Forza andiamo.
- Mi raccomando! Facce serie ed arrabbiate.

- Salve.
- Ci conosciamo?
- No ed è meglio.
- Ma chi siete? Cosa volete da me? 
- Non importa chi siamo. Siamo venuto per inviarti un messaggio da una persona che non osa ricevere un “no” come risposta!
Guai a te se farai quel maledetto matrimonio tra l’incapace Renzo e la bella Lucia!
- Per favore, non fatemi del male! Farò il necessario per far accontentare il vostro padrone. Ma toglietemi una curiosità! Chi sarebbe il così tanto temuto padrone?
- Una persona che ti conosce veramente bene. DON RODRIGO!
- Cooosaa?
- Non fare il finto tonto! Hai capito benissimo di chi si tratta! Adesso basta. Vai via. E se non farai quello che ti abbiamo detto, verremmo a cercarti! E non te lo consiglio.
- C-c-c-erto s-s-s-signori! – Esclamò Don Abbondio balbettando.

- Ahahahahahahahahahahahah che cosa ti avevo detto. È un fifone nato!
- Ahahahahaha mamma mia. Avevi proprio ragione!
  Se hai notato, stavo ridendo sotto i baffi. Ahahahahahahah.
- Ahahahahaha. Forza andiamo, altrimenti Don Rodrigo chi lo sente!
- Si, giusto. Andiamo…
Lucia


-Che fai parli tu?
-No, io faccio il bravo,parla tu!
-No no parla tu che hai la faccia da scagnozzo.
-No tu!
-Manco morto, parla tu!
-Va bene parlo io, ma ora zitto che sta arrivando.

-Noi siamo gli scagnozzi di Don Rodrigo il matrimonio di Renzo e Lucia non s’ha da fare né domani né mai …

-Che dici se la sarà fatta sotto?
-Sì,sì , non hai visto che appena gli abbiamo tagliato la strada è sbiancato.
-Giusto, pensi che Don Rodrigo ci darà una buona paga per questo?
-Non tanto alta, ma ce la darà.
-Ma io ho una famigli da mantenere, non la posso far morire di fame.
-Anche io ho una famiglia da mantenere e mi accontento di quello che ho.
-Si ma tu non hai sette figli e due mogli.
-Va bene,di questo parlane con Don Rodrigo non con me. Ora lo vuoi un sigaro?
-Si dammi qua, che mi rilasso i nervi.

-Tieni.
Riccardo

Oh meno male è arrivato, ci ha messo un'eternità, aspetta...che devo dire?
Faccio l'aria da killer matto che uccide tutti o solo da killer che arriva a cattivi rimedi con un'aria pesante? Ma sì dai, faccio in entrambi i modi.
Hahahah, porello, lui tutto contento ma non sa cosa lo aspetta! Sìsì, guarda i fiori...Ma se lo dice a qualcuno? Io lo cerco e gli taglio le gambe eh! Che lavoraccio oh...
Ma se comincia a fare la vittima che faccio? Gli tiro un ceffone o lo minaccio?Va bèh dipenderà da come mi girerà o dalle frasette da vittima che comincerà a dire.
Se scappa gli faccio lo sgambetto, così cade e non va da nessuna parte. E se gli faccio male? Sicuramente comincerà a piagnucolare...Oddio...
Vabbè oh, noi gli diciamo che è obbligatorio ascoltare le nostre parole, sennò...
Così passo troppo da aggressivo però...
Ma se gli scappa solo una parola su questa faccenda, giuro che l'ammazzo, già ho precedenti penali, ci manca solo lui oh.
Io faccio quello che devo fare, e se lui non sta zitto scelgo le cattive maniere. Uh eccolo!
 Chiara


Una mattina bellissima, mentre uscivo di casa per andare dal mio capo, don Rodrigo, incontrai i miei due colleghi e andammo al lavoro insieme.
Arrivati al covo di don Rodrigo, il nostro capo ci disse che lui amava Lucia Mondella figlia di Agnese, le due tessitrici del nostro quartiere e noi rispondemmo, beh, è una donzella graziosa ma noi, eravamo tutti sposati e quindi ... non commentammo altrimenti don Rodrigo ci avrebbe trasformato in degli spiedini.
Allora lui ci disse:-Fedeli miei, andate a dire a don Abbondio che se sposerà Lucia e Renzo saranno guai seri per lui.
A quel punto noi tre andammo a cercare don Abbondio per dirgli quella cosa di don Rodrigo; ad un certo punto ci fermammo e a quel punto stava per passare don Abbondio, noi gli andammo addosso e gli dicemmo:”Ehi! Vecchio prete ci ha detto di riferiti il nostro capo, don Rodrigo, che non devi sposare per nessuna cosa al mondo Renzo e Lucia”.
E don Abbondio rispose:”Ma perché?” E io risposi:”Non ci sono domande, tu fai quello che devi fare se no per te saranno guai grossi”.

A quel punto io e i miei amici ce ne andammo e don Abbondio rimase impaurito e se ne andrò. Quel prete è un fifone, se gli dicono una cosa bella lui si mette a piangere, ed io sono stato bravo a fare il mio lavoro? Beh, credo che quando don Rodrigo verrà a scoprirlo sarà molto fiero di noi ed io sono felice quando il mio capo è fiero di me.
Giacomo