descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

25 novembre 2012

IIA Letteratura: La poesia d'amore del Duecento 1


Lezione 1:
L'argomento che ci prepariamo ad affrontare non è tra i più semplici, cominceremo infatti a leggere dei testi più complessi e a parlare di letteratura italiana in termini più "importanti". Continuando lo studio della letteratura del 1200, dopo il Cantico di San Francesco e il burlesco sonetto di Cecco Angiolieri, ora inizieremo lo studio della lirica d'amore.
L'amore è un tema che ha sempre affascinato poeti e artisti in genere, cercheremo di comprendere come questo accadeva nel 1200, ma soprattutto tenderemo un filo sottile tra i poeti del Duecento e noi, rendendoci conto che seppur cambiando i tempi, l'uomo e i suoi sentimenti sono sempre gli stessi.



Lezione 2
Dopo aver letto e schematizzato le pagine del testo riguardanti la Scuola Poetica Siciliana e il Dolce Stil Novo, il nostro lavoro sarà quello di "catturare" quelle che sono le caratteristiche principali di queste poesie. 
Abbiamo quattro testi, in ognuno ricercheremo gli stessi elementi e lo faremo divisi in gruppi. I testi in fotocopia saranno accompagnati dalla parafrasi ... per ora.

Eccoli qui

Jacopo da Lentini, Amor è un desio che ven da core

Amore è uno desi[o] che ven da’ core
per abondanza di gran piacimento;
e li occhi in prima genera[n] l’amore
e lo core li dà nutricamento.4

Ben è alcuna fiata om amatore
senza vedere so ’namoramento,
ma quell’amor che stringe con furore
da la vista de li occhi ha nas[ci]mento:8

ché li occhi rapresenta[n] a lo core
d’onni cosa che veden bono e rio
com’è formata natural[e]mente;11

e lo cor, che di zo è concepitore,
imagina, e [li] piace quel desio:
e questo amore regna fra la gente.
Guido Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare

Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.

Verde river’ a lei rasembro e l’âre,5
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.

Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,10
e fa ’l de nostra fé se non la crede;

e no
·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’ om pò mal pensar fin che la vede.
Dante Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

Guido Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai

Perch’i’ no spero di tornar giammai,
ballatetta, in Toscana,
va’ tu, leggera e piana,
dritt’ a la donna mia,
5che per sua cortesia
ti farà molto onore.

     Tu porterai novelle di sospiri
piene di dogli’ e di molta paura;
     ma guarda che persona non ti miri
10che sia nemica di gentil natura:
     ché certo per la mia disaventura
tu saresti contesa,
tanto da lei ripresa
che mi sarebbe angoscia;
15dopo la morte, poscia,
pianto e novel dolore.

     Tu senti, ballatetta, che la morte
mi stringe sì, che vita m’abbandona;
     e senti come ’l cor si sbatte forte
20per quel che ciascun spirito ragiona.
     Tanto è distrutta già la mia persona,
ch’i’ non posso soffrire:
se tu mi vuoi servire,
mena l’anima teco
25(molto di ciò ti preco)
quando uscirà del core.

     Deh, ballatetta mia, a la tu’ amistate
quest’anima che trema raccomando:
     menala teco, nella sua pietate,
30a quella bella donna a cu’ ti mando.
     Deh, ballatetta, dille sospirando,
quando le se’ presente:
«Questa vostra servente
vien per istar con voi,
35partita da colui
che fu servo d’Amore».

     Tu, voce sbigottita e deboletta
ch’esci piangendo de lo cor dolente,
     coll’anima e con questa ballatetta
40va’ ragionando della strutta mente.
     Voi troverete una donna piacente,
di sì dolce intelletto
che vi sarà diletto
starle davanti ognora.
45Anim’, e tu l’adora
sempre, nel su’ valore.


Cosa dovremo analizzare? Vedete qui la tabella già riempita dopo l'analisi svolta dai ragazzi in classe.



FRASE DEL TESTO
PARAFRASI E SPIEGAZIONE
POESIE
LE DEFINIZIONI DELL’AMORE
Jacopo da Lentini, Amor è un desio che ven da core
Amor è undesio che ven da core/ per abbondanza di gran piacimento/ e li occhi in prima generan l’amore/ e lo core le dà nutricamento
L’amore è un desiderio che viene dal cuore/e per la ricchezza di grande piacere/ gli occhi per primi generan l’amore/ e il cuore poi lo nutre
Guido Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare
Medesmo Amor per lei rafina meglio
Lo stesso Amore grazie a lei si perfeziona
Dante Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare
E par che da la sua labbia di mova uno spirto soave pien d’amore
Sembra che dalle sue labbra provenga un soffio dolce e pieno d’amore
Guido Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai
Ma guarda che persona non ti miri che sia nemica di gentil natura (riferito alla ballata)
Ma stai attenta che non ti scorga chi sia ostile alla gentilezza

LE CARATTERISTICHE DELLA DONNA AMATA
Jacopo da Lentini, Amor è un desio che ven da core
Ché li occhi rappresentan a lo core/ d’onni cosa che veden bono e rio/ com’è formata naturalemente
Poiché gli occhi trasmettono al cuore gli aspetti belli e brutti di ogni cosa che vedono nella forma in cui la cosa si presenta nella realtà naturale
Guido Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare
1.       Ed assembrarli la rosa e lo giglio: più che stella diana splende e pare… (vv. 2-7)
2.       Passa per via adorna e sì gentile ch’ abbassa orgoglio a cui done salute e fa ‘l de nostra fe’ se non la crede
1.       E paragonarla alla rosa e al giglio: splende più della stella del mattino …
2.       Cammina per la strada bella e così gentile che diminuisce l’orgoglio a chi dona il saluto  elo converte alla nostra fede se non è credente
Dante Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare
Gentile e onesta/ benignamente d’umiltà vestuta/sì piacente a chi la mira/ è una cosa venuta dal cielo
È tanto nobile e degna d’onore/lei è benevola e umile/appare bella/è una creatura scesa dal cielo
Guido Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai
1.       Che per sua cortesia
2.       A la tu’amistate
3.       Una donna piacente di sì dolce intelletto
1.       Secondo la sua gentilezza
2.       Alla tua amicizia
3.       Donna di bell’aspetto e di grande intelligenza


EFFETTI DELL’AMORE SUL POETA/INNAMORATO/UOMO
Jacopo da Lentini, Amor è un desio che ven da core
E lo cor, che di zo è concepitore,/ imagina, e lio piace quel desio:/e questo amore regna fra la gente.
E il cuore che percepisce ciò immagina e accarezza quel desiderio, è questo l’amore che regna fra gli uomini.
Guido Guinizzelli, Io voglio del ver la mia donna laudare


Dante Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare
Da cielo in terra  a miracol mostrare/che da per li occhi una dolcezza al core che ‘ntender non la può chi non la prova/che va dicendo all’anima sospira
È scesa dal cielo sulla terra per compiere miracoli/attraverso gli occhi da al cuore una colcezza che può essere compresa solo da chi la prova/che dice all’anima di sospirare
Guido Cavalcanti, Perch’i’ no spero di tornar giammai
1.        Di sospiri piene di dogli e di molta paura
2.        E senti come ‘l cor si batte forte
3.        Ch’i’ non posso soffrire
4.        Che fu servo d’Amore
1.        Sospiri pieni di dolore e molta paura
2.        Senti come il cuore pulsa furiosamente
3.        Ormai non provo più dolore
4.        Colui che fu seguace d’Amore

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