descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

25 settembre 2014

Scrivere un testo narrativo

Antologia- il testo narrativo
IIB
Istituto Comprensivo Cave
a. s. 2014 - 15




Con la classe IIB abbiamo iniziato il ripasso del testo narrativo. Inserirò in questo post le nostre attività passo dopo passo. 
Da dove potevamo iniziare se non dall'incipit? 
Scopriremo che iniziare un racconto non sarà più così difficile e lo potremo iniziare in molti modi, dimenticando la paura della "pagina bianca".

Lezioni e attività:

24 settembre 2014

Una classe in armonia. Benvenuta prima C !!!




Attività di accoglienza IC
Scuola Media Giacomo Matteotti
Cave
a. s. 2014 - 15


Vi presento le attività di accoglienza svolte nella IC

Ho scelto questo testo di Pennac in primo luogo perché era in "armonia" con il mio blog, poi perché il lavoro svolto dai ragazzi su autostima, conoscenza ascolto era finalizzato proprio alla costruzione di un'armonia in classe, armonia tra i ragazzi e armonia con i professori.

Dopo le attività, che rimandano a un altro post, abbiamo letto altri due testi.
Infine ogni alunno ha scelto il testo che più gli piaceva e ha deciso che quello doveva rappresentarlo all'interno dell' "armonia" di classe.








Ogni studente suona il suo strumento


Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.

da "Diario di scuola” di Daniel Pennac 





Attività svolte in classe

(clicca sul link)






E un maestro disse: Parlaci dell’Insegnamento

Nessuno può insegnarvi nulla se non ciò che già sonnecchia nell’albeggiare della vostra conoscenza.

Il maestro che cammina all’ombra del tempio tra i discepoli non elargisce la sua sapienza, ma piuttosto la sua fede e il suo amore.

E se davvero è saggio, non v’invita ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guida alla soglia della vostra mente.

L’astronomo può dirvi ciò che sa degli spazi, ma non può darvi la sua conoscenza.

Il musico può cantarvi i lievi sussurri del vento, ma non può darvi l’orecchio che fissa il ritmo, né l’eco che rimanda il suono.

E colui che è esperto nella scienza dei numeri può descrivervi il mondo del peso e della misura, ma non oltre può condurvi.

Poiché la visione di un uomo non presta le proprie ali a un altro uomo.

E così come ognuno è solo nella conoscenza di Dio, ugualmente deve in solitudine conoscere Dio e comprendere la terra.


Un professore può salvare 
da Diario di scuola di D. Pennac






















14 settembre 2014

Ciao ragazzi di Arcinazzo Romano




Avreste voluto iniziare un nuovo anno scolastico senza prima che ci salutassimo?
Diciamo la verità ai nostri lettori: ci stiamo parlando da questa mattina, tra saluti, curiosità e inviti vari, ma mancava un saluto ufficiale della vostra prof.
Allora.  Domani sarà un giorno importante, la vostra prof avrà molti nuovi studenti, ma da prof ci è abituata, e voi varcherete le soglie di una scuola superiore.

Siete grandi?

Sì, diciamo che siete un po' più grandi di quando ci siamo conosciuti, piccoli bimbetti spauriti che mi chiamavano maestra, ma non esageriamo ;-)

Volevo ufficialmente salutarvi in questo luogo che per molto tempo è stata la nostra casa, dove resteranno per sempre le nostre lezioni, le vostre parole e riflessioni, il vostro breve ma intenso percorso.

Abbiamo spesso parlato in classe del senso dello stare insieme, a scuola o altrove, non voglio ripetermi ma solo due cosette vorrei dirvi prima di iniziare questa nuova avventura.

Innanzitutto voglio dirvi grazie. Grazie per tutto, tanto ho imparato da voi, ci siamo molto divertiti, ma abbiamo anche pianto ... credo che voi siate stati gli unici miei alunni a vedermi in lacrime perché trattavamo un argomento toccante, ci siamo spesso commossi, abbiamo vissuto insieme silenzi carichi di emozione, ci siamo rispettati e ascoltati ... e per questo vi ringrazio, abbiamo litigato anzi avete litigato e fatto pace. 

Grazie, perché io sono una prof ma anche una persona e voi non sapete come mi abbia aiutato stare insieme a voi in questi anni un po' difficili, o confortato il fatto che avete apprezzato le mie scelte e mi avete seguito nel nostro crescere insieme. Ammetto che spesso non è stato proprio semplice, per nessuno, abbiamo continuamente sperimentato e inventato strada facendo e ce lo possiamo dire "siamo stati bravi"!

Spero di avervi ascoltato abbastanza e insegnato qualcosa di più che analizzare un verbo o scrivere un testo, mi auguro che tutti voi possiate portare avanti i vostri sogni e sappiate fare le vostre scelte con consapevolezza.

Il primo giorno d'esame vi ho fatto un regalo ... una enorme gomma per cancellare, la gomma ha un significato particolare: la gomma serve a cancellare gli errori, ma se li cancelli vuol dire che li riconosci e impari, non abbiate paura di sbagliare, chi non ha paura di sbagliare non ha paura di imparare, non ha paura di crescere.

Ciao ragazzi di Arcinazzo Romano, sarete sempre nel mio cuore e io sarò sempre la vostra prof ma anche amica, sono qui per qualsiasi cosa, come sempre.

Vi voglio bene

la prof Martini

13 settembre 2014

Come mi racconto - accoglienza nell'ora di storia


Attività di accoglienza - Storia
IB
Istituto Comprensivo Cave
a. s. 2014 - 15



 Lo studio della storia non è poi così semplice come si pensa o dice. Molte persone sono convinte che “basti studiare” ma non è proprio così. La storia è un mondo affascinante da scoprire, in cui curiosare, da cui imparare, un mondo affollato di persone, fatti, parole, storie … mistero e certezze. Un mondo dal quale comprendere come l'uomo è cambiato, se l'uomo ha fatto scelte giuste o sbagliate e magari rifletterci un pochino su.




Divertiamoci un po' ;-)






Prima parte

Scopriamo insieme il valore dello studio della storia e per iniziare facciamoci aiutare da alcuni storici e scrittori che ci hanno lasciato le loro idee in proposito.



Historia magistra vitae.

Chi non conosce il proprio passato non avrà alcun futuro davanti a sé    
Marco Tullio Cicerone









C’è una storia nella vita di tutti gli uomini.

William Shakespeare












La storia è un grande presente, e mai solamente un passato.
Alain (Émile-Auguste Chartier)


Il fascino della storia, come quello del mare, risiede in ciò che cancella: l'onda che sopraggiunge fa sparire dalla sabbia la traccia della precedente.
Gustave Flaubert


“La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l'uomo è ridotto al rango di animale inferiore.”
Malcolm X





La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perché è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

Francesco De Gregori






Siamo pronti per le nostre prime riflessioni: perché è importante studiare la storia? qual è il valore della storia? cosa impariamo o dovremmo imparare? 
(dopo le riflessioni e una serie di domande guida costruiremo il nostro significato di storia su una grande mappa al centro della quale ogni studente farà un disegno che rispecchi la sua idea di storia, mentre la mappa verrà costruita insieme).

  
Seconda parte

Proviamo ora a costruire la nostra storia, quindi a presentarci ma ... come fanno i veri storici (o quasi).

Osserviamo alcuni documenti e "ascoltiamo ciò che ci dicono".

ops ... i documenti sono qualsiasi cosa da cui lo storico riesce a ricavare informazioni sul passato



Su questa moneta cartaginese è raffigurato un elefante secondo voi perché?







Questa è un'iscrizione funeraria, cioè una lapide su una tomba. Gli antichi romani avevano l'usanza di scrivere molto su queste lapidi. 
Leggiamone una famosissima e facciamo le nostre riflessioni:


Straniero, ho poco da dire: fermati e leggi. Questo è il sepolcro non bello
d'una donna che fu bella. I genitori la chiamarono Claudia. Amò il marito
con tutto il cuore. Mise al mondo due figli: uno lo lascia sulla terra, l'altro
l'ha deposto sotto terra. Amabile nel parlare, onesta nel portamento,
custodí la casa, filò la lana.
Ho finito, Va' pure.




Ora lasciamo la parola ad un famoso storico.

Tacito, Annali, XIII 44
ln quel tempo il tribuno della plebe Ottavio Sagitta, invaghitosi follemente di Ponzia, 
donna maritata, l'induce con ricchi doni all’adulterio e poi ad abbandonare il marito, 
promettendole di sposarla e accordandosi con lei per le nozze, Ma la donna, non 
appena fu libera, si mette a cercare pretesti, adduce quale motivo l’opposizione del 
padre e, nella speranza di sposare un uomo più ricco, ritira la sua promessa. Ed 
ecco Ottavio ricorrere ora alle preghiere, ora alle minacce, a dichiarare di avere 
perduto reputazione e sostanze: a lei affidava la sua vita, l'unica cosa che ancora gli 
rimanesse. Respinto, le chiede una sola notte per placare la passione e trovare 
infine pace. Fissata la notte, Ponzia dà incarico ad un’ancella fidata di sorvegliare la 
sua camera; quivi entra Ottavio, accompagnato da un liberto e portando di nascosto 
un pugnale. Allora, come avviene dove sono amore e collera, la notte passò in litigi, 
preghiere, rimproveri, scuse e, in parte in effusioni: ad un tratto, quasi fuori di sé, 
infiammato dalla passione, trafigge col ferro la donna che nulla sospettava, 
spaventa con una ferita l’ancella che accorreva e si precipita fuori dalla stanza. Il 
giorno seguente, come si ebbe notizia dell'assassinio, non vi furono dubbi 
sull'uccisore, poiché si sapeva che si erano trovati insieme. Ma il liberto affermava di 
aver commesso lui quel delitto e di aver voluto vendicare le ingiurie fatte al suo 
padrone; e già la nobiltà del suo gesto aveva commosso alcuni, quando l'ancella, 
riavutasi dalla ferita, svelò la verità. Denunciato ai consoli dal padre dell’uccisa, 
come uscì di carica, fu condannato dal senato secondo le leggi sugli omicidi.





Leggiamo ora un altro documento ... si perché i detti e i proverbi sono documenti
De gustibus non est disputandum (Sui gusti non si discute)
Cicerone




e per finire un selfie dall'antica Roma ;-)



I documenti sono infiniti e li andremo presto a studiare ma ora tocca a voi raccontare la vostra storia cercando dei documenti parlanti che vi appartengono.
Quali? 
Ne parleremo in classe ovviamente partendo da questi pochi esempi sarete proprio voi a dirmi quali potrebbero essere i documenti che vi rappresentano di più e che raccontano la vostra storia, seppur breve comunque storia.
Attenzione però: i documenti che sceglierete dovranno essere moooolto parlanti, dovranno essere esattamente voi e ovviamente dovrete spiegarne il perché.