blog didattico della prof.ssa Simona Martini - questo spazio conterrà solo le lezioni, per una fruizione più semplice del materiale rimando al sito http://goccediarmonia.altervista.org/
Grammatica
descrizione
Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì
Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.
24 novembre 2016
16 novembre 2016
Esuli e migranti
Prima attività: monologo interiore collettivo
Ugoooooooooooooooooooooo
Ugoooooooooooooooooooooo
Torna qui da me! L’odore del mare e il profumo del mirto ti stanno
aspettando!
Torna figlio mio!
Ahimè, non posso, il mio cuore è lì ma non posso tornare più indietro.
Lo so, non rivedrò mai più la mia casa, ma questa voce mi tormenta, mi
perseguita, mi lacera il cuore.
Tutti bravi a lodare Ulisse, ma a me chi ci pensa? Solo perché Omero
l’ha raccomandato e l’ha fatto tornare su quell’isola piena solo di sassi. Solo
nelle fiabe c’è un lieto fine.
Zacinto mia “quanto me manchi”. Non passa giorno che non pensi al
fragore delle onde, ai castelli di sabbia al tramonto, al riflesso del sole sul
mare, alle mie scottature, ai braccioli bucati, ai granchi che mi pizzicavano i
piedi, al grido di richiamo di mia madre che mi invitava a tornare a casa.
Tornerà mai tutto questo? Questa è la mia unica vita, non ne avrò mai
un’altra, non potrò più rivivere il passato! E pensare che ho scelto di andare
via. Via da cosa? Da chi? Forse sono voluto fuggire da me stesso? Ugo non
potresti mettere da parte l’orgoglio per una volta e tornare a casa? Orgoglio …
orgoglio … ma quale orgoglio? Io ho qualcosa di più grande: i miei ideali. La
mia scelta immortale.
Se davvero tutto deve finire con la morte, oh madre, posso lasciarti solo
questi versi, nella speranza di essere ricordato almeno da te che mi hai dato
la vita, una vita di tormenti.
Attività di gruppo
Le leggi e le regole che ci parlano di migranti.
Individualmente i ragazzi dovranno spiegare per iscritto gli articoli uno per uno, secondo quanto è emerso dal confronto con il gruppo.Le leggi e le regole che ci parlano di migranti.
Ricerca all’interno dei documenti dati (Costituzione della
Repubblica Italiana; Dichiarazione Universale dei diritti umani; Convenzione
dell’Infanzia e dell’Adolescenza) tutti gli articoli che affrontano la tematica
dei migranti. Completa poi la seguente tabella.
Documento
|
Numero
articolo
|
Testo
dell’articolo
|
Parole
che non conosci
|
Parole
chiave
|
... |
MIGRANTI ITALIANI
[...] L'immigrazione verso gli Stati Uniti non ebbe particolari restrizioni e regolamentazioni di flussi durante l'era pionieristica, anzi in questa fase i primi coloni bianchi operarono la conquista delle terre occidentali in mano ai nativi americani proprio grazie alla sovra immigrazione dalle patrie europee.
Solo a partire dal 1875 si cominciò a disciplinare l'ingresso escludendo certe categorie di persone come: indigenti ed analfabeti, infermi, dementi, prostitute, anarchici e comunisti. Da quell'anno il governo federale studiò diverse norme di regolamentazioni dei flussi d'immigrazione, indirizzati però ai gruppi etnici e non più all'appartenenza sociale. Queste leggi anti immigratorie erano inizialmente indirizzate a contrastare i forti arrivi provenienti dall'Asia: nel 1882 si configurava in questo contesto il Chinese Exclusion Act, che chiudeva di fatto l'apertura all'immigrazione cinese.
Le politiche d'immigrazione sempre più restrittive nei riguardi degli asiatici andarono a preferire l'arrivo degli europei, cosa che però portò con gli anni all'attuazione di norme restrittive totali o parziali anche per essi. [...]
Leonardo SCIASCIA, Il lungo viaggio
“Il viaggio durò meno del previsto: undici notti, quella della partenza compresa. E contavano le notti invece che i giorni, poiché le notti erano di atroce promiscuità, soffocanti. Si sentivano immersi nell’odore di pesce di nafta e di vomito come in un liquido caldo nero bitume. Ne grondavano all’alba, stremati, quando salivano ad abbeverarsi di luce e di vento. Ma come l’idea del mare era per loro il piano verdeggiante di messe quando il vento lo sommuove, il mare vero li atterriva: e le viscere gli si strizzavano, gli occhi dolorosamente verminavano di luce se appena indugiavano a guardare.”
Storia della migrazione italiana
LA MIGRAZIONE ITALIANA (DOCUMENTO REDATTO DA AMNESTY INTERNATIONAL)
(pp. 18 - 30) da scaricare da didattica
Lezione di riferimento: Lontano dalla Patria: quando gli italiani erano gli immigrati
Analisi di un brano tratto dal libro di Gianantonio Stella; L'orda
Lettura e analisi delle seguenti poesie:
Gli emigranti di Edmondo De Amicis
Casa di Warsan Shire
Lettura drammatizzata del seguente articolo
«Ciao, mi chiamavo Raghad. Avevo 11 anni. Ora sono in fondo al mare. Avete visto il mio zainetto?»
Link a pagine di approfondimento
...
Statistiche sulle migrazioni internazionali e sulle popolazioni di origine straniera
Non è un film quello che scorre in torno
che vediamo ogni ogni giorno che giriamo distogliendo lo sguardo.Non è un film e non sono comparse le persone disperse
sospese e diverse tra noi e lo sfondo,
e il resto del mondo che attraversa il confine
ma il confine è rotondo si sposta man mano che muoviamo lo sguardo
ci sembra lontano perché siamo in ritardo, perenne, costante, ne basta un istante,
a un passo dal centro è gia troppo distante,
a un passo dal mare è gia troppo montagna,
ad un passo da qui era tutta campagna.
Oggi tutto è diverso una vita mai vista
questo qui non è un film e non sei protagonista,
puoi chiamare lo stop ma non sei il regista
ti puoi credere al top ma sei in fondo alla lista.
Questo non è un film e le nostre belle case non corrono il pericolo di essere invase, non è un armata aliena sbarcata sulla terra,
non sono extraterrestri che ci dichiaran guerra,
son solamente uomini che varcano i confini,
uomini con donne vecchi con bambini, poveri con poveri che scappan dalla fame
gli uni sopra gli altri per intere settimane come in carri bestiame
attraverso il deserto rincorrono una via in balia dell'incerto per rimanere liberi costretti a farsi schiavi
stipati nelle stive di disastronavi
come i nostri avi contro i mostri e i draghi
in un viaggio nell'inferno che prenoti e paghi
sopravvivi o anneghi questo il confine
perché non è un film non c'è lieto fine.
Questo sembra un film di quelli terrificanti
dalla Trasilvania non arrivano vampiri ma badanti,
da santo domingo non profughi o zombie,
ma ragazze condannate a qualcuno che le trombi
dalle filippine colf e pure dal Bangladesh
dalla Bielorussia solo carne da lap dance
scappano per soddisfare vizi e sfizi nostri
loro son le prede, noi siamo i mostri
loro la pietanza, noi i commensali
e se loro son gli avanzi noi siam peggio dei maiali
pronti a divorare a sazietà
pronti a lamentarci per la puzza della varia umanità
che ci occorre, ci soccorre, ci sostenta
questo non è un film ma vedrai che lo diventa
tu stai attento e tienti pronto che al momento di girare
i buoni vincon sempre,
scegli da che parte stare.
Scegli da che parte stare,
dalla parte di chi spinge,
scegli da che parte stare,
dalla parte del mare
Scegli da che parte stare,
dalla parte del mare
Scegli da che parte stare,
dalla parte del mare
Message in a
bottle – lettera aperta a …
Immagina di dover
affidare un messaggio al mare o all’oceano. Scrivi una lettera aperta a un
destinatario di tua scelta che potrai scegliere tra i seguenti suggeriti o
inventarlo ispirandoti ai seguenti: al mare, a un
migrante del presente, a un migrante del passato, a un concetto astratto
personificato (accoglienza, discriminazione, egoismo, solidarietà …);
il testo dovrà
rispettare i seguenti punti:
- Deve essere chiaro nella tua testa e nella lettera lo scopo del tuo testo (perché lo scrivi e perché a quel destinatario).
- Dovrai avere ben chiaro il tuo punto di vista, quindi esprimerlo con fermezza sia nella condivisione sia nella contrarietà di idee con l’interlocutore.
- L’interlocutore è immaginario, quindi puoi evitare di inventare i nomi se trattasi di persona, ma puoi prevedere i suoi pensieri e le sue possibili risposte così da poterle argomentare.
- Devi dimostrare di aver studiato tutti i documenti messi a tua disposizione e analizzati in classe sulle migrazioni di ieri e di oggi.
- Dovrai concludere il messaggio all’insegna della speranza, ma non banalmente, bensì in modo originale (ad esempio tre regali da offrire al tuo interlocutore e il perché della scelta, ma sta a te essere originale)
Buon lavoro!
la pubblicazione dei racconti nel sito del concorso indetto da Seprom Parole mie
1 novembre 2016
29 ottobre 2016
Risorgimento: essere patriota
Leggi, ascolta e guarda con molta attenzione tutti i documenti che ti verranno proposti. Al termine troverai un compito da svolgere.
Per l'attività avrai 15 giorni di tempo (assegnata lunedì 31 ottobre 2016 - consegna lunedì 14 novembre 2016)
Essere patriota
1. ripasso sul libro di storia dei capitoli relativi al Risorgimento italiano; per aiutarti puoi consultare le lezioni on line (https://www.tes.com/lessons/t2jUsto5IxFBCQ/il-risorgimento-italiano)
2. analisi dell'Inno d'Italia
- lezione on line https://it.padlet.com/simonamadf/pund8sjp8nlv
- libro di testo p. 317
3. ascolto e analisi di:
- coro Va pensiero dal Nabucco di Giuseppe Verdi
- La bella Gigogin
- Addio mia bella addio
- La bandiera dei tre colori
4. lettura dei seguenti testi:
- giuramento della Giovine Italia
- La spigolatrice di Sapri
- estratto della lettera che Giuseppe Mazzini scrisse a Carlo Alberto di Savoia
5. documenti sparsi che troverai all'interno della cartella (clicca qui)
- Diario di un romano un po' repubblicano (testo di fantasia) tratto da Rumoroso Risorgimento di Chiara Giunta
- Cristina Trivulzio principessa di Belgioioso
- La piccola vedetta lombarda dal libro Cuore di Edmondo de Amicis (nella cartella troverai l'intero libro, cerca il passo che devi leggere a p. 52
- storia di una garibaldina, gli eroi del Risorgimento (1-2), cifre garibaldine
(documenti tratti da Risorgimento Focus storia Collection n. 9, pp. 73 - 75, 101,111)
- immagini che potrebbero esserti utili http://www.150anni.it/webi/index.php?s=41
- Garibaldi e San Gennaro
- Garibaldi
- Napoleone III e Vittorio Emanuele
Attività
Hai letto, ascoltato e guardato tutto il materiale con attenzione? Spero di sì, ora dovremo scrivere.
Immagina di essere un patriota italiano e di vivere durante il Risorgimento. Potrai decidere da quale parte stare (liberali, moderati, democratici), chi essere (uomo, donna, giovane, anziano...), quale lavoro o ruolo sociale ricoprire, quale stato d'animo avere (ottimista, deluso, arrabbiato, fiducioso, ...), quale periodo/guerra/battaglia/episodio del Risorgimento vivere.
Ispirandoti al percorso fatto (metà del quale insieme in classe) SCRIVI un monologo interiore, non spaventarti! ricordi la sequenza riflessiva sulla quale ci siamo esercitati lo scorso anno? ecco, il monologo interiore è molto simile e lo ripasseremo insieme.
In primo luogo guarda i due video proposti.
In secondo luogo leggi le caratteristiche schematiche di un monologo interiore con alcuni esempi.
IL MONOLOGO INTERIORE
“pensare a voce alta in modo libero”
“scorrere continuo nella mente umana di
pensieri, emozioni e sensazioni”
Il
monologo interiore è un discorso non
pronunciato e senza ascoltatori. Il personaggio in prima persona esprime fra sé
e sé i pensieri più nascosti, spesso per associazione di idee e quindi con un
ordine non rigorosamente logico. Non c’è la mediazione del narratore, che era
in terza persona, e manca del verbo introduttivo di comunicazione. È spesso
condotto su diversi piani temporali del passato e del presente, è ricco di
interrogative, esclamazioni e consiste in ricordi, riflessioni, domande. Il
tempo del racconto è rallentato, si estende a dismisura, anche se accade poco o
nulla.
Talvolta
il personaggio si sdoppia in un altro se stesso (vedi esempio del personaggio
di Gollum ne Il signore degli anelli)
Riassumiamone le
caratteristiche:
·
Mancanza
di un verbo introduttivo di comunicazione
·
Uso
della prima persona e prevalenza dei tempi verbali presente e
infinito
·
Comunicazione
dei pensieri (ricordi, riflessioni, domande) dei personaggi secondo ordine
logico
·
Espressioni
tipiche del linguaggio parlato
·
Uso
di interrogative ed esclamative
·
Nessuna
allusione alla vita del personaggio è spiegata (ricorda che parla con sé stesso
e quindi cosa deve spiegarsi?)
Esempi:
Era
un’ultima sigaretta molto importante. Ricordo tutte le speranze che
l’accompagnarono […] Quest’ultima sigaretta significava proprio il desiderio di
attività (anche manuale) e di sereno pensiero sobrio e sodo […]. Adesso che
sono qui, ad analizzarmi, son colto da un dubbi che io forse abbia amato tanto
le sigarette per poter riversare su di esse la colpa delle mie incapacità?
Chissà se, cessando di fumare, io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che
m’aspettavo?
da
Svevo, La coscienza di Zeno, Il fumo
Un litigio
(esempio di
un monologo inserito all’interno di un testo narrativo – sequenza riflessiva)
Era mattina. Io ero ancora nel letto, mentre i miei genitori e la piccola Anna, mia sorella, erano già seduti a tavola per incominciare la colazione.
Mia madre, non vedendomi arrivare a tavola, gridò:
- Luca, alzati dal letto e vieni qua!
- Soltanto un attimo.
- Forza, non fare tante storie.
- E' ancora presto
- Non mi costringere a venire da te...
- Sì, sì, ora vengo.
Sempre la stessa storia. Ogni giorno io e mia madre siamo come cane e gatto. Mio padre tenta di metter pace, ma non sempre ci riesce.
Finita la colazione, mi vestii e mi avviai a scuola, iniziando a scendere per le scale del mio palazzo.
Ma guarda un po' mamma, vuole sempre avere ragione! Qualche volta potrei averla io un po' di ragione! Mi dà sempre ordini e pretende che io l'ascolti! Come vorrei che il mondo fosse al contrario: che fossero i bambini a decidere il comportamento degli adulti. Vorrei avere l'autorità che ha la mia mamma!
Chiusi il portone e mi diressi a scuola.
Ci rivediamo al più presto con un altro litigio!!!
Era mattina. Io ero ancora nel letto, mentre i miei genitori e la piccola Anna, mia sorella, erano già seduti a tavola per incominciare la colazione.
Mia madre, non vedendomi arrivare a tavola, gridò:
- Luca, alzati dal letto e vieni qua!
- Soltanto un attimo.
- Forza, non fare tante storie.
- E' ancora presto
- Non mi costringere a venire da te...
- Sì, sì, ora vengo.
Sempre la stessa storia. Ogni giorno io e mia madre siamo come cane e gatto. Mio padre tenta di metter pace, ma non sempre ci riesce.
Finita la colazione, mi vestii e mi avviai a scuola, iniziando a scendere per le scale del mio palazzo.
Ma guarda un po' mamma, vuole sempre avere ragione! Qualche volta potrei averla io un po' di ragione! Mi dà sempre ordini e pretende che io l'ascolti! Come vorrei che il mondo fosse al contrario: che fossero i bambini a decidere il comportamento degli adulti. Vorrei avere l'autorità che ha la mia mamma!
Chiusi il portone e mi diressi a scuola.
Ci rivediamo al più presto con un altro litigio!!!
(tratto dal web)
[…]
Nel mio reggimento nessuno sospetterebbe perché l’ho fatto… starebbero tutti a
lambiccarsi il cervello… ma perché il Gustl si è ammazzato? Nessuno capirebbe
che mi sono dovuto uccidere perché un miserabile fornaio, un infame, che per
caso ha i pugni forti… è troppo stupido, troppo! Solo per questa ragione, un
tipo come me, così giovane ed elegante…
Già, dopo tutti direbbero: «Non l’avrebbe dovuto fare, per una
stupidaggine tale, che peccato!» Ma se adesso lo chiedessi a qualcuno, mi
darebbero tutti la stessa risposta… e io stesso se mi chiedo… Al diavolo!...
siamo proprio indifesi di fronte ai borghesi. La gente pensa che ce la caviamo
meglio perché abbiamo una sciabola… E se poi una volta ci serviamo dell’arma,
ci danno subito degli assassini nati… Sul giornale sarà scritto: «Suicidio di un giovane ufficiale». Come
scrivono sempre? «I motivi sono ignoti»…
ah, ah!... «Accanto al suo feretro
piangono.» Eppure è vero… mi pare che sto raccontando una storiella, ma è vero…
mi devo ammazzare, non mi resta nient’altro. […]
dal racconto “Il sottotenente Gustl” del
viennese Arthur Schnitzler (1900)
[…]
Sono solo. Sono entrati in casa per fare colazione e io sono rimasto in piedi,
qui tra i fiori, accanto al muro. È molto presto, non è ancora l’ora della
lezione. I fiori sono come tante macchie sulla quinta del verde fondo. I petali
sono arlecchini. Gli steli si ergono dagli incavi neri. I fiori nuotano come
pesci intrisi di luce nell’acqua di un verde cupo. Prendo uno stelo in mano. Io
sono lo stelo. Le mie radici si sprofondano fino al centro della terra. […]
Da
Virginia Woolf Le onde (1931)
RICORDA:
l'elaborato dovrà essere ben scritto, abbastanza consistente, ma soprattutto dovrai dimostrare di aver letto i documenti e studiato la storia del Risorgimento. Per avere le idee chiare consulta la rubrica di valutazione.
Ti ricordo che tutti i documenti, inclusa la spiegazione, saranno su didattica all'interno del registro elettronico.
26 ottobre 2016
Libriamoci: laboratorio di lettura atto primo
Approfittiamo di questa settimana dedicata alla lettura ad alta voce, LIBRIAMOCI, per iniziare il nostro laboratorio di lettura. Senza spiegazioni, senza lezioni, senza ... rete ci siamo direttamente buttati sui libri.
"Portate un libro che più vi è piaciuto e scegliete un passo che leggerete alla classe. Pensate a dei motivi per convincere gli altri a leggere il libro"
Questo hanno fatto i miei ragazzi di IB. Ho chiesto di farsi trovare in circolo e di mettere anche una sedia per me, preso il quaderno e la penna, armati di libri abbiamo iniziato la nostra attività, che però non è finita qui, ovviamente ...
Scriviamo un titolo ... loro sono amanti dei titoli da dare alle attività, ho degli studenti ordinati: Libriamoci - attività di ascolto.
Cosa fare?
Prendo il mio libro e inizio l'attività, dicendo che dovranno fare esattamente quello che farò io
- presentare il titolo e l'autore
- leggere il passo scelto
- scegliere cinque buoni motivi per consigliare il libro
Chi non è impegnato nella presentazione dovrà appuntarsi riflessioni e domande da fare al compagno/a.
Il libro che ho scelto per la mia lettura è Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda e che rientra nel nostro percorso sugli eroi.
Ascoltano con attenzione e scrivono (e poi fanno) moltissime domande. Faccio notare in che modo ho preparato il mio intervento.
Si inizia a leggere ... domani e nei prossimi giorni continueremo ma facciamo le nostre prime riflessioni ...
Cosa abbiamo capito?
- leggendo libri diversi abbiamo parlato di tanti argomenti diversi che poi non ci è bastato il tempo
- ci sono libri che raccontano storie vere e ci colpiscono e libri con i quali si può viaggiare con la fantasia
- quando la prof ci chiede di scegliere un passo dobbiamo regolarci con il tempo
(due ragazze hanno fatto delle scelte che hanno condiviso con noi: Maria Chiara ha riconosciuto di aver letto un passo troppo lungo ma spezzarlo non avrebbe avuto senso; Giulia, per farci comprendere la storia ha deciso di leggere due brevi passi molto distanti tra loro ma la scelta è stata quella giusta)
Vedremo domani cosa accadrà e quale attività dovranno svolgere i ragazzi ...
to be continued
Attività
Scrivi un testo
riflessivo sull’attività svolta in classe aiutandoti con le domande guida.
INTRODUZIONE
Introduci l’attività
svolta in classe:
-
Come ti
sei preparata e cosa ti ha chiesto la professoressa
-
Come
abbiamo lavorato durante l’attività
SVOLGIMENTO
-
Quale
libro hai scelto di leggere e perché
-
Quali
motivi hai proposto ai compagni per convincerli a leggere il libro
-
Quali
libri proposti ti hanno colpito di più e perché
-
Fai le
tue considerazioni personali sull’attività e su cosa pensi della lettura in
generale
CONCLUSIONI
-
Ti è
piaciuta l’esperienza e perché
-
Vorresti
ripeterla
-
Cosa
cambieresti
-
Aspetti
positivi o negativi
-
Cosa ti
piacerebbe proporre ai tuoi compagni la prossima volta
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libro
11 ottobre 2016
Quale "siepe" ci divide dai nostri sogni?
orientamento 2016/17
classe IIIC
(domande stimolo)
- La scelta di una professione da Il vizio della memoria di Gherardo Colombo (libro di testo)
- I giorni vuoti della “generazione Neet”
La nostra paura più profonda – Nelson Mandela
La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? ”
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri. Andrea Camilleri, i giovani e il secondo Risorgimento
Michele Serra, Gli sdraiati, p. 32
e Leopardi? poi ci torniamo e saltiamo la siepe ;-)
classe IIIC
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Prima di studiare questo famoso sonetto facciamo un respiro profondo, mettiamoci comodi, in cerchio e vicini e ...
Leggiamo insieme
appunteremo su un grande cartellone tutte le nostre riflessioni
cosa ostacola i nostri sogni?
cosa aiuta i nostri sogni?
I ragazzi hanno svolto già delle attività individuali tratte dal testo Dimmi cosa sogni
- "IL GIOVANE GAMBERO" favola di Gianni Rodari
- Gnocchi al pesto (la storia di Amal) da Cosa tiene accese le stelle di Mario Calabresi(domande stimolo)
- La scelta di una professione da Il vizio della memoria di Gherardo Colombo (libro di testo)
- I giorni vuoti della “generazione Neet”
La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? ”
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.
Elio Germano: "Odio gli indifferenti" di Antonio Gramsci
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