descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.
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6 aprile 2014

Quando le generazioni s'incontrano

Per Essere Domani
classe IIIA
Arcinazzo Romano
a.s.2013/14

Essere domani significa anche guardare indietro o guardare e ascoltare chi è più grande ed esperto di noi. L'adolescente, per sua natura, è un ribelle, ma non perché voglia proprio esserlo, diciamo soprattutto che sente i cambiamenti che vive come incomprensibili e spesso non sa da che parte guardare o andare. L'unica cosa sicura è la sua ribellione, la sua ansia di crescere e di "fare da solo", il suo necessario rapporto conflittuale con le generazioni che lo precedono, cioè i genitori, che tutto d'un tratto si trasformano in orrendi carcerieri, in muri invalicabili, in insensibili oppressori che non capiscono, che pretendono, che vogliono ... insomma, abbiamo capito.



Per prepararci ad affrontare questo argomento abbiamo letto molti brani di vita vissuta e discusso molto, diciamo che i ragazzi si sentono sì "oppressi" ma se da un lato sentono questa catena dall'altro desiderano dialogare con i loro genitori, parlare più che avere regole e imposizioni; condivisione è stata la parola che più spesso è emersa dalle nostre discussioni.

A questo punto vorrei riallacciarmi ad una precedente lezione, di circa due anni fa, nella quale provetti futuristi che guardano al futuro cancellando le generazioni precedenti, scrissero testi insoliti in altrettante forme insolite: tutte di rottura col passato.

Qui la lezione precedente dal titolo Generazioni a confronto 

Primo step: scrivere un testo narrativo dal titolo
RACCONTA UNA SITUAZIONE NELLA QUALE HAI AVUTO UN CONTRASTO CON I TUOI GENITORI. DEVE EMERGERE LA VOGLIA DI LIBERTA', LA RABBIA E LA TUA DETERMINAZIONE AD AVERE RAGIONE

Secondo step: trasformare il testo in una poesia futurista; per questo useremo diversi materiali


le caratteristiche della poesia:

Parole in libertà DEL NOSTRO TEMPO: 
Niente grammatica e sintassi
Niente punteggiatura
Niente o pochi aggettivi
Uso dell’analogia
Uso dell’onomatopea
Uso di segni grafici (+ per la congiunzione e) come nostri sms e email
Verbo all’infinito
Rabbia, anticonformismo, forza, libertà,
Disposizione grafiche con funzione espressiva
Font diversi

5. elenco di termini gergali/dialettali o altro elaborato dai ragazzi nel wiki di classe (inserirò il doc così come è stato realizzato dai ragazzi)

Buon lavoro a tutti e speriamo bene ;-)



ANDREA

CAMILLA

CATERINA

CHIARA

ELENA

ELISA

EMANUELE

GABRIELE

GIACOMO

GIORGIO

GIULIA

LUCA

LUCIA

NICO

NICOLO'

RICCARDO

SAVERIA



3 marzo 2012

IIIA: Viaggio nel mondo dell'adolescenza - testi dei ragazzi


 by Lorenzo


In questo spazio inseriremo i lavori dei ragazzi svolti nel corso di tutto l'anno relativi alle diverse tematiche legate al mondo dell'adolescenza, il lavoro di preparazione ai testi è stato svolto in classe e all'interno del blog.

 queste le loro idee sull'adolescenza
(vi propongo una pagina di quaderno che mi dà la sensazione di entrare in classe)




1. gli adolescenti e l'amore


ovviamente siamo partiti dall'argomento maggiormente "gettonato" e anche qui abbiamo buttato sulla lavagna e sul foglio quello che ne pensavamo ... è stato divertente ;-) perché sono venuti fuori dei pensierini niente male, ma anche l'aspetto del bambino che è ancora nell'adolescente, in un corpo che sta cambiando





Dopo aver svolto diverse letture, attraversato il modo di amare e di parlare d'amore nelle diverse età, nei diversi autori era giunto il momento di dare la parola ai ragazzi


ma quanto è difficile esprimere l'amore?
come primi esercizi abbiamo immaginato di narrare il primo incontro, poi siamo passati alla lettera d'amore
ecco qui i testi dei ragazzi


e ora le riflessioni



Amore significa provare un sentimento per una persona e cercare di capirla, aiutarla in ogni attimo che si è infelici, amore significa anche avere delle cose in comune che rendono tutto più speciale. Questa parola contiene in sé dei significati profondi. Il vero e proprio valore di questa parola si conosce nell’ adolescenza. Magari però le cose si prendono meno seriamente che in un rapporto tra adulti anche perché, quando si è degli adolescenti, non si hanno pensieri e non si dà molto peso alle decisioni da prendere insieme o agli sbagli che si fanno, quello che conta è restare con la persona che si ama. Il tipico esempio di due adolescenti che per amore hanno superato qualsiasi ostacolo ( anche la morte) sono Romeo e Giulietta . I due giovani si incontrarono per la prima volta al ballo dei Capuleti e tra loro fu amore a prima vista (in realtà Giulietta era già stata chiesta in sposa dal conte Paris) . Poi Romeo sente Giulietta promettergli il suo amore nella famosa “scena del balcone” , così i due decisero di sposarsi. Numerosi erano gli ostacoli che impedivano loro di amarsi, ma ,nonostante tutto sono rimasti nella storia per il loro amore. Forse però quando un rapporto tra adolescenti finisce, si soffre di più pur avendo meno esperienze degli adulti. Ma un amore tra adolescenti è molto più bello di un amore tra adulti, perché quando un adolescente si innamora nota i minimi particolari; da uno sguardo sfuggente  al solo tocco di due mani, da una parola dolce ad un sorriso e così via …  In un rapporto d’amore (sia tra adolescenti che tra adulti) si hanno i momenti felici e quelli tristi. I momenti felici sono quelli in cui si sta da soli mano nella mano a fare una passeggiata (magari nel parco), oppure si sta insieme a parlare e confidarsi e nello stesso tempo ridere e scherzare. Invece i momenti tristi sono quando si sente la lontananza della persona dei propri sogni o peggio quando ci si lascia.
Claudia

Amore. Un sentimento che può essere fondamentale nella vita, ma che può anche essere inutile. Ci sono persone che si chiamano “amore”, ma non si amano veramente; ce ne sono altre, invece, che provano un sentimento profondo l'una per l'altra.
Sul tema “amore” sono stati scritti centinaia di componimenti poetici e di canzoni. Basti solo pensare che l'amore è cantato in tutte le lingue e in ogni luogo del mondo. In tutte le canzoni si canta dell'amore nel suo lato bello (per esempio: Il più grande spettacolo dopo il Big Bang), sia nel suo lato peggiore (per esempio: Spaccacuore). Come nella letteratura ci sono molte poesie che rendono l'amore di una persona per l'altra immortale. Indimenticabile è la poesia “Tanto gentile e tanto onesta pare” di Dante Alighieri in “Vita Nova”, dove l'amore per Beatrice viene innalzato a qualcosa di più.
Quando si diventa adulti l'amore è diverso da quello dei giovani: è un sentimento che lega nel profondo due persone. È molto più maturo e il legame diventa quasi indissolubile, fino al fatidico passo del matrimonio, che lo rende “eterno”. Cosa completamente diversa negli adolescenti, nei quali una relazione “seria” può durare anche una settimana.
È un sentimento che nasce già da quando si è giovani, nel periodo dell'adolescenza, un momento specifico della vita in cui tutti i ragazzi cominciano a provare sensazioni nuove ed emozioni nuove: i ragazzi della mia età escono con gli amici, si mandano messaggi e cominciano a notare una persona in particolare tra tutte le altre.
I ragazzi provano un amore meno intenso rispetto a quello delle ragazze. Ai maschi (o quantomeno alla maggior parte di loro) le ragazze piacciono per il loro aspetto fisico, e a volte non si curano del resto. Le ragazze sono diverse. Si innamorano per il carattere, e solo dopo notano anche l'aspetto fisico: si innamorano con il cuore. Le femmine, al contrario dei maschi, non abbandonano il loro amore solo perché hanno visto qualcuno più carino.
Il fatto è che l'amore dalla nostra generazione a quella dei nostri genitori è cambiato completamente. Una volta i ragazzi e le ragazze si mandavano lettere d'amore, si davano appuntamenti, cercavano di essere gentili e disponibili, e facevano tutto nel modo più romantico possibile. Adesso siamo più introversi. La dichiarazione d'amore consiste nel mandare un messaggio sul cellulare, non ci si danno appuntamenti e ogni cosa viene fatta molto più timidamente.

Probabilmente il modo di manifestare i sentimenti cambierà ancora tra la mia generazione e quella che ci succederà, ma voglio concludere con una citazione tratta da “Il Piccolo Principe”: Non si vede che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi.
Michela


Amore , per gli adulti questa parola non può essere usata dai giovani , perché quando due giovani si innamorano , quella si  chiama "cotta" , perché il loro amore non durerà per sempre e non durerà fino al matrimonio o dopo . 
Anche gli adulti prendono delle cotte ; all'inizio  ci si sente euforici , si arrossisce quando ci si incontra , ci si sente imbarazzati a mostrare davanti agli altri un sentimento, soprattutto tra gli adolescenti , e c'è chi arriva ad avere un comportamento stupido per attirare l'attenzione della propria innamorata ; ma ci sono altri sintomi da innamoramento : mal di pancia , quando si avvicina l'ora di incontrasi , paura  di non piacere abbastanza . 
Ci si può sentire anche tristi , quando si litiga , quando si viene lasciati per qualcun altro o l'innamoramento finisce . Nell'adolescenza queste cose possono sembrare un dramma , una cosa irrisolvibile ,  che trova soluzione quando si incontra un'altra " anima gemella " .
Per gli adulti invece la cosa è più complicata , perché il rapporto viene vissuto in modo diverso , e si pensa di creare un futuro ed una famiglia  insieme ; perciò se un rapporto finisce la cosa è più dura da affrontare e si prova più dolore , si sente un vuoto dentro. Alcune coppie si sentono più unite quando hanno in comune gli stessi gusti musicali , per quanto riguarda i film ecc...  Molti scelgono la propria canzone , che rimarrà per sempre loro . 
Questa è una definizione generale dell'amore , ma ognuno può dare una propria interpretazione del sentimento.
L'amore è un sentimento profondo che crea un forte legame tra due persone, che non si può fermare solo  all'aspetto esteriore ma, se è vero amore, arrivare fino all’anima .
Gioia


L’amore  è la cosa più bella che ogni persona scopre nella propria vita,esso si manifesta attraverso dei brividi che provi  quando vedi una persona che ti interessa ,quando ti escono le lacrime dagli occhi per momenti di dolore e felicita; nel momento in cui due persone condividono i propri  sentimenti,emozioni e pensieri;e si manifesta attraverso dei piccoli gesti quotidiani.
La parola amore è una parola impegnativa  perché significa volere bene  veramente. Purtroppo oggi molto spesso  viene usata per abitudine,senza saperne il vero significato. lo vediamo anche attraverso le realtà o anche dei film, dove ci si innamora ma con facilità ci sono  tradimenti a vicenda, ci si lascia alle prime difficoltà.
Quindi l’amore è un sentimento che concretamente  impegna  a vivere l’onestà,bontà,amicizia,solidarietà con gli altri.
Per me  l’amore è un sentimento magico dove ognuno di noi deve essere sincero a  vicenda ,  capire prima di tutto se la persona di cui ti stai fidando e nello stesso tempo confidando , è una persona che come me crede alla stessa  cosa vitali, cioè L’AMORE. 
Myriam 




L'amore per me è una cosa bellissima. Amare significa esserci sempre, in ogni momento, prendersi cura della persona amata, portarsi rispetto l'uno con l'altro. Bisogna essere convinti di quello che si fa.
Gli adolescenti sono molto ingenui riguardo all'innamorarsi, si basano sulla bellezza, gli importa darsi baci appassionati e "volgari". Loro non sanno cosa può portare l'amore.
Anche io sono un’ adolescente ingenua; pensavo di migliorare il mio aspetto estetico per quella persona che a me piaceva,volevo apparire agli occhi degli altri,essere importante,ma mi sbagliavo,quella persona era interessata ad altre ragazze,formose e belle. Nell'età dell'adolescenza,a volte,succede di cambiare ragazzo ogni mese,come se fosse "usa e getta" , dopo essersi dati tanti baci "appassionati", si getta via come per dire "No,ne voglio provare un altro". Farsi quelle foto stupide e metterle nei social-network, modificarle con tutti cuoricini, ma a cosa servono?!  Quello non significa amore vero! 
Secondo me si dovrebbe aspettare l'amore giusto;quello con cui ti sposerai, passerai tutto il resto della tua vita. Così facevano gli adulti; i nostri genitori, quando erano adolescenti, si godevano ogni giorno al meglio,ridendo,giocando con pochissimo,e soprattutto non aspettavano "il principe azzurro". Poi si fidanzavano,si godevano la loro vita da coppia e poi,con la consapevolezza di voler il proprio compagno per il resto dei loro giorni, condividevano il matrimonio.
Io credo che l'amore tra adulti e amore tra adolescenti sia molto diverso e preferisco l'amore adulto,cioè pensare al vero amore, quindi aspetterò.
Questa è una frase che mi piace molto:-" Tieniti stretta la tua adolescenza goditi la vita!"
Iris


Amore, è una parola molto importante nella nostra vita, che nel bene o nel male proviamo sempre e che ci accompagna. Non è molto semplice spiegarne il significato perché ne ha molti ma lo si può definire in una frase: “L’amore è tutto”. Saperlo usare e beneficiarne lo sanno fare tutti perché è un sentimento che proviamo fin da subito. Ma ci sono volte in cui non ci accorgiamo come lo stiamo usando e questo ci porta a soffrire molto. Sopratutto noi adolescenti che alcune volte non siamo consapevoli di ciò  che facciamo e la conseguenze sono dure da pagare. Io credo che l’amore tra adolescenti abbia più valore rispetto a quello adulto. Quando si è adolescenti tutto si vive a 360 gradi ed è come se il resto del mondo non esistesse. Si riesce a capire quali errori sono stati commessi e si cerca di evitare di ripeterli. E poi si provano emozioni e si sentono sensazioni indescrivibili, che l’amore adulto ha già provato e scoprirle da adolescenti è molto meglio. L’amore fra adulti, invece, è molto più noioso perché queste sensazioni sono state già provate anche se è sempre un piacere riprovarle. Un'altra cosa che amo nell’amore adolescenziale è la prima volta in cui ci si innamora, in quel momento si perde del tutto la cognizione del tempo, si sente la sensazione di essere finalmente completi, di avere tutto ciò che ci serve per vivere bene. Non trovo le parole giuste per spiegare cosa si provi, ognuno di noi prova emozioni diverse. Una cosa che posso dire, e che sicuramente so che è ovvia, è che non ci si sente mai tristi e che si comincia a vedere le cose in un altro modo, si comincia a capire di avere bisogno di qualcuno al nostro fianco che sappia darci qualcosa in più, oltre l’amicizia. Quando si sta insieme a qualcuno ci si aspetta che questa persona ci ricopra di affetto e amore. Per dimostrare questo servono dei gesti che in una coppia devono essere compiuti da entrambe le parti. Non ci vuole chissà che cosa per dimostrare quanto si ami una persona o ci si tenga. Basta anche una lettera scritta, senza copiare le frasi da internet, ovviamente, un fiore, dei cioccolatini, un pupazzo, un appuntamento, un bacio e un “ti amo”, quello ci deve sempre stare. Questo rende felice chiunque, ma a volte ci sono gesti che possono ferire. Questo è uno degli aspetti che odio di più, ma ci sono anche molti altri lati negativi su questo sentimento. A volte quando si è troppo presi basta un passo falso a rovinare tutto. Si può rovinare un rapporto in molti modi, ma senza dubbio quello più brutto è ferire una persona nel profondo con gesti poco apprezzabili. Ad esempio, la mancanza di rispetto nei confronti della persona amata o anche trascurare il proprio partner dimenticando anniversari, appuntamenti. Sinceramente ci son ben altre cose peggiori come il tradimento, ma non vorrei rovinare il clima con questa bruttissima parola. Bé che dire, l’amore è la cosa più importante che ci sia stata data e dobbiamo imparare a rispettarlo e ad usarlo, come ho detto prima, con consapevolezza e non abusarne. L’unica cosa fondamentale è quella di amare solo ed esclusivamente con il cuore perché la ragione a volte non fa che complicare le cose.
Francesca


I ragazzi insieme alla professoressa Zolfo hanno realizzato delle simpatiche vignette sul tema dell'amore.

CLAUDIA

FRANCESCA

RICCARDO

FEDERICO

MYRIAM

IRIS


GIOIA


2. il futuro: speranze e paure, con uno sguardo al mondo di oggi


i ragazzi hanno dovuto scegliere la scuola superiore, ma soprattutto è stato d'obbligo dare uno "sguardo" al mondo di oggi, il mondo del lavoro e delle mille difficoltà, al valore della cultura, e al mondo del futuro, del loro futuro.
Abbiamo di nuovo argomentato delle scelte, ci saremo riusciti? saranno stati convincenti?



Giunta in terza media ho deciso di riflettere bene sulla scelta della scuola superiore. All’ inizio avevo pensato di prendere il liceo linguistico perché mi sarebbe piaciuto imparare nuove lingue come lo spagnolo e il tedesco e perché no, in futuro fare l’ interprete  , ma poi dopo un po’ di tempo che avevo in testa quell’ idea, una mia amica mi ha parlato molto bene del liceo classico. Ero molto interessata alle materie nuove come lo studio di grandi filosofi e di lingue antiche come il latino e il greco. Anche ai miei genitori  sembrava piacere l’ idea. L’ unico problema è che in questa scuola bisogna studiare molto. Così sono arrivata alla scelta finale : il liceo scientifico. Quando siamo andati a visitarlo durante il corso di orientamento, organizzato dalla nostra scuola, mi è sembrato davvero ben organizzato con aule informatiche e il laboratorio di chimica. Sin dall’ inizio ho preferito il liceo alle scuole professionali perché nel liceo credo ci siano delle materie per cui sono più portata e che mi piacciono di più, anche se l’ istituto professionale ti offre la possibilità di cimentarti subito nel lavoro; inoltre  l’ ho preferito anche perché penso di proseguire gli studi universitari. Nella società di oggi  lo studio è di fondamentale importanza perché in qualunque lavoro che si voglia fare si ha bisogno di una laurea che ti permetta di crearti un buon futuro. È anche vero però che oggi ci sono pochissimi posti di lavoro e in Italia è molto alto il numero dei disoccupati, specialmente i giovani che sono costretti a rimanere a casa senza far niente dalla mattina alla sera. Un altro problema è che noi giovani non abbiamo molta voglia di studiare e non siamo spinti dalla curiosità di scoprire nuove cose che poi farebbero parte della nostra cultura. Quindi in conclusione credo che sia necessario che continui con gli studi impegnandomi a fondo e cercando il maggiore possibile di crearmi un futuro migliore e quindi di conseguenza, migliorare la mia vita.
Claudia Taloni





3. l'amicizia, vivere nel gruppo: tra il conformismo e l'affermazione dell'identità



Io penso che nella mia classe, ma soprattutto nella mia scuola ci siano dei gruppi. Lo dico, perché ci sono passata anch’io quando facevo la prima media. Tutti si dividevano in gruppetti e c’era chi veniva lasciato in disparte, come me. Io non riuscivo ad integrarmi perché i miei compagni erano diversi da me e per questo non riuscivano a capire le mie esigenze. Ora la situazione è cambiata, ma nella mia classe c’è ancora qualcuno che fa parte di questi gruppi. Io non sono nella lista. Ho altri amici al di fuori e sto bene come sto. Ma ora vorrei esprimere pensieri su quanto riguarda il “gruppo” in generale basandomi anche sulla mia esperienza personale. Innanzitutto il gruppo è formato da varie persone con un capo gruppo, molto spesso ribelle e arrogante verso gli altri. Ovviamente, nel gruppo, ci sono alcune regole da rispettare. Se il capogruppo decide di compiere un gesto anche il resto lo fa. È come una catena. Uno si muove, gli altri si muovono. Nei gruppi che ho incontrato io ci sono ragazzi che seguono una determinata tendenza per la moda, ad esempio, e la cosa più sconcertante è che tutti sono uguali. Sono vestiti allo stesso modo, fanno le stesse cose, parlano nello stesso modo. Nessuno ha una sua personalità, un suo pensiero. Solo uno, il capogruppo. Questo è uno degli aspetti oscuri del “gruppo”, un aspetto che ormai è diffuso in tutto il mondo. Si è disposti  a perdere il proprio essere per seguire qualcuno che non sa neanche lui chi è. Io penso che questo modo di fare rovini il proprio carattere, la propria persona. È come se si venisse manovrati da qualcuno che ha l’assoluto controllo sulle personalità degli altri. Questa non è una costrizione ma una scelta di appartenere ad un gruppo dove i pensieri tuoi non contano ma solo quelli di uno. Poi ci sono gruppi fondati sul vero e sincero sentimento dell’amicizia che sono ben diversi da quelli descritti prima. In questo gruppo le persone sono libere di fare quello che vogliono, di dire quello che vogliono. Si sta insieme, ci si diverte, si scherza e si sceglie cosa fare sentendo le proposte di tutti e decidendo insieme. In questo modo non si opprime la propria personalità, si è proprio apprezzati per quello che si è e per quello che si sa dare agli altri. Tutti sono liberi di esprimersi come meglio credono e questo significa appartenere ad un vero gruppo. Per quanto riguarda me io faccio parte della seconda categoria e mi trovo abbastanza bene. Per essere accettati dagli altri bisogna saper farsi conoscere per quello che si è e non comportarsi allo stesso modo degli altri. Questo porta solo ad un danneggiamento di se stessi.
Francesca

4. conflitto generazionale: il difficile rapporto genitori - figli

5. il sentimento della solitudine: ci siamo fatti dare una mano da Leopardi ... lo ammettiamo, ma chi più di lui ci parla di adolescenza e disagio giovanile?




La solitudine è la condizione di chi vive solo, o si sente solo, isolato dagli altri. La solitudine da alcune persone viene cercata e considerata come un modo per riempire un’ intera vita segnata dal dolore. Come il poeta Giacomo Leopardi. Leopardi infatti sin da adolescente, non avendo ricevuto affetto dai genitori, si rifugia nello studi dove capisce che la vita non ha uno scopo preciso e matura così una concezione pessimistica dell’ esistenza umana. Quindi durante questo periodo riflette sulla vita e su se stesso e nella poesia “L’ Infinito” racconta il rapporto tra l’ uomo e la natura e come esso riesca a trovare un po’ di pace in un ambiente naturale . Personalmente anch’ io mi trovo bene in mezzo alla natura dove non riesco a pensare più a nulla, dove comincio a viaggiare con la mente, dove finalmente mi sento me stessa. E sono quelli gli attimi che possono cambiare la tua vita e renderla migliore. Una cosa che condivido con il poeta è il pensiero che per essere felici in una vita di solitudine bisogna condividerla con gli altri. Ci sono persone che, invece, hanno paura della solitudine, perché essere soli e rimanere soli vuol dire non avere nessuno accanto; ed è proprio la paura di perdere le persone che ci stanno più a cuore che ci porta un grande dolore dentro che può essere ancora più difficile da affrontare della solitudine. Io anche ho un po’ paura di rimanere sola, ma forse un po’ tutti hanno la consapevolezza che anche ad un minimo litigio con un amico o un parente, non fai altro che allontanare questa persona da te. Oggi ormai le persone sole si trovano in tutto il mondo. Queste persone sono state vittime di un mondo di pregiudizi e hanno bisogno dell’ aiuto, della solidarietà e anche dell’ affetto di ognuno di noi. Ad esempio queste persone oggi sono quelle che non hanno più nessuno, né una casa né una famiglia ed ora soffrono la fame. Le persone hanno molte cose in comune con gli animali, una di queste è vivere in gruppo. Gli animali vivono in branchi dove a dominare è il più forte e il più debole viene “schernito” e cacciato via o addirittura ucciso. Anche tra gli uomini  il più debole ed indifeso viene in un certo senso allontanato dalla società. Questo fenomeno può essere chiamato anche razzismo.
Claudia Taloni

in costruzione

1 marzo 2012

IIIA: Generazioni a confronto

Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?

Domandò il bambino a sua madre.

Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:

tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,

tu eri il Suo desiderio. [...]

RABINDRANATH TAGORE, The Crescent Moon





“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinse vicina, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro.

Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malessere; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
ARTHUR SCHOPENHAUER, Parerga e Paralipomena





Le regole della vita ci insegnano che per crescere ogni generazione deve costruire un rapporto conflittuale con la generazione precedente, deve essere segnato un limite per far sì che venga superato e si vada oltre. 
Questo atteggiamento si rende necessario, ma a volte ci troviamo di fronte a casi estremi di ribellione, di incomprensione, di incomunicabilità tra "persone" che stanno cercando un loro modo di essere e persone che già hanno vissuto la loro ribellione e che ora si trovano dalla parte opposta, quella delle regole e delle imposizioni.
Cerchiamo di capire cosa ne pensano i ragazzi, ma soprattutto troveremo un modo per far venir fuori in modo nuovo la loro volontà di ribellione e di libertà ... sempre a modo nostro.



Il fatto che mi ha stupito è stato che,introdotto l'argomento ai ragazzi, il loro primo passo è stato quello di volersi definire, voler definire la loro generazione e Lorenzo ha proposto questi video, non certo con soddisfazione o entusiasmo, aggiungendo parole di speranza dall' "alto" dei suoi tredici anni ... "noi purtroppo siamo così"



        



questo è stato proposto da Iris






e questo da Michela che dice: "Questa canzone racconta adeguatamente della nostra generazione: Giovani, Selvaggi e Liberi"







Rifletteremo insieme in classe, anche sul significato dei testi che ho voluto mettere come introduzione del post, ma una domanda mi sorge spontanea:
i giovani si sentono ribelli e selvaggi (!), ma se avessero la libertà che tanto desiderano, la saprebbero usare bene?


Iris e Claudia propongono la visione di questo film, magari lo vediamo...e ne discutiamo insieme

Allora: oggi in classe è scoppiata la bomba, alla domanda 
"Cosa vi dà più fastidio delle cose che dicono e fanno i vostri genitori?" 
ho avuto una sesta ora di fuoco, e meno male che li ho presi stanchi in una sesta ora di venerdì...sentite quello che hanno detto in un momento di smoderata sincerità, assoluta libertà, scoordinata ribellione ;-)





parlano troppo
si lamentano
non sono giusti
esagerano sempre
sono: no tecno (avversi a qualsiasi tipo di strumento tecnologico)
sono ansiosi





parlano troppo del loro passato
vietano
fanno raccomandazioni
sono maniaci del pulito e dell'ordine
autoritari
danno ordini
giudicano
non ascoltano
sono tirchi
ti rinfacciano tutto
fanno paragoni

domandano
predicano
rimandano con scuse
rimproverano
non rispettano la privacy
limitano la libertà
pretendono troppo
ci fanno vergognare davanti agli amici
chiedono agli amici cose su di noi



diciamo che si sono sfogati per benino ... è anche vero che avevamo appena letto due poesie di Marinetti ... ma penso non abbia inciso più di tanto

Riccardo ha trovato un video nel quale tutto questo "sfogo" è molto più esplicito

ragazzi sentite questo psicologo che dice sull'argomento, a me sembra che in parte dia ragione a voi, che ve ne pare?


interessante video scovato da Myriam




Myriam ci riassume le regole contenute nel video:


1.  con le esperienze e le decisioni riusciamo a maturare, inoltre dobbiamo avere un'indipendenza e delle indicazioni sicure da parte dei nostri genitori
 2. abbiamo anche bisogno di input emotivi e intellettuali che ci facciano crescere
3. siamo tutti diversi e abbiamo diverse necessità rispetto ad altri, i nostri genitori ci devono trattare come individui
 4.  bisogna avere un buon dialogo con i nostri genitori, per poi affrontare meglio l'adolescenza e imparare a comunicare
5.  i nostri genitori ci devono far capire che prima del divertimento c'e la responsabilità
6. discutere e applicare delle regole con i figli nella quotidianità
7. genitori sempre disponibili per i propri figli. Ma disposti a “lasciarli andare”
 8.il  genitore deve sempre riconoscere le capacità dei figli, aiutarlo a realizzare i propri obiettivi
9.  i figli aiutati dai genitori devono saper distinguere il bene e il male quando sono fuori casa e devono saper scegliere le compagnie giuste
10.  i  figli devono sentirsi capiti

Lorenzo ci fa notare che c'è anche altro, non sono ribellione ma anche dialogo e amore, ecco le sue parole:


"Video veramente bello e toccante, mi ha fatto capire molti aspetti della vita di una persona che ancora non conoscevo. il padre scrive una lettera al figlio ormai grande, dicendogli che quando sarà vecchio di non trattarlo come un peso ma di avere tutta la sua pazienza. non c'entra molto con l'adolescenza però spero che vi piaccia."






In classe è venuto fuori questo bell'argomento:
ma quanto c'è ancora di adolescente  nei nostri genitori?
In realtà oggi non c'è proprio una linea di demarcazione tra le diverse età, siamo bombardati ogni giorno da notizie senza età, tutto è a disposizione di tutti e non esiste nessuno segreto per i ragazzi, addirittura loro stessi si sono trovati bambini molto diversi dagli stessi bambini di oggi (molti gli aneddoti in classe ... non pensavo notassero e riflettessero su queste cose).
La conclusione è stata che c'è confusione totale: ragazzi che troppo presto diventano grandi, adulti che tardano a crescere, rimanendo piccoli e rivedendosi poi nei loro figli adolescenti.



dopo la lettura di diversi testi in classe
è stata la volta delle frasi dei genitori, ho chiesto ai ragazzi di trascrivere le frasi che i loro genitori ripetono più spesso, ovviamente si è trattato di frasi tutt'altro che gentili (a detta loro) ma credetemi in classe si moriva dal ridere
eccovele ... solo se siete veramente pronti, sicuri?



fai i compiti
spegni la playstation
mettiti più distante dallo schermo
che hai fatto oggi a scuola?
portati le chiavi
non ritornare tardi
voglia de lavora' saltame addosso e tu pigrizia non me abbandonà
sta attento a dove vai
non te fa' l'orecchino che sennò te caccio de casa
non fuma', non beve ... 
ma sempre davanti al computer stai?
se io all'età tua avessi potuto studiare, già lo stavo facendo
impegnati a scuola, non ti distrarre
attenta quando esci
dove sei stata? con chi sei stata? cos'hai fatto?
metti a posto la camera, sennò non ti faccio uscire
apparecchia!
non mi importa degli altri, pensa a te!
io all'età tua già lavoravo!
invece di stare davanti al computer rifatti il letto
ti viene il tumore sempre con il cellulare in mano
studia invece di alzarti e mangiare!
Metti in ordine
Studia, studia, studia
Stai attenta quando esci
Te devi impegna’!
Finisci di leggere il libro
È più bravo di te
Non te mangia’ le schifezze
Finisci quello che hai nel piatto
Non te lo compro
Comportate bene

Non risponde, non urla’
Lava i piatti
Vai a dormire
Torna in orario
Compra questo … compra quello
Famme vede’ il diario
Ripeti ad alta voce
Non te basta na volta a te!
Non esagerare
Sei irresponsabile
Non capisci
Non truccarti
Non rispondermi male
Non fare la cafona
Falla finita
Abbassa il volume
Spegni la TV
Io all’ età tua già me rifacevo il letto e pulivo tutta la casa.
 Io quando ero piccola stavo sempre in giro invece de sta buttata sul divano
Prima mica esistevano i computer, i cellulari… io già lavoravo
  Dove vai?  (poi quando torno a casa) Dove sei stata?
 Aiutami a lavare i piatti non far fare tutto a tua sorella che sta tutto il giorno a studiare!!!!
 Sempre col cellulare in tasca stai, guarda che te viene il tumore!




prossima tappa, siamo andati sul concreto, questa volta c'è stato un testo da svolgere, il cui senso sarà chiaro con l'ultima fase del percorso
il titolo del testo è questo:


RACCONTA UNA SITUAZIONE NELLA QUALE HAI AVUTO UN CONTRASTO CON I TUOI GENITORI. dEVE EMERGERE LA VOGLIA DI LIBERTA', LA RABBIA E LA TUA DETERMINAZIONE AD AVERE RAGIONE


sapranno argomentare i nostri eroi le loro ragioni?
(molto gettonata l'uscita di sera con aggiunta di ora e litigio finale ... 
non si parla di Cenerentola e principi ...
scusate qualche libertà linguistica)


Un giorno come tutti gli altri stavo tranquillamente seduta sulla mia comoda poltrona posizionata tra il termosifone, la TV, il tavolo e il computer portatile. Stavo facendo la mia tranquilla sessione pomeridiana di non fare niente, quando "MICHELA! Viene a rifatte il letto!" e nella mia testa penso "Che palle!" e sbuffo, non è possibile che mi debba sempre rompere!
Vado a rifare il letto e lei mi dice anche: "Lo stai facendo male, il cuscino non va così". E sbuffo di nuovo, tra i denti dico 
- E che ti frega! Mica ci devi dormi' tu!
- Modera i toni, signorina! Io all'età tua facevo le faccende senza fare un fiato e senza che me lo dicessero!
- Questo è un paese libero! All'età mia erano quarant'anni fa!
- Non rispondere!
Me ne vado arrabbiata nera con in testa il grido BIIIIIIIIIIIIIIIIP! Riprendo la sessione pomeridiana di non fare nulla, e quella mi richiama "MICHELA! Vieni a mettere a posto i panni!" ... Oddio questa non la finisce più di rompere!
Vado a rimettere a posto e mi guarda con aria di sfida, sfidandomi a sbagliare. Dopo aver messo a posto torno in sala e corro ai ripari: prendo i compiti. Come avrei scommesso QUELLA mi richiama "MICHELA! Qui c'è da pulire!"
- So - no o -ccu - pa -ta - sibilo tra i denti
- E che cosa staresti facendo? - dice con la solita aria di sfida
- I COMPITI - sibilo enfatizzando ogni sillaba.
Adesso si attacca, non può impedirmi di fare i compiti. Ora LEI sta sbuffando e penso ancora BIIIIIIIIP
Quella donna è davvero irritante, quasi insopportabile!
Ma ce la farò a sopportarla fino ai venti anni!?

Michela

Io e i miei genitori non litighiamo quasi mai, ma mi ricordo che un giorno abbiamo avuto una terribile discussione, perché a mio padre e a mia madre non piacevano alcuni ragazzi del mio gruppo e quindi volevano che uscissi con altre persone. Io non volevo e così cominciò una terribile lite che finì dopo un'ora con queste parole di mio padre: "Se ti vedrò con quei ragazzi starai una settimana a casa". A me non interessava nulla di cosa mi poteva accadere perché alla fine era diventata anche una questione di principio e molte volte lo facevo anche apposta a farmi vedere con loro dai miei genitori. La storia si è conclusa qualche mese dopo perché i miei genitori capirono che i miei amici erano quelli, anche se per farglielo capire sono stato in punizione per quasi un mese.

Federico

Un pomeriggio rientrando da una passeggiata con i miei amici, chiesi a mia madre il permesso di uscire la sera e tornare a mezzanotte. Da lì cominciò la mia discussione con mia madre. Lei a tutti costi mi proibì di uscire, le chiesi il perché e allora mi spiegò. Mi disse che era pericoloso, che ero troppo piccola, se mi fosse successo qualcosa sarebbero stati guai seri.................
Mi arrabbiai sul serio, spiegai che volevo stare con i miei amici, scherzare, giocare (di notte è più divertente), ma niente, non funzionava. Le dissi che ero grande e che sapevo cavarmela da sola. In quel momento stavo solo sperando. Inoltre ero responsabile, non avevo niente da nascondere a mia madre, non fumo, non bevo ...............A un certo punto vidi mia madre o meglio la faccia di mia madre che stava cambiando espressione da una arrabbiata a una un po' più tranquilla, allora mi venne un'idea: continuai ad insistere, a dirle di essere responsabile, di stare con il mio gruppo abbastanza tranquillo, soprattutto di avere un fratello più grande di me fuori per tutta la sera e che mi avrebbe potuto controllare.
Ad un certo punto mia madre disse di sì e così l'abbracciai anche se ancora non ci credevo. Chiamai subito i miei amici per dargli la bella notizia. Prima di uscire ringraziai ancora mia madre, andai in piazza con i miei amici fino a sera tardi e quella fu la sera più bella di tutte.

Myriam


Sono tante le litigate che ho fatto con i miei genitori, soprattutto con mia madre,e sempre a causa della scuola.
Vi racconto un episodio, dove mi sentivo talmente arrabbiata con mia madre che...: la fatidica pagella! Non avessi mai pronunciato questa parola!
Era un lunedì pomeriggio quando mia madre, all'uscita dalla scuola, era già pronta per entrare a ritirare questo "maledetto foglio", e da lì il mio sistema nervoso è andato in tilt. Io, già molto preoccupata, tornai a casa in preda al panico.
Qualche ora dopo, arriva una telefonata, quasi avevo paura di rispondere, ma alla fine alzai la cornetta, era mia madre che minacciosa mi faceva domande a raffica senza darmi il tempo di rispondere. Tornata a casa, l'espressione del mio viso, la mia rabbia resero l'atmosfera irrespirabile, poi cominciò a proibirmi ogni sfogo: computer, uscire con gli amici, televisione ...aumentando di più la mia voglia di ribellione e poi continuava a dire ripetutamente questa frase che a me dava un enorme fastidio: "Sono tutti cinque ... e poi vorresti prendere un liceo con questa pagella!!!". Queste parole mi ferirono letteralmente l'anima. Per la voglia di non ascoltarla mi chiusi in camera e lì cominciai a riflettere sulle conseguenze di quei voti.
Da una parte mia madre non aveva tutti i torti, ma dall'altra sentivo il desiderio di ribellarmi a queste proibizioni. Giurai  a me stessa di impegnarmi, soprattutto per realizzare i miei sogni e per dare un sorriso di soddisfazione a mia madre.

Iris

Un giorno sono uscita con i miei amici, per passare una serata di quelle indimenticabili, senza pensieri, ero molto contenta, troppo contenta, ma il problema era quello di convincere i miei genitori a farmi tornare tardi.
Con coraggio andai e dissi:" Mamma esco, posso tornare a mezzanotte?".
Non le avessi mai dette quelle parole, subito mia madre si alzò tutta infuriata, alzò quel maledetto dito puntandomelo contro dicendo: "Ma dove vai? Il mondo è cambiato, diglielo Gia' ".
Subito mio padre si alzò e anche lui cominciò a urlarmi contro:" Tu esci sempre, io sono stanco, vado a lavorare, mica sono come te che stai sempre davanti al computer, al cellulare. Tu non esci".
Poi però riandai da mamma e con i miei occhietti e complimenti dolci la convinsi a farmi uscire, però ad un patto: dovevo tornare alle undici precise.
Ero un po' amareggiata, ma questo non mi impedì di uscire.
Quella sera mi ero divertita molto, purtroppo erano le 10 e 57, la mia faccia diventò immediatamente bianca, ero troppo nervosa e invece di partire per arrivare in tempo mi ero fermata a pensare a come trovare un modo per arrivare in tempo a bussare a quella maledetta porta! Tornata alla realtà cominciai  a correre, guardai l'orologio, erano precisamente le 11!
Per arrivare a casa mancavano 5 minuti contati, dentro di me pensavo "Ecco la morte è giunta!". Finalmente arrivai davanti alla porta, suonai ..................
Mia madre aprì, si impostò davanti alla porta e pronunciò queste parole:" Ma come ti sei permessa? Domani non esci! Tu ti approfitti troppo, adesso va in camera, metti in ordine e non accendere internet! Va subito a dormire!".
Subito pensai:" Che la sfida abbia inizio".


Mariangela


Quella sera uscii con degli amici per passare un po' di tempo fuori da quelle quattro mura odiose. Dovetti faticare molto per ottenere quello stupido permesso, che alla fine si è rivelato solo fatica sprecata. Prima di uscire dovetti subire le raccomandazioni di mia madre: Stai attenta per strada che di notte non si sa chi passi, copriti che fa freddo e soprattutto, sottolineo soprattutto, devi tornare all'ora prevista, cioè alle 12 in punto ... con il solito "Ci siamo intesi?".
Quando chiusi la porta ringraziai Dio con una preghiera per avermi fatto uscire da quel tribunale.
Fu una serata stupenda, nel vero senso della parola, c'era solo un problema: l'orario.
Erano le 23 e 55, quando mi accorsi dell'ora, come un fulmine cercai di arrivare a casa entro la mezzanotte, ma era praticamente impossibile. Quando varcai la soglia di casa era tutto buio, cercai di non svegliare mia madre. Tentativo inutile! Una luce si accese e due occhi minacciosi mi fulminarono. "Come ti sei permessa di tornare a quest'ora?! Da ora fino a quando non te lo dirò io non uscirai più!". Il mio sguardo si fece nero, come un tizzone, e parole e insulti volarono. Me ne andai in camera, nera di rabbia. Non era giusto. Lei non mi poteva proibire di uscire. E poi ero tornata alle 12 e 01, per un minuto! Visto che lei mi avrebbe impedito di uscire, io le avrei impedito di parlarmi. Quel che è fatto è rifatto. Poi vediamo chi ha ragione.


Francesca


Mi ricordo di una volta quando sono tornato più tardi dell'orario previsto e mamma mi ha cominciato a dire che il giorno dopo non sarei proprio uscito. Mi sono arrabbiato e cercavo di convincerla a lasciarmi uscire. Niente da fare, non volevano cedere, lei e mio padre. Mamma che urlava da una parte, papà da un'altra e le parole erano sempre quelle. Il giorno dopo sono andato dai miei genitori e gli ho chiesto scusa, mamma le ha accettate ma non mi ha fatto uscire, tutto era vano. Però papà lo avevo convinto, quindi cominciarono a litigare loro due e io me ne andai piano piano con il broncio.


Matteo


L'anno scorso in una giornata d'inverno appena tornato dalla scuola, esaurito e stressato dalle lezioni, ho fatto una brutta litigata con la mia mamma (papà era al lavoro). Non potete immaginare, ma ci rendiamo conto: noi che facciamo sei ore scolastiche, che ci alziamo la mattina alle sette dopo essere andati al letto alle undici per finire di studiare oo altre cose, ci dobbiamo sopportare anche quei rompiscatole dei nostri genitori! Ora vi racconto. 
Tornato a casa alle 2 e 10 mi sono messo a giocare con la playstation fino alle 3 e 30 e mia madre che ogni tanto mi diceva:"Lore', fai i compiti" e ripeteva e ripeteva.
A un certo punto le ho detto:"Ma me lo si itto venti vòte, per favore statte un po' zitta, lo so che devo fa' i compiti, non me sta sempre a scoccia' che so' sei ore che sto a scola,, un po' di relax!". Lei si infuriò e STACCO' L'ELETTRICITA', poi la riaccese e mi tolse la play.
Mi misi così su facebook dicendogli che stavo facendo una ricerca per la scuola e mi lasciò in pace. Però mi dovevo vendicare. Allora la invitai a fare un Salame del re (un dolce) e dopo circa dieci minuti che lo aveva infornato, mentre era a stendere i panni, io staccai la corrente ehehehehehhe. Mia madre se ne accorse e mi vietò di uscire.
Mi misi  a fare i compiti sul serio e quando finii dissi a mia madre, come se niente fosse:"Io esco". Lei mi fulminò con lo sguardo:" NO, tu non ti muovi di pezza!". 
Iniziò il finimondo, una litigata inimmaginabile.
Mi fanno veramente arrabbiare le persone che dicono che i genitori hanno sempre ragione; in questo caso avevo ragione io perché mi dite noi ragazzi che cavolo di vita facciamo? Se dopo sei ore di scuola non possiamo neanche giocare o rilassarci o comunque non pensare ai compiti, perché i genitori sono lì, col fiato sul tuo collo, a romperti le scatole ogni volta, quando fa così mia madre mi fa proprio rodere e non la sopporto proprio. 
E il bello è che quando torna papà a casa dà sempre ragione a lei!!!


Lorenzo





Ora vi svelo un segreto: qualche giorno fa una mia collega, la professoressa Alessia Olivieri, mi ha fatto leggere una poesia di un suo alunno, la poesia aveva come argomento la consegna delle pagelle ed era scritta in stile futurista, con schiaffi di madre annessi. Leggetela un po'


PAGELLA

BENG, PANG, SBAM, BOM!
Pensavo quando mamma sarebbe tornata.
Ero molto in pensiero
e pensavo alle mani di mamma.
BENG, PANG, SBAM, BOM!




Gianmarco T.

Interessante vero?
Interessante anche il modo in cui ti vengono le idee...
infatti...

Allora mi sono detta:
perché non studiare il futurismo e scrivere poi delle "parole in libertà"? 
quale argomento poteva essere più appropriato che il conflitto tra generazioni? 
In fondo Marinetti uccise il "chiaro di luna" dichiarando guerra alla generazione di poeti che lo aveva preceduto, ma soprattutto lo fece scegliendo forme fuori dagli schemi, anzi abolendo forme, esaltando la forza, la ribellione, la determinazione

quindi ho dato ai ragazzi delle indicazioni per poter trasformare il loro testo narrativo (l'idea del testo è venuta dopo quella della poesia)
in un testo futurista

PER SCRIVERE UNA POESIA FUTURISTA

1.        Parole in libertà: niente grammatica e sintassi
2.        Niente punteggiatura
3.        Niente aggettivi
4.        Uso dell’analogia
5.        Uso dell’onomatopea
6.        Uso di segni grafici (+ per la congiunzione e) come nostri sms e email
7.        Verbo all’infinito
8.       Rabbia, anticonformismo, forza, libertà,
9.       Disposizione grafica con funzione espressiva

ovvio che siamo partiti dai testi (che avete letto prima) estrapolandone le parole chiave, ma quelle che leggerete saranno poesie visive, sì perché con l'aiuto della professoressa Alessia Zolfo siamo entrati proprio nel vivo del futurismo


ED ECCO A VOI LE PAROLIBERE

FEDERICO

 FRANCESCA



 GIOIA



IRIS


LORENZO



MARIANGELA



MICHELA



MYRIAM



VALERIO



CLAUDIA