Il nostro percorso, iniziato dai doveri del piccolo cittadino, ora prosegue con i diritti; a tappe alterne vedremo altri doveri e così altri diritti, concretizzando il nostro progetto sulla cittadinanza: Identità, io sono un bambino io sono un cittadino.
Il discorso è iniziato in una data importante per il mondo, il 20 novembre, giorno in cui si ricorda la Convenzione dei diritti dell'infanzia.
Lo scorso 20 novembre non avremmo potuto prescindere dai fatti accaduti in medio oriente, dalla guerra ancora una volta scatenatisi nella Striscia di Gaza. Un modo difficile per introdurre un argomento, ma utile per mettere in contatto i ragazzi con il mondo nel quale vivono, consapevoli che coscienza civica sia anche conoscere e interessarsi ai problemi del mondo, non viverli come lontani da sé.
Ho prima introdotto in modo semplice i fatti sia storici sia di cronaca di cui avremmo parlato.
La prima fase del lavoro sarà puramente riflessiva, ci avvarremo di ogni tipo di materiale per accumulare idee, riflessioni ed emozioni (il tempo è tiranno, con questa classe ho solo un'ora e tutti i docenti sapranno che non è mai sempre un'ora).
Il nostro punto di partenza è stata la visione di alcune foto scattate ai bambini che stanno vivendo questa guerra, non foto crude e completamente esplicite, ma che comunque dicono molto su cosa stiano vivendo questi bambini.
Le immagini sono molto toccanti, i ragazzi hanno mostrato interesse, ma anche, stranamente, incredulità, anche nel discorso introduttivo, sembrava loro molto strano che bambini e ragazzi anche della loro età vivessero in condizioni del genere.
Hanno notato: case distrutte, bambini che raccolgono calcinacci, pupazzi senza un bambino, bambini a scuola nascosti sotto i banchi, bambini di fronte a delle armi, bambini nascosti dietro finestre sbarrate, genitori piangere, bambini feriti, bambini sulla strada davanti a case che non ci sono più.
Ma cosa vogliono questi bambini? Sognano come gli altri il loro futuro? Lo sanno fare?
In una seconda lezione siamo partiti proprio da questo: cosa vogliono, desiderano, di cosa hanno bisogno i bambini e i ragazzi di tutto il mondo?
Per introdurre il discorso mi è venuta in mente una famosa canzone di Claudio Baglioni, Avrai, canzone che il cantautore dedica al figlio. Mi sono ricordata che avevo usato questa canzone per un video, proprio sui diritti dell'infanzia, realizzato qualche anno fa in un'altra scuola insieme a due altre docenti, video che tra l'altro risale a prima del blog. Prima di inserire il video e il testo della canzone, volevo "usare" il mio blog a scopo personale e ringraziare le due insegnanti, che, con me, hanno partecipato al progetto, le colleghe Cristina Galizia e Regina Spoletini, che hanno, con il loro aiuto, contribuito affinché diventassi l'insegnante che sono ora.
Avrai
Claudio Baglioni
Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
tuoni d'aerei supersonici che fanno alzar la testa
e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra
avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare
e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate
un treno per l'America senza fermate
avrai due lacrime più dolci da seccare
un sole che si uccide e pescatori di telline
e neve di montagne e pioggia di colline
avrai un legnetto di cremino da succhiare
avrai una donna acerba e un giovane dolore
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
avrai una sedia per posarti ore
vuote come uova di cioccolato
ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando
ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore avrai
avrai parole nuove da cercare quando viene sera
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse
avrai un lavoro da sudare
mattini fradici di brividi e rugiada
giochi elettronici e sassi per la strada
avrai ricordi di ombrelli e chiavi da scordare
avrai carezze per parlare con i cani
e sarà sempre di domenica domani
e avrai discorsi chiusi dentro mani
che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore amore avrai.
tuoni d'aerei supersonici che fanno alzar la testa
e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra
avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare
e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate
un treno per l'America senza fermate
avrai due lacrime più dolci da seccare
un sole che si uccide e pescatori di telline
e neve di montagne e pioggia di colline
avrai un legnetto di cremino da succhiare
avrai una donna acerba e un giovane dolore
viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
avrai una sedia per posarti ore
vuote come uova di cioccolato
ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando
ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore avrai
avrai parole nuove da cercare quando viene sera
e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse
avrai un lavoro da sudare
mattini fradici di brividi e rugiada
giochi elettronici e sassi per la strada
avrai ricordi di ombrelli e chiavi da scordare
avrai carezze per parlare con i cani
e sarà sempre di domenica domani
e avrai discorsi chiusi dentro mani
che frugano le tasche della vita
ed una radio per sentire che la guerra è finita
avrai avrai avrai
il tuo tempo per andar lontano
camminerai dimenticando ti fermerai sognando
avrai avrai avrai
la stessa mia triste speranza
e sentirai di non avere amato mai abbastanza
se amore amore amore avrai.
Durante questa seconda lezione abbiamo iniziato quindi a leggere dei testi, integrati ancora con dei video.
Pinin Carpi, I bambini sulle montagne
Corrono sulle montagne i miei
bambini,
nei boschi delle liane,
nei sentieri,
sull’acqua dei torrenti,
nelle valli
dove c’è ombra fresca e sassi
e rami che si frantumano.
I sentieri si arrampicano e vanno
e incontrano altri sentieri
e altri sentieri
e i bambini raggiungono la cima
e vedono più in alto
un’altra cima e un’altra cima.
Finché arrivano agli alberi
carichi di ricci di castagne
dove c’è un grande prato per
saltare,
correre, rotolarsi e mangiare
uova sode e panini col prosciutto,
formaggio e cioccolata.
Poi tornano nei boschi
dove ci son tanti segreti
da esplorare e scoprire,
e le fragole e i fiori bianchi,
i lamponi e i fiori celesti,
le more e le castagne marroni,
i fiori lilla e bruni e i lunghi
rami
guizzanti
per farci dei bastoni.
Scoprono i boschi fondi
dentro le valli buie
e giù dai colli a onde
d’erba piena di vento
dove si corre al vento come i cervi
delle grandi foreste
che giocano coi lupi grigi
fra i cupi roccioni
in mezzo ai tronchi
degli alberi giganti.
Con la sera diventano capanne
aperte verso il cielo
dove nel blu turchino
le stelle a poco a poco
affiorano dorate
e tremano d’emozione
coi loro occhi splendenti
guardando i miei bambini
contenti come il mondo dei sogni.
Il mondo dei loro bravi amici
che vengono a giocare a guardie e
ladri
dopo mangiato,
quando c’è buio, fra case e
giardini,
dietro i muri,
nei nascondigli segreti e felici.
|
Roberto Piumini, Da
grande farò
Da grande farò
il guardiano di un faro di trentasei colori. Il pilota di un autobus con le ruote-girandola. Il fornaio-salumaio dei panini imbottiti. Il prete di una chiesa tutta di vetro. L’avvocato dei ladri che rubano fiori. Il vigile cow-boy a un incrocio di mucche. Il maestro di nuoto dei delfini d’argento. Il sarto delle vele che strappò il vento. Accompagnerò al mare ogni piccolo fiume. Farò il sollevatore di piume.
Essere bambini (di Timoteo Jaimusse, 12
anni, Centro ASEM Beira, Mozambico)
Essere bambini è essere frutto del domani Amando sogni capovolti
Orizzonti più ampi
Sono tutti i bambini che segnano il nostro destino Bambini ricchi, poveri, senza padre, senza famiglia Lasciano sempre la ragione ondularsi in grandi emozioni E il prezzo è sanguinare l’anima, il corpo e il cuore E alla fine sapranno ergere e far crescere Altri bambini forti dal basso fino all’alto Per vincere sempre la vita. (traduzione dal portoghese) |
curiose le poesie ispirate a quelle lette in classe, abbiate fiducia ;-)
Da grande faro un vigile che ferma le macchine,
un astronauta che va nello spazio,
il macellaio che vende la
carne di mucca
un pilota di aerei che fa viaggi lunghissimi
farò tanti altri
lavori
perché io posso fare tantissimi lavori
e nessuno mi impedisce niente.
Gianmarco
a presto per le prime conclusioni...
per aiutare i ragazzi a realizzare degli spot ne ho fatto uno io con il testo di Cristiano con pazienza avremo anche gli altri
con pazienza...
Ed ecco il nostro "cartellone"
per aiutare i ragazzi a realizzare degli spot ne ho fatto uno io con il testo di Cristiano con pazienza avremo anche gli altri
stessa cosa con il decalogo di Claudia, poi si partirà con le lezioni di informatica ;-)
con pazienza...
Ed ecco il nostro "cartellone"
insieme ai ragazzi abbiamo elencato tutto ciò che significa essere bambino, il nostro titolo è stato Io bambino, Io ragazzo e abbiamo scritto tutto ciò che ci veniva in mente dividendolo poi in quattro grandi gruppi: Io gioco, Io ho bisogno, Io voglio sapere, Io sento. I ragazzi, hanno poi costruito questo albero autunnale - invernale (che ogni tanto giustamente perde foglie) che è diventato il nostro Albero delle voci, abbiamo deciso di scrivere le voci all'interno di fumetti fosforescenti, facendo sbocciare la primavera nel nostro giardino. Come vedete manca il titolo sull'albero, ma non disperiamo.
Ringrazio la mia collega di arte e amica (bravissima artista) Alessia Zolfo, e il professor Fabio Soriano che ha realizzato le foto.
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