Testo descrittivo
IC
Istituto Comprensivo Cave
a. s. 2013/14
Dopo aver analizzato descrittivi di un luogo e scritto descrizioni di luoghi che avevamo davanti agli occhi, esercitiamoci ora con la fantasia. (precedenti lezioni)
Lo facciamo "giocando" con le quattro stagioni e con i cinque sensi, m entrando nel paesaggio.
Mentre le immagini sono state scaricate dal sito http://www.photosforclass.com/
Ognuno dei ragazzi sceglierà una delle seguenti attività.
L'inverno
Ritratto
di una città
Nelle mattine d'inverno Torino ha un
suo particolare odore di stazione e fuliggine, diffuso in tutte le strade e in
tutti i viali. Arrivando al mattino la troviamo grigia di nebbia e ravviluppata
in quel suo odore cupo.
Filtra qualche volta, attraverso la
nebbia, un sole fioco che tinge di rosa e lilla i mucchi di neve, i rami spogli
delle piante.
La neve nelle strade e sui viali è
stata spalata e radunata in piccoli cumuli, ma i giardini sono ancora sepolti
sotto una fitta coltre intatta e soffice. Di là dal fiume si alza una collina,
anch'essa bianca di neve, ma chiazzata qua e là d'una sterpaglia rossastra. Se
c'è un po' di sole, il fiume scorre con un luccichio verde sotto ai grandi
ponti di pietra e la città può sembrare per un attimo ridente. Ma è
un'impressione fuggevole: il fiume, perdendosi in lontananza, svanisce nella
nebbia violacea che fa pensare al tramonto anche se è mezzogiorno.
Attività:
- realizzare uno schema con i dati sensoriali
- scrivere un testo descrittivo soggettivo dal titolo: una passeggiata invernale in città
(puoi decidere di guardare anche altre immagini per trovare l'ispirazione)
La primavera
Il
trionfo del ciliegio
L'albero era sino a ieri
nudo; nudo nel tronco, nei rami qua e là contorti dall'aspro battere del vento.
Cosa sia accaduto e
perché, stamane ripercorrendo tra i coltivi, il sentiero solitario, io abbia
visto, invece dell'albero, una nube bianca fatta tutta di fiori stretti sì
fittamente gli uni agli altri da formare una cosa sola, impalpabile, quasi
aerea, attraverso la quale non mi riesce più di distinguere né rami, né tronco,
non saprei dirvi.
Mi appresso incuriosito
al miracolo e vedo che, nell'aria immobile, la nube ha fremiti sulla superficie
continua dei suoi piccoli fiori aperti, ciascuno dei quali ostenta a guisa di
esili fili un ciuffo di stami sorreggenti la loro antera gialla che sembra un
punto.
Ed io ascolto un ronzìo
di insetti alati (sono api in massima parte) che passano rapidamente da un
fiore all'altro, e mi colpisce il volo di farfalle bianche, le cui ali sembrano
petali che si siano staccati dai fiori stessi.
L'aria attorno alla nube
è più chiara e vibra come uno strumento musicale con melodie di suoni che son
diventate melodie di profumi, e di cui la mia anima si riempie.
Riosservo l'albero; non
ha una foglia: il trionfo floreale è pieno...poi voi vedrete sul mantello
bianco dell'albero apparire le prime macchie verdi.
Ora l'albero verzica; e
inizia la sua nuova fatica.
La bianca nube floreale
si raccoglie sempre più sotto il verde delle foglie che tende a prevalere: una
moltitudine di fiori si chiude a preparare il frutto.
Tra non molto vedrete le
prime ciliegie nascoste entro una guaina di foglie e come il sole le maturi e
le colori prima sopra una guancia e poi sull'altra; e potrete anche accorgervi
come l'albero abbassi verso terra i suoi rami più orizzontali perché la piccola
mano dei fanciulli possa facilmente riempirsi dei suoi dolci frutti.
Attività:
- realizzare uno schema con i dati sensoriali
- scrivere un testo descrittivo soggettivo dal titolo: una passeggiata primaverile in montagna
(puoi decidere di guardare anche altre immagini per trovare l'ispirazione)
L'estate
Estate
Improvvisamente fu piena
estate. I campi verdi di grano, cresciuti e riempiti nelle lunghe settimane di
piogge, cominciavano a imbiancarsi, in ogni campo il papavero lampeggiava col
suo rosso smagliante.
La bianca e polverosa
strada maestra era arroventata, dai boschi diventati più scuri risuonava più
spossato, più greve e penetrante il richiamo del cuculo, nei prati delle
alture, sui loro flessibili steli, si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio e nel febbrile, folle
anelito della dissipazione dell'approssimarsi della morte. perché a sera si
sentiva qua e là nei villaggi il chiaro, inesorabile avvertimento delle falci
in azione.
H. Hesse, La natura ci
parla, Mondadori
Attività:
- realizzare uno schema con i dati sensoriali
- scrivere un testo descrittivo soggettivo dal titolo: una passeggiata estiva al mare
(puoi decidere di guardare anche altre immagini per trovare l'ispirazione)
L'autunno
Aria di ottobre
Arriva l'autunno. Lo si avverte già nelle strade della città al mattino, lo si respira, lo si sente sugli occhi, nei capelli, nel petto. L'aria ha un sapore umido e fresco. Le case della gente che torna dalla villeggiatura si riaprono sulle terrazze ancora impolverate dalla trascorsa estate cittadina. Il fiume passa giallo e colmo di acqua fresca. I negozi, all'ora del tramonto, splendono di lampade vivide. Le lampade del principio dell'autunno mandano una luce netta, elettrizzante, che sembra spronare dolcemente la vita rendendola intensa e piacevole. L'autunno si sente in tutte le cose, trasuda dall'asfalto cittadino, dai cornicioni dei vecchi palazzi, dalle sedie dei caffè ancora allineate sui marciapiedi, perfino dalla carta morbida dei giornali appena usciti frechi freschi, nelle edicole. Le case sono tutte aperte al mattino a quest'aria leggera e dolce che sorvola piazze e giardini ed entra liberamente dalle finestre spalancate. L'autunno è fresco e un poco stanco e mette dei contorni netti a tutte le cose. Gli interni dei caffè si riempiono di un odore di pasticceria fitto e gustoso, e di fumo di
sigaro; la gente vi si muove dentro con alacrità. L'odore di certe giornate di ottobre sa di terra smossa, di fresche ghirlande, di giorno dei morti, di dolci inzuccherati e pesanti avvolti nel cellofan luccicante. L'autunno marcisce deliziosamente in questi odori.
Ercole Patti, Quartieri alti, Mondadori
Mattino d'autunno
Il cielo era tutto sereno: di mano in mano che il sole s'alzava dietro il monte, si vedeva la sua luce dalle sommità dei monti opposti scendere, come spiegandosi rapidamente, giù per i pendii e nella valle. Un venticello d'autunno, staccando dai rami le foglie appassite del gelso, le portava a cadere qualche passo distante dall'albero. A destra e a sinistra, nelle vigne, sui tralci ancora tesi, brillavano le foglie rosseggianti a varie tinte; e la terra, lavorata di fresco, spiccava bruna e distinta nei campi di stoppie biancastre e luccicanti dalla guazza.
Alessandro Manzoni
Attività:
- realizzare uno schema con i dati sensoriali
- scrivere un testo descrittivo soggettivo dal titolo: una passeggiata autunnale nel bosco
(puoi decidere di guardare anche altre immagini per trovare l'ispirazione)