Quest'anno ho deciso di affrontare con la mia classe prima alcuni argomenti tutti legati all'amicizia. I ragazzi sentono particolarmente vicino questo tema e quando se ne parla si sentono sempre a loro agio.
Il percorso è iniziato con le riflessioni dei ragazzi, riflessioni che abbiamo riassunto insieme in questa mappa e che saranno il nostro punto di riferimento per ogni tappa del nostro viaggio.
I NOSTRI PENSIERI SULL'AMICIZIA
(cliccate sull'immagine)
Seconda tappa del nostro percorso è stato leggere alcune favole sull'amicizia, lette e commentate in classe ci hanno dato lo spunto per scriverne delle altre.
Abbiamo cercato una serie di proverbi (qui o qui) sul tema e da lì siamo partiti per il lavoro di produzione. La professoressa di arte Alessia Zolfo ha poi deciso di lavorare con noi e quindi ogni ragazzo ha rappresentato le sue favole o il suo modo di vedere l'amicizia.
PENSIERI E POESIE
Amica mia accanto a te
mi sento come se fossi un angioletto
che in paradiso gioca
a regalare coraggio e a far capire
che il valore dell'amicizia è
PREZIOSISSIMO!
Amica mia stringi le tue paure
e
i tuoi pensieri, ma soprattutto il tuo cuore
accanto al mio.
Amica mia sei come il sole,
quando non senti affetto ti nascondi dietro
le nuvole, invece quando vedi me esci
e mi riempi il cuore di GIOIA.
Amica mia stare insieme a te
è per me un dono
SPECIALE!
Elena
L'amicizia è
un sentimento meraviglioso,
che tutti vorrebbero vivere.
L'amicizia è quell'emozione
che ti attraversa il cuore e
ti lascia qualcosa che ti rimane
per sempre, proprio come
un timbro nero su un foglio bianco.
Gli amici, quelle persone
meravigliose che ti aiutano
nei tuoi momenti più difficili
e di sconforto.
Tutto sembra diverso
quando ti senti amico o
sei per qualcuno amico,
perché l'amicizia è così
forte che quando la prendi,
non la vuoi più lasciare.
Camilla
L'amicizia è come un fiore che
dovrà sbocciare a Primavera
tra canti di uccelli e lo scorrere di un ruscello!
L'amicizia è come un castello di sabbia
difficilissimo da costruire, facilissimo da rompere!
Gli amici sono come le stelle
anche quando non le vedi sono sempre presenti!
Gli amici sono angeli silenziosi
che ci aiutano a rimetterci in piedi
anche quando le nostre ali
non si ricordano più come si fa a volare!
Questa è la vera amicizia
questi sono i veri amici
Giulia
L'amicizia lega due persone,
come un'ago lega due stoffe.
L'amicizia è un albero
e le persone sono le foglie.
Ogni inverno le foglie cadono,
come quando perdi gli amici.
Ma poi in primavera ricrescono,
come quando conosci nuovi amici.
L'amicizia serve a riparare
il dolore che ha lasciato l'amore.
Bisogna essere amici di tutti.
Riccardo
fantastica, che ogni uomo
dovrebbe avere al suo fianco.
L'amicizia è un fiore che sboccia nel deserto,
ma che stranamente non si essicca.
L'amicizia è come un fiore che splende nel cielo,
per la vita degli essere viventi.
Insomma l'amicizia è una cosa indescrivibile.
Giorgio
L'amicizia è come una cipolla:
più la sbucci, più ti fa piangere.
Un giorno stavo giocando
con Nicolò il mio amico;
lo stavo allenando
alle palle parare;
lui era veloce
come una gazzella
e sentivo nei suoi occhi
un'aria di sfida,
non capivo perché,
ce l'aveva con me.
Insomma, l'amicizia è come una cipolla,
più la sbucci, più ti fa piangere.
Emanuele
L'amicizia è un sentimento profondo:
ci si vuol bene l'uno con l'altro,
si condividono
dolori, sofferenze, opinioni...
L'amico è sempre un amico.
Quello che se hai freddo
quello che dopo un litigio
ti sorride e ti prende la mano,
quello che nonostante la lontananza
è sempre al nostro fianco.
Il vero amico non sta lontano da te
perché torna
ti perdona
e continua a volerti bene.
Gli amici sono tesori preziosi
che illuminano il nostro cuore.
Senza amicizia non si può vivere.
Elisa
L’amicizia
è bellissima
Perché
quando l’amore strappa il cuore
L’amicizia
è lì per ricucirlo
Se
hai bisogno di aiuto
C’è
sempre lei che ti aiuterà.
L’amicizia
è come il sole
Splende,
splende e non si spegne mai.
L’amicizia
è come una rosa,
sei
fortunata se hai un amico
sempre
lì per aiutarti.
L’amicizia
bisogna trattarla come un tesoro.
Chiara
|
L’amicizia è un sentimento unico
che rende la vita eccitante
e molto brillante
come un bianco dente;
un sentimento che
ti aiuta a scalare a montagna
della paura
della tristezza
e ti coccola, ti rispetta
e ti dà tutta la sua confidenza.
La parola amicizia
Non significa soltanto legame
Ma anche stare insieme a giocare.
L’amicizia
Ha un appuntamento con la sincerità
E con la felicità
Che ti abbracciano
Come l’aria che ti travolge ogni mattina.
L’amicizia
È fiducia e confidenza.
Lucia
|
L'amicizia è un sentimento di cui mai mi pento,
che non si potrà mai spezzare
perché è una catena
che solo il cuore può rinforzare.
E' il sentimento più bello che ci sia
senza quello il mondo è da buttar via,
anche dopo mille discussioni si può ricucire
e un nuovo rapporto ricostruire.
L'amicizia è la cosa più bella che ci sia
come diceva una volta mia nonna Maria.
Nicolò
Insieme ai ragazzi abbiamo letto e analizzato alcune delle fiabe scritte da Maria Calabretta nel libro Fiabe per affrontare il bullismo.
La fiaba, genere che stavamo affrontando, ci ha permesso di delineare i diversi aspetti del fenomeno, sempre restando "a dimensione di bambino"
quindi i ragazzi hanno desunto le caratteristiche delle due parti del fenomeno:
il bullo e la vittima
Per analizzare il problema abbiamo letto diverse testimonianze e articoli di cronaca, nei quali si denunciavano e raccontavano casi di bullismo.
Ho raccolto qui alcuni testi dei ragazzi
Coraggio Steve!
C’era una volta un piccolo paesino in montagna dove vivevano da
poco alcune famiglie di nazionalità diverse.
Iniziò la scuola e nella classe prima media era arrivato un bambino
di colore.
Si chiamava Steve,aveva un fratello e una sorella più grandi,viveva
con loro ed il suo papà, ma sfortunatamente non aveva la mamma.
I primi giorni di scuola andavano tutti d’accordo con lui
suscitando le gelosie di un ragazzo di terza media: quest’ultimo prendeva
sempre in giro Steve per la sua razza, gli rivolgeva parolacce e offendeva la
madre di lui provocandogli un’ira scandalosa.
Anche se il padre lo obbligava ad andarci, più volte era scappato da
scuola per sfuggire ai dispetti di questo ragazzo senza pietà e molto
maleducato.
Per questo il papà pensò di allontanarlo da scuola per un po’ di
tempo e portarlo a lavorare con lui.
Una notte sognò una fatina che gli diceva di ritornare a scuola
perché con il suo coraggio avrebbe sicuramente sconfitto il malvagio. Infatti,
la mattina successiva tornò a scuola, e come sempre, alla stessa ora si
presentò il ragazzo con la sua banda dentro la sua classe quando non c’erano i
professori. Steve aveva molta paura e stringeva forte forte il ciondolo che portava
al collo che era della sua mamma mentre recitava sotto voce questa filastrocca:
“mamma mammina
il cattivo si avvicina,
mamma mammina aiutami tu
perché non ne posso proprio più.
Mamma mammina dammi coraggio
Per affrontare questo malvagio!
Mamma mammina so che ci sei
Anche se adesso qui ti vorrei!”
Si fece coraggio affrontò il malvagio e tutti i ragazzi che avevano
assistito alla scena si unirono a Steve lasciando il cattivo da solo costretto
a scappare. Arrivò il preside che seppe tutto e per punizione cacciò via il
malvagio mandandolo dalle suore, al contrario di Steve che da quel giorno fece
amicizia con tutta la scuola!!
Elisa
ENRICO IL BAMBINO SCIAGURATO
C’era una volta,in un paesino di montagna,un ragazzo di
nome Enrico.Aveva 12 anni ma di statura era piccolino ed aveva un viso talmente
delicato che sembrava ancora un bambino. Frequentava la scuola media del
paese, ma usciva poco perché nessuno voleva passeggiare o giocare con lui. Tutti lo cercavano solo per chiedergli
favori per la scuola e lui, talmente generoso, glieli faceva. I suoi compagni si
vedevano ogni pomeriggio o per giocare a calcio o per andare in piscina o per
festeggiare e lui rimaneva sempre da solo. Passava tanto tempo in casa e
suonava spesso la chitarra. Ripetendo sempre questa canzone:
“Ero piccolo e tu non mi cullavi
ero medio e tu non mi guardavi
ero grande e tu mi evitavi
avevi troppo da fare
ed io dovevo pur mangiare
non ti accorgevi di me
ma io avevo bisogno di te
ora sono un ragazzetto
e non posso andare neanche al campetto
tutti mi prendono in giro
cosicché io sono sempre sottotiro.”
Un giorno Enrico cercò di entrare nel gruppo di
compagni,questi dapprima lo cacciarono ma lui escogitò
un piano: andò
da un suo zio parrucchiere e si fece tagliare i capelli, si fece un po’
truccare e cambiò
atteggiamento. Si fece prestare anche un amuleto
che, secondo lo zio, aveva un potere magico.
Con tutto il coraggio che aveva si presentò alla
festa, proprio del boss del gruppo: Edoardo.
All’ inizio nessuno lo riconobbe, ma poi quando
iniziò a parlare tutti scoppiarono a ridere e lo misero dentro
una camera per fargli degli scherzi terribili e
fargli superare delle prove assurde.
Quello che più era cattivo nei suoi confronti era
proprio Edoardo, lo insultava e strattonava talmente tanto che alla fine il
povero Enrico cadde e si ruppe un braccio.
Tutti
rimasero a bocca aperta. Passò del tempo in ospedale senza frequentare
la scuola, ma nel frattempo i compagni si resero conto di quello che avevano
fatto e della cattiveria di Edoardo. Allora andarono tutti a casa di Enrico
portandogli una gran sorpresa …. Una chitarra nuova ….. e volete sapere il finale…………
Edoardo per punizione dovette cantargli questa
canzone:
“ Eravamo piccoli e io ti picchiavo
Eravamo grandi e io ti insultavo
Ti ho trattato sempre come un nemico
Ma ora se tu vuoi sarò tuo amico
Ti faccio le mie scuse con debolezza
Spero che tu le accetti con dolcezza
Il comportamento l’ho cambiato
Adesso con te mi sono alleato
I ricordi brutti io cancello
E li porto via col carrello
Io ti canto questa canzone
Perché io so che tu hai ragione.”
Riccardo
STORIA
DI UN RAGAZZO DIFFICILE
C'era
una volta un bambino di nome Luca che frequentava il primo superiore. Luca era
un ragazzo buono,altruista con un animo gentile che era riuscito a conquistare subito
l'amicizia di tantissimi ragazzi. Nella loro classe ci fu un episodio nel quale
Luca capì subito che c'era un ragazzo molto prepotente che si approfittava
della bontà degli altri alunni.Questo ragazzo si chiamava Gabriele ed era la
seconda volta che ripeteva quella classe.Lui si sentiva molto superiore e si
approfittava degli altri.Un giorno in palestra, mentre si svolgeva la lezione di
educazione fisica,Gabriele iniziò a prendere in giro Luca.I giorni passarono e
Gabriele pretendeva da Luca di tutto: la merenda, ricopiare i suoi
compiti,insomma tutto quello che poteva essergli utile.Luca non poteva parlare
con nessuno perchè Gabriele gli aveva promesso che avrebbe passato dei
guai.Luca tornava a casa e piangeva,non voleva più tornare a scuola...ERA
TERRORIZZATO!Luca si allontanò per un po'di giorni dalla scuola;ma i suoi
genitori non gli permettevano tante assenze e lo forzarono a tornare a scuola, quando vide Gabriele rimase
sconvolto.Gabriele gli domandava perchè avesse fatto tutte quelle assenze e
questa volta se l'avesse rifatte avrebbe passato dei guai e gli disse:
LUCA LUCHETTO
DEVI FARE QUELLO CHE TI
HO DETTO
COMPITI MERENDE E RUBARE
SOLDINI AI TUOI VICINI.
CON CHIUNQUE PARLERAI
TANTE BOTTE PRENDERAI
E PER QUESTO ZITTO
RESTERAI.
CARO AMICO LUCHETTO SPERO
CHE HAI COMPRESO QUELLO CHE T'HO DETTO!!!:)
Luca era molto impaurito
dalle parole dette che continuò a fare tutto quello che Gabriele gli
suggeriva. Un giorno però Luca disobbedì a Gabriele il quale gli diede molte botte
che Luca capì che era arrivato il momento di parlare con i suoi genitori.Tornò
a casa si armò di coraggio e raccontò tutto ai suoi genitori i quali presero
dei provvedimenti e Gabriele fu sospeso dalla scuola e da quel giorno Luca capì
che bisogna sempre trovare il coraggio per affrontare qualsiasi difficoltà e
non avere mai paura degli altri.
GIULIA
C’era una volta un
re ed una regina che avevano una bambina di nome Samira. Lei era
cattiva,malvagia,prepotente,sola,senza cuore,burbera,spaventava e si divertiva
a far del male.
La regina era
molto preoccupata per Samira perché a scuola lei menava sempre a Genevieve una
bambina dolce e molto sensibile.
Passarono molti
anni e ormai Samira era diventata grande,ma senza qualcuno con chi stare.
Un
giorno, allora, andò a fare una passeggiata per il villaggio e mentre camminava
udì una voce bellissima provenire da una casetta, rimase lì e l’ascoltò:
“La mia vita ho
dovuto cambiare,
quella vita ho
dovuto abbandonare.
La mia vita era
triste e perseguitata
La mia vita ora è
ben rinata.
La mia vita adesso
deve stare nello splendore
La mia vita adesso
non deve stare più nel terrore,
la mia vita deve
essere armoniosa
la mia vita adesso
profuma di rosa.”
Samira sentì le
belle parole e andò a bussare alla porta, aprì la porta una giovane e Samira
riconobbe Genevieve,la prese per il collo e la portò con sé nel castello
rinchiudendola nella cella sotterranea dove c’erano anche il re e la regina.
La regina raccontò
a Genevieve che Samira aveva nella sua stanza una rosa senza petali e le disse
che se non si fosse preso cura di quella rosa Samira sarebbe stata punita.
Ma per curare la
rosa si doveva servire di un seme dorato che si trovava sott’acqua.
Genevieve accettò
di prendere il seme dorato e la regina si raccomandò con lei che non si doveva
far trascinare dalle tartarughe marine parlantine.
Il re chiamò una
guardia per farsi aprire, la guardia obbedì e fece uscire solo Genevieve,
perché se fossero usciti anche il re e la regina Samira avrebbe sospettato
qualcosa.
Genevieve durante
la notte scappò e nella strada vide un cavallo e insieme galopparono fino ad
arrivare ai mari del Sud.
La ragazza
incontrò una vedova che gli donò la tuta da sub e lei s’immerse nelle gelide
acque per trovare il seme dorato.
Ella vide le
tartarughe marine parlantine,le seguì e andò a giocare con loro.
Verso il
pomeriggio andò in una palude e tra le alghe trovò il seme dorato lo prese e
risalì in superficie.
Intanto nel
castello Samira aveva scoperto la fuga di Genevieve e tornò al villaggio per
cercarla.
Genevieve invece
era nel castello e mise il seme dorato nella rosa e la pianta rimise tutti i
suoi petali.
Samira quando
tornò morì appena toccò la rosa.
Genevieve appena
buttato il corpo di Samira in un pozzo liberò il re e la regina e loro le
dissero che doveva restare al castello perché lei era la loro prima figlia che
avevano mandato all’orfanotrofio e che poi una donna aveva adottato.
Così Genevieve
cambiò la sua vita come aveva desiderato fin da piccola.
Il re la regina e
Genevieve vissero per sempre felici e contenti!!!!!!
Elena
Il sogno di Bernie
C'era una volta in una cittadina molto
lontana e molto particolare un ragazzino di nome Bernie.Era molto carino,aveva
tanti capelli ricci e sognava di essere un astronauta.Frequentava la terza
elementare in una scuola molto grande dove la preside era molto esigente e
pretendeva il massimo della disciplina.Un giorno le varie maestre diedero un
compito a tutti i ragazzi cioè si dovevano fare delle prove di abilità sui
lavori manuali ossia creare uno strumento che potesse avere la funzione di
diventare magico appunto un mezzo magico.Il premio andava a chi riusciva a
costruire questo strumento;si potevano utilizzare solo materiali elencati dalle
maestre ed era divieto assoluto utilizzare altre cose,chiunque tentasse di fare
queste infrazioni sarebbe stato allontanato dalla scuola per almeno 5
giorni.Subito Bernie si mise all'opera e vista la sua passione per gli
astronauti crea un bellissima astronave,mentre stava lavorando gli si avvicinò
Filip un bambino di quarta elementare con aria da bullo dicendogli che avrebbe
dovuto creare un altro strumento per lui e se Bernie non l'avesse fatto gli
avrebbe distruttola sua astronave allora Bernie pensò;
"devo per forza creare qualcosa
altrimenti Filip distruggerà ogni cosa!
Preparo la pasta e sono pensieroso
pasticcio un pupazzo parecchio peloso.
Ero timido e tu bulletto
ero solo un bambino e tu un furbetto!"
Così dopo due giorni ci fu la gara ma vinse
Bernie e da quel giorno Filip capì che con le cattive maniere non si risolve
niente così Bernie e Filip diventarono grandissimi amici...
Il tesoro perduto
C’era un volta in mezzo al bosco un
povero contadino. Viveva da solo in una vecchia casa. Trascorreva le
giornate,coltivando il suo piccolo orto che gli dava la possibilità di
sopravvivere. Lui era sempre stato povero, non aveva mai conosciuto nessun tipo di ricchezza.
Intanto, nella cittadina vicino il bosco, viveva nelle sue ricchezze il
malvagio ed egoista signor Robinson aveva ereditato tutto il suo lusso che lo
aveva portato a essere egoista e cattivo, non avevo mai aiutato nessuno e tutti
lo odiavano e avevano paura di lui. Il signor Robinson era a conoscenza di un
vecchio tesoro custodito in una grotta di un' isola in Sicilia ma sapeva che
nella grotta del tesoro poteva entrare solo persone che erano buone,gentili e
generose quindi doveva trovare qualcuno che non conosceva la sua malvagità e il
suo egoismo doveva trovare qualcuno che non vivesse nella cittadina, dove tutti
lo odiavano ma qualcuno che non lo avesse mai visto e che l’avesse aiutato
sinceramente. Un giorno mentre faceva una passeggiata nel bosco disabitato,
incontrò il povero contadino e gli disse:”Salve buon uomo! Dove andate?” e il
contadino:”Salve! Sto andando nella mia povera casa… avete bisogno di
qualcosa?” e il signor Robinson rispose: "Tu hai mai visto un grande
tesoro? Io posso farti diventare ricco a patto che tu mi aiuti……” il signor
Robinson raccontò tutto al buon contadino che accettò senza pensarci. Il giorno
dopo partirono per la Sicilia e trovarono la grotta. Nella grotta poteva
prendere tutti gli oggetti preziosi tranne uno: una spada decorata con
diamanti. Per entrare nella grotta doveva recitare una filastrocca :
Son buono e son gentile,
coltivo le calle nel mio cortile
son generoso ed onesto
e la sera vado a dormire presto.
Se mi fai entrare
Il tesoro voglio trovare
Il grande masso che chiudeva la grotta rotolò via ed
il buon contadino entrò pieno di paura. Si trovò davanti pietre
preziose,monete, collane e corone, bicchieri d’oro e altri oggetti preziosi.
Infine vide la famosa spada che era bellissima. Mentre camminava nella grotta,
inciampò in un bastone che si illuminò,allora capì che era magico e lo prese.
Dopo aver riempito un sacco con tutto ciò che era di
più prezioso, la tentazione di prendere la spada fu troppa così la prese e la
grotta si chiuse. Provò ad uscire con il bastone magico e ci riuscì portando
con sé il tesoro,e la spada. Appena uscito, incontrò il signor Robinson che gli
disse: "Dammi il tesoro! Tu mi sei servito solo per prendere il tesoro, adesso
ti uccido così il segreto sarà solo mio e sarò ricchissimo!. A queste parole,
il contadino tirò fuori la spada e uccise il signor Robinson.
Tornò nella vecchia casa ricco come non era mai stato
prima, e visse felice e contento.
Saveria
Il grandissimo leone
In
un regno lontano viveva un re molto buono, si chiamava Leone. Aveva un fratello
di nome August che lo odiava perchè avrebbe voluto per sé il regno.
Apparentemente davanti al popolo sembrava che i due fratelli andassero
d'accordo ma in realtà August tramava qualcosa per poter prendere il posto di Leone. Il compito di
August nel regno era quello di comandare l'esercito e le guardie del palazzo.
Durante il giorno gli uomini nel combattimento e dettava ordini alle guardie
reali. Fortunatamente in questo regno non avveniva una guerra da moltissimi
anni perchè re leone aveva buonissimi rapporti con regni confinanti;regnava la
pace.August mandò i suoi "fedeli"soldati del re Filip con un
messaggio,il messaggio diceva:"E' ora che il tuo regno diventi mio e
combatterò per predermelo!"firmato ReLeone.Tutto questo non era vero ed
era pura invenzione di August che voleva una guerra per poi diventare lui re
organizzando l'uccisione del fratello.A questa lettera re Filip
rispose:"combatteremo e chi vincerà prendrà tutti i regni!"RE Leone a
questa lettera rimase senza parole e non capiva come fosse potuto accadere.Era
preoccupato per il suo popoloe voleva che tutto questo non succedesse.Il giorno
successivo a questa lettera alpalazzo venne una vecchia signora,e davanti alle
guardie e disseche doveva parlare a tutti i costi al re,fortunatamente erano le
guardie fedeli al re così la fecero passare e la condussero davanti a lui .La
donna gli disse che il suo regno era ma non per causa di re Filip che vuole
fargli guerra , ma per una persona vicino a lui che vuole addirittura
ucciderlo,il re non capiva,poi la donna gli pose davanti una rosa bianca,
bellissima sotto una campana di vetro era profumatissima e gli disse che quella
rosa lo avrebbe aiutato a superare ogni difficoltà e soprattutto nonci sarebbe
stata nessuna guerra affinchè questa rosa veniva custodita o amata.Il re in un
momento non sapeva cosa dire e fare,poi immaginò che c'era lo zampino del
fratello e capì!Re Leone scrisse una bella lettera a Filip e gliela feca
recapitare dai suoi fedeli soldati:
"Caro
Filip cosa dire
davanti
a tutto questo ardire
vorrei
tanto rimmediare
a
tutto questo odiare
rispettiamoci
come è giusto che sia
vivendo
con onore e vincendo l'ipocrisia
ognuno
di noi a una debolezza
vinciamola
tutti e due con fermezza!
facciamo
la pace e non la guerra
e
ci sia rispetto e onore in tutta la guerra!!!
firmato RE Leone...
Davanti
a questa bellissima lettera re Filip rimase sensa parole e sapendo dell'astio
tra August e Leone capì che forze c'era lo zampino del fratello cattivo a
questo punto anche ReFilip mondò un messaggero di pace e così fu.Nel frattempo
nel regno di ReLeone la rosa emanava una brezza fresca,pulita,una sensazione di
pace!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nico
Nico
Vanessa
ha i capelli castani,gli occhi azzurri e un naso alla francese,una piccola
bocca a cuore,di corporatura snella. Lei da un po'di giorni che non si recava a
scuola perché ha moltissima paura di essere di nuovo picchiata dal bullo
Benedetto; allora i genitori decisero di portarla dallo psicologo perché lei non
esprimeva i suoi sentimenti e non sapeva difendersi. Un brutto giorno però la
mamma si accorse che Vanessa era sempre più depressa e allora furono costretti
a cambiare quartiere ma di andare alla stessa scuola. Purtroppo si rincontrò con
Benedetto e poiché non reagiva fu picchiata e le rubarono la merenda. I
professori accorgendosi dell'accaduto sospesero Benedetto e chiamorono
direttamente i genitori di Vanessa che la portarono all'ospedale e si scoprì
che lei aveva una costola fratturata e allora i dottori gli dissero che Vanessa
doveva rimanere a riposo per ben sei mesi e così lei fu molto felice di non
andare a scuola.Però questi mesi passarono in un baleno e Vanessa fu costretta
a tornare a scuola dove rivide Benedetto e si accorse che era molto
cambiato:NON ERA PIU'UN BULLO e Vanessa era molto felice per questa cosa e così
non litigarono mai più anzi diventarono BUONI AMICI!!!!!!!!!!!!!!!!
Ecco
qui la storia di Vanessa una vittima di bullismo!!!!!!!
Giulia
Giulia
Nessun commento:
Posta un commento