descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

28 febbraio 2021

Il salotto letterario: Un ribelle a Scampia

 lezione del 1 marzo 2021


Oggi vi racconterò una mia lezione, un'attività particolare già provata altre volte con questa classe, una prima media, ma che oggi ho proposto in modo guidato e strutturato, preparando anche individualmente i ragazzi.

Ho chiamato l'attività Salotto letterario perché la classe, anche se guidata, si confronterà liberamente sul libro letto. Parlare di una lettura tra undicenni non è proprio l'attività più semplice del mondo, ma ci sono due vantaggi: al compagno si dirà liberamente ciò che alla prof non diresti mai, gli argomenti di interesse per loro e il loro punto di vista emergeranno spontaneamente senza che loro se ne accorgano.

Il testo scelto è Un ribelle a Scampia della scrittrice Rosa Tiziana Bruno, libro già letto con grande successo in passato, ma sul quale ho lavorato sempre in modo diverso. Questa volta la classe è una classe di lettori, amanti della lettura che rispondono bene a diverse sollecitazioni, un gruppo collaborativo e molto interessato, a volte difficile da gestire per la troppa partecipazione, un gruppo che starebbe lì a riflettere e arrovellarsi per ore su un passo, l'immagine di un albo, una copertina. Il gruppo giusto che ha bisogno anche di una guida che non lo faccia allontanare troppo dalla mèta.

Una settimana fa ho dato loro delle riflessioni da scrivere, hanno lavorato all'interno della classe virtuale, quindi nella discussione partirò anche da queste riflessioni per poterli supportare.

Veniamo all'obiettivo.

Quando ho consegnato loro il libro qualcuno, memore di notizie, del sentito dire ha espresso opinioni fuorvianti sul possibile tema trattato dal libro, hanno letto il nome Scampia e subito sono emersi pensieri stereotipati sul quartiere, la "gente" che ci abita e via dicendo. Allora mi sono detta che questo fosse il libro giusto per capire, per farli aprire, per andare anche oltre il libro, se possibile.

I ragazzi hanno avuto un tempo per fare la lettura individuale, hanno poi scritto le loro riflessioni, partendo da domande chiave (che poi leggerete) e oggi abbiamo aperto il nostro salotto. 




Per rompere il ghiaccio ho chiesto semplicemente, per alzata di mano:

- vi è piaciuto il libro?

- lo consigliereste?

e infine ho chiesto un perché, un giro velocissimo di argomentazioni a favore o contro il libro.





Le loro risposte:

- a 9 studenti è piaciuto il libro a 5 no;

- 13 lo consiglierebbero e 1 no (poi in realtà si ricrede pensando di dover consigliare solo alle persone a cui sa che effettivamente piacerà);

- perché? Storia interessante, lo devono leggere i ribelli, ho più chiari argomenti che non conoscevo o sui quali avevo dei dubbi; interessante lettura per chi pensa di non avere una bella vita; libro molto attuale, legato alla realtà, per esempio oggi si pensa che la scuola sia un dovere o che non sia importante, o magari si pensa che rubare non abbia conseguenze; lo consiglio alla mia vicina di casa alla quale non piacere leggere e neanche andare a scuola; il libro fa riflettere sulle proprie scelte; lo farei leggere al presidente della regione Campania o al sindaco di Napoli per fare in modo che le Vele non vengano abbattute e per fargli capire che lì ci vive tanta brava gente che veramente può fare la differenza; la storia è scritta molto bene; il libro ci lancia tanti messaggi come per esempio che occorre stare attenti alle persone che frequentiamo.


Inserirò prima le domande di riferimento, ogni volta lascerò liberi i ragazzi di chiacchierare, ma in questo post vi spiegherò ogni volta quali sono le mie intenzioni non esplicitate.


1. Cosa significa "ribelle"? Secondo te è un termine appropriato per il protagonista di questa storia? perché? 

Ribellarsi può avere diverse accezioni, ci si può ribellare a un sopruso, a una condizione opprimente, a una realtà nella quale non si vuole più vivere, ma ribellarsi può voler dire anche che si vuole fare di testa propria, si sbaglia, non si obbedisce. Parlare di ribellione significa parlare di regole o di giustizia, di libertà, di scelte. La ribellione può anche essere considerata il primo passo della crescita.

Vediamo cosa hanno detto i ragazzi 

Ribadisco che io non sono intervenuta nella discussione se non alla fine per tirare le fila, riassumere e constatare che avessi o avessero compreso tutto.

Il primo intervento è stato deciso: Nicola non segue le leggi e quindi fa cose cattive, la sua ribellione è negativa. Subito però uno studente ha aggiunto che chi vive in un regime dittatoriale (sono in prima media!!!) e si ribella lo fa per ottenere i propri diritti, per un cambiamento; il ragazzo ricorda figure come Martin Luther King, Ghandi). Si continua: Nicola è una persona alla quale non possiamo dare ordini, non vuole essere comandato, insofferente alle regole. Una ragazza dice che la fa pensare a Robin Hood, lui in fin dei conti si ribella anche quando organizza le letture a Scampia, si ribella alla situazione che si vive nel quartiere e quindi aiuta gli altri. Poi viene fuori che chi si ribella è debole. Non so perché abbiano detto questa cosa, non mi sanno spiegare. Intervengo dicendo che potremmo concentrarci sui momenti di ribellione di Nicola, quali sono? Dicono: il furto (ribellione alla sua vita da povero); andare a scuola (si ribella a se stesso); le letture (ribellione verso chi vede nelle Vele il degrado).

Faccio notare che esistono e hanno parlato di due diversi modi di ribellarsi, li pungolo con il discorso del superare i limiti imposti, cosa significa allora crescere? In alcune società tribali la prova per diventare adulto è un rito importante, è una prova anche dura, ma quando superare i limiti è veramente opportuno?

Conclusione: superare il limite e quindi ribellarsi è sensato e produttivo quando impari qualcosa o cambi una sofisticazione in positivo.

Nicola lo fa? Risposta: non sempre. Impara? Risposta: sì.

Il titolo del libro è azzeccato? Risposta: ovviamente sì.

Soluzione: occorre prima conoscere per poter giudicare ma non possiamo fidarci subito, fidarsi è importante.