Apriamo una nuova pagina della nostra letteratura. Questa volta lo faremo in modo del tutto diverso perché dobbiamo imparare a leggere con attenzione e a farci domande su ciò che leggiamo.
In primo luogo non abbiamo iniziato né con le notizie sul poeta che andiamo a studiare né abbiamo ascoltato nulla sulle sue opere o spiegato versi e poetica.
Siamo partiti da una serie di domande:
Cosa volete sapere su Francesco Petrarca?
Perché lo dovremmo studiare?
Cosa volete resti nella vostra testa che magari potrebbe esservi utile in futuro?
Questa era la prima volta, quindi non stupitevi delle domande molto "libresche" ma anche no ;-)
In attesa delle risposte, quindi a tabula rasa i ragazzi hanno svolto un'attività sul sonetto Solo e pensoso, divisi in gruppi, senza libri e quasi abbandonati ai soli loro cervelli hanno svolto la seguente attività (cliccare sul titolo).
et gli occhi porto per fuggire intenti
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d’alegrezza spenti
sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
sia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so, ch’Amor non venga sempre
Domande dei ragazzi
Gruppo 1
1. Quando è nato?
2. In che stile scriveva le sue poesie?
3. Per quale scopo scriveva le sue poesie?
4. Dove è vissuto?
5. Era sposato? Aveva figli?
6. Faceva parte di una famiglia nobile?
7. Quante e quali opere ha scritto?
8. Perché si dedica così tanto alla poesia?
9. Qual è la sua opera più importante?
Gruppo 2
1. Vogliamo conoscere meglio la sua vita.
2. Cosa lo ha spinto a scrivere?
3. E' stato importante per la letteratura?
Gruppo 3
1. Cosa ha fatto Francesco Petrarca? Per quale scopo?
2. Come ha vissuto?
Gruppo 4
1. Che cos'ha fatto?
2. Come elabora le idee?
3. Vogliamo conoscere le sue poesie.
4. Quando si è appassionato alla poesia?
Intanto per approfondire potrebbe essere utile questo vecchio post
Vediamo di rispondere, anche se il loro libro potrebbe contenere tutte le risposte ... potrebbe ... vediamo come ogni aspetto della sua vita ci potrebbe far riflettere.
Riflessioni
sulla vita di Francesco Petrarca
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notizie
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Riflessioni/inferenze/approfondimenti
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Nasce ad Arezzo
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Toscana, quindi stessa regione di Dante Alighieri, ma anche di
Giovanni Boccaccio. Petrarca diventerà amico di Boccaccio, i due si
incontravano ma ci sono anche delle lettere che testimoniano questa amicizia,
ce n’è una nella quale Petrarca parla a Boccaccio di Dante.
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Nel 1304
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Contemporaneo di grandi poeti, ma ricordiamo: l’epoca dei Comuni, quindi
i problemi politici e le fazioni, come il ruolo della borghesia (ricordiamo
che il padre era un notaio), ma anche un’epoca in cui la Chiesa ha un ruolo
politico importante … ricordiamo Celestino V e Bonifacio VIII? Il Giubileo?
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Dove vive?
Questi i suoi spostamenti: Pisa,
Avignone, Bologna, Avignone, missioni diplomatiche in tutta Europa, Milano
Venezia, Padova
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Bologna: qui c’era una
grande università e Petrarca, come voleva il padre, avrebbe dovuto studiare
diritto, ma lui non ne vuol sapere e proprio a Bologna si appassiona alla
poesia.
Avignone: ricordate la
Cattività avignonese? Ad Avignone c’era il Papa e il padre di Petrarca,
esiliato da Firenze (loro erano guelfi bianchi come Dante) va alla corte di
Avignone come notaio; dopo la morte del padre Petrarca tornerà ad Avignone e
lavorerà per la corte pontificia.
Perché è importante saperlo?
. Come ambasciatore girerà tutte le biblioteche delle corti europee e
troverà importanti testi della letteratura greca e latina
PETRARCA UMANISTA
Petrarca è considerato il primo umanista della letteratura italiana. Per
la sua personalità di studioso, di intellettuale di un’epoca nuova, un
intellettuale che amò la classicità e la lingua latina. Sarà consapevole che
i tempi stanno cambiando (vedi Umanesimo e Rinascimento). Cosa fa da
umanista? Ricerca e scoperta di codici, analisi filologiche, imitazioni dei
classici, a lui si devono scoperte clamorose, come il De gloria di Cicerone,
l’orazione Pro Archia dello stesso, le lettere Ad Atticum sempre dello
stesso, alcune commedie di Terenzio e parte delle Institutiones di
Quintiliano. Praticamente il Petrarca fu l’inventore della filologia come noi oggi la
intendiamo. Molte delle sue opere sono considerate umaniste (vedi dopo).
. La vita ad Avignone non piaceva molto al poeta, soprattutto la vita
di una corte papale che non era proprio orientata alla religiosità quanto
alla politica e alla mondanità.
Amava la solitudine che alternava a momenti di mondanità.
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Non era sposato e non aveva figli,
scelse, per motivi economici gli ordini minori e divenne chierico, quindi non
prese i voti ma in questo modo ebbe una piccola rendita che gli permetteva di
dedicarsi ai suoi studi.
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Famoso il suo amore per una donna, Laura. Egli racconta di averla
incontrata il 6 aprile 1327 in una chiesa di Avignone. Laura è considerata da
alcuni un'invenzione, ma leggendo il Canzoniere si capisce che Laura è
veramente esistita. Ella è stata un episodio d'amore di breve durata che poi
viene assunto come motivo di ispirazione poetica. Laura morirà a causa della
peste del 1348. L’amore del poeta non sarà mai corrisposto
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Come elabora le sue idee?
(spero di aver capito il senso)
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La mia professoressa di letteratura al liceo diceva che se avesse
dovuto associare un’immagine ai tre grandi della letteratura del 1300 avrebbe
visto un omino che guarda in alto per Dante, un omino che guarda in basso per
Boccaccio e un omino indeciso che guarda ora in alto ora in basso per
Petrarca. L’animo di Petrarca è un animo complesso: un uomo tra il Medioevo e
l’Umanesimo, tra la vita di corte, mondana e di agi e una vita nel silenzio
di una biblioteca alla ricerca di risposte, di se stesso, dei classici.
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Non scrive solo poesie, ma sarà opportuno scrivere qualcosa sulla sua
poesia e sulla sua idea di letteratura.
Per quale scopo scrive?
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Il poeta era convinto che il
latino fosse la lingua migliore però voleva
anche dimostrare che si poteva fare poesia di alto livello anche in volgare.
Il volgare che usa Petrarca è una
lingua selezionata e raffinata, anche il latino che usa non è un latino
medievale ma un latino puro e classico. Per Dante, invece, il volgare era una
lingua molto importante ed è in questa lingua che egli scrive il suo “poema
sacro” (la Divina Commedia), Dante poi usava molte parole prese da altre
lingue mentre Petrarca usa un vocabolario più piccolo.
Per Dante il contenuto era più importante della forma mentre per Petrarca il contenuto è importante quanto la forma. Petrarca aggiunge al contenuto un bello stile, musicale, fluido, scorrevole.
Tra le epistole ce n’è una che dedica ai posteri nella quale Petrarca
fa una dichiarazione di poetica, cioè ci dice come deve essere per lui la
letteratura e cosa deve comunicare. La qualità dell’arte consiste nell’eleganza
dello stile. Ma l’arte non è fine a se
stessa, la parola letteraria deve comunicare con chiarezza e onestà la
verità dell’animo dello scrittore: per mio conto, purché abbia vissuto
rettamente, poco mi curo di come abbia parlato: gloria vana è cercare la fama unicamente nel luccicare delle parole.
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Opere in latino.
Tra le opere umanistiche dobbiamo citare l’Epistolario: Petrarca, sul modello di
Cicerone, scrive un corpus di 500 epistole, poi organizzate in cinque raccolte:
Familiares Sine nomine Metricae (in esametri) Seniles Variae. Le epistole sono
importanti in quanto Petrarca ricostruisce un ritratto ideale di se stesso (e
anche del letterato ideale, che deve essere aperto, studioso, che sa alternare
otium ed negotium); non si tratta però di sfoghi (essendo il Petrarca
consapevole che sta producendo un’opera letteraria che sarà pubblicata). Le
lettere sono indirizzate a grandi letterati del passato e suoi contemporanei,
ad amici, a uomini politici dell’epoca.
Le altre opere in latino sono:
-
il Secretum,
un poema epico in esametri, un dialogo immaginario con Sant’Agostino, il poeta
riflette su se stesso sentendosi diviso tra il desiderio di beni e gloria
terreni e l’aspirazione alla purezza e a Dio.
-
Africa, incentrato sulla seconda guerra
punica
-
Rerum
memorandarum libri, e molti altri.
Opere in volgare.
-
Trionfi, raccolta
di sei poemetti allegorici (ci ricordiamo cosa significa?) nei quali il poeta
canta i trionfi dell’amore, della pudicizia, della morte, della fama, del tempo
e dell’eternità.
-
Il Canzoniere
Raccolta di 366 componimenti poetici (di varie forme metriche, soprattutto
sonetti e canzoni) in cui il poeta racconta il suo amore per Laura. Le rime saranno divise in rime in vita e rime in morte di Laura.
Sarà un viaggio interiore dall’amore per Laura all’amore per Dio. Petrarca
è attratto dall’amore per Laura, da una vita terrena, ma vive queste passioni
con un profondo e doloroso senso di colpa, perché sente che queste lo
allontanano dalla salvezza spirituale. Il suo animo è molto complesso e
inquieto.
Le tematiche
del Canzoniere sono:
1. amore, mai ricambiato per Laura, e tutti
gli stati d’animo che ne conseguono: speranza, tristezza, gioia, malinconia …
2. dolore per la morte di Laura
3. consapevolezza della fragilità umana
4. ricerca di una spiritualità, una purezza
che possa avvicinare l’anima a Dio
La domanda più significativa: E' stato importante per la letteratura?
Importante per la letteratura, ma non solo! Addirittura nel 1500 si coniò il termine Petrarchismo per indicare l'imitazione della poetica del Petrarca, cioè gli altri poeti imitavano il suo modo di scrivere. Se volevi scrivere una poesia ben fatta e degna di nota dovevi imitare Petrarca.
Ma vi dirò di più ...
Ascoltate questa composizione musicale, l'autore è Luca Marenzio, siamo nel 1500 e la composizione si chiama madrigale, riconoscete il testo?
Notate come la linea melodica scende, è strabiliante come la musica dica tanto del testo, riesca quasi a parlare per lui, ma è anche strabiliante il fatto che un compositore abbia scelto di musicare un testo di Petrarca.
Si potrebbero fare moltissimi altri esempi di compositori sia italiani che stranieri (per esempio inglesi) che musicarono le poesie di Petrarca.
Ma veniamo al presente ... ascoltiamo qualche canzone.
... e potremmo continuare all'infinito
e continueremo magari andando avanti con le nostre letture
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