descrizione

Perché gocce di armonia? Armonia significa sovrapposizione, incontro, combinazione di suoni diversi. Suonare insieme vuol dire anche ascoltare l'altro per potersi migliorare, per poter sentire la musica con l'altro, per poter costruire insieme. Questo è quello che cerco di fare con i miei studenti: creare armonia, insegnando quanto ascoltare e ascoltarsi sia importante per imparare e conoscere insieme, insegnante inclusa.
Speriamo di comporre, goccia dopo goccia, un mare di sinfonie …
Voglio ringraziare la mia amica Cristina per l'aiuto e l'incoraggiamento, senza di lei questo blog non avrebbe mai avuto inizio. Grazie Crì

Il materiale presente nel blog è stato pubblicato con il permesso dei genitori dei ragazzi.

19 marzo 2017

Violenza di genere: sentimenti - le emozioni dell'amore

classe IIIC
a.s 2016/17



Lezione di due ore

- attraverso quattro attivatori approfondiremo il significato di amore e dei sentimenti e delle emozioni che lo contemplano o meno
- attraverso alcune attività (collettive o individuali) passeremo a riconoscere, comprendere ed esprimere i sentimenti e le emozioni di cui abbiamo parlato insieme

C'è un bellissimo documentario - film intitolato HUMAN del regista Yann Arthus - Bertrand il quale in tre anni e girando tutto il mondo ha intervistato 2000 persone. Il film è straordinario, le immagini, la colonna sonora ma soprattutto i volti in primo piano di donne e uomini da tutto il mondo. Una delle domande che il regista ha posto loro è CHE COSA E' L'AMORE?
Andiamo ad ascoltare le risposte e quindi matita alla mano, alla fine dovremo riassumere che cosa è amore, un buon modo per partire sulla strada delle emozioni.

Vedremo una parte del DVD ma per chi volesse rivedersi e ampliare (versione integrale) il film vi posto il video nel quale ci sono i sottotitoli in spagnolo.



Leggiamo ora questa poesia, forse poco conosciuta, ma molto intensa.



Lei



Lei non ha colpa se è bella,



se la luce accorre al suo volto,

se il suo passo è disciolto

come una riva estiva,

se ride come si sgrana una collana.

Lo so. Lei non ha colpa

del suo miele pungente di fanciulla,

della sua grazia assorta

che in sè non chiude nulla.

Se tu l'ami, lei non ha colpa.

Ma io - la vorrei morta.

Fernanda Romagnoli


Scriviamo le nostre riflessioni su questa poesia:
- chi scrive la poesia?
- quale sentimento/emozione/stato d'animo trasmette/prova?
- quali sono le parole più dense di significato?
- con quali aggettivi descriveresti chi ha scritto la poesia?
- come potrebbe essersi sentito il poeta dopo aver scritto queste parole?



Confondere l'amore ... 
sfogliamo insieme queste slide e riflettiamo su cosa non va, cosa sia sbagliato nel linguaggio come nel messaggio









La storia di un amore passionale, ma anche la storia di un addio e di un futuro senza l'altro. Vediamo i video e appuntiamoci solo le nostre sensazioni.





Le seguenti attività verranno svolte in tempi diversi.






ALCUNI LAVORI DEI RAGAZZI



6 marzo 2017

Lavandare - la poesia dell'attesa e dell'assenza


letteratura IIIC
Giovanni Pascoli: Lavandare
a.s. 2016/17

sentimenti, simbolismo e il linguaggio del poeta veggente 
il sentimento dell'abbandono



Cosa ci suggerisce questa immagine?





Assenza

Assenza,

più acuta presenza.

Vago pensier di te

vaghi ricordi

turbano l’ora calma

e il dolce sole.

Dolente il petto

ti porta,
come una pietra
leggera.



Attilio Bertolucci


ringrazio infinitamente la professoressa Sara Faroni per avermi suggerito questa poesia

Riflettiamo insieme sulle parole di questo breve testo.
Quali parole ti sembrano più intense? più dense di significato? 
Qual è il rapporto tra la presenza e l'assenza che il poeta ci vuole suggerire?
Rintraccia nel testo le figure retoriche.



E ora facciamo un salto nel passato e andiamo a leggere una delle più intense poesie scritte da Giovanni Pascoli: Lavandare. 
Potrai trovare tutte le notizie sul tuo libro di testo, insieme ci tufferemo nel mondo di sensazioni ed emozioni suscitate dai versi e nella incomparabile capacità di Pascoli di creare immagini attraverso l'uso delle parole.

Dopo aver analizzato la poesia faremo un lavoro di confronto tra testi simili.



Prima attività 
La classe verrà divisa in 4 gruppi ognuno dei quali dovrà lavorare su un testo diverso simile per tematiche affrontate e linguaggio alla poesia di Giovanni Pascoli.

Si lavorerà sui seguenti testi
1. L'assenza, poesia di Guido Gozzano
2. L'assenza, canzone di Fiorella Mannoia
3. Le tasche piene di sassi, canzone di Lorenzo Cherubini, Jovanotti
4. Nella terra del vento, canzone di Ivano Fossati

A ogni verrà consegnato il testo da analizzare e una griglia di analisi.

Leggeremo/ascolteremo insieme i testi

L'assenza
Guido Gozzano

Un bacio. Ed è lungi. Dispare 
giú in fondo, là dove si perde 
la strada boschiva che pare 
un gran corridoio nel verde. 

Risalgo qui dove dianzi 
vestiva il bell'abito grigio: 
rivedo l'uncino, i romanzi 
ed ogni sottile vestigio...

Mi piego al balcone. Abbandono 
la gota sopra la ringhiera. 
E non sono triste. Non sono 
piú triste. Ritorna stasera.

E intorno declina l'estate. 
E sopra un geranio vermiglio, 
fremendo le ali caudate 
si libra un enorme Papilio...

L'azzurro infinito del giorno
è come una seta ben tesa; 
ma sulla serena distesa 
la luna già pensa al ritorno. 
Lo stagno risplende. Si tace 
la rana. Ma guizza un bagliore 
d'acceso smeraldo, di brace 
azzurra: il martin pescatore... 

E non sono triste. Ma sono 
stupito se guardo il giardino... 
stupito di che? non mi sono 
sentito mai tanto bambino... 

Stupito di che? Delle cose. 
I fiori mi paiono strani: 
ci sono pur sempre le rose, 
ci sono pur sempre i gerani...

(da "I colloqui"; 1911)



















Seconda attività
Questa volta si lavorerà in modo individuale. Una volta raccolte le analisi dei testi, ogni alunno dovrà scrivere un testo di genere informativo/espositivo confrontando i testi ma partendo dalla poesia di Pascoli.


Testi e attività



5 marzo 2017

Violenza di genere: identità - auguri e figli maschi

classe IIIC
a.s.2016/17

La nostra prima lezione ci farà riflettere su molteplici tematiche: partiremo dal concetto di identità, per poi approfondire in modo un pochino provocatorio i concetti di sessualità, genere e stereotipo, per concludere con il pesante concetto di pregiudizio e tornare, per una più attenta e magari più chiara spiegazione al concetto di educazione alle differenze.
Dall'identità all'affermazione dell'identità.

Due spunti per iniziare ... immagine e testi


Pino Assandri Elena Mutti Il rifugio segreto Strumenti Orientamento Preparazione all’esame Il metodo di studi



Avvertenza generale: la lezione di oggi avrà un sapore volutamente provocatorio, perché a volte occorrono modi spiazzanti, nello stesso tempo il dialogo e la riflessione sarà parte integrante di essa, quindi mettiamoci comodi ... tranne i miei studenti ovviamente.


Partiamo da una riflessione sul titolo del post, aiutandoci con questa poesia giusto per rompere il ghiaccio.

Sono:
l'addio
di un giorno di festa
cui! o sposo
ha tradito la parola.
il porto
inutile
delle barche salpate
- ormai tutte -
l'alba
Irriconoscibile
di un giorno di pioggia
il letto
fiacco
di un torrente
mortificato,
nell'asma di un'estate
troppo inclemente.
Anna Marchesini, Sono da Fiori di fitolacca


Dopo le opportune riflessioni partiamo con degli esercizi collettivi che possiamo leggere in questa presentazione.
Gli esercizi o le idee alle quali mi sono ispirata sono tratte da testi la cui bibliografia è all'interno della presentazione stessa.






Stereotipo:  stereos e typos, due parole greche che significano duro, solido e immagine, quindi "immagine rigida"; modello che semplifica la realtà. Fornisce schemi generali che servono a ridurre la complessità dell'ambiente, ma annullano, nello stesso tempo, la differenza (la ricchezza) dei singoli individui che formano diversi gruppi. 
da Nadia Muscialini, Di pari passo. Percorso educativo contro la violenza di genere, indifes settenove, p. 75 

Quando lo stereotipo assume una connotazione negativa diventa pregiudizio. Facciamo qualche esempio? ... diciamo che la nostra carta ne è piena e spesso i pregiudizi sono duri a morire e influenzano la nostra mente e la nostra capacità di giudizio.


Passiamo ora agli stereotipi di genere e lo facciamo attraverso diverse attività.


Stereotipo di genere: costruzione culturale che attribuisce a maschi o femmine caratteristiche, modelli di relazione, ruoli, aspettative, vincoli, opportunità e capacità diverse.

Vediamo qualche esempio (la lista è tratta dal testo di Donatella Caione, Stereotipi e arzigogoli - divagazioni in tema di genere, Matilda Editrice)


Gli ebrei sono avidi

i mediterranei sono fannulloni

i nordici sono freddi

gli italiani sono tutti latin lover

le svedesi sono tutte donne leggere

gli arabi sono terroristi

i francesi sono arroganti

i siciliani sono mafiosi

gli irlandesi sono ubriaconi

le brasiliane hanno tutte un gran culo

gli italiani parlano sempre ad alta voce e gesticolano troppo

i cinesi sono tutti uguali

gli italiani sono mammoni

i tedeschi mangiano solo crauti

i giapponesi pensano solo a lavorare

gli svizzeri sono puntuali

gli immigrati portano malattie

gli zingari rubano i bambini

gli albanesi sono tutti ladri

gli immigrati sottraggono agli italiani casa e lavoro

i musulmani sono integralisti e fanatici

la macchinina è un gioco per maschietti

la bambola è un gioco per femminucce

l’uomo lavora di più della donna

un bambino che piange è una femminuccia

se è passato con il rosso sicuramente è del sud

l’uomo gay è sempre molto femminile

i gatti non vogliono bene ai padroni

i gay son più promiscui degli etero

le donne non sono capaci di guidare la macchina

gli uomini sono più intelligenti

la donna se l’è cercata col suo comportamento

la violenza di genere non esiste

non c’è bisogno di dire sindaca

l’uomo è cacciatore la donna è preda

E potremmo continuare per pagine e pagine...

Ah... prima che me ne dimentichi: non è vero che i cinesi sono tutti uguali... non più di quanto non lo siamo noi italiani per loro.


“Chiamiamo contro natura quello che avviene contro la consuetudine;
non c’è niente se non secondo essa, qualunque cosa sia.”

Michel De Montaigne, 1582

Dopo le riflessioni e gli esercizi svolti insieme possiamo benissimo procedere a queste due riflessioni finali.

- come lo stereotipo può portare al pregiudizio? (ormai conosciamo bene il significato dei due termini e quindi possiamo rispondere)
- cosa significa EDUCARE ALLE DIFFERENZE?



Attività da svolgere individualmente