Lezione 1:
L'amore è un tema che ha sempre affascinato poeti e artisti in genere, cercheremo di comprendere come questo accadeva nel 1200, ma soprattutto tenderemo un filo sottile tra i poeti del Duecento e noi, rendendoci conto che seppur cambiando i tempi, l'uomo e i suoi sentimenti sono sempre gli stessi.
Lezione 2
Dopo aver letto e schematizzato le pagine del testo riguardanti la Scuola Poetica Siciliana e il Dolce Stil Novo, il nostro lavoro sarà quello di "catturare" quelle che sono le caratteristiche principali di queste poesie. 
Abbiamo quattro testi, in ognuno ricercheremo gli stessi elementi e lo faremo divisi in gruppi. I testi in fotocopia saranno accompagnati dalla parafrasi ... per ora.
Eccoli qui
| 
Jacopo
  da Lentini, Amor è un desio che ven da core 
Amore è uno desi[o] che
  ven da’ core per abondanza di gran piacimento; e li occhi in prima genera[n] l’amore e lo core li dà nutricamento.4 Ben è alcuna fiata om amatore senza vedere so ’namoramento, ma quell’amor che stringe con furore da la vista de li occhi ha nas[ci]mento:8 ché li occhi rapresenta[n] a lo core d’onni cosa che veden bono e rio com’è formata natural[e]mente;11 e lo cor, che di zo è concepitore, imagina, e [li] piace quel desio: e questo amore regna fra la gente. | 
Guido Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare 
Io voglio del ver la mia donna laudare ed asembrarli la rosa e lo giglio: più che stella dïana splende e pare, e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio. Verde river’ a lei rasembro e l’âre,5 tutti color di fior’, giano e vermiglio, oro ed azzurro e ricche gioi per dare: medesmo Amor per lei rafina meglio. Passa per via adorna, e sì gentile ch’abassa orgoglio a cui dona salute,10 e fa ’l de nostra fé se non la crede; e no·lle pò apressare om che sia vile; ancor ve dirò c’ha maggior vertute: null’ om pò mal pensar fin che la vede. | 
| 
Dante Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare 
Tanto
  gentile e tanto onesta pare la donna mia, quand'ella altrui saluta, ch'ogne lingua devèn, tremando, muta, e li occhi no l'ardiscon di guardare. 
Ella si va,
  sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuta, e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. 
Mostrasi sì
  piacente a chi la mira che dà per li occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi no la prova; 
e par che
  de la sua labbia si mova un spirito soave pien d'amore, che va dicendo a l'anima: Sospira. | 
Guido Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai 
Perch’i’ no spero di
  tornar giammai, ballatetta, in Toscana, va’ tu, leggera e piana, dritt’ a la donna mia, 5che per sua cortesia ti farà molto onore. Tu porterai novelle di sospiri piene di dogli’ e di molta paura; ma guarda che persona non ti miri 10che sia nemica di gentil natura: ché certo per la mia disaventura tu saresti contesa, tanto da lei ripresa che mi sarebbe angoscia; 15dopo la morte, poscia, pianto e novel dolore. Tu senti, ballatetta, che la morte mi stringe sì, che vita m’abbandona; e senti come ’l cor si sbatte forte 20per quel che ciascun spirito ragiona. Tanto è distrutta già la mia persona, ch’i’ non posso soffrire: se tu mi vuoi servire, mena l’anima teco 25(molto di ciò ti preco) quando uscirà del core. Deh, ballatetta mia, a la tu’ amistate quest’anima che trema raccomando: menala teco, nella sua pietate, 30a quella bella donna a cu’ ti mando. Deh, ballatetta, dille sospirando, quando le se’ presente: «Questa vostra servente vien per istar con voi, 35partita da colui che fu servo d’Amore». Tu, voce sbigottita e deboletta ch’esci piangendo de lo cor dolente, coll’anima e con questa ballatetta 40va’ ragionando della strutta mente. Voi troverete una donna piacente, di sì dolce intelletto che vi sarà diletto starle davanti ognora. 45Anim’, e tu l’adora sempre, nel su’ valore. | 
Cosa dovremo analizzare? Vedete qui la tabella già riempita dopo l'analisi svolta dai ragazzi in classe.
| 
FRASE
  DEL TESTO | 
PARAFRASI
  E SPIEGAZIONE | ||
| 
POESIE | 
LE
  DEFINIZIONI DELL’AMORE | ||
| 
Jacopo
  da Lentini, Amor è un desio che ven da core | 
Amor
  è undesio che ven da core/ per abbondanza di gran piacimento/ e li occhi in
  prima generan l’amore/ e lo core le dà nutricamento | 
L’amore
  è un desiderio che viene dal cuore/e per la ricchezza di grande piacere/ gli
  occhi per primi generan l’amore/ e il cuore poi lo nutre | |
| 
Guido
  Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare | 
Medesmo Amor per lei rafina meglio | 
Lo
  stesso Amore grazie a lei si perfeziona | |
| 
Dante
  Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare | 
E
  par che da la sua labbia di mova uno spirto soave pien d’amore | 
Sembra
  che dalle sue labbra provenga un soffio dolce e pieno d’amore | |
| 
Guido
  Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai | 
Ma guarda che persona non ti miri che sia nemica di
  gentil natura (riferito alla ballata) | 
Ma stai attenta che non ti scorga chi sia ostile
  alla gentilezza | |
| 
LE
  CARATTERISTICHE DELLA DONNA AMATA | |||
| 
Jacopo
  da Lentini, Amor è un desio che ven da core | 
Ché
  li occhi rappresentan a lo core/ d’onni cosa che veden bono e rio/ com’è
  formata naturalemente | 
Poiché
  gli occhi trasmettono al cuore gli aspetti belli e brutti di ogni cosa che
  vedono nella forma in cui la cosa si presenta nella realtà naturale | |
| 
Guido
  Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare | 
1.      
  Ed assembrarli la rosa e lo giglio: più che stella
  diana splende e pare… (vv. 2-7) 
2.      
  Passa per via adorna e sì gentile ch’ abbassa orgoglio
  a cui done salute e fa ‘l de nostra fe’ se non la crede | 
1.      
  E paragonarla alla rosa e al giglio: splende più
  della stella del mattino … 
2.      
  Cammina per la strada bella e così gentile che
  diminuisce l’orgoglio a chi dona il saluto 
  elo converte alla nostra fede se non è credente | |
| 
Dante
  Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare | 
Gentile
  e onesta/ benignamente d’umiltà vestuta/sì piacente a chi la mira/ è una cosa
  venuta dal cielo | 
È
  tanto nobile e degna d’onore/lei è benevola e umile/appare bella/è una
  creatura scesa dal cielo | |
| 
Guido
  Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai | 
1.      
  Che per sua cortesia 
2.      
  A la tu’amistate 
3.      
  Una donna piacente di sì dolce intelletto | 
1.      
  Secondo la sua gentilezza 
2.      
  Alla tua amicizia 
3.      
  Donna di bell’aspetto e di grande intelligenza | |
| 
EFFETTI
  DELL’AMORE SUL POETA/INNAMORATO/UOMO | |||
| 
Jacopo
  da Lentini, Amor è un desio che ven da core | 
E
  lo cor, che di zo è concepitore,/ imagina, e lio piace quel desio:/e questo
  amore regna fra la gente. | 
E
  il cuore che percepisce ciò immagina e accarezza quel desiderio, è questo
  l’amore che regna fra gli uomini. | |
| 
Guido
  Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare | |||
| 
Dante
  Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare | 
Da
  cielo in terra  a miracol mostrare/che
  da per li occhi una dolcezza al core che ‘ntender non la può chi non la
  prova/che va dicendo all’anima sospira | 
È
  scesa dal cielo sulla terra per compiere miracoli/attraverso gli occhi da al
  cuore una colcezza che può essere compresa solo da chi la prova/che dice all’anima
  di sospirare | |
| 
Guido
  Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai | 
1.       
  Di sospiri piene di dogli e di molta paura 
2.       
  E senti come ‘l cor si batte forte 
3.       
  Ch’i’ non posso soffrire 
4.       
  Che fu servo d’Amore | 
1.       
  Sospiri pieni di dolore e molta paura 
2.       
  Senti come il cuore pulsa furiosamente 
3.       
  Ormai non provo più dolore 
4.       
  Colui che fu seguace d’Amore | |
 
Nessun commento:
Posta un commento