Iniziamo questo nostro nuovo percorso da due citazioni. Cosa dovrete fare?
- leggerle con attenzione
- confrontarvi all'interno del gruppo sul loro significato
- sottolineare parole/frasi potenti dando una spiegazione
Al termine il capogruppo di oggi riferirà in modo sintetico, ordinato ed esaustivo.
Tutti gli usi della parola a tutti: mi sembra un buon motto, dal buon senso democratico.
Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.
Gianni Rodari
Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare.
Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma. Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata.
Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.
Bertrand Russell
Areopagitica di John Milton
Scritto a Londra nel 1644, durante la presa di potere del Parlamento inglese dopo lunghi anni di monarchia assoluta del re Carlo I, costituisce un accorato appello alle forze parlamentari e protestanti in cui Milton credeva, e dalla cui parte si era già pubblicamente schierato. Questo testo offre una nuova definizione delle libertà individuali che sottendono una società libera e moderna.
Siamo alla fine del 1600 e il Parlamento inglese sceglie un nuovo re, ma i regnanti Guglielmo e Maria dovranno firmare un documento, The Bill of Rights, che stabilisce un limite al loro potere e il rispetto delle libertà individuali come la libertà di stampa e parola.
Leggiamo insieme la nostra Costituzione
articolo 21
« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di og ni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. » Attraverso il sito Reporter senza frontiere cerchiamo di farci un'idea della situazione della libertà di stampa nel mondo. - Quali sono i primi cinque paesi dove c'è una maggiore libertà di stampa? - Quali invece gli ultimi? - E l'Italia dove si posiziona? - Cosa, secondo voi, incide sulla libertà o meno di stampa e parola? |
Ascoltiamo quali notizie avete trovato voi sulla libertà di stampa nel mondo.
ALCUNE STORIE
Aleksej Navalnyj
apriamo il video in Youtube transcript https://youtubetranscript.com/
Anna Politkovskaja
In un saggio che verrà pubblicato postumo nel 2007, la Politkovskaja scrive
« Sono una reietta. È questo il risultato principale del mio lavoro di giornalista in Cecenia e della pubblicazione all'estero dei miei libri sulla vita in Russia e sul conflitto ceceno. A Mosca non mi invitano alle conferenze stampa né alle iniziative in cui è prevista la partecipazione di funzionari del Cremlino: gli organizzatori non vogliono essere sospettati di avere delle simpatie per me. Eppure tutti i più alti funzionari accettano d'incontrarmi quando sto scrivendo un articolo o sto conducendo un'indagine. Ma lo fanno di nascosto, in posti dove non possono essere visti, all'aria aperta, in piazza o in luoghi segreti che raggiungiamo seguendo strade diverse, quasi fossimo delle spie. Sono felici di parlare con me. Mi danno informazioni, chiedono il mio parere e mi raccontano cosa succede ai vertici. Ma sempre in segreto. È una situazione a cui non ti abitui, ma impari a conviverci. » |
Ilaria Alpi
Peppino Impastato
Ascoltiamo la sua voce direttamente da radio aut
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