Per il progetto A scuola di legalità per un breve periodo le strade delle due classi prime si divideranno e affronteremo con questa classe il difficile quanto mai attuale tema del bullismo.
La strada scelta per affrontare questo argomento è stata quella più difficile, forse, ma spero sia arrivata alla testa e al cuore dei ragazzi. Non volevo salire in cattedra e spiegare cosa è il bullismo, troppa confusione e luoghi comuni ci sono nelle menti dei ragazzi, tanto da utilizzare il termine di bullo, tra di loro, non conoscendone completamente il significato. Diciamo che il percorso mi ha dato ragione.
- In primo luogo ho dato loro dei testi, diciamo soft, che narravano in modo rielaborato, storie di bullismo.
- Poi ho dato a ognuno dei ragazzi una testimonianza vera, parole forti, sofferenza vera di esperienze realmente vissute e raccontate direttamente dai protagonisti. Abbiamo letto in classe le testimonianze, ognuno ha letto la sua, mentre gli altri avevano il compito di scrivere, di getto, i loro sentimenti, le loro emozioni durante la lettura.
Come avevo pensato, sono venute fuori le loro perplessità, sconvolti sì, ma anche stupiti dalle loro imprecise o assenti conoscenze, quando pensavano di sapere tutto.
- ci siamo concentrati infine sul bullo e la vittima
chi è il
bullo?
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cosa fa il
bullo?
azioni
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chi è la
vittima?
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cosa fa la
vittima?
azioni/reazioni
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LA LEZIONE FRONTALE
Cos'è il bullismo?
dal termine inglese "bullying"
dal termine inglese "bullying"
Smontiamo i luoghi comuni
non è vero che
il bullismo esiste solo nei contesti degradati
il bullismo è una questione tra maschi
il bullismo è “una malattia solo della scuola”
chi è bullo, sarà
per sempre bullo; chi è vittima, sarà per sempre vittima
il bullismo rende forti
il bullismo
riguarda gli adolescenti, i bambini no
la scuola è impotente di fronte al bullismo
nella nostra
scuola il bullismo non esiste
il bullismo, in fondo, è solo “una ragazzata”
il bullismo fa parte della crescita
chi subisce prepotenze dovrebbe imparare a difendersi
il bullismo deriva dalla competizione per prendere buoni voti a scuola
il bullo ha
una bassa autostima e al di là delle apparenze è ansioso e insicuro
Una nuova forma di bullismo
il Cyberbullismo
Il cyberbullismo (ossia bullismo online) è una forma di disagio relazionale, di prevaricazione e di sopruso perpetrata tramite i nuovi mezzi di comunicazione come l’e-mail, gli sms, i blog, i telefoni cellulari ed il web in generale. Non comporta dunque violenza o altre forme di coercizione fisica. Nelle comunità virtuali il cyber bullismo può essere anche di gruppo e di solito le ragazze sono vittime più frequentemente dei ragazzi, spesso con messaggi contenenti allusioni sessuali. Solitamente il disturbatore agisce in anonimato, talvolta invece non si preoccupa di nascondere la sua identità.
Rispetto al bullismo tradizionale, l'uso dei mezzi elettronici conferisce al cyberbullismo alcune caratteristiche proprie:
- Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato è illusorio: ogni comunicazione elettronica lascia delle tracce. Però per la vittima è difficile risalire da sola al molestatore.
- Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene via sms o mail o in un forum online privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
- Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche precedenti, abbinate con la possibilità di essere "un'altra persona" online (vedi i giochi di ruolo), possono indebolire le remore etiche: spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.
- Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio nel contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo.
Dalle ricerche emerge come sia un fenomeno che, seppur meno diffuso del bullismo tradizionale, è in costante e preoccupante aumento andando di pari passo con l’enorme sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie.
dal sito Smonta il bullo
campagna nazionale contro il bullismo
Tipo di
azione:
- offendere - inveire contro qualcuno
usando messaggi elettronici con linguaggio offensivo o volgare
- molestare - molestare con messaggi
offensivi e con insulti
- diffamare - denigrare con pettegolezzi
allo scopo di rovinare l'immagine o la reputazione di una persona o di
rompere legami di amicizia
- appropriarsi
di identità altrui - penetrare nel sito di una persona e scrivere o
mandare messaggi a nome suo con lo scopo di metterla in cattiva luce o
rovinare le sue amicizie
- diffondere
informazioni riservate - svelare o scoprire con l'inganno i segreti di
qualcuno, divulgare informazioni imbarazzanti, oppure diffondere tramite
internet o tramite cellulari immagini intime o a contenuto sessuale
- escludere - escludere intenzionalmente
qualcuno da un gruppo on line, come ad esempio una "lista di
amici"
- perseguitare - perseguitare qualcuno
mandandogli ripetutamente messaggi minacciosi o che possano fargli temere
pericoli per la propria incolumità.
- "Happy
slapping" - Il termine indica la ripresa (con videotelefono,
macchina fotografica o videocamera) di scene violente al fine di mostrale
ad amici o di diffonderle. E' molto aperta la discussione se questo tipo
di comportamenti possa considerarsi bullismo oppure no. Infatti per quanto
riguarda la singola azione violenta o aggressione di qualcuno da parte di
una o più persone, di per sè non viene considerata bullismo, in quanto non
è presente l'elemento della continuità e della ripetizione dell'azione,
che però compaiono nell'uso del filmato, che solitamente viene diffuso
tramite MMS, posta elettronica o pubblicato in siti web.
Lettera al bullo …
Avevi paura ad uscire di casa,
avevi paura di stare solo.
Eri una vittima e ora sei un bullo;
quando ti vedono scappano: si chiudono in casa per timore,
vanno in giro accompagnati
per non subire i tuoi insulti.
Ricordati che anche tu eri come loro,
solo, spaventato, diverso.
Hai sofferto.
Hai pianto.
Hai odiato a tal punto i bulli
da voler che sparissero dalla terra.
Allora perché sei diventato come loro?
Per far soffrire?
Per far piangere?
O per farti odiare?
Forse non è troppo tardi,
per cambiare,
per tornare sui propri passi,
ricorda le tue origini,
quello che sei stato,
ciò che hai provato,
allora, cosa scegli?
Attività
Immedesimandoti nei panni del bullo o della vittima scrivi una pagina di diario o una lettera dove racconti la tua storia, spieghi le ragioni del tuo comportamento, metti allo scoperto i tuoi sentimenti e le tue emozioni.
Lo stesso argomento studiato con la docente di inglese prof. ssa Lucia Capitani
Rispondiamo a due importanti domande
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