descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

14 ottobre 2017

La scatola dei talenti


Oggi ho deciso di raccontarvi cosa è accaduto in classe, perché spesso immaginiamo delle lezioni e poi, senza che noi facciamo nulla, le lezioni si trasformano e ci lasciano bei ricordi; voglio che questi ricordi restino e magari possano aiutare qualche docente come me in cerca di serendipità.

Se avete seguito le puntate precedenti, saprete già che insieme alla mia prima media stiamo leggendo il libro di Roald Dahl "Matilda". Io leggo e i ragazzi ascoltano curiosi. 
La lettura del testo si sta svolgendo in contemporanea con le docenti di spagnolo e inglese, ma ognuna di noi ha focalizzato l'attenzione su un aspetto diverso.


Il punto di vista da cui sono partita è l'ascolto, ascolto inteso in tutti i sensi: essere ascoltati e compresi, ascoltare e comprendere, ascoltarsi dentro, diritto di ascoltare parole e pensieri positivi. 
La protagonista del romanzo, Matilda, è una bambina intelligente ma sfortunata, con due genitori che non l'ascoltano e non la conoscono; la sua vita trascorre solitaria fino all'incontro con un'insegnante che riconosce in lei doti particolari, talenti particolari ed è qui che è entrata in classe la nostra scatola dei talenti.

Vi racconto cosa è accaduto nelle due ore di lezione.
Qual era il mio obiettivo? Fare in modo che ciascun alunna e alunno si rendesse  conto delle proprie capacità e della preziosità delle cose che sanno fare, ma soprattutto che i propri "talenti" hanno maggior valore quando vengono condivisi. (Ovviamente c'era un motivo ben preciso nella scelta dell'uso del termine talento).

Sono entrata in classe con la scatola che, da pessima artista, avevo ricoperto con della carta bianca e, senza dire nulla, l'ho poggiata sulla cattedra stando attenta a non far vedere la scritta e l'apertura.
Abbiamo letto insieme un brano tratto dal libro di Daniel Pennac Diario di scuola, ammetto con molta umiltà che avevo deciso di leggere un altro brano ma ho aperto l'antologia e questo mi si è piazzato davanti e mi chiedeva di essere letto.
Il titolo del brano era Una squadra che si mette al lavoro. Ho deciso che ci fosse bisogno di silenzio, gran parte della lezione avrebbe avuto bisogno di serenità, quindi lettura silenziosa e individuale del brano.
Le nostre riflessioni sul brano:
- il professore non si comporta come gli altri perché non fa le solite cose ... cioè le fa ma in modo diverso
- il professore ascolta i suoi alunni
- ogni alunno è diverso e dice presente in modo diverso

Racconto brevemente il libro, chi è Pennac ma soprattutto che leggendo la sua storia nel  diario ci accorgiamo che lui e Matilda hanno molte cose in comune.
All'inizio del libro c'è questa riflessione:

Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia.



Parlo del mio blog, del significato del suo titolo e di come penso debba essere la mia classe: vorrei una grande orchestra dove ognuno suoni il suo strumento, non importa se parti principali o parti secondarie, non importa se ci saranno battute d'aspetto o silenzi ma ognuno ne farà parte, perché ognuno sarà necessario e indispensabile.



A questo punto sono andata alla cattedra e ho fatto l'appello a voce bella alta, come il professore del libro e ogni alunno e alunna della classe prima C dell'Istituto Comprensivo "Via Giacomo Matteotti 11" di Cave ha risposto in modo diverso, con un presente o con una frase che definisse la sua presenza.

Una ragazzina particolarmente assonnata ha risposto "Sono qui anche se non sembra".

Come è possibile fare un'orchestra? Cosa dovrebbe fare o dare ognuno? Ognuno dovrebbe mettere a disposizione dell'altro ciò che sa fare.

Ho chiesto ai ragazzi di definire la parola talento.
Ognuno di loro ha scritto la sua definizione e poi ci siamo confrontati.
Talento è essere bravi a fare qualcosa, fare qualcosa meglio degli altri, e dal fondo della classe una ragazza ha detto: talento si può riferire anche ai sentimenti, talento è anche sentimentale ... 
Sapevo perfettamente cosa intendesse: essere bravi a voler bene, ad aiutare, a consolare, ma non l'ho spiegato ai ragazzi anzi li ho per un momento delusi.
"Il talento era una moneta"
"Nooooooooooooooooooo ma prof, non può essere che abbiamo sbagliato"

Ovviamente non avevano sbagliato.
Le monete hanno un valore, ma se una moneta da 5 cent si somma a un'altra di 5 cent le monete valgono insieme 10 cent.
Lo so, forse ho esagerato con questa piega venale ma hanno compreso, eccome se hanno compreso.

Abbiamo parlato dei talenti di Matilda e poi ... 

Ho distribuito loro dei foglietti gialli chiedendo di scrivere i loro talenti
I ragazzi hanno qualche dubbio nel definire ciò che di prezioso è in loro, forse non lo sanno, magari qualcuno dovrebbe aiutarli ad ascoltarsi, forse non si sono mai ascoltati, ma è bastato dire che potevano scrivere tutto ed è stato facile riempire quelle righe.
Dal fare la carbonara o la frittata, al far sorridere un amico, dal calciare un pallone all'essere empatico ma non troppo (avevamo parlato dell'empatia e del limite di questo sentimento che spesso si supera ed è una sofferenza per chi lo prova, quindi nessuno ha avuto il coraggio di dire "sono empatico" mentre hanno specificato di essere un po' o qualche volta empatici).
La frase che mi è rimasta impressa è stata: "So cadere ma so anche rialzarmi".
Qualcuno ha specificato che aveva talenti ma in quanto a metterli a disposizione ... sarebbe stato difficile. Vedremo.

Nel silenzio assoluto ho fatto una raccomandazione alla mia classe: "Non permettete mai a nessuno di dirvi che non valete o che non avete talenti, mai a nessuno".

Diciamo che il mio tono li ha disarmati.

Ognuno di loro si è alzato, a dimostrare la sua presenza e partecipazione, ha letto la lista dei talenti, ha piegato il foglietto (tra gli ultimi qualcuno ha anche scritto "so piegare i foglietti" ... una classe di burloni) e uno dopo l'altro hanno inserito i loro talenti nella scatola comune, mettendoli a disposizione di tutti.
La scatola resterà con noi fino a quando vorremo, intanto per tutto il tempo che staremo insieme, spero si arricchirà di nuovi talenti e quando la riapriremo scopriremo di essere un po' cresciuti.

Sì ... scopriremo perché ovviamente anch'io ho messo il mio foglietto nella scatola, dopo averlo letto davanti ai miei studenti, ma anche la docente di sostegno ha fatto lo stesso con un evidente imbarazzo, coinvolta da una prof fuori di testa come la sottoscritta.

I ragazzi stanno preparando le loro mani per un grande abbraccio a far da decorazione alla scatola, vedremo cosa verrà fuori, ma intanto avevo voglia di raccontarvi cosa avevamo fatto in classe in un venerdì di ottobre anche se raccontarlo non è paragonabile all'essere stati PRESENTI.






23 settembre 2017

Ovunque è poesia - cut up

Ovunque è poesia: alla scoperta dell'importanza delle parole e dei "limiti" del verso




























Riflessioni sull'attività svolta:
come avete organizzato il lavoro
- su cosa vi siete concentrati principalmente
- difficoltà incontrate
- cosa avete voluto esprimere con le vostre poesie
- vi è piaciuta l'attività
- cosa fareste in modo diverso

clicca per leggere le risposte dei ragazzi

Possiamo riassumere così le nostre osservazioni sul "processo creativo poetico"
- rileggere è sempre molto importante
- in noi c'è un poeta, più nascosto o meno nascosto, sta a noi tirarlo fuori
- il confronto con i compagni ci può aiutare a trovare le risposte ai nostri "dubbi poetici"
- le chiavi importanti per trovare la strada giusta sono: creatività, immaginazione, fantasia e  ... ci possiamo anche divertire
- le parole sono importanti, ma bisogna trovare il giusto senso, perché quando le mettiamo insieme alle altre potrebbero cambiare senso e usarne un altro
- è importante definire il tema di un testo, poetico o non, non dobbiamo lasciarci confondere e mescolare tutto ciò che ci viene in mente
- talvolta, a malincuore, meglio tagliare e scegliere ciò che è più efficace e buono in quel momento e in quel contesto
- il lavoro dei poeti è lungo e complicato, nasce dal guardarsi intorno, osservare e pensare e ripensare
- per scrivere una poesia buttiamo giù tutto ciò che ci viene in mente poi ci lavoriamo







13 settembre 2017

21 maggio 2017

Violenza di genere: scelte - perché Chiamarlo amore non si può

classe IIIC
a.s. 2016/17

http://www.rivistadiscienzesociali.it/mappe-per-conoscere-definire-stabilire-i-confini-della-violenza-di-genere/

Mi piace iniziare questa lezione, un po' particolare per la presenza dei genitori, con queste parole del filosofo Schopenhauer con la speranza che vi accompagnino sempre e serenamente, ma soprattutto perché vi sia chiaro il senso della lettura condivisa e di questo nostro incontro. Riflettiamo insieme.

“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinse vicina, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro.
Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malessere; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
ARTHUR SCHOPENHAUER, Parerga e Paralipomena

Cosa intendiamo per scelte?
Prima di darvi la parola e ripercorrere insieme il libro Chiamarlo amore non si può vorrei darvi un'idea di cosa vorrei, oggi, fare insieme a voi.
Riprendiamo da dove avevamo lasciato, da questa bellissima poesia della poetessa Hoda Ablan.

di lui mi è rimasto
solo me stessa
Frammenti, Hoda Ablan (poetessa yemenita)











Ascoltiamo questa bellissima canzone






NESSUNA CONSEGUENZA
(Federica Abbate - Cheope)

A te che mi dicevi
Ma tu dove vuoi andare
Che non conosci il mondo
E ti puoi fare solo male
Ancora hai troppe cose
da imparare
Devi solamente stare zitta
e ringraziare
Parlando mi dicevi
Tutto questo e molto altro
Guardandomi ogni volta
Dall’alto verso il basso
Perché non pensavi
che avrei avuto
Un giorno il coraggio
E mi sembrava di restare
Ferma al punto di partenza
Di non essere capace
Di bastare mai a me stessa
Di non avere una certezza
Di non essere all’altezza
…E invece pensa
Nessuna conseguenza
Di te so stare senza
Non sei necessario
alla mia sopravvivenza
…E invece pensa
Io non mi sono persa
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza
E ripetevi tutto questo
Con quell’aria da padrone
Convincendomi a pensare
Che avevo torto e tu ragione
Ma lo sai alla fine
Che l’amore
Se lo tieni chiuso a chiave
Guarda altrove
Come se accontentarmi
Fosse la scelta migliore
Come fosse troppo tardi
Sempre per definizione
Come se l’unica soluzione
Fosse quella di restare
…E invece pensa
Nessuna conseguenza
Di te so stare senza
Non sei necessario
alla mia sopravvivenza
…E invece pensa
Io non mi sono persa
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza
Nessuna conseguenza
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza
A te che mi dicevi
Ma tu dove vuoi andare
Che non conosci il mondo
E ti puoi fare solo male
Ancora hai troppe cose
da imparare
Devi solamente stare zitta
e ringraziare
…E invece pensa
Nessuna conseguenza
Di te so stare senza
Non sei necessario
alla mia sopravvivenza
…E invece pensa
Quel che mi sono persa
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza
Nessuna conseguenza
Di quel che è stato non resta
Nessuna conseguenza








Ringrazio Rosa Tiziana Bruno per la sua amicizia, la sua disponibilità e il suo sostegno anche nei momenti più difficili. Grazie

Siamo pronti per riflettere insieme sul libro Chiamarlo amore non si può

Ognuno di voi ha scelto delle citazioni, le condividiamo insieme e iniziamo la nostra prima riflessione sul testo.


Questa è la mia ... per sciogliere il ghiaccio ;-)

        Ho capito che lui preferiva che io fossi come il suo immaginario mi aveva creato.
Sovente le violenze contro le donne sono sottili. Una donna la puoi uccidere in diversi modi.Ti ho fatto una confidenza che non ho rivelato neppure ai miei figli. Perché a te? Perché sei giovane e puoi migliorare e creare relazioni che oggi si liquefano in un vuoto esistenziale. E per indirizzarti verso alcuni principi che ritengo fondamentali per la convivenza tra un uomo e una donna.Sono di una generazione passata ma penso che i valori in cui credo e che vorrei trasmetterti, siano universali.Il Rispetto degli altri è il punto di partenza unito all'Amore e alla Bellezza del vivere.Chiamarlo amore non si può, Un ragazzo di Pina Tromellini, p. 149


Parliamo di scelte "saltando" dentro i singoli racconti.

Come e cosa si può scegliere?


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Prima di lasciarci vorrei leggere insieme a voi DISAMOREX

http://www.foggiatoday.it/eventi/disamorex-biblioteca-magna-capitana.html




Ringrazio Donatella Caione (editora di Matilda Editrice nuovo nome di Mammeonline) per l'aiuto e il sostegno, per il permesso che mi diede tre anni fa per pubblicare le citazioni dal libro e per avermi spedito personalmente Disamorex.






http://www.quotidiano.net/cronaca/alda-merini-1.1997365

Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima, 
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.
Alda Merini, da “La Terra Santa”




Grazie a tutti … vi auguro di poter scegliere sempre e come dicevano gli antichi greci a chi si apprestava ad abbandonare un lungo e a intraprendere un lungo viaggio verso altri luoghi

VA’ DOVE TI PORTA IL CUORE

8 maggio 2017

Il periodo ipotetico

Materiale utile per lo studio della proposizione condizionale e del periodo ipotetico.

PRESENTAZIONE 














Errori comuni nell’uso del periodo ipotetico

Dopo la congiunzione se o le altre congiunzioni o locuzioni che introducono la proposizione condizionale, il verbo non può essere al modo condizionale, ma solo al congiuntivo o all’indicativo.
Non si diceMa si dice
Se lo saprei te lo direi.Se lo sapessi te lo direi.
Se saresti andato al maercato l’avresti pagato di meno.Se fossi andato al maercato l’avresti pagato di meno.
Qualora avresti voglia di venire anche tu, fammelo sapere.Qualora avressi voglia di venire anche tu, fammelo sapere.
Nella lingua parlata è spesso usato l’indicativo al posto del congiuntivo o del condizionale.
Lingua parlata
(forma non corretta)
Lingua formale e scritta
(forma corretta)
Se facevi attenzione, non inciampavi.Se avessi fatto attenzione, non avresti inciampato.
Se avevo i soldi, compravo il nuovo cd.Se io avessi avuto i soldi, avrei comprato il nuovo cd.
Se correvi, arrivavi in tempo alla stazione.






dal sito 
http://www.impariamoinsieme.com/errori-comuni-nelluso-del-periodo-ipotetico/ 
Se tu avessi corsosaresti arrivato in tempo alla stazione.

30 aprile 2017

Violenza di genere: rispetto

classe IIIC
a.s. 2016/17

"Si chiamava Davide ma i compagni, per offenderlo, lo chiamavano il ragazzo dai vestiti rosa. Aveva 15 anni, e lo prendevano in giro da più di un anno: un tormento quotidiano, a scuola e sul web. Martedì si è tolto la vita. È tornato nella sua casa romana, dopo essere stato ripreso da un'insegnante per aver usato uno smalto per le unghie, e si è impiccato con una sciarpa davanti al fratellino piccolo". Roma, 22 novembre 2012, Huffington Post


Siamo arrivati alla lezione più difficile, forse più dura di questo percorso. Ovviamente il testo che ho scelto per iniziare questo momento è una nuova provocazione e quindi riflettiamo insieme sul suo significato. 

Prima di andare avanti voglio con voi riassumere le tappe del nostro percorso e riflettere sulle scelte fatte: 
- Giornata contro la violenza sulle donne; 
- Identità (Auguri e figli maschi - gli stereotipi di genere); 
- Sentimenti ( il sentimento dell'abbandono - le emozioni dell'amore)










Questa lezione è dedicata alla violenza, a quando il rispetto non c'è e il titolo che ho voluto dare alla lezione parla da solo, in tutta la sua incoerenza.

Leggiamo le vostre riflessioni scritte in completo anonimato il primo giorno del percorso.

Recenti titoli di giornale 


Roma, quindicenne suicida in casa Gay Center: deriso a scuola. Aperta un'inchiesta













Vorrei ora prendere in prestito una mia lezione, purtroppo sempre attuale, e leggerla insieme a voi. 




Attività: scrivere una poesia ermetica sul tema della violenza di genere.