letteratura IIIC
Giovanni Pascoli: Lavandare
a.s. 2016/17
Cosa ci suggerisce questa immagine?
Assenza
Assenza,
più acuta presenza.
Vago pensier di te
vaghi ricordi
turbano l’ora calma
e il dolce sole.
Dolente il petto
ti porta,
come una pietra
leggera.
Attilio Bertolucci
ringrazio infinitamente la professoressa Sara Faroni per avermi suggerito questa poesia
Riflettiamo insieme sulle parole di questo breve testo.
Quali parole ti sembrano più intense? più dense di significato?
Qual è il rapporto tra la presenza e l'assenza che il poeta ci vuole suggerire?
Rintraccia nel testo le figure retoriche.
E ora facciamo un salto nel passato e andiamo a leggere una delle più intense poesie scritte da Giovanni Pascoli: Lavandare.
Potrai trovare tutte le notizie sul tuo libro di testo, insieme ci tufferemo nel mondo di sensazioni ed emozioni suscitate dai versi e nella incomparabile capacità di Pascoli di creare immagini attraverso l'uso delle parole.
Dopo aver analizzato la poesia faremo un lavoro di confronto tra testi simili.
Prima attività
La classe verrà divisa in 4 gruppi ognuno dei quali dovrà lavorare su un testo diverso simile per tematiche affrontate e linguaggio alla poesia di Giovanni Pascoli.
Si lavorerà sui seguenti testi
1. L'assenza, poesia di Guido Gozzano
2. L'assenza, canzone di Fiorella Mannoia
3. Le tasche piene di sassi, canzone di Lorenzo Cherubini, Jovanotti
4. Nella terra del vento, canzone di Ivano Fossati
A ogni verrà consegnato il testo da analizzare e una griglia di analisi.
Leggeremo/ascolteremo insieme i testi
L'assenza
Guido Gozzano
Un bacio. Ed è
lungi. Dispare
giú in fondo, là
dove si perde
la strada boschiva che pare
un gran corridoio nel verde.
Risalgo qui dove dianzi
vestiva il bell'abito grigio:
rivedo l'uncino, i romanzi
ed ogni sottile vestigio...
la strada boschiva che pare
un gran corridoio nel verde.
Risalgo qui dove dianzi
vestiva il bell'abito grigio:
rivedo l'uncino, i romanzi
ed ogni sottile vestigio...
Mi piego al balcone. Abbandono
la gota sopra la ringhiera.
E non sono triste. Non sono
piú triste. Ritorna stasera.
E intorno declina l'estate.
E sopra un geranio vermiglio,
fremendo le ali caudate
si libra un enorme Papilio...
L'azzurro infinito
del giorno
è come una seta ben tesa;
ma sulla serena distesa
la luna già pensa al ritorno.
ma sulla serena distesa
la luna già pensa al ritorno.
Lo stagno risplende. Si tace
la rana. Ma guizza un bagliore
d'acceso smeraldo, di brace
azzurra: il martin pescatore...
E non sono triste. Ma sono
stupito se guardo il giardino...
stupito di che? non mi sono
sentito mai tanto bambino...
Stupito di che? Delle cose.
I fiori mi paiono strani:
ci sono pur sempre le rose,
ci sono pur sempre i gerani...
la rana. Ma guizza un bagliore
d'acceso smeraldo, di brace
azzurra: il martin pescatore...
E non sono triste. Ma sono
stupito se guardo il giardino...
stupito di che? non mi sono
sentito mai tanto bambino...
Stupito di che? Delle cose.
I fiori mi paiono strani:
ci sono pur sempre le rose,
ci sono pur sempre i gerani...
(da "I colloqui"; 1911)
Seconda attività
Questa volta si lavorerà in modo individuale. Una volta raccolte le analisi dei testi, ogni alunno dovrà scrivere un testo di genere informativo/espositivo confrontando i testi ma partendo dalla poesia di Pascoli.
Testi e attività
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