descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

4 febbraio 2014

Per essere domani: Il Corpo e la Mente

Per essere domani
IIIA Arcinazzo Romano
(una serie di lezioni)


Il corpo e la mente, specifico ai ragazzi il titolo dell'attività e aggiungo che qualcuno mi ha consigliato anche di dire la mente e il corpo ... non ho capito il perché, ma un alunno mi dice:

Prof, è il corpo che governa la mente, che gli ordina cosa fare o è la mente che invece ha la meglio sul corpo? Decidiamo spinti dall'istinto o da come vorremmo che il nostro corpo fosse, anche valutando il nostro feedback sugli altri o ci ragioniamo su? E se la mente si ammala?



“là dove sei diretto non 
ci sono sentieri, né piste, solo il tuo 
istinto. Hai seguito i segnali e alla 
fine sei arrivato. Adesso devi fare il 
grande tuffo nell’ignoto e scoprire da 
solo chi ha torto, chi ha ragione, chi 
sei tu veramente”. 
Sergio Bambarén, “Il Delfino”





L’adolescenza rappresenta la fase evolutiva più delicata nella costruzione dell’identità. Per gli adulti, e soprattutto per i genitori, a volte risulta difficile capire il linguaggio degli adolescenti. La difficoltà nasce dal fatto che i ragazzi stessi non sono in grado di decifrare i cambiamenti che avvengono ed allo stesso tempo hanno bisogno di allontanarsi dai genitori per sentirsi “grandi”, individui separati. In questa fase, i confidenti diventano i coetanei, l’amica o l’amico del cuore. A volte i genitori vivono con preoccupazione questo distacco in quanto è sempre più difficile capire e dare il giusto peso ad alcuni comportamenti che mettono in allarme.

Le trasformazioni del corpo in adolescenza, il passaggio dal corpo infantile al corpo adulto richiedono da parte dell’individuo un importante lavoro di elaborazione psichica. 

Birraux A. (1993), L’adolescente e il suo corpo, Borla, Roma



Qualunque fiore tu sia,

quando verrà il tuo tempo, sboccerai.

Prima di allora

una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello
che si apre nella pienezza di ciò che è.
E quando ciò accadrà,
potrai scoprire
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire.



Daisaku Ikeda





Adolescenza, età di grandi cambiamenti, rivoluzione del corpo e della mente; spesso abituarsi richiede del tempo, come spesso diventa la cosa più naturale del mondo, come in effetti è, ma il corpo che cambia e quindi anche la mente significa molto altro. Noi siamo il nostro corpo, il corpo rappresenta il nostro rapporto con gli altri, è ciò che arriva per primo all'altro, ancor prima della nostra parola, ci rappresenta e ci fa identità. Quando il corpo si trasforma siamo inevitabilmente alla ricerca della nostra identità, saremo gli stessi ma un po' più grandi, gli stessi, ma alla ricerca di un nuovo ruolo nella società: la famiglia, gli amici, ...
Accettarsi o no? Volontà di trasformarsi? Come mi vedono gli altri? Come mi vedo io? Queste ad altre ancora sono le riflessioni di un adolescente tipo, domande coscienti o non, nostro compito sarà vedere le risposte, dalle più innocue alle vere reazioni che portano a serie e pericolose patologie.

Il compito delle mie lezioni non sarà certamente esaustivo, scopo principale sarà, come sempre, la riflessione che i ragazzi faranno su loro stessi, partendo dall'analisi della realtà che li circonda, vicina e lontana; tratteremo temi molto delicati ma non sono una psicologa, né tanto meno un medico o un esperto, educo ed istruisco, aiuto a riflettere e cerco di far conoscere, quindi non stupitevi se nelle mie lezioni sull'argomento verranno messi uno accanto all'altro temi di diversa importanza e spessore emotivo.
Grazie

1. Visione del filmato La casa delle bambine che non mangiano (Speciale del Tg1) e del film Male di miele.







2. Riflessioni - domande guida:
- cosa hai provato e pensato vedendo e ascoltando queste storie?
- come agisce la ragazza nel film? 
- secondo te perché alcuni ragazzi e ragazze diventano anoressici??
- vediamo insieme come reagiscono le persone intorno a loro
- almeno per un attimo, tu adolescente, ti sei sentito nei suoi panni? quando?


Vi riassumo un po' delle risposte dei ragazzi, alcune mi hanno colpito parecchio, (premetto che non ho spiegato nulla se non dopo le loro riflessioni)

perché secondo te molti ragazzi/e si ammalano di anoressia? 
- per imitazione
- per inseguire un ideale di bellezza, di perfezione
- per accettarsi
- hanno poca autostima, poco rispetto per se stessi
- per non essere esclusi o diversi dagli altri, pensano che gli altri siano migliori
- sono incoscienti
- sono indotti dagli esempi negativi della società

quali sensazioni hai provato?
- tristezza
- stupore
- paura di essere come loro o di diventarlo
- non pensavo potesse essere così grave
- ho scoperto che queste persone sono molto deboli, ma anche molto forti e determinate
- pena
- ho visto molta solitudine e ricerca di solitudine
- come può una mente pensare questo?


3. Vediamo queste foto e riflettiamo insieme
















4. Esiste il bello ideale?



Suicida a 15 anni, si butta sotto un treno. Sui social scriveva: «Sono brutta e obesa»
LONDRA - Tallulah Wilson, 15 anni, era finita in un gruppo di autolesionismo sul social networkTumblr, si era convinta di essere brutta e obesa e si faceva del male da sola per soddisfare gli altri utenti. Ma poi non ce l'ha fatta più e si è tolta la vita, lanciandosi sotto un treno.

La mamma non ci sta e accusa con forza il web di aver ucciso la figlia. "É stata catturata dalle grinfie di un mondo digitale tossico, dove nelle ultime settimane non riuscivamo più a raggiungerla. Ho fatto tutto il possibile per tenerla al sicuro, ma era caduta in un mondo di incubi".

Un incubo da dove non si è più svegliata, convinta che la sua vita fosse da buttare. L'accusa è tutta per il social Tumblr e di quel gruppo di autolesionismo che ha finito per convincere la bella Tallulah di essere brutta e obesa, che continuava a scriverlo anche sutwitter. Una volta scoperta questa vita segreta online della figlia, la mamma ha chiuso il suo account. 24 ore dopo la teenager si è tolta la vita.

di Simone Pierini

Il Mattino 23 gennaio 2014

 5. Come mi vedo? Cosa mi piace di me? Cosa non mi piace di me?
Svilupperemo un semplice elenco partendo però da un esercizietto facile facile suggeritomi dalla insostituibile prof Zolfo ;-)

Ci benderemo e, con una bella musica di sottofondo un pennarello e un foglio bianco, ognuno di noi si disegnerà come si pensa.

Pablo Picasso

Autoritratto di Pablo Picasso

6. Ora è il momento di togliersi la benda e di fare i conti con lo specchio.
Partendo dalla lettura di semplici testi i ragazzi dovranno scrivere un dialogo argomentativo a colloquio con lo specchio.

Lei cercava di vedere se stessa attraverso il proprio corpo. Per questo stava così spesso davanti allo specchio. E avendo paura di essere sorpresa dalla madre, gli sguardi allo specchio avevano il marchio di un vizio segreto. Quello che l’attirava verso lo specchio non era la vanità bensì la meraviglia di vedere il proprio io. Dimenticava che stava guardando il quadro di comando dei meccanismi del corpo. Credeva di vedere la sua anima che le si rivelava nei tratti del suo viso. Dimenticava che il naso non è che l’estremità di un tubo che porta aria ai polmoni. In esso vedeva l’espressione fedele del proprio carattere.
Si guardava a lungo e a volte la contrariava vedere sul proprio viso i tratti della madre. Allora si guardava con più ostinazione, cercando con la forza della volontà di cancellare la fisionomia della madre, di sottrarla, così da far rimanere solo ciò che era lei stessa. Quando ci riusciva, era un momento di ebbrezza: l’anima saliva sulla superficie del corpo, come quando un equipaggio irrompe dal ventre della nave, riempie tutto il ponte di coperta, agita le mani verso il cielo e canta”
Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere

I testi: A colloquio con lo specchio
Leggeremo anche il testo Lo specchio di Giorgia tratto dal libro Le emozioni che fanno crescere, U. Mariani - R. Schiralli, Oscar Mondadori, Milano 2007, pp. 103 - 104



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