Accoglienza 3C
Benvenuti a tutti i lettori,
torno finalmente a scrivere in questo spazio al quale tengo molto, che mi ha accompagnato per molti anni e che ultimamente ho un pochino trascurato.
Torno a scrivere e a dialogare con voi per un motivo preciso: accogliere una classe che non conosco, ragazzi e ragazze nuovi con i quali dovrò trascorrere solo un anno, un percorso breve ma molto intenso, fino agli esami di terza media.
Mi sono chiesta cosa fosse necessario per creare un clima sereno e una situazione che ci permettesse di lavorare insieme e conoscerci, sicuramente lo faccio sempre ma sapete che un gruppo non è solo mettere insieme alcune persone, ci sono meccanismi, comportamenti che devono consolidarsi e per farlo hanno bisogno di tempo, quello che noi non abbiamo.
Una classe è fatta di tante persone, ognuna con i suoi bisogni, io sarei la persona che dovrebbe far emergere o vedere questi bisogni e cercare di soddisfarli. Sembra facile detto così, vero?
In primo luogo la persona che viene aiutata deve sentirsi valorizzata per quello che è.
Se vogliamo aiutare qualcuno sentirsi apprezzato e rispettato la prima cosa che dovremmo fare è ascoltarlo con attenzione, ma anche i ragazzi devono ascoltarsi con attenzione perché ogni volta che ascoltiamo, se lo facciamo in modo autentico, trasmettiamo dei messaggi. Ascoltare significa anche far parlare e lasciare il tempo che serve.
Tutto questo non si ottiene in modo semplice, occorre aver fiducia e dare fiducia, i più pensano che insegnare a scrivere un testo sia semplice, ma la scrittura scava dentro, la scrittura ti espone e solo se ti fidi di chi ti ascolta e ti legge la scrittura è autentica e ti mette in grado di misurarti con le tue capacità, senza paura.
Per creare sintonia, per convincere gli alunni a sentirsi capiti ma anche felici nel loro gruppo occorre che si conoscano e che ci conosciamo, diciamo che non guasterà una buona dose di empatia.
Per questo corso intensivo dello stare insieme avrei pensato di svolgere una serie di lezioni su: 1. come si sentono e si vedono i miei nuovi alunni (ovviamente l'attività sarà rivolta anche a me);
2. l'importanza della condivisione in classe, con fiducia e sospensione del giudizio reciproci;
3. il senso del dialogo autentico;
4. creare sintonia e sentirsi "sentiti" con un pizzico di empatia.
Nessun commento:
Posta un commento