blog didattico della prof.ssa Simona Martini - questo spazio conterrà solo le lezioni, per una fruizione più semplice del materiale rimando al sito http://goccediarmonia.altervista.org/
Grammatica
descrizione
Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì
Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.
12 dicembre 2019
21 novembre 2019
14 novembre 2019
3 novembre 2019
Testo narrativo - racconto autobiografico: voglia d'indipendenza
Analizziamo questi testi diversi e poi scriviamo il nostro testo.Ricorda: per scrivere un testo occorre riflettere sul mondo che ci circonda, riflettere su noi stessi e su ciò che facciamo e conosciamo e poi ... scrivere rispettando la consegna e le fasi per la stesura di un testo.
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Facciamo prima un piccolo esercizio che ci aiuterà a scrivere i nostri testi.
Siamo pronti per un nuovo approfondimento ...
Guardiamo insieme questo corto intitolato Piper
- Qual è e com'è il rapporto del pulcino con gli adulti?
- Cosa vuole fare Piper?
- Cosa gli impedisce di farlo?
- Cosa fa per raggiungere il suo obiettivo?
- Come si conclude il video?
- A cosa ti fa pensare Piper?
- Leggiamo insieme la favola di Lev Nikolaevič Tolstoj La chioccia e i suoi pulcini e un passo da A piedi nudi, a cuore aperto di Paola Zannoner.
27 ottobre 2019
Testo narrativo - racconto autobiografico: solidarietà
Analizziamo questi testi diversi e poi scriviamo il nostro testo.Ricorda: per scrivere un testo occorre riflettere sul mondo che ci circonda, riflettere su noi stessi e su ciò che facciamo e conosciamo e poi ... scrivere rispettando la consegna e le fasi per la stesura di un testo.
Cosa significa solidarietà?
Lettura di L'uomo che non amava il proprio lavoro da O. Tokarczuk, in 1989. Dieci storie per attraversare i muri
Immagini di solidarietà
Ho bussato alla tua porta
ho bussato al tuo cuore
per avere un letto
per avere del fuoco
perché mai respingermi?
Aprimi fratello!
Perché domandarmi
se sono dell'Africa
se sono dell'America
se sono dell'Asia
se sono dell'Europa?
Aprimi fratello!
Perché domandarmi
quant'è lungo il mio naso
quant'è spessa la mia bocca
di che colore ho la pelle
che nome hanno i miei dei?
Aprimi fratello!
Io non sono nero
io non sono rosso
io non sono giallo
io non sono bianco
non sono altro che un uomo.
Aprimi fratello!
Aprimi la porta
aprimi il tuo cuore
perché sono un uomo
l'uomo di tutti i tempi
l'uomo di tutti i cieli
l'uomo che ti somiglia!
RENE PHILOMBE (Camerun)
https://www.culturaesvago.com/poesie-per-i-bambini/poesie-di-pace-e-solidariet%C3%A0/
PRENDI UN SORRISO – Gandhi
“Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
fallo conoscere al mondo.”
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
fallo conoscere al mondo.”
7 settembre 2019
Un grande giorno di niente
Lezione di accoglienza
classe IB
a.s. 2019-20
Etichette:
accoglienza
18 maggio 2019
Forse il male di vivere ho incontrato
Vi propongo alcuni testi che ho usato per svolgere una lezione con la mia classe terza.Lo scorso anno, partendo dal Cantico delle creature, abbiamo riflettuto su chi la vita e la società nasconde ai nostri occhi, gli ultimi, i dimenticati.Oggi abbiamo ripreso il discorso e purtroppo l'attualità ci ha spinto a riflettere sul tema dell'indifferenza e dell'empatia, dell'odio e della violenza.
X agosto
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla arde e cade,
perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
di stelle per l’aria tranquilla arde e cade,
perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Giovanni Pascoli
Spesso il male di vivere ho incontrato
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Eugenio Montale, Ossi di seppia
Manduria, i giovani permale
di Michela Marzano
Crudeltà? Stupidità? Indifferenza? Cosa può passare per la testa di un ragazzo quando bullizza, umilia o tortura un altro essere umano? È accaduto alcuni giorni fa a Manduria, in provincia di Taranto, dove quattordici ragazzi, di cui dodici minorenni, hanno segregato per giorni in casa un uomo di sessantasei anni che soffriva di disagi psichici, sottoponendolo a numerosissime sevizie. Ma, dicevo, cosa può mai spingere dei ragazzi a commettere tali atrocità? Una forma di crudeltà, senz’altro. E di totale assenza di empatia nei confronti della sofferenza altrui – immaginando magari che un disagio psichico renda impermeabili al dolore, oppure meno degni di considerazione e empatia. Ma anche una forma di stupidità, visto che solo chi non è in grado di capire che la persona che ci sta di fronte (indipendentemente dalle differenze specifiche che lo caratterizzano e dalle abilità o disabilità che porta con sé) possiede, in quanto persona, il nostro stesso valore intrinseco, può permettersi di calpestare la dignità altrui. Per non parlare poi dell’indifferenza, madre di ogni male, che porta a tapparsi le orecchie e a bendarsi gli occhi di fronte al dolore di chi ci è davanti. Anzi. Spinge addirittura a moltiplicare all’infinto la violenza, e a filmare le scene con il cellulare. Prima di condividerle su Whatsapp con tutti coloro che, indifferenti pure loro alla vulnerabilità umana, confondono la violenza con l’eroismo e la vigliaccheria con il coraggio.Ormai viviamo in una società in cui sono molti coloro che pensano che l’unica cosa che conti sia l’“apparire”: trovare il modo per ottenere condivisioni e “mi piace” sui social, forse perché non si è in grado di esistere in altro modo, forse perché non si riesce nemmeno più a dare valore alla propria esistenza. E allora si immagina che tutto si equivalga: fare, disfare, distruggere, cancellare. Tanto chi può mai essere turbato dalla morte di un marginale? A chi può mai mancare un uomo anziano e disabile?Pare che nei video diffusi sulla chat di Whatsapp, i giovani si siano ripresi proprio mentre prendevano a pugni e a calci la vittima. Così come pare che l’anziano signore fosse vittima di bullismo sin dal 2012. Anni di soprusi e umiliazioni, quindi. Senza che nessuno sia mai intervenuto per mettere fine alla tragedia. Perché è di una tragedia che stiamo parlano, non di un videogioco né di un film di Tarantino. Ma forse il problema è proprio questo: aver a tal punto sdoganato la violenza che il messaggio secondo cui, in fondo, tutto è gioco, tutto è possibile, e niente è irreparabile, è ormai parte del DNA di troppi giovani. Mentre la caratteristica della crudeltà è proprio l’irreparabilità: quando il bersaglio è un essere umano, ogni gesto resta, ogni umiliazione si iscrive sulla carne, ogni calcio e ogni pugno calpestano la dignità personale. E non è vero che basti punire i colpevoli per risolvere questo tipo di problemi ed evitare che, in futuro, possano di nuovo accadere tragedie come questa. Finché non si ricomincerà dall’ABC del rispetto e dalle basi della compassione – che non è innata, ce lo spiega bene Freud: se i più piccoli non vengono educati all’empatia, la crudeltà non ha limiti, e non c’è modo di arginarla – sarà difficile immaginare un futuro in cui i giovani sentano sulla propria pelle il dolore altrui, e capiscano il significato dei propri gesti. Il mondo delle relazioni, oggi, necessita di essere riparato. Ce lo spiega l’etica della cura, che sposta l’asse dall’individuo alle relazioni, e mostra come il vivere-insieme può essere preservato solo ricostruendo la capacità dell’“io” a riconoscere il “tu”. Ma soprattutto ce lo impone la realtà, ogniqualvolta ci costringe a fare i conti con i dramma generati dall’indifferenza, dalla stupidità e dalla crudeltà di alcuni ragazzini.http://www.michelamarzano.it/manduria-giovani-permale/
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3 aprile 2019
Esercizio sul "vuoto"
Osserviamo bene questa immagine. Ci sembrerà di averla già vista, forse, il nostro compito sarà quello di entrarci dentro, con tutti i sensi e in tutti i sensi, vedremo poi cosa succederà.
Se proprio non ti sovviene :-) dove tu abbia visto questo dipinto, ti do un aiutino, dai uno sguardo qui
Ci siamo?Cosa devi fare?Osserva attentamente l'immagine, tuffati ... vabbè entra dentro il dipinto, voglio che senta odori, sapori, suoni del luogo, abbandonati alle sensazioni causate dall'effetto déjà vu che il dipinto ha prodotto su di te.
Déjà vu: così il cervello verifica la memoria. A MOLTI è capitato prima o poi di vivere un déjà vu e sentire una strana sensazione di familiarità con una scena che si sta verificando in quel momento, ma che sembra proprio di aver in qualche modo già vissuto.
https://www.repubblica.it/scienze/2016/08/22/news/rivelato_il_mistero_del_de_ja_vu-146430141/
Descrivilo ora in modo soggettivo, la sequenza dovrà essere inserita all'interno di un testo narrativo/riflessivo.
... dopo l'attività siamo pronti per questo
14 febbraio 2019
Viaggiando tra le curiosità europee
Ho realizzato un breve video per voi utilizzando una semplice applicazione on line che si chiama adobe spark https://spark.adobe.com/
Guardiamolo insieme e poi leggiamo cosa dovete fare.
Sappiamo già che il nostro passatempo preferito è quello di cercare le curiosità degli stati che di volta in volta studiamo. La curiosità ha e nasconde in sé molti significati e ci piace andarle a scovare o magari fare delle ipotesi.
Cosa devi fare?
Ti sarà assegnato uno Stato e quindi dovrai cercare 5 curiosità.
Dovrai quindi usare l'applicazione che ti mostrerò per realizzare un breve video in cui racconti queste curiosità. La sfida più grande sarà quella di stupirci con VERE CHICCHE, stupirci, divertirci, incuriosirci ...
Quale è il fattore X che ti permetterà di rendere la tua presentazione eccezionale?
Dopo averla mostrata ai tuoi compagni ci dovrai anche spiegare l'importanza della notizia e la possibile interpretazione, come abbiamo fatto spesso in classe.
Per usare l'applicazione:
- segui la spiegazione in classe
- guarda questo video tutorial
19 gennaio 2019
ENTUSIASMO: il potere della volontà per essere la forza del cambiamento
Un percorso per essere cittadini di domani, cittadini responsabili, cittadini informati, cittadini che conosco il passato e vogliono costruire il presente e il futuro, cittadini che sanno scegliere.
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I DIECI PUNTI DEL MANIFESTO DELLO STUDENTE ANTIFASCISTA
- Ripudia la violenza come strumento di confronto, utilizzare le armi del nemico non ci rende migliori di lui.
- Crede nell’informazione come principale soluzione per differenziarsi, conoscere e sapere sono i nuovi mezzi per combattere il fascismo. È esattamente comprendendo la reale successione dei fatti storici, senza distorsioni o emissioni che si può creare un reale senso critico negli studenti. E quindi è solo attraverso la comprensione degli errori commessi in passato e di ciò che hanno causato che si può arrivare infine a non commettere più tali errori.
- Crede nei principi della democrazia come legittima forma di governo per il mantenimento degli inviolabili diritti sanciti dalla Costituzione Italiana.
- L’Antifascismo è un principio che va oltre qualsiasi altra ideologia politica. È un dovere morale, non solo un’idea. È giusto capire che il divario non è tra Sinistra e Destra, ma è una ideologica guerra tra la Libertà e la violenza, tra la comprensione e l’odio, tra l’essere Umani e il non esserlo.
- Crede nei precetti della Libertà in tutte le sue manifestazioni. Lo Studente Antifascista è contrario a ogni forma di discriminazione nei confronti di minoranze, religiose, sessuali, politiche, etniche o di orientamento sessuale. Lo Studente Antifascista promuove la libertà per tutti, e la possibilità di esprimere la propria identità indistintamente da qualunque essa sia.
- Crede nella scuola come istituzione pubblica, laica e democratica, come luogo di formazione personale e di aggregazione sociale, bandisce qualsiasi minaccia al valore dell’insegnamento mina lo studente stesso.
- Accoglie le differenze ideologiche, come strumenti di arricchimento collettivo, come possibilità di crescita e formazione.
- Ha diritto a spazi di aggregazione dove possano essere tutelati, salvaguardati e tramandati i valori nei quali potersi rispecchiare, quegli stessi propri della nostra storia, della nostra cultura e del nostro futuro.
- Ritiene che l’Antifascismo non si limiti ai singoli confini statali, ma sia una ideologia che va oltre tutti i confini, non si distingue in barriere o bandiere, ma in valori. È internazionale, come bene Mondiale e come tale deve essere protetto.
- Si impegna perché l’Antifascismo non deve limitarsi al solo pensiero concettuale, ma alla base di tale principio deve esserci un’attenta osservazione critica di tutto il movimento. Lo Studente Antifascista non può permettersi di pensare di avere il monopolio sulle tematiche, da questo manifesto trattate, perché l’antifascismo è un bene di tutti, e tutti sono sollecitati a esprimerlo nella maniera da loro ritenuta più consona ai valori nei quali si crede.
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