Saffo - A me pare uguale agli dèi
A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
5 il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde nella lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
10 del sangue nelle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.
[da Lirici greci, in Poesie e discorsi sulla poesia, Mondadori, 1971]
[trad. di Salvatore Quasimodo]
Abbiamo già iniziato il nostro breve percorso nella letteratura italiana, dopo due lezioni di spiegazione e analisi di testi sulla poesia d'amore del tredicesimo secolo è ora di fare un passo avanti. Al termine di questa lezione, che per i casi fortuiti della scuola durerà 3 ore, avremo le nostre prime poesie d'amore.
Elencherò le attività che verranno svolte in classe.
1. riassumere brevemente il contenuto delle poesie lette.
2. fare un elenco delle parole più usate dai poeti e costruire una tabella a due uscite come la seguente:
LE PAROLE
DEGLI STILNOVISTI
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IN VOLGARE
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IN ITALIANO
MODERNO CON SINONIMO
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3. Ripasso delle principali figure retoriche studiate l'anno scorso aiutandoci con alcune poesie d'autore: similitudine, metafora, personificazione, allitterazione, anafora, sinestesia
4. l'amore nel tempo: viaggio tra musica, immagini, poesie, parole in scena.
(Allitterazione)
Se il cuore si lamenta
la mente lo rincuora. La mente si accontenta il cuore tenta ancora. La mente raramente rammenta ciò che ignora e mente assiduamente al cuor che s'innamora. Ma un cuore che si spezza non sente più ragione la mente scende al cuore per chieder spiegazione. Ma intanto il cuore sale dal centro del torace e va verso la mente per darsi un po' di pace. Nel mezzo del cammino su un groppo che c'è in gola la mente incontra il cuore lo ascolta e lo consola.
Gemelli Ruggeri,
Smemoranda 1995
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(Similitudine e metafora)
Il mio diletto è candido e vermiglio.
Il mio diletto è bello e prosperoso,
distinto tra duemila, diecimila,
e la sua testa è oro, oro che brilla.
I suoi riccioli? Grappoli di palma,
nerissimi, corvini.
I suoi occhi come occhi di colombo,
muovono rivi d’acqua
specchiano cieli teneri.
E le sue guance sono come aiuole,
di giunchiglia, di balsami.
Fatemi dire come son le labbra…
Due rose fresche e colte in paradiso.
E le sue mani? Mani fatte al tornio,
cariche di topazi inanellati.
Il suo petto è abbagliante come avorio
Cosparso di zaffiri;
e le sue gambe, colonne alabastrine
su piedistalli d’oro.
In quanto al portamento, è insigne come
il portamento dei cedri del Libano.
Ma la sua bocca è colma di rosolio,
bocca amabile, bocca deliziosa;
in lui tutto è delizia.
Questo è il diletto mio, l’amante mio,
o figliole di Gerusalemme.
Cantico dei Cantici, trad. di Cesare Angelini, Einaudi
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(Personificazione)
Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima, del mio cuore una dimora per la tua bellezza, del mio petto un sepolcro per le tue pene. Ti amerò come le praterie amano la primavera, e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole. Canterò il tuo nome come la valle canta l'eco delle campane; ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde.
Kahlil Gibran
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(Anafora)
Come ti amo?
“Come ti amo?
Lasciami contare i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l’anima mia, può raggiungere, quando al di là del corporeo, tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale. Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela. Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia. Ti amo con la stessa purezza, con cui essi rifuggono dalla lode. Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze, e quella che fanciulla, mettevo nella fede. Ti amo con quell’amore che credevo, aver smarrito. Coi miei santi perduti. Ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! E se Dio vuole, ancor meglio, t’amerò dopo la morte.” Elizabeth Barrett Browning |
4. l'amore nel tempo: viaggio tra musica, immagini, poesie, parole in scena.
La lezione sarà intervallata da "altri" modi di parlare d'amore, che scopriremo non troppo diversi da quelli dei nostri duecentisti.
Per rilassarci un po' ho pensato di vedere insieme a voi alcuni video sulla storia d'amore più famosa al mondo, quella di Romeo e Giulietta, ma prima di vedere i video, leggiamo insieme come, all'inizio della tragedia, la mamma comunica a Giulietta che hanno deciso di farla sposare, ma soprattutto come incontrerà il suo futuro sposo.
MONNA CAPULETI - (A Giulietta)
Che dici: senti di poterlo amare
quel gentiluomo? Lo vedrai stanotte,
alla festa, da noi: cerca di leggere
quel ch’è scritto nel libro del suo volto,
e scopri in esso tutta la delizia
che la bellezza ha scritto di sua mano;
osserva come tutti i lineamenti
sono armonicamente coniugati
sì che ciascuno presta gioia all’altro;
e tutto quel che in questo bel volume
ti rimanesse oscuro, puoi trovarlo
negli occhi suoi, come una “nota a margine”.(22)
una versione moderna dell'incontro tra Romeo e Giulietta
la famosissima scena del balcone
Attività di manipolazione e produzione di testi poetici
1. esercizio di ricalco poetico di una delle poesie analizzate e lette in classe (le poesie sono nove) - potrete trovare un esempio di ricalco (giusto per ripassare) in questo utile sito
2. scrivere due poesie:
- una nello stile del Dolce Stil Novo utilizzando le figure retoriche conosciute e un linguaggio che sia molto vicino ai poeti del 1200, ovviamente utilizzando il metro poetico del sonetto;
- la seconda poesia dovrà essere composta ispirandosi alle poesie lette, alle canzoni ascoltate e ai video, dovrete utilizzare sempre le figure retoriche ma senza uno schema metrico preciso, una poesia completamente libera
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