descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

3 maggio 2014

Incontro con la COMUNITA' IN DIALOGO: "Impariamo ad essere persone che stanno bene

Per Essere Domani
IIIA Arcinazzo Romano
a.s.2013 - 2014

Un lungo e interessante viaggio quello intrapreso quest'anno con i ragazzi della IIIA nel mondo dell'adolescenza, il loro mondo; dalla scoperta di se stessi, al proiettarsi nel futuro, dalla riflessione sui loro problemi al rapporto con le altre generazioni, le generazioni dei più grandi o quella di adolescenti del passato, alle prese con problemi diversi in un mondo diverso ma pur sempre adolescenti con gli stessi interrogativi di una difficile età.

Martedì 29 aprile abbiamo chiuso questo viaggio con un incontro, e non esagero nel dire che non avrei saputo pensare ad una conclusione migliore.

La classe ha ospitato padre Riccardo e due suoi amici (P. e G. li chiamiamo così ma vedremo che i nomi non avranno importanza) appartenenti alla Comunità In Dialogo fondata nel 1991 a Trivigliano (Fr) da padre Matteo Tagliaferri. La comunità si occupa della riabilitazione, prevenzione e reinserimento nella società di persone tossicodipendenti ma non solo.




Affrontare questi argomenti con ragazzi di tredici - quattordici anni non è complicato come si potrebbe pensare, i ragazzi sono sempre molto curiosi e ricettivi quando si parla loro di argomenti legati alla loro età, problematiche di cui sentono molto parlare fuori dalla scuola, fuori dalle loro case, tra gli amici anche di età diversa . Penso che il nostro compito di docenti sia dare loro delle risposte, ascoltarli e impegnarci a soddisfare le diverse loro richieste, ma soprattutto saper scegliere un approccio giusto.

Ho voluto intitolare questo mio racconto: impariamo ad essere delle persone che stanno bene e c'è un motivo preciso, queste sono state le parole con le quali padre Riccardo ha iniziato il suo confidenziale raccontarci un angolo di realtà, scopriremo perché.

Questo è quello che chiamo un giusto approccio, non stiamo lì ad usare termini difficili o spiegazioni scientifiche ma partiamo dai perché: perché la droga? perché no alla droga?






Padre Riccardo ha sottolineato all'inizio del nostro incontro che la società è molto cambiata e fino a poco tempo fa, per esempio, gli incontri come il nostro si facevano solo alle scuole superiori, il suo appunto ha richiamato alla mia memoria la mia infanzia e adolescenza, quando la droga faceva paura, era il mostro dal quale stare lontani, tante le raccomandazioni dei genitori, poche le parole di spiegazione, tante notizie ai telegiornali. Oggi invece c'è tanta superficialità, il mondo degli adulti non è come quello del passato, e se parlare di droga è all'ordine del giorno il problema è quasi diventato di minore importanza. 
Farsi una canna non è essere drogati! Questo quello che si pensa ... 


Prima di andare avanti vorrei precisare che ho scattato solo questa foto di padre Riccardo, mentre nel post lascerò spazio ai manufatti realizzati dai ragazzi della comunità le cui foto ho preso dal sito prima segnalato.


Stare bene, imparare a stare bene, essere persone che stanno bene.

L'età dell'adolescenza è un'età di cambiamenti, un'età nella quale ci incontriamo veramente con noi stessi, vi accorgete di essere diversi dagli altri, siete consapevoli della vostra personalità, di essere in grado di scegliere, ma potreste non stare bene, oggi e poi, forse, in futuro. Quando non si sta bene si cerca chi ci ascolti, non si vuole essere giudicati, si cerca rifugio negli amici ... c'è chi cerca rifugio nella droga.

Allora stare bene significa incontrare qualcuno che si prenda cura di te. Nel mondo non ci sono tante comunità di recupero, soprattutto in quei paesi dove più servono, in molti luoghi del mondo si pensa che chi si droga sia ormai irrecuperabile, ci sono ragazzi che vengono chiusi in manicomio per questo, ragazzi che vengono picchiati per essere riabilitati, "aiutati".















Padre Riccardo ci ha presentato i suoi due amici, dai quali abbiamo ascoltato le loro storie. Dai loro racconti voglio trarre i passi più significativi e le risposte alle domande dei ragazzi, trascriverò le loro parole sulle quali i ragazzi potranno riflettere.



pensavo: è inutile che faccio qualcosa per me, per stare meglio

ti senti solo, non capito

pensi: cosa vogliono da me? io non sto facendo niente di male

non parlare dei propri problemi non significa averli risolti, devi parlare

oggi mi fa stare meglio il modo diverso di rapportarmi con gli altri

abbiamo molte responsabilità nella comunità, da queste impariamo a stare con gli altri, la responsabilità è un impegno per me e nei confronti degli altri

ora accetto le regole, le regole mi aiutano a comprendere ciò che mi fa stare meglio, ciò che è veramente importante e non abbiamo niente: trucchi, bei vestiti, tv, dolci, cellulari ... tutto questo diventa insignificante, si scopre che non se ne ha bisogno

lasciare i miei amici è stato difficile, ma poi ho capito cosa significa vera amicizia

chiedo: in questo percorso, cos'hai scoperto di prezioso dentro di te, ti sei "specchiata" e hai visto cosa?

ho scoperto che sono capace di aiutare gli altri, ho molte qualità, ma posso aiutare gli altri e non ho paura del mondo fuori

Padre Riccardo: parlare è la parola d'ordine, a turno ogni sera una persona fa il diario della giornata e ogni volta ci si pongono nuovi obiettivi, il dialogo, il confronto è importante, tutti devono aiutare e aiutarsi attraverso il dialogo; non è semplice parlare, come non è semplice ascoltare ed essere criticati, ma in comunità si condivide



Ascoltare, parlare ... sembrano le azioni più semplici e scontate da fare in una società, con gli amici, con i genitori, con degli sconosciuti, ma quanto si è disposti ad ascoltare? ascoltare una critica come ascoltare un amico che racconta, che chiede aiuto, che vuole un consiglio, quanto? un ascolto che sia autentico!
quanto invece si è pronti e disposti a parlare? 
no, non è facile e questo è uno dei valori che dobbiamo recuperare per stare bene







Padre Riccardo ha qui aperto una lunga parentesi sugli effetti delle droghe, no, non pensate a chissà cosa, noi stiamo sempre parlando di stare bene, quindi, attraverso un semplice esempio ci ha mostrato la differenza tra lo stare bene artificiale e lo stare bene normale. Abbiamo parlato di endorfine ... di cervello, di stress o malattie, ma vorrei focalizzare l'attenzione sull'obiettivo ultimo: il senso dei valori.



Stiamo bene quando ci accade qualcosa di bello: segniamo un goal, ci fanno un regalo, siamo corrisposti in amore, prendiamo un bel voto; quando questo accade il nostro cervello lo sente ed è lui che ci fa sentire bene, contenti

drogarsi significa sentirsi bene, contenti all'ennesima potenza, ma senza goal, senza regalo, senza bacio, senza bel voto, solo con la droga, e siamo lì tutti soli e ne vogliamo sempre di più, perché di quel bel regalo non ci importa più niente e neanche ci importa di chi ce lo fa, la vita diventa solitudine e lotta

ma cosa devo fare per stare bene? stare bene normalmente, non artificialmente?

devo continuare a dare valore al goal, al regalo, al bacio, al voto perché tutto questo mi fa stare bene ma soprattutto implica che io viva in mezzo agli altri rispettando dei valori, quali?
RISPETTO, ONESTA', FIDUCIA



Gli esempi fatti sono stati molti e il discorso molto coinvolgente, i ragazzi erano molto attenti (ricordo che molti di loro hanno visitato la comunità), mi scuso con padre Riccardo se non sono stata così precisa ma il senso profondo del suo discorso è arrivato.




Abbiamo quindi ascoltato un altro racconto, ne riporto alcune frasi.


mi piaceva stare al centro dell'attenzione e non avevo problemi

godetevi i valori: fare del bene è quello che mi riempie di più ora

non è stato facile entrare in comunità: ero abituato a difendermi

dovete imparare a saper scegliere, avete una lunga strada da fare e molta "ricchezza" in mano

imparate a parlare, lasciate il cellulare e parlate tra di voi

molti cercano di aiutarti ma non li vuoi ascoltare, resti solo




Ancora il valore nell'altro: uno dei principi della comunità è proprio questo DAVVERO CRESCI E MATURI QUANDO DIVENTI PIU' CONTENTO DI DARE CHE DI RICEVERE, DI CAPIRE PRIMA DI ESSERE CAPITO

Padre Riccardo: cominci a vedere i tuoi cambiamenti e quindi cominci ad avere fiducia in te stesso, comprendi che da te escono cose belle, e aumenta la tua autostima


I nostri ospiti ci hanno lasciato con due propositi:
- vedersi, in classe, come una comunità di persone
- andare a casa e vedere mamma e papà come persone, al di fuori della loro genitorialità







Vorrei ringraziare padre Riccardo e gli altri amici per aver trascorso con noi due piacevoli ore, spero, con le mie parole, di aver almeno sfiorato il senso e la profondità dei suoi discorsi; ringrazio la mia dirigente e la mia mia vicepreside per avermi permesso di svolgere quest'incontro e ringrazio Simonetta, Antonella e Morena, mamme dei ragazzi, che mi hanno aiutato in questo percorso dall'inizio dell'anno, ma soprattutto per questo momento. Grazie a tutti di cuore, spero che questi momenti abbiano seminato qualcosa che poi nascerà e crescerà ... 



Vorrei lasciarvi con alcune parole di padre Matteo (da una sua intervista)

[...] Penso che esse (le sostanze n.d.a.) siano una risposta sbagliata ad una vita che cerca senso, che cerca umanità.Invece la società si interroga sui danni che esse provocano e come poterle togliere, ma non si accorge che “insieme” bisogna trovare risposte a quegli interrogativi, che migliorerebbero la cultura sociale. Allora le menti e i cuori di tutti sarebbero più soddisfatti e troverebbero espressioni più adeguate attraverso comportamenti più maturi, più umani, più civili.È un’opportunità grandissima quella che in questi ultimi decenni l’umanità si trova a vivere proprio sotto la spinta delle tristi situazioni di tanti giovani che a livello mondiale abusano di sostanze; è un’opportunità che è anche una necessità di fare scelte radicali, che possono riportare l’umanità a imboccare quella strada che l’aiuterebbe ad affrontare i problemi, a migliorarsi in direzione di autentica spiritualità e nel fondamentale recupero dell’etica. [...]

Simona