Quanto possiamo capire da un volto?
Gli occhi ci possono comunicare allegria, magari tristezza, lo sguardo curiosità o solitudine, intelligenza o ingenuità, l’acconciatura accuratezza o superficialità, ma possiamo andare anche oltre e vedere cosa si nasconde dietro un viso.
A cosa starà pensando il personaggio? Magari che si è stufato di stare in posa …, o starà ripensando alla sua vita, a cosa dovrà fare domani; quale emozione prova? Chi è? Chi potrebbe essere?
Insomma la fantasia può volare rapidamente tra un naso e l’altro ;-) a svelarci magari segreti impronunciabili …
Ecco a voi alcuni visi famosi e non, magari curiosi, strani, apparentemente scontati o simili a tanti altri volti
Il Duca Federico di Montefeltro
di Sara Luigia Tomassetti
Poteva sembrare un uomo forte e deciso, ma dietro quel suo aspetto severo si nascondeva un uomo fragile e malinconico, avrebbe voluto piangere in ogni momento, ma si tratteneva. Era rimasto solo, non aveva nessuno: il figlio minore era morto a quattro anni perché colpito dalla malaria, mentre il maggiore era stato condannato all’ impiccaggione per aver ucciso la madre. Il duca aveva vissuto un’infanzia amara; benché fosse un nobile, da ragazzino aveva lavorato al servizio di un conte e, quando una volta non aveva rispettato con precisione un suo ordine, era stato punito severamente: l’occhio gli era stato cavato, l’orecchio tagliato e il volto sfregiato con della brace ancora ardente. Questo era il motivo per il quale si faceva ritrarre sempre di profilo. Ciò che più gli attribuiva un aspetto maestoso era il naso, con quella gobba tipica dei nobili. Il mento sporgente gli conferiva un’aria solenne, al contrario il grande cappello rosso era piuttosto buffo e molte servette gli ridevano alle spalle a causa del suo abbigliamento eccentrico. Al duca, infatti, mancava la moglie e quindi aveva deciso di farsi cucire i vestiti con le stoffe degli abiti della moglie, che avevano ricami floreali e molto variopinti. Era un uomo di una certa età: ciò si poteva notare dagli occhi stanchi e arresi contornati da profonde occhiaie scavate che sfumavano in lunghe rughe. Un altro segno di anzianità era la pelle rugosa e screpolata che raccontava di una vita aspra e difficile.
La Venere di Botticelli
di Claudia Mastrantonio
Marinaio con sigaretta
di Sara Trinchieri
Che faccia da delinquente! Ma chi si crede di essere che mi guarda oltre lo schermo con quella faccia da lattante!
Insomma, è un personaggio dei fumetti, tipici con quelle faccette da angioletti, da cattivi, da bravi ragazzi…
È un marinaio, questo è sicuro: anzi, il capo dei marinai, che dopo una gita in crociera, si rilassa fumando una sigaretta! Corteggia dalla mattina alla sera le donne e le ragazze e per di più, pensa solo a giocare a poker con i suoi compagni di bordo, accompagnati dai suoi schiamazzi di vincita. Non si preoccupa dei problemi altrui, anzi: non li aiuta nemmeno un pochino. L’arte sua è solo vincere un galeone pieno di dollari! Qui, viene raffigurato in divisa.
La faccia è attenta a fumare: gli occhi sono socchiusi e vede solo quel poco, il naso è lungo e ben sporgente, la bocca è assai sorridente, specialmente per un lupetto di mare come lui! Le orecchie sembrano a sventola, ma sono in parte coperte da un ciuffo di capelli. Ha un orecchino d’oro alla sinistra, come i pirati che, invece, saccheggiano le navi come quelle di questo tizio in cerca di qualche cosa di veramente prezioso! I capelli sono di colore nero e un po’ trasandati ma ricci di natura e lucidi, a causa del sudore.
Il mento è lungo e ripiegato, fino a formare una spacca in verticale! Il cappello è innanzitutto nero, come la pece, ma bianco latte sull’estremità superiore.
Al centro, si trova uno stemma: deve essere quello originale dei veri marinai. Forse è d’oro laccato, una medaglietta, insomma. La visiera è in avanti, è lucida e si intuisce dai riflessi. Copre, inoltre, le sopracciglia.
L’abito che indossa è anch’esso lucido e sempre nero come la pece. Il colletto è bianco e presenta ugualmente alcune medagliette d’oro laccato, ma stavolta raffigurano delle ancore. Dall’altra parte, invece, oltre ad esserci una seconda ancora, si trova una medaglietta che sembra la stella dei venti, stavolta di finto argento.
Sotto, indossa una camicia bianca con il colletto alto e ripiegato una seconda volta.
Non sembra poi così povero. Non sembra, dall’espressione che conduca una vita difficile: lo stipendio sarà assai alto. Lui, più gli arrivava gli assegni, più gironzola ogni sera, nei casinò più importanti, allestiti davanti una città importante e di lusso, come Los Angeles, Chicago, Hong Kong, New York, Washington, Palma Di Maiorca…
Un tipo tosto, che sfiderebbe con grande coraggio qualsiasi persona potente e importante, naturalmente, ad una partita a poker!
Tutti marinai lo vorrebbero prendere a pesci in faccia,gelosi della sua vita lussuosa.
Lo vorrebbero far diventare pescivendolo, che si alza ogni mattina alle 3:00 che poi ritorna a casa alle 8:00 di sera!
Vita difficilissima!
bellissimi
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